Fanfic su attori > Robert Downey Jr
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Autore: RoxyDowney    07/04/2013    3 recensioni
Kyra incontra Bob senza immaginare chi si celi dietro a quell'apparente persona comune. Gli eventi complicheranno la sua vita semplice e la porteranno a scoprire quanto il suo desiderio di vivere la sua vita possa essere forte
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il telefono in camera iniziò a suonare Robert finì di controllare la sua immagine allo specchio prima di preoccuparsi di andare a rispondere
-Sì?
-Mr. Downey, mi pregano di avvisarla che l’auto è arrivata a prenderla.
-Grazie. Scendo subito.
Tornò in bagno e sì guardò di nuovo allo specchio, infilò gli occhiali e si guardò di nuovo... no, stasera non gli piaceva quel look, aprì un piccolo contenitore e si mise le lenti a contatto tenendo gli occhiali nella tasca della giacca per ogni evenienza, con il freddo spesso gli capitava di avere problemi con le lenti a contatto e non aveva certo intenzione di passare tutta la serata con quel fastidio negli occhi, in caso avrebbe resistito fino al momento delle fotografie per poi mettersi gli occhiali. Si infilò il cappotto nero che aveva comprato a Londra, corto, poco più lungo di una giacca che lo rendeva a suo parere sfacciatamente elegante. Avrebbe messo delle scarpe eccentriche come era solito fare ma Jimmy l’aveva avvisato che erano molto formali, doveva adeguarsi, così sospirò e prese le scarpe eleganti, classiche le guardò poi buttò l’occhio su tutte le scarpe che erano state messe in ordine dal cameriere del piano, lasciò cadere le scarpe eleganti e si infilò le Nike Michael Jordan's Sterling Silver che si era portato... sorridendo, era pur sempre Robert Downey Jr.... se volevano un ingessato avrebbero dovuto scegliere qualcun’altro. Chiuse la porta dietro di se e continuò a guardarsi le scarpe e l’effetto che facevano, infilò gli occhiali da sole, ed entrò in ascensore, riconobbe subito il bodyguard che avevano mandato a prenderlo. Appena lo vide uscire dall’ascensore gli andò incontro e lo accompagnò all’uscita uscendo prima di lui per aprirgli la portiera della limousine che lo attendeva, si accomodò all’interno e prese una bottiglia d’acqua, vide affianco al frigobar un infinità di tartine e tramezzini, lo champagne nel cestello con il ghiaccio, la tv era accensa e il volume era messo al minimo, il bodyguard prima di chiudere la portiera gli chiese se aveva bisogno di qualcos’altro, Robert rispose gentile che potevano partire, che non aveva bisogno d’altro. L’uomo prima di congedarsi gli ricordò che poteva contattarlo tramite l’interfono. pochi istanti dopo l’auto partì. Robert rimase incantato a guardare il panorama ma notò subito che l’auto invece di percorrere le vie del centro si immise sull’autostrada allontanandosi dalla città.
-Mr. Downey, le passo sul vivavoce Mr. Parker.
-Grazie.
-Che piacere Mr. Downey!
-Il piacere è mio, come sta?
-Mi miei ragazzi la stanno trattando bene?
-Assolutamente anche se non ho idea di dove mi stiano portando...
L’uomo rise, si sentiva che era allegrò

-Dovreste essere all’aeroporto tra qualche minuto, il mio jet vi sta aspettando per portarvi qui. Buon volo.
-Oh bene. Ci vediamo tra poco...
-L’aspettiamo!
Ora iniziava a spiegarsi del perchè di quell’orario di partenza assurdo...



Salì sulla limousine che l’attendeva all’entrata, si sentì stranita, quel lusso era davvero troppo per lei... ma si sentì subito a suo agio sentendo la musica in sottofondo e concentrandosi sul panorama della città che poteva vedere dai grandi finestrini sui lati e da quello posto sul tetto. Fu quasi dispiaciuta quando sentì l’auto fermarsi pochi minuti dopo, aprirono la portiera ed un uomo l’aiutò a scendere dall’auto. Sì sentì vagamente in imbarazzo non conosceva nessuno, si rasserenò appena vide un volto a lei famigliare, ma non sapeva nemmeno come si chiamasse cercò di sorridere per non apparire troppo in imbarazzo
-Kyra! Ben arrivata! hai fatto buon viaggio?
-Sì tutto bene grazie.
-Vieni, ti presento al Presidente... Mr. Thomas... Mr. Thomas è arrivata!
Kyra la seguì entrando nell’atrio e vide un signore voltarsi in risposta alla chiamata, stava parlando con degli uomini distinti brindando con loro
-Quindi sei tu l’autrice di tutto questo...
le disse indicando tutto intorno con le braccia alzate verso il soffitto, solo allora Kyra alzò lo sguardo e vide li appesi parte dei suoi scatti... quelle tele gigantesche rendevano i colori ancora più belli
-Pare proprio di sì...
Disse sorridendo guardandosi attorno.
-Durante la premiazione apriremo le porte di quella sala dove ho fatto esporre tutti e 100 gli scatti... le apriremo insieme quelle porte... Complimenti ancora e divertiti, questa festa è un po’ anche tua... ora scusate ma mi stanno facendo cenno che il mio ospite è arrivato devo andare ad accoglierlo. A dopo.
-A dopo.
-Kyra vieni mettiamoci in fila per il guardaroba...meglio anticipare la massa in queste occasioni
Le disse sorridendole mentre si avviavano verso l’entrata della grande sala per prendere posto.

Il volo fu breve, ebbe appena il tempo di sfogliare una rivista che publicizzava l’evento a cui stava per partecipare, vide la fotografia di Mr. Parker. Appena scese dal jet preceduto dal bodyguard trovò una limousine ad aspettarlo, un ragazzo magro ed alto lo attendeva vicino all’auto
-Benvenuto a Ottawa Mr. Downey
-Grazie.
-Venga la accompagno
Robert salì in auto sperando non ci fosse altra strada da fare, quel viaggio l’aveva annoiato... cercò di trattenersi ma poco dopo che si immisero sulla strada non riuscì ad evitare di far uscire quelle parole dalla sua bocca, solitamente c’era Jimmy che si informava di tutto
-Quanto manca?
-Oh non si preoccupi, siamo praticamente arrivati! un paio di minuti ancora e ci siamo...
-Perfetto...
Robert prese il telefono e controllò i messaggi c’era una mail di Jimmy diceva solo “buon giorno del ringraziamento” nell’oggetto... e nel testo un semplice “grazie” aprì l’allegato, era una fotografia in cui lui e quella ragazza stavano abbracciati con le teste una vicina all’altra sorridenti. Sorrise pensando che la sua vita faceva schifo ma almeno riusciva ancora a migliorare quella degli altri... era già una gran cosa.
L’auto si fermò fuori da quel palazzo illuminato a giorno, Uscì dall’auto e vide il presidente andargli incontro, evidentemente qualcuno lo aveva avvisato del suo arrivo.
-Mr Downey! Che piacere averla tra noi!
-Mr. Parker! Animiamo un po’ questa festa?
-Venga, venga... tra poco iniziamo la proiezione... ma prima... ci vuole un drink!
-Parole sante!
L’uomo rise e lo invitò a seguirlo all’interno del palazzo. Entrarono insieme nel grande palazzo e si sentì subito meglio. Nonostante il cappotto non sentiva caldo forse perchè quell’atrio molto grande aveva quelle enormi porte aperte e nonostante il riscaldamento che veniva soffiato con forza dal soffitto l’ambiente era ancora fresco tanto che notò che tutti i presenti portavano indosso i loro cappotti. Al bancone del bar prese un bicchiere di champagne, e brindò con Mr. Parker che prese un martini. Robert mentre sorseggiava si guardò attorno restando rapito da quelle fotografie impresse su quelle grandi tele che rivestivano le altissime pareti e erano sparse sul soffitto lasciate scendere appese a dei ganci, tutte riportavano la stessa sigla “JK” cercò di fare mente locale e ricordare qualche noto fotografo che potesse aver partecipato e fatto quegli scatti. il presidente notò subito l’interesse di Robert per quegli scatti
-Ha visto che belle?
-Davvero favolose...
-Frutto della mia ultima scoperta... Venga che glie la presento così si può complimentare direttamente con lei.
Il direttore si guardò attorno
-Eccole là le mie donne!
disse indicando con la mano libera dal drink una coppia di donne che si stavano avvicinando all’entrata della grande sala. Lasciò il bicchiere con lo champagne sul bancone e lo seguì in direzione di quelle due donne restando appena qualche passo dietro di lui
-Alyssa, Kyra vi presento il nostro ospite anche se non ha bisogno di presentazioni
Si spostò di lato lasciando così piena visuale alle due donne di Robert che camminava lentamente verso di loro raggiungendole in pochi passi. Kyra pensò subito che la sua testa le stesse giocando un brutto scherzo e restò pietrificata, smise anche di respirare e non riprese finchè il cuore impazzito non le chiese di riprendere a farlo proprio un istante prima di cadere a terra al tocco della mano di Robert morbida e calda
-Mr. Downey, questa è Alyssa il nostro direttore di Chicago e lei è il nostro nuovo acquisto, Kyra Johnson, è l’autrice di quegli scatti che l’hanno appassionata, più tardi potrà vedere gli altri...
Robert salutò subito Alyssa stringendole la mano e poi guardò Kyra e le prese la mano.
-Ciao...
Il presidente si affrettò a scavalcare la fila del guardaroba per raggiungere la sala, Alyssa si affrettò a passare il cappotto al ragazzo addetto al guardaroba, doveva occuparsi della presentazione del filmato con il direttore. Guardò Kyra che era rimasta li a fissare Downey, ma la cosa che la stranì fu che a lui non dava affatto fastidio, la guardava negli occhi sorridendo appena, mentre le teneva ancora la mano. Sorrise e decise di lasciarli li... prima o poi sarebbero entrati. Altre persone passarono avanti a loro per raggiungere il guardaroba ed entrare, Robert non sarebbe mai riuscito a metter fine di sua iniziativa a quel contatto... gli occhi di Kyra lo guardavano come se non avessero mai smesso di guardarlo da quella notte. La sua mano fredda tremava appena
-Volete darmi i vostri cappotti signori? stiamo per chiudere le porte se volete entrare...
A quelle parole Kyra annuì Robert precedette il ragazzo e aiutò Kyra a togliersi il cappotto scoprendo così l’abito rosso che lo lasciò senza fiato, era bellissima forse più di sempre.
(acconciatura)


(Cappotto)

(abito)


Passò il cappotto di lei al ragazzo riprendendole la mano, non interruppe il contatto visivo con lei nemmeno per un istante mentre si sfilava il suo cappotto e lo passava con una mano sola al ragazzo senza guardare, prese con la stessa mano i biglietti del guardaroba e se li infilò in tasca. Appena entrarono nella grande sala restarono per un istante al buio, all’interno le luci erano molto basse, ed i tavoli illuminati da piccole lanterne, sul palco il presidente stava parlando e uno degli addetti ai tavoli accompagnò Robert e Kyra ad un tavolo appena sotto il palco e chiese loro di accomodarsi. Robert non ascoltò una sola parola di quanto stava dicendo Mr. Parker continuava a guardarla. Kyra abbassò lo sguardo cercando di riportare il battito del suo cuore ad un livello accettabile. Sentì pronunciare il suo nome e alzando lo sguardo vide il presidente parlare di lei, e poi chiamare Robert sul palco. Sì alzò dal suo posto e lo raggiunse facendo riempire la sala di applausi. Restò affianco a Mr. Parker ad ascoltarlo finire il discorso e con lui fece partire la proiezione del breve documentario a cui aveva dato voce. Kyra non guardò nemmeno una di quelle immagini che stavano scorrendo sul grande schermo, ascoltava la voce di Robert fare da voce fuori campo e lo guardava mentre parlava piano affianco a Mr. Parker.
Kyra bevve un po’ d’acqua non appena Alyssa le disse che tra poco l’avrebbero chiamata sul palco per la premiazione. Il video terminò con grande consenso di tutti i presenti, vide un fotografo appostarsi ai piedi del piccolo palco mentre il presidente riprendeva la parola e Robert restava li sorridendo ad Alyssa che li aveva raggiunti sul palco. I suoi scatti iniziarono a proiettarsi sullo schermo mentre il presidente la invitava a salire sul palco si alzò fece un lungo respiro ed appena venne illuminata dalla luce partirono gli applausi di quelli che poteva considerare i suoi nuovi colleghi di lavoro. Sorrise emozionata quando il presidente si complimentò con lei e si misero in posa per alcune foto, Alyssa prese la parola e le consegnò la targa ricordo, mentre a Robert venne dato il grosso assegno da consegnarle, le si avvicinò a consegnarle l’assegno mentre il fotografo immortalava quell’attimo. Robert le si avvicinò e le diede un piccolo bacio sulla guancia, Kyra si sentì rabbrividire e cercò di non dare a vedere ciò che stava provando in quell’istante. Fecero altre foto con Alyssa e Mr. Parker mentre sui tavoli iniziavano a servire la cena. Il presidente e Alyssa restarono sul palco per premiare alcuni dipendenti storici, mentre Kyra e Robert vennero accompagnati  e scesero dal palco lateralmente ritrovandosi dietro le quinte di quel palco. Kyra camminava davanti a Robert senza dire una parola, le prese la mano, Kyra si voltò verso di lui che la prese e l’abbracciò forte
-Quanto mi sei mancata...

-Quanto ti sono mancata? Quanto ti sono mancata... Se questa voleva essere una battuta come quelle che hai detto poco fa sul palco sappi che non mi ha fatto ridere.
Robert non riusciva a capire di cosa stesse parlando, era emozionato ma sapeva bene cosa le aveva appena detto... come poteva fraintendere? e perchè aveva messo le sue braccia tra i loro corpi per mettere distanza?
-Cosa è successo Kyra? Dov'eri? Non sapevo dove e come cercarti...
-Ti sarebbe bastato chiamare il numero del cellulare che mi hai dato oppure rispondere ad uno dei miei messaggi, delle mie chiamate o meglio ancora venire a Chicago come avevi detto per esempio...
-Quale cellulare? Chicago? Mi dispiace da morire Kyra, ma davvero non riesco a capire di cosa tu stia parlando, sono venuto in ospedale quella mattina e tu, eri già andata via....Ma sai che ti dico? Non importa. La cosa importante è che ti ho ritrovato, che ci siamo ritrovati... Perché quella sera ho commesso un solo grave errore... Non dirti quanto ti amavo, ma non commetterò due volte lo stesso errore.
Robert avvicinò le sue labbra a quelle di Kyra dando così inizio ad un piccolo bacio. Kyra aveva le mani sul suo petto e fino a qualche secondo prima stava cercando di liberarsi dalla morsa di quelle braccia ma smise di combattere non appena le sue labbra sfiorarono quelle di Robert. Non capì cosa stava succedendo era furente, l’avrebbe preso a schiaffi se solo fosse riuscita a liberarsi dalla dolce morsa dell’abbraccio di Robert, stava cercando di mantenere le distanze spingendo con le sue braccia ma non appena lui la baciò le sue braccia si arresero lasciandosi stringere. Chiuse gli occhi come un automa a quel contatto con Robert e nella sua testa apparvero come dei flash molto intensi con immagini di loro due insieme che duravano frazioni di secondo. Quelle immagini la percossero facendola tremare tanto che Robert si accorse che qualcosa non andava, sciolse quell’abbraccio separando le loro labbra per appoggiarle le mani sulle braccia e guardarla in viso, voleva capire cosa le stesse succedendo. Kyra aveva ancora gli occhi chiusi e due lacrime si affacciarono dai suoi occhi scivolando veloci sul viso
-Ehy... perchè piangi? Perdonami non volevo forzarti, io non volevo... è che sono così felice... Sei... sei arrabbiata con me? Maledizione... Kyra aprì gli occhi e guardami...
Kyra aprì gli occhi colmi di lacrime e lo guardò senza dire una parola, Robert sentiva il suo cuore battergli forte nel petto, non potè fare altro che guardarla e chiedersi se con quel gesto impulsivo l’avesse persa pur tenendola tra le braccia.
-Mi dispiace... non lo farò mai più, ma ti prego non piangere... non voglio farti del male...
Kyra gli buttò le braccia al collo ed iniziò a singhiozzare piano sul suo collo, Robert tentennò qualche secondo poi l’abbracciò piano carezzandole la schiena
-Ti ho aspettato così tanto... ho avuto paura che non ti avrei più rivisto...
-Non ti lascerò allontanare da me... mai più... te lo prometto...
Le sollevò piano il viso e la baciò sulla fronte pensando a quella promessa che stava facendo tanto a se stesso quanto a lei.
-Perchè piangi?
-Ho visto noi.
Robert inclinò il capo tanto da poterla guardare in viso, voleva capire, forse aveva visto quelle riviste...
-Che significa che hai visto noi? Se ti stai riferendo alle fotografie su quei giornali, non ti devi preoccupare, ti racconterò come sono andate le cose, non è come le hanno dipinte...anche quando le hai viste la prima volta ti hanno fatto piangere ma poi
-No Robert... ho visto noi qui... nella mia mente, solo qualche secondo, qualche immagine...
-Oh... ma... ma dici di ora? o...io, non so, forse non ho capito bene... quali immagini, cioè, come?quali?
-A casa mia ci siamo baciati? siamo andati...in barca tu eri al timone? insieme al supermercato eri circondato da delle fans?
Robert ora aveva gli occhi lucidi, qualcosa stava tornando... iniziava a ricordare... il suo sorriso si allargò e si limitò ad annuire mentre lei attendeva una conferma che non si fosse immaginata qualcosa di inesistente... Kyra sorrise vedendolo annuire
-Davvero? sono cose successe?
-Sì... tutto ciò che mi hai detto è... è successo...
Gli organizzatori li invitarono ad allontanarsi da quella zona dietro il palco perchè doveva iniziare uno spettacolo e li si sarebbero posizionati i ballerini prima di salire sul palco con la cantante che avrebbe iniziato la sua performance da li a poco. La prese per mano e rientrarono nella sala dirigendosi verso il loro tavolo dove c’era la borsa di Kyra e vi trovarono già seduti il presidente, Alyssa ed alcuni altri commensali.
-Mrs. Johnson si sente poco bene, sarà l’emozione per il premio o la mia presenza non so...
Risero tutti
-Le darò un passaggio in albergo ed io rientrerò a Toronto putroppo domani mattina presto ho un intervista e non posso fare tardi...
-E’ stato un piacere averla tra noi. Un vero onore.
-Siete un gran bel gruppo, grazie per l’ospitalità e per tutto. Quando tornerò a Ottawa verrò a trovarvi!
Robert pensò che nemmeno lontanamente potevano immaginare quanto avessero fatto per lui, se non l’avessero ingaggiato per quel lavoro... non poteva nemmeno pensarci...
-Sarebbe fantastico! Ci avvisi la verremo a prendere! Il jet è a sua disposizione anche per il trasferimento di domani se vuole rientrare senza problemi negli Stati Uniti... non sono giorni per volare questi... Kyra tu riposati e rimettiti perchè a New York ti vogliamo in forma ok?
Kyra annuì, li salutò tutti e fu sorpresa quando Mr. Parker invece di darle una stretta di mano l’abbracciò dicendole “benvenuta nella nostra grande famiglia”, Kyra ringraziò e sorrise infine si lasciò trascinare via da Robert che recuperò in fretta i loro cappotti per poi salire nell’auto che l’aveva portato li.
-Dove la porto Mr. Downey?
-All’albergo dove soggiorna Mrs. Johnson.
Robert prese la mano di Kyra e la baciò mentre lei si appoggiò alla sua spalla tremava ancora... forse tutte quelle emozioni insieme non erano una cosa positiva per lei... Robert cercò di tranquillizzarla tenendola tra le sue braccia accarezzandole piano le braccia.
Il viaggio durò solo qualche minuto, Robert scese con Kyra e prima di allontanarsi dall’auto parlò con l’autista, poi raggiunse Kyra che era entrata nella grande hall. Salirono in ascensore ed arrivarono alla camera di Kyra.
-Ma tu ora torni a Toronto?
-No...Noi torniamo a Toronto, ora tu ti metti qualcosa di comodo chiudiamo i tuoi bagagli e vieni con me.
Kyra lo guardò, era sereno calmo e risoluto allo stesso tempo, si sentiva protetta con lui, non chiese altro, avrebbero avuto tempo di chiarire perchè era sparito, cosa era successo... ma ora sarebbe andata con lui a Toronto.
-Ok.
Entrò in camera e frugò nella valigia, prese i jeans e si sfilò il vestito restanto con il suo completo intimo e le scarpe con il tacco alto ancora ai piedi, Robert osservò la scena dall’altra stanza mentre beveva dell’acqua presa nel frigobar che si trovava proprio di fronte alla grande porta della camera da letto, restò per un lungo istante imbalsamato, poi sospirando si voltò mentre Kyra si chinava a raccogliere il vestito da terra ed andò a guardare fuori dalla finestra cercando di non soffermarsi troppo sulle immagini che aveva appena visto. Si voltò quando la sentì far scorrere la valigia sul pavimento del soggiorno. Si era messa un paio di jeans una camicia e si stava infilando un maglione traforato, aveva sciolto i capelli ed ora se li stava legando con una semplice coda. Scese con lo sguardo fino ai pieni e vi ritrovò le fantastiche scarpe rosse che difficilmente sarebbe riuscito a dimenticare...
-Pronta?
-Sì...
-Allora andiamo...
L’auto li attendeva, salirono mentre l’autista si occupava dei bagagli e qualche minuto dopo erano all’aeroporto pronti al decollo comodamente seduti sul jet di Mr. Parker.
-Posso farti una domanda?
Kyra annuì
-Prima, mi hai detto qualcosa di un cellulare... di un appuntamento...
Kyra annuì e prese a raccontare tutto l’accaduto senza tralasciare nessun particolare... ora Robert stava con la mascella serrata e Kyra poteva leggergli in faccia il sentimento che stava provando...
-Gran figlio di put.. scusa. Ma come ha potuto fare una cosa del genere?
Robert raccontò il suo ultimo incontro con Antony e di quel giorno che andò a cercarla in ospedale non trovando più nessuno e di quel numero di telefono disattivato. Era quasi riuscito nel suo intento di separarli...
-Io ho bisogno di vedere quell’uomo, voglio... non voglio fargli male ma voglio capire come ha potuto... e chi l’ha aiutato... i tuoi genitori ne sapevano niente?
-Credo proprio di no... ma voglio raccontare anche a loro questa storia...ora li chiamo... Quindi tu non gli hai mai detto che abbiamo trascorso insieme quella serata? Come poteva sapere?
-No ma ti prometto che scopriremo cosa è successo... per ora non dire niente ai tuoi genitori... non è il caso che si allarmino... ora sei un po’ agitata...forse è meglio se li chiami più tardi...
-Giusto...
-Kyra...
-Dimmi...
-A casa tua si fa il tacchino per il Thanksgiving day?
Chiese sorridendo mentre fingeva di guardare fuori dal finestrino
-Assolutamente Downey... Ma è domani...
-Già... e noi, abbiamo un jet... Milwaukee non è molto lontana da qui... Stanotte ci fermiamo a Toronto e domani mattina decolliamo per casa Johnson... che ne dici?
-Dico di sì! sarebbe bellissimo! Mia madre sverrà tra le tue braccia...
-Allora è deciso. Vado a dirlo ai piloti...
Kyra restò li seduta ancora incredula per quella serata che mai si sarebbe aspettata potesse finire così, nemmeno nei suoi sogni più rosei... e quei flashback... pochi, brevi, ma era un buon inizio considerando il blackout totale in cui aveva vissuto fino ad oggi... Assorta in quei pensieri e cercando di ricordare quali fossero le domande che voleva fare a Robert che si era preparata quella notte in ospedale si addormentò forse cullata dalle leggere vibrazioni dell’aereo o dalla dolce musica di sottofondo. Robert tornò a sedersi e restò per tutto il resto del viaggio comodamente seduto su quella poltrona a guardarla, non voleva perdersi nemmeno un istante di quel momento, aveva temuto di averla persa e se ripensava a quando qualche ora prima l’aveva vista voltarsi verso di lui sentiva il suo cuore ricominciare a battere forte nel suo petto.
Inviò un messaggio a Jimmy, doveva avvisarlo. Scattò una fotografia a Kyra da allegare alla mail “sarà un bellissimo Thanksgiving day...il caso ha voluto darmi la possibilità di essere di nuovo felice... e stavolta non la sprecherò! Stiamo rientrando a Toronto. Domani mattina ore 7.00 partiamo per Milwaukee (dove hanno casa i genitori di Kyra) buona serata e ci vediamo domani mattina”
Pochi istanti dopo l’invio il cellulare prese a suonare incessantemente era posato sul tavolino e nonostante la prontezza di riflessi di Robert nel prenderlo in fretta Kyra si svegliò
-Jimmy... sì stò tornando... no prendiamo un taxi... ok...ok... atterriamo tra 20 minuti... a dopo.
-Scusa non volevo svegliarti...
-Siamo già arrivati?
-Sì, si vedono le luci della città, ormai ci siamo...
-Posso andare ancora in bagno?
-Certo... non hanno acceso nessun segnale, è dietro quella tenda.
Robert non riusciva a togliersi dalla mente quello che Antony aveva architettato per allontanare Kyra da lui, ma perchè? non riusciva proprio a capire, avrebbe potuto cercare di riconquistarla senza sotterfugi... in fondo avevano un passato importante alle spalle carico di sentimenti... probabilmente pensava di non poter competere con lui e si era inventato quella favola per riuscire a mettere distanza... ad ogni modo non si spiegava ancora come potesse sapere che lui e Kyra quella notte l’avevano passata insieme... Era certo non fosse stata l’infermiera a raccontargli tutto, poteva compromettere il suo posto di lavoro, non aveva nessuna convenienza a compiere un gesto del genere, piuttosto avrebbe potuto vendere la storia ai giornali guadagnando abbastanza denaro da poter vivere anche senza un lavoro... ma poi ricordava che era stata lei a dirgli di parlare a Kyra perchè l’amore aiutava e di tornare a farle visita mentre lei era di turno...che poteva contare sul suo appoggio perchè lei faceva il tifo per loro.
Oramai era deciso, avrebbe visto Antony, gli avrebbe teso un imboscata, avrebbe finto di sapere chi l’aveva informato così da fargli vuotare il sacco, ma soprattutto voleva che Kyra mettesse in guardia i suoi genitori, se aveva fatto una cosa del genere a Kyra, poteva fare del male o approfittarsi anche a loro.
Kyra gli carezzò i capelli passandogli accanto per tornare al suo posto, Robert sollevò lo sguardo e le sorrise, la prese per i fianchi per abbracciarla poggiando la testa sulla sua pancia mentre lei continuava a far scorrere le sue dita tra i suoi capelli morbidi, la tenne così per qualche minuto poi la tirò a se e la fece sedere sopra di lui, Kyra sorrideva ma le sue gote si erano colorite, era in imbarazzo per quel suo gesto, per lui tanto naturale avrebbe dovuto fare più attenzione.
-Ti sto mettendo in imbarazzo vero?
-Solo un po’ per me è tutto così...nuovo... perdonami...
-Non scusarti, sono io...che devo scusarmi... cioè... io mi ricordo e per me è un po’ difficile comportarmi come se non ci fosse nulla tra noi...
-Forse mi dovresti raccontare...
-Forse dovrei darti il tempo di ricordare...
Kyra abbassò lo sguardo un po’ dispiaciuta per quella risposta... voleva sapere, per quanto ancora avrebbe dovuto vivere così senza sapere?
-Però siccome lo sanno tutti che non sono una persona molto paziente... possiamo dare un limite a questa cosa... che ne dici di natale?
-Ma stai scherzando? a natale manca un sacco di tempo!!! quasi un mese! e tu saresti un tipo poco paziente? per me poco paziente significa aspettare al massimo una settimana!
Robert la guardò sorridendo, aveva trovato qualcuno più impaziente di lui... lei non immaginava nemmeno quanto la stesse desiderando in quel momento ma piuttosto che affrettare i tempi l’avrebbe corteggiata di nuovo... giorno per giorno sperando che si innamorasse di nuovo di lui...
-A cosa pensi?
-Sinceramente? ...A quella sera in ospedale...quando mi hai chiesto se quella non era la prima volta che ci baciavamo...
-Mi ricordo, tu non hai risposto con le parole hai appoggiato la tua fronte sulla mia e hai detto no muovendo la testa... Perchè pensi a quello?
-Perchè è stato l’ultimo ricordo a cui mi sono aggrappato per tutto questo tempo. Non ho mai smesso di sperare, di cercare il modo... per poterti ritrovare
Robert le sfiorava il contorno del viso mentre Kyra ascoltava attenta ad ogni sua parola
-Anche io ho pensato spesso a quella serata...è praticamente uno dei pochi ricordi che ho di te...o dovrei dire di noi...
-Dovremo rimediare...
Robert si avvicinò alle sue labbra e la baciò dolcemente tenendole la nuca con una mano ed abbracciandola con l’altra. Fu un bacio casto ed innocente ma questo gli bastò per sentirsi accendere in ogni angolo del suo corpo, la guardò e Kyra sorrise
-Pare che ti sia piaciuto ...parecchio...
Rise arrosendo di nuovo... rise anche Robert... poi si fece serio
-Colpa tua.
-Ma... io non ho fatto nulla...
-Sei qui... ti assicuro che questo è più che sufficiente...
=Signori se volete prendere posto stiamo per atterrare.
-Quando si dice ...il tempismo...
Robert sorrise a Kyra che si mise a sedere sul sedile affianco al suo e si allacciò la cintura di sicurezza, poi lo osservò un attimo vedendo che lui aveva già la cintura allacciata
-...ah ma era la cintura...
disse scoppiando a ridere mentre Robert si sfregava il mento con le dita alzando gli occhi al cielo fingendo di pensare a cosa si riferisse per poi ridere come un matto con lei. Mentre l’aereo stava facendo le ultime manovre prima di atterrare Robert avvicinò le labbra all’orecchio di Kyra e sussurrò piano
-Devi essere maledettamente sexy se anche una “semplice cintura”...è così felice di starti...vicino!




 

   
 
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