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Autore: bluemary    28/10/2007    7 recensioni
"Polvere, detriti, sangue. Ed il silenzio, un impalpabile ma soffocante sudario steso sopra l'intero pianeta. In mezzo a quello sterminio, è proprio l'assenza di pianti o lamenti la più dolorosa delle grida." Pensieri e ricordi di una donna dedita allo sterminio.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: 17, 18
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa Flash-Fic (510 parole) è stata scritta per il concorso sui "Malvagi di Dragon Ball" indetto su Writers Arena. Ringrazio Rowina aka la Beta dei Vip per averla letta pur senza betarla ed avermi dato il suo parere^^




Schegge d'ombra

C’è silenzio.
La donna è immobile, per una rara volta da sola, la mente persa nel rapido fluire dei suoi pensieri.

I due bambini si abbracciano, atterriti.
Lei scopre sorpresa l’eco di un ricordo, in quella paura, in quegli occhi azzurri, in quei volti identici, eccezion fatta per i capelli di diverso colore. Ma la sua esitazione non passa inosservata: lo percepisce prima ancora di sentirne la voce, l’unica ombra rimasta del suo passato, il suo riflesso, metà di se stessa.
- C'è qualche problema, sorella?
Un gesto della mano, rapido, quasi annoiato.
Un lampo fugace che per un attimo illumina gli occhi delle piccole vittime.
- No, dovrò solo trovarmi dei vestiti nuovi.- mormora, lanciando uno sguardo infastidito ai due bambini stesi a terra, immersi in una pozzanghera vermiglia - Questi qui si sono macchiati di nuovo.

Polvere, detriti, sangue.
Ed il silenzio, un impalpabile ma soffocante sudario steso sopra l'intero pianeta. In mezzo a quello sterminio, è proprio l'assenza di pianti o lamenti la più dolorosa delle grida.
Lei si appoggia ad un muro diroccato con gli occhi chiusi, senza assaporare come vorrebbe quella pace al gusto di morte. Non riflette spesso, la donna dallo sguardo di ghiaccio, ma c’è un concetto che continua ad infastidirle la mente.

- Fratello, cos'è la speranza?
Ancora una volta è il silenzio quasi soffice della desolazione ad accompagnare le uniche due figure illuminate dalle stelle.
- È quella forza che spinge i terrestri a vivere. – una breve pausa, per rivelare un sorriso quasi dolce - Ciò che noi calpestiamo ad ogni passo.

Forse per il nitido ricordo di quello sciocco saiyan, che sacrificò prima il braccio e poi la vita in uno scontro suicida per salvare un ragazzino più debole di lui.

La devastazione regna sovrana nel luogo dello scontro.
Lei cammina a testa alta, illesa, ma una smorfia turba la sua vittoria: è morto con un sorriso, il giovane eroe dei Terrestri.

Lo ricorda bene, quel ragazzino: le sue lacrime, la sua rabbia, il suo inutile desiderio di vendetta. Una vittima come tante, vivo unicamente per il suo capriccio di continuare quel perverso gioco di sofferenza e morte. Eppure un particolare che non è mai riuscita a mettere a fuoco lo differenzia dalla massa priva di nome che ha sterminato senza alcun rimorso.
Il ricordo la trafigge all’improvviso.
Il giorno del loro primo scontro aveva letto qualcosa nel volto di quel moccioso, una strana luce di cui solo adesso pare rendersi conto, che, per un attimo, rende il gesto del saiyan più vecchio quasi plausibile.
Ed in quel momento comprende: in quel moccioso dai capelli lilla ha trovato l’antitesi stessa della sua esistenza, la vera Speranza, l’ultimo dei suoi nemici.
Un tremito la scuote, più gelido della morte di cui è portatrice.
I suoi occhi smarriti ricercano quelli del gemello appena comparso.
- Ti senti bene, sorella?
Un gesto d’assenso, mentre un sorriso spietato compare sul suo volto senza età.
Ha assaggiato il freddo morso della paura, il gioco non le piace più.
- È tempo di uccidere l’ultima Speranza.

   
 
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