CAPITOLO
13: ODI ET AMO
Thabita era decisamente arrabbiata con sua
sorella. Aveva veramente passato il limite, arrivando a parlare di lei con Laiho
oltre il limite consentito, entrando nel personale e dando al chitarrista false
speranze. Quando arrivò sul set del video, Sabrina era al solito posto: seduta
sul prato con Alexi Laiho e una birra appoggiata alle
labbra.
-Adesso basta, Sabrina. Avanti, andiamo!-
disse fermandosi davanti a lei e lanciandole uno sguardo gelido, cosa che faceva
esclusivamente quando era arrabbiata.
Sabrina sentì la situazione di pericolo e
scattò in piedi –Ero solo venuta a salutare Alexi!- esclamò per
giustificarsi.
-Non mi interessa, non mi va di doverti
venire a recuperare ogni volta e non mi va che tu parli con lui. Ho anche dovuto
lasciare prima l’intervista che stavo facendo a causa tua.- la zittì Thabita
prendendola per un braccio e attirandola a sé. Alexi assisteva alla scena
rimanendosene seduto sul prato, rapito dalla figura della Vj avvolta in un
tailleur che poco le si confaceva, ma che metteva in risalto le sue forme che il
chitarrista adocchiava volentieri.
-Thabita, non ti incazzare! Stavamo solo
parlando!- intervenne vedendo la situazione mettersi male per la
ragazzina.
Thabita gli lanciò lo sguardo più truce di
cui disponeva –Non mi piacciono gli argomenti delle vostre conversazioni.- disse
prima di tornare a rivolgersi alla sorella –Io e te dobbiamo fare quattro
chiacchiere, a
casa.-
Sabrina lanciò uno sguardo preoccupato ad
Alexi –Ti giuro che non abbiamo parlato di te, stavolta!-
-Il problema, Sabrina, sono tutte le altre
volte. Adesso basta. Andiamo.- obiettò la donna cominciando a trascinarla
via.
Proprio in quel momento arrivarono Psyche e
Ville intenti a discutere delle riprese. Non appena la cameraman vide la Vj un
moto d’odio le montò al petto. Ancora non le era passato il nervoso dopo
l’intervista con lei alla birreria, non le era ancora andato giù il modo in cui
aveva trattato Ville, il modo in cui aveva criticato la canzone che ancora non
aveva sentito e il modo arrogante con cui pretendeva di conoscere già tutto
delle persone che aveva davanti. Per lo meno sua sorella compensava la sua
stronzaggine.
Sabrina le lanciò un’occhiata implorante
–Psyche, ti prego, salvami!- sussurrò senza però sfuggire alle orecchie da
intervistatrice della sorella maggiore.
-Non fare la bambina, Sabrina! Sei
abbastanza grande da capire certe cose.- la zittì.
Ville Valo la guardò scettico mettendosi
quasi a ridere –Alle prese con le sorelle minori?-
Thabita non era dell’umore per sopportare
Ville Hermanni Rakohammas in una situazione normale, già l’idea di condividere
con lui la stessa aria le dava ai nervi, se si aggiungeva il nervosismo creato
da un’intervista interrotta per la lingua troppo lunga di una sorella minore che
voleva giocare a Cupido, il livello di sopportazione scendeva
paurosamente.
-Senti, Flash, non rompere i coglioni
adesso, non ti conviene.- sbottò la Vj inchiodandolo con gli occhi glaciali,
raffreddati espressamente per lui.
-Oh, siamo suscettibili!- disse Ville
accendendosi una sigaretta –Una signora così ben vestita non dovrebbe usare
certe parole volgari!-
Se c’era una cosa che Thabita odiava più di
Valo era proprio il tailleur che portava, ma aveva dovuto indossarlo per obbligo
professionale, un obbligo a cui nemmeno lei era riuscita a sottrarsi per una
volta, quindi quella battutina sul suo abbigliamento non fu esattamente di suo
gradimento. I suoi occhi vagarono sui vestiti che aveva il suo interlocutore:
una T-shirt, una giacca e un paio di pantaloni di pelle aderentissimi,
naturalmente neri. Soprattutto i pantaloni attirarono la sua attenzione –Almeno
io non mi vesto per mettermi in mostra.- disse alludendo alla forma sporgente
che assumevano i pantaloni all’altezza dell’inguine del darkman –Stai messo bene
là sotto, ma lo sai usare per più di venti secondi?-
Sabrina e Alexi ridacchiarono per la
frecciata della donna, Psyche non si perdeva una battuta rimanendo tuttavia
impassibile, concentrata sull’antipatia che provava nei confronti della Vj.
Contrariamente alle previsioni di Sabrina e Laiho, Ville si mise a ridere
avvicinandosi maggiormente a Thabita, così vicino da poter sentire distintamente
sulle proprie guance il respiro di lei e la guardò dritta negli occhi -Se tu
venissi con me ti farei godere così tanto da urlare il mio nome per tutta la
notte.- le disse soffiandole un po’ di fumo in faccia.
Thabita si irrigidì, un senso di nausea e di
odio puro che le ostruiva lo stomaco, gli occhi sempre puntati su Valo, più
cattivi che mai. Sabrina era rimasta decisamente sorpresa dalla replica del
cantante, mentre Alexi avrebbe tanto desiderato strangolarlo. Psyche cercava
vivamente di non lasciar trasparire troppe emozioni, ma avrebbe veramente voluto
mettere a tacere Thabita una volta per tutte. Era fiera della risposta di Ville,
la Vj se l’era meritata.
-Thab, andiamo, dai!- disse Sabrina cercando
di trascinare la sorella lontano da quella situazione imbarazzante. Valo l’aveva
messa a tacere. Sabrina adesso aveva la certezza di non sopportare il cantante
degli HIM. Tuttavia Thabita non aveva alcuna intenzione di andarsene adesso che
aveva un dibattito da portare a termine.
La Vj si rivolse a Psyche –Spero che tu sia
una buona addestratrice: quando si ha a che fare con le bestie certe capacità
tornano sempre utili.- disse con un sorrisino di sfida riservato a
Valo.
Psyche strinse appena gli occhi –Sono
maggiormente preparata contro i serpenti.- rispose –A volte strisciano per
togliersi dai guai, e in quei casi è bene stare attenti ai
morsi.-
Thabita capì benissimo che quella frase era
diretta a lei, tuttavia la cosa non fece altro che farla sorridere mite: quella
cameraman era riuscita a farla tacere già due volte. Decisamente le
piaceva.
Psyche dal canto suo, non la sopportava.
Trovava Thabita insolente, irritante e detestava quel suo mettersi al di sopra
di chiunque, la sua aria da donna superiore. Superiore in cosa? Il fatto che
conoscesse Ville da anni e anni non la giustificava affatto.
-Sei tosta.- disse Thabita mentre sua
sorella la tirava per andarsene rapidamente -Mi piaci. A presto Psyche, Alexi…-
scoccò un’occhiata al vetriolo a Valo che ancora ridacchiava e si allontanò
-Finalmente sono riuscito a farla tacere.- disse appunto il leader degli
HIM.
-Si beh, voi uomini dovete sempre ricorrere
al sesso.- sibilò Psyche irritata.
-Guarda che è stata lei la prima
a…-
-Non mi interessa, chiaro?- tagliò corto
lei, dandogli le spalle e allontanandosi a sua volta. A lei non importava nulla
dei battibecchi di Ville e Thabita, anche perché si vedeva lontano un miglio che
nascondevano altro, era lampante! Prima le frasi cattive, poi i bisticci… infine
erano arrivati alle battute a sfondo sessuale… Psyche non avrebbe faticato a
credere se lui fosse arrivato un giorno, sbattendo in faccia a tutti che se
l’era portata a letto.
E
smettila di pensarci, a te non importa
si disse, cercando
di calmarsi… inutilmente. Thabita la faceva incazzare come poche altre persone
al mondo e poi ci si era messo anche Ville! Smettila Psyche… Ville può scoparsi l’intero
pianeta… che ti frega? Niente. NIENTE! Anche se è un bugiardo ipocrita!
Prima diceva che detestava Thabita da sempre, poi si comportava in quel modo… Certo, come no… se la mangiava con gli
occhi… e Thabita è così bella… Quel giorno la Vj aveva abbagliato tutti con
quel look, mentre Psyche si sentiva un emerito maschiaccio, soprattutto per
comodità, niente a che vedere con la donna che era in realtà… Tanto a chi devo far vedere come
sono?
A nessuno, appunto.
Specialmente, non a un certo singer dagli
occhi verdi più luminosi che avesse mai visto.
ghegheghe... ^^ questo
capitolo rivela un po' di caratterini in più. a chi piace Thabita credo che farà
piacere, finalmente si nota un lato di lei un po' diverso, a chi piace Psyche
spero che le sue risposte non abbiano fatto altro che farvela piacere ancora di
più, a chi infine piace Ville... beh, mettetevi in coda! qui è pieno di vostre
rivali, per cui rassegnatevi! XD
keep on enjoying us!
Kuji&music
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