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Autore: KiaraRowling    26/10/2007    16 recensioni
Harry e Draco: due fratelli, legati dal sangue. Hermione: fidanzata di Harry, nemica giurata di Draco. Hary la ama, Draco la odia. Ma se, all'improvviso, una tragica circostanza costringesse Draco e Hermione a passare del tempo insieme.. cambierebbero le cose?
Genere: Romantico, Commedia, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Lavanda Brown, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Hermione
Note: Alternate Universe (AU), Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio tutti coloro che hanno recensito il primo capitolo, e mi fa molto piacere che la storia piaccia!!! Informo anche che ci metterò un pò di più a aggiornare "I'll be there for you" , per il semplice fatto che il capitolo è un pò lungo da scrivere. Vorrei però rispondere a Jen: inutile dire che mi dispiace molto. Sono davvero dispiaciuta che trovi le mie storie monotone.. d'altronde, sarebbe assurdo pensare di poter piacere a tutti, anche se, ovviamente, uno ci spera sempre. Spero comunque che chi mi segue lo faccia con piacere, che si diverta veramente a leggere ciò che scrivo: se piaccio davvero anche solo ad una persona, sono fiera di me stessa.

Sperando di ricevere tante recensioni (che ormai sono diventate il mio pane quotidiano) , vi dò appuntamento al prossimo chappy!!!

Bacionissimi!!

Chiara

Dopo aver fatto colazione con Harry e essersi fatta una doccia, Hermione si vestì e scese nel salotto, dove il suo ragazzo la stava aspettando.

- Mi hanno telefonato Ron e Ginny, chiedono se ci incontriamo per pranzo - le disse Harry, comodamente stravaccato sul divano.

- Perfetto! - esclamò Hermione, felice di poter pranzare con i suoi amici: se non altro, avrebbe potuto divertirsi per un pò, senza pensare alla cena di quella sera.

- Abbiamo tempo prima di incontrarli.. cosa vuoi fare nel frattempo? - le chiese Harry.

A Hermione brillarono gli occhi, e Harry capì al volo.

- Ok, andiamo -

La prese per mano, e insieme si smaterializzarono in un vicolo.

Hermione uscì dalla stradina quasi correndo, mentre Harry la seguiva, scuotendo divertito la testa.

Si trovavano nel centro di Londra: il Big Ben si ergeva in tutta la sua maestosità proprio di fronte al Tamigi, mentre, più lontano, il London Eye girava lentamente, offrendo uno dei panorami migliori della città.

Ma non era certo per il panorama che i due si trovavano lì: la meta di Hermione erano, infatti, le piccole bancarelle piene di libri.

La ragazza adorava andare alla ricerca di libri, soprattutto quelli più vecchi e sgualciti, perchè, secondo lei, era come se vivessero di vita propria; purtroppo, a causa del suo lavoro, non aveva mai tempo, e doveva rassegnarsi a guardare le bancarelle da lontano, mentre tornava frettolosamente a casa.

Hermione sapeva che sforzo stava compiendo Harry: sì, perchè se era vero che Hermione adorava le vecchie e minuscole bancarelle, era anche vero che il suo ragazzo le odiava. Ma per lei, avrebbe fatto qualunque cosa.

La riccia sorrise felice al suo ragazzo, saettando da una bancarella all’altra, in preda all’euforia.

Harry, dal canto suo, cercava di stare dietro alla fidanzata, esibendo il suo migliore sorriso di circostanza: non aveva mai capito cosa ci trovasse Hermione di tanto speciale in quei libri, soprattutto quando potevi trovarne di più nuovi e recenti in una qualsiasi libreria.

Ma ad Hermione piacevano tanto, e lui era felice di poterla accontentare.

La mattinata trascorse veloce, e, finalmente per Harry, Hermione decise di aver comprato abbastanza, e così, con due borse piene di libri, i due si avviarono al ristorante, il " Mulberry Street" , dove Ron e Ginny li stavano aspettando.

- Ciao festeggiata! - esclamò Ginny correndole incontro e abbracciandola.

- Tanti auguri Herm! - le disse Ron, abbracciandola goffamente.

Harry e Hermione presero posto, mentre Ginny guardava incuriosita le borse di lei.

- Hai fatto shopping? - le chiese la rossa.

- Sì - rispose Harry per lei - E indovina un pò di cosa? -

Ron e Ginny scoppiarono a ridere, capendo al volo ciò che Harry voleva dire.

- Quanti ne hai comprati stavolta? - le chiese Ron con un sorriso.

- Pochi, davvero!! - si difese Hermione.

- Certo, pochi.. - commentò Ginny, indicando le due borse che sembravano sul punto di scoppiare.

Dopo aver ordinato, Ron si volse verso Hermione: - Lavanda ti saluta, ma non è proprio potuta venire, ha detto che aveva una lezione di yoga a cui non poteva mancare.. -

- Non importa Ron! - rispose Hermione, felice di non trovarsi la moglie di Ron tra i piedi: era stata sua compagna di stanza per sette anni a Hogwarts, e le era bastato.

- Che programmi avete per stasera? - chiese Ginny, e Hermione lanciò un’occhiataccia a Harry.

- Mio fratello ci ha invitati a cena - spiegò Harry, mentre alzava gli occhi al cielo - E Hermione non ci vuole andare, dice che lui non la sopporta.. -

- Non è che lo dico Harry. Lui non mi sopporta per davvero! - replicò Hermione sbuffando.

L’arrivo del cibo interruppe la conversazione e, quando essa riprese, l’argomento " cena" venne accuratamente evitato.

I quattro mangiarono e chiacchierarono allegramente, sembrava di essere tornati ai tempi di Hogwarts; purtroppo però il pranzo finì, e il gruppo dovette separarsi.

- Ragazzi, io devo andare.. - disse Ron.

- Hai gli allenamenti? - chiese Hary con un sorriso.

Era felicissimo per l’amico che, dopo Hogwarts, aveva trovato la sua strada: era il Portiere della squadra inglese di Quidditch, ed era uno dei migliori giocatori d’Europa. Erano ben lontani i tempi in cui, al suo passaggio, i Serpeverde intonavano Perchè Weasley è il nostro Re..

- Devo andare anch’io, al Ministero mi aspettano - disse Ginny, impegnata come praticante nel settore " Uso Improprio della Magia" .

- Ok ragazzi, ci sentiamo presto! - esclamò Hermione abbracciando l’amica.

- Certo - rispose la rossa.

- Divertitevi stasera - disse Ron guadagnandosi uno sguardo assassino da parte della riccia.

I quattro si separarono, e Harry e Hermione tornarono a casa.

- A che ora dobbiamo andare da Draco? - chiese Hermione, trattenendosi dall’esibire una smorfia di disgusto.

- Mi ha detto di andare da lui verso le sette.. - le rispose Harry, buttandosi sul divano.

Hermione guardò l’orologio: erano appena le due, il che significava che aveva ancora cinque ore di tempo.. e che faceva in tempo a farsi venire un fulminante quanto temporaneo malanno, che le permettesse di evitare la cena.

- Vieni qui - le disse Harry, e Hermione si accoccolò al suo fianco, rannicchiandosi contro il suo petto.

Lui iniziò ad accarezzarle i capelli, e lei chiuse gli occhi, abbandonandosi al calore del suo corpo, e al tocco delicato della sua mano.

- Ti amo Hermione -

- Ti amo anch’io Harry - disse lei, stringendosi ancora di più a lei: si sentiva bene quando stava con lui, la completava e la rendeva felice. Era davvero fortunata.

Rimasero così, stretti l’uno all’altro, e finirono per addormentarsi.

- Mmhh... - mugulò Hermione aprendo gli occhi.

Per poco non le prese un colpo: erano quasi le sei!!! E doveva ancora prepararsi!!

- Harry, svegliati!!! - urlò Hermione balzando giù dal divano.

- Eh..? Chi.. cosa.. -

- Harry guarda che ore sono!!!! - strillò la riccia, fiondandosi nella doccia.

Harry si strofinò gli occhi: sì, erano quasi le sei.. ma che ci voleva a prepararsi?

Hermione si lavò alla velocità della luce, e sfrecciò in camera sua, lasciandosi completamente travolgere dal dilemma che, da millenni, assilla ogni donna: che mi metto?!?

Alla fine decise di optare per uno stile classico: un paio di jeans scuri, scarpe nere, aperte e col tacco, e una maglietta nera con dei ricami dorati che riproducevano una farfalla. Per il trucco scelse un filo di matita nera, ombretto dorato, e lucidalabbra neutro. Raccolse i capelli in una coda alta, lasciando alcune ciocche mosse libere di incorniciarle il viso, e alle orecchie un paio di pendenti che terminavano con piccole gocce d’oro.

Mentre Hermione si preparava, Harry si vestiva in tutta tranquillità: pantaloni neri, mocassini italiani, camica bianca.

Era incredibile la facilità e la noncuranza con cui il moro si vestiva: perchè ai ragazzi riusciva così facile??

- Sei pronta? - erano le sette meno un quarto.

- Sì, eccomi. Come sto? - chiese Hermione fissandosi allo specchio.

- Sei bellissima Herm - la rassicurò lui, baciandole il collo.

Hermione gli sorrise, baciandolo sulla guancia.

- Ok, andiamo. -

La riccia prese il giubbotto di jeans, e i due si smaterializzarono di fronte alla casa di Draco.

- Harry.. dobbiamo proprio? - chiese Hermione, quasi in una supplica.

Il moro la fissò divertito, scuotendo la testa; poi suonò il campanello.

Un rumore di passi, poi la porta si aprì: una bionda con un fisico alla Naomi Campbell squadrò Hermione da capo a piedi.

- Tu devi essere Hermione, giusto? Buon Compleanno!! -

  
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