Spada Runica
Erza era davvero un genio quando si trattava di forgiare delle armi.
Lyra non l’aveva mai vista a lavoro ma aveva visto i risultati
direttamente in combattimento. Erza aveva un’arma o una corazza
per ogni occasione; visto che la sua unica fonte di potere dipendeva da
loro era meglio essere pronta ad ogni genere di avversario.
- Quante cose hai forgiato fino ad ora? -
- Circa trecento tra armi e corazze. -
- Non ti ricordi neanche quante sono? -
- E’ che non tutte sono andate a buon fine. - Erza lanciò
un sospiro - La prima cosa che ho forgiato sono stati questi. - La
donna le indicò gli orecchini di metallo che indossava ogni
giorno.
- Degli orecchini? -
- Originariamente il loro nome era: Phandemonium. Sono stati fatti con
il metallo del primo pugnale che ho forgiato. Qualcosa nel processo
è andato male e la lama si è sgretolata subito. Non hanno
nessun potere particolare ma sono una specie di portafortuna. -
- Wow … - E così anche Erza falliva qualche volta.
- A proposito, adesso che mi ci fai pensare, ti va di vederla? -
- Cosa? -
- La mia collezione di armi. -
- Ma hai detto che è nella tua! -
Erza la anticipò giungendo le mani e chiudendo gli occhi.
Bastò un secondo ed una specie di porta si tagliò
nell’aria giusto accanto a Lyra. In mezzo al nulla adesso si era
appena materializzato l’ingresso di una stanza: un’enorme
sala d’armi.
- Ah! - La ragazza era rimasta praticamente senza parole.
- A volte penso che se i miei nemici riuscissero a vedere cosa si
nasconde nella mia testa fuggirebbero via a gambe levate ancor prima di
sfidarmi! Ahaha! - Era uno spettacolo incredibile!
Lyra si fece largo nella sala guardando con aria ammirata tutto
ciò che c’era in mostra - Sono davvero fantastiche ma
scommetto di sapere qual è la tua preferita: è
sicuramente Redemption! -
- Redemption? - Erza sfilò la grossa spada scura - No, non
è così. Redemption è solo la spada più
adatta a me, ecco perché la porto sempre. Questa spada è
molto utile. Mettiamo ad esempio che io ti accusi di essere una nemica
di Fairy Tail e ti attacchi. -
- Er! - Lyra si coprì istintivamente con le mani ma il fendente
di Erza rimase sospeso a metà. Redemption si era illuminata e
nonostante tutti gli sforzi della sua proprietaria si rifiutava di
scendere. Alla fine Erza venne respinta qualche metro più in
là.
- Ha una volontà propria? -
- No. Redemption ha il potere di discernere il vero dal falso ma non
perché è un’arma intelligente. Questa spada
è capace di vedere la verità anche quando io mi rifiuto
di accettarla. Diciamo che non legge nel nemico ma nella mia coscienza.
-
Adesso Lyra capiva meglio - Quindi la porti sempre con te per essere
sicura di non colpire un innocente. Ma qual è allora la tua arma
preferita? -
Erza sorrise e tese la mano come per afferrare un’elsa invisibile
- La mia arma prediletta è lei: Caliburn: la spada antifortezza.
- Erza estrasse praticamente dal nulla una grossa spada dorata - Un sol
colpo di Caliburn è più che sufficiente per tagliare una
montagna in due. -
- Impossibile! -
- Impiega un po’ di tempo per raccogliere l’energia
necessaria ma funziona davvero, anche se in realtà non
l’ho mai usata. -
- La tua spada preferita è un’arma che non hai nemmeno mai usato? -
- Non ho mai incontrato un avversario adatto. -
Lyra si grattò la testa con un dito: effettivamente era davvero
difficile trovare qualcosa di grosso come una montagna da abbattere in
combattimento.
- Erza ho un’altra domanda da farti. -
- Qual è? - La donna tornò a conficcare Caliburn nel suo fodero invisibile.
- Visto il tuo talento con le armi potevi benissimo venderle al miglio
offerente. Saresti diventata ricca in pochissimo tempo. Perché
non l’hai mai fatto? -
- Quello che dici è vero ma non posso permettere che le mie armi
finiscano nelle mani di qualcun altro. Non me lo perdonerei mai se
venissero utilizzare per fare del male a qualcuno o per spargere
terrore in giro tra la gente. -
- Perciò hai messo un sigillo su ognuna? -
- C’è un sigillo perché in ognuna delle mie armi
c’è una goccia del mio sangue. Sono tutte inesorabilmente
legate al mio destino ed alla mia morte si sgretoleranno e verranno con
me nella tomba. - L’espressione di Erza era seria ma la donna
l’allontanò con un sospiro - Lyra, cos’è che
preferisci esattamente? -
- Che intendi? -
Erza la prese per un braccio e la costrinse a sollevarlo - Per te ci
vorrebbe qualcosa di leggero. Niente scudi, niente mazze, alabarde o
picche. Neanche le asce. Una lancia? Una spada? Mmm … Ho una
buona idea. -
- Mmm
… - Lyra tracciò col dito un ennesimo cerchietto sul
legno del bancone e Mirajane si appoggiò con i gomiti di fronte
a lei - Che c’è che non va? Sei ferma qui da ore. -
- E’ un po’ difficile da spiegare ma … Erza mi ha
buttata fuori di casa. - Lyra continuò a ripetere lo stesso
movimento col dito - Ha detto che non devo farmi vedere in giro fino a
che lei non mi viene a cercare personalmente e adesso non so cosa fare
… Non so dove devo dormire, non so come mi devo comportare, non
so niente … - L’unica cosa su cui era certa era che se
avesse fatto ritorno prima del previsto sarebbe stata accolta a suon di
fendenti.
- Ahahh! - Mirajane batté le mani tra loro - Non ti preoccupare, scommetto di sapere cosa sta succedendo. -
- Cosa? - Lyra drizzò di scatto la testa.
- Erza si comporta così ogni volta che ha intenzione di forgiare
qualcosa di nuovo. Non vuole che nessuno le sita intorno per evitare
che il processo venga contaminato. -
Allora c’era una spiegazione razionale! La ragazza si
passò una mano tra i capelli, a quanto pare si era preoccupata
per niente.
- Secondo te quanto tempo ci vorrà? -
- Nessuno può saperlo. -
No, faceva bene a preoccuparsi lo stesso.
- Ma nel frattempo puoi dormire qui, ci sono un sacco di sedie libere.
- Mirajane le diede un colpetto sulla spalla per incoraggiarla ma era
tutto inutile.
- Mi domando cosa stia forgiando di nuovo. - La ragazza incrociò
le braccia con un sospiro - Prima di sbattermi fuori mi ha chiesto una
goccia di sangue, ha detto che le serviva. -
La barista, che intanto era tornata ad occuparsi dei clienti, si
bloccò di colpo - Davvero ti ha chiesto una cosa del genere? -
- Si, perché? -
Mirajane scosse la testa con un sorriso - E’ solo che ho sentito
dire che ultimamente Erza è andata a chiedere un sacco di cose
in giro alla gente. Ha chiesto del ghiaccio di Grey, del fuoco di Natsu
e persino qualcosa al Master … Lyra, se vuoi il mio consiglio
non badare al tempo e aspetta con pazienza. Magari tra qualche giorno
avremo l’occasione di vedere qualcosa di straordinario. -
Fu
sette giorni dopo, quando ormai Lyra aveva perso il conto del tempo da
cui stava aspettando, che qualcuno si andò a sedere accanto a
lei al bancone con un tonfo.
- Portami subito tutto quello che hai in cucina. -
- Erza! - Mirajane fu costretta a coprirsi la bocca per non strillare - Che cosa ti è successo? -
La donna aveva un’aria terribilmente pallida e sfatta ma
nonostante tutto le sorrise - Sono sette giorni e sette notti che non
mangio e non dormo. -
- Non dovresti maltrattarti così! - Lyra le prese un braccio.
- Ma se non facessi così l’ispirazione finirebbe col
fuggirmi via dalla mente. Bisogna battere il ferro finché
è caldo. -
- Ah, giusto … - Mirajane scosse la testa e sparì in
cucina e Lyra si ricordò solo allora cosa le aveva detto la
barista - Stavi forgiando qualcosa di nuovo? A che cosa stavi
lavorando? -
- Niente di speciale. - Erza si appoggiò col mento su una mano
per aspettare il pranzo ma Lyra non era affatto soddisfatta dalla sua
risposta - Ho passato una settimana qui alla gilda e tu hai impiegato
tutto quel tempo per creare qualcosa di così inutile? Non ci
credo! -
Erza sbadigliò - Non è che mi interessi se tu ci creda o no. -
- Ahaha! - Makarow come sempre era ad uno dei capi del lungo bancone
impiegato a bere ma stava ridacchiando; Lyra ci mise un po’ a
capire perché ma alla fine si accorse che l’arma che Erza
portava al fianco non era la solita Redemption. - Hai forgiato una
nuova spada! -
- Spada? - La donna si guardò intorno ed alla fine staccò
via l’arma con tutto il fodero - Mmm … Quando è
arrivata qui questa? -
- Non mi prendere in giro se non lo sai tu che quella è la tua spada chi altro dovrebbe saperlo! -
Erza girò improvvisamente l’elsa verso di lei - Questa non è la mia spada. -
Lyra si ammutolì di colpo.
“ In tutte le mie armi c’è una goccia del mio sangue
così che possano rispondere solo ai miei comandi e nessun altro
possa utilizzarle.”
- Vuoi dire che? - Erza le fece cenno di proseguire col capo e Lyra
afferrò l’elsa estraendo l’arma. La lama era color
del bronzo e la parte finale prima si allargava a formare un cerchio e
poi si chiudeva come la punta di una freccia. Non appena la ragazza
l’aveva estratta dal fodero il metallo, si era illuminato
lasciando intravedere diversi e complessi caratteri sotto la superficie.
- Questa è la Spada Runica. - Le spiegò Erza - Ma ancor
prima di essere una spada è una staffa. Le rune incise al suo
interno ti consentono l’abilità di risucchiare molta
più energia e molto più rapidamente dai tuoi obiettivi.
Ci sono anche delle rune della protezione che rendono l’afflusso
e l’utilizzo più stabile ma soprattutto … - La
donna accennò ad una pausa - All’interno della spada
stessa sono conservate le essenze magiche di tutti gli otto tipi di
magia naturale. Aria, acqua, terra, fuoco, ghiaccio, legno,
elettricità, metallo. Grazie a questa riserva puoi evocare il
tipo di magia che più desideri anche se non c’è
nessuna fonte nelle vicinanze. Purtroppo dopo ogni colpo impiega un
po’ di tempo per ricaricarsi. -
- GRAZIE! - Lyra le saltò con le braccia al collo con tanta forza da rischiare di gettarla a terra.
- Non devi ringraziare solo me ma devi ringraziare anche tutti quelli
della gilda poiché sono loro che mi hanno fornito le essenza
magiche di cui avevo bisogno. D’ora in poi ogni volta che
scenderai in battaglia sarà come averli al tuo fianco. -
Lyra non esitò oltre, saltò sul bancone e puntò la spada verso l’alto - GRAZIE A TUTTI MINNA - SAN! -
Poi saltò giù, le sfilò il fodero e si
precipitò via - Devo trovare Natsu e Grey!Voglio che la vedano
anche loro!Moriranno dall’invidia! -
- Sì ma non usarla fino a che non ti ho spiegato come! -
Lyra ormai era già sparita alla vista.
- Come mai hai deciso di forgiare qualcosa per lei? Ti sei sempre rifiutata di lavorare per gli altri. -
Erza si ritrovò a fissare la porta con un sorriso - Forse non ha
molto senso, ma credo che la colpa sia dell’età. -
- Ahaha! - Makarow scoppiò a ridere - Lo so! Lo so cosa vuol dire! -
Angolo dell'autrice: ecco il capitolo di oggi! Finalmente adesso anche Lyra ha la sua spada e ben presto dovrà imparare ad usarla.
Ancora un grazie a tutti quelli che mi stanno seguendo, sono davvero felice!