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Autore: Kate Black    07/04/2013    2 recensioni
Kate era una strega molto abile per i suoi sedici anni e straordinariamente.. normale, considerando la sua famiglia. Nessuno avrebbe mai pensato che una ragazza così semplice, carina ed educata potesse mai diventare una mangiamorte, eppure, per qualche contorto motivo, la sua esistenza sembrava già destinata a questo.
Il Signore e la Signora Rookford erano forse i seguaci più devoti e potenti del Signore Oscuro e non mancavano occasione per cercare di convincere la figlia a unirsi a loro, senza alcun risultato.
Ma ben presto tutto verrà messo in secondo piano da un ragazzo, Sirius Black.
Sarà amore, l'odio che prova per lui?
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Mangiamorte, Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Era una giornata di fine Agosto e a Diagon Alley gli studenti compravano il materiale scolastico. Kate non era mai andata a scuola, i suoi genitori si occupavano personalmente della sua istruzione, a volte anche troppo.
Era una strega molto abile per i suoi sedici anni e straordinariamente.. normale, considerando la sua famiglia. Nessuno avrebbe mai pensato che una ragazza così semplice, carina ed educata potesse mai diventare una mangiamorte, eppure, per qualche contorto motivo, la sua esistenza sembrava già destinata a questo.
Il Signore e la Signora Rookford erano forse i seguaci più devoti e potenti del Signore Oscuro e non mancavano occasione per cercare di convincere la figlia a unirsi a loro, senza alcun risultato.
In quel mare di gente la chioma rossa di Kate non passava inosservata, tanto quanto la sua bellezza, che avrebbe potuto competere con una Veela. Ormai abituata e, per certi versi, infastidita dai continui sguardi della gente.
 Kate entrò al Ghirigoro cercando di farsi spazio tra tutti gli studenti che correvano da uno scaffale all’altro, cercando di finire le compere il prima possibile. Riuscii ad acchiappare la copia di ‘Animali Fantastici: Dove trovarli’ e cominciò a sfogliarlo mentre cercava di dirigersi verso la cassa; un ragazzo, poco distante da lei, stava dicendo all’amico i libri che doveva prendere, consultando la pergamena, i due si scontrarono a metà negozio “Scusa” dissero all’unisono. Kate alzò lo sguardo sul ragazzo, molto più alto di lei,  con i capelli lunghi, elegantemente spettinati,  gli occhi azzurri e un ghigno beffardo sul volto.
Sirius Black rimase abbagliato da quella ragazza, per la prima volta nella sua vita, per quando ricordasse, non si era mai trovato nella situazione di non avere più parole “Stai comprando i libri per la scuola?” chiese infine, indicando il libro che Kate teneva stretto al petto.
“Ehm..no..veramente io non vado a scuola..” rispose lei con un sorrisetto, abbassando lo sguardo al pavimento polveroso del Ghirigoro.
Sirius stava per rispondergli quando James lo chiamò dall’altra parte del negozio “Hey Felpato! Abbiamo finito qui!”
“Arrivo!” gli urlò lui, facendogli segno con la mano di andare avanti senza di lui, poi ritornò a guardare quegli occhi color nocciola, come se ne fosse stato rapito “Finisco di comprare i libri e ci vediamo dalla Gelateria Fortebraccio, ok?” le disse e prima che Kate potesse risponderli sparì in mezzo alla folla.
Lei andò a pagare il suo libro, ancora indecisa se accettare o meno l’invito di quel ragazzo. Non era mai stata innamorata veramente, nonostante tutti quelli che avesse frequentato per il volere dei genitori. Tutti ragazzi gonfiati come palloni e tanto pieni di se da sorprendersi se ogni tanto riuscivano a scollarsi dallo specchio per lanciarti un’occhiata e, ovviamente, tutti rigorosamente purosangue e con famigliari mangiamorte, se non loro stessi direttamente.
Quando Kate uscì dal negozio vide Sirius spiegare qualcosa ai suoi amici, James si girò verso di lei, scrutandola torvo per poi ritornare a guardare Sirius, sussurrargli qualcosa e andarsene insieme agli altri verso la Grignott.
Sirius le fece segno di andare da lui, Kate guardò i ragazzi andarsene e lo raggiunse “Non so ancora il tuo nome..” disse lui catturando la sua attenzione. Kate ritornò a guardarlo e si sedette davanti a lui “Kate..” rispose sorridendogli, evitando di dire il suo cognome, non era molto popolare, soprattutto in quel periodo “E il tuo?”
“Sirius Black” rispose lui, cercando di dire il suo cognome con più naturalezza possibile.
“Allora.. Ti stai preparando per Hogwarts?”gli chiese Kate cercando di sorvolare sull’argomento cognomi. Conosceva molto bene i Black ed era sicura che i suoi genitori lo avrebbero colto a braccia aperte.
 “Si..  sono al sesto anno..te? Hai già finito la scuola o..”
“Studio a casa..si” concluse lei, ma anche quello non era un argomento di qui voleva parlare. Tamburellò la copertina del libro con le dita “Hogwarts èh? Ne ho sentito parlare molto…in che casa sei?” in quel momento fu come se dentro Kate si fosse accesa una piccola scintilla, una speranza che lui non fosse come tutti gli altri. Era stato difficile mettere le mani su ‘Storia di Hogwarts’ e ancora più difficile era stato nasconderlo ai suoi genitori, ma ora sapeva tutto su quella scuola, comprese le reputazioni delle quattro case.
“Grifondoro, per i puri di cuore” rispose Sirius in modo teatrale e molto orgoglioso. A quelle parole Kate scoppiò a ridere, un po’ per la teatralità del ragazzo e un po’ per il sollievo della notizia.
Sirius rimase come abbagliato da quel sorriso e la risata di Kate continuò a echeggiargli in testa anche quando lei fu tornata seria, continuò a guardarla, quasi imbambolato, chiedendosi cosa aveva lei più delle altre ragazze, perché lei sembrava così.. così speciale da non riuscire a descriverla “Un giorno forse potresti venire a vederla..” disse infine avvicinandosi a lei “ E’ contro le regole, non posso entrare se non sono una studentessa.. e non ci si può smaterializzare entro i confini di Hogwarts” gli rispose Kate con un sorrisetto, entrare a Hogwarts era forse una delle cose che più avrebbe sognato di fare.
Sirius sbuffò, era cos’ incuriosito da quella ragazza che avrebbe rischiato tutto pur di portarla a Hogwarts con lui.
 “Devo raggiungere i miei amici..” disse Sirius voltandosi a guardare il gruppetto di ragazzi che li stava osservando “Dobbiamo tornare a casa” continuò con un mezzo sorrisetto. Non era prudente stare tanto fuori casa in quel periodo, infatti di li a poco Diagon Alley si era svuotata molto rapidamente.
I due si salutarono e Sirius raggiunse i suoi amici, Kate li guardò fin quando non scomparirono dietro la curva e solo una volta spariti si accorse che Diagon Alley era quasi vuota, tranne qualche gruppetto di persone qua e la.
Tre scie nere attraversarono il cielo, fiondandosi in un negozio vicino. Ci fu come un esplosione, Kate si riparò il viso dalle schegge di vetro che volarono da tutte le parti, tra gli urli della  gente che corse a nascondersi. Dal negozio uscirono tre figure incappucciate, con delle maschere d’oro e d’argento che gli coprivano i visi, uno di loro  stringeva il braccio di un uomo, che cercava invano di liberarsi. Kate osservò la scena, non gli serviva vedere sotto le maschere per capire chi erano le figure incappucciate, tra loro c’era anche suo cugino, diventato maggiorenne da poco, Alexander. Anche lui la vide e in un secondo fu al suo fianco, le strinse in braccio e, insieme agli altri,  volarono via da Diagon Alley avvolti in un vortice di fumo.
Si ritrovarono davanti ai cancelli di Villa Rookford, avvolta dalle ombre della sera. Kate si liberò della presa del cugino, lanciandogli un’occhiataccia “Bhè prego!” sbottò lui. Lei sbuffò, aprì l’imponente cancello nero, decorato da serpenti d’argento e se lo sbatté alle spalle.
Attraversò il cortile con passo veloce, fin quando non arrivò al grande portone di legno scuro, non c’era nessuna maniglia per aprirlo, al suo posto sporgeva una testa serpente argentata, con due smeraldi al posto degli occhi.
 “Apriti” la voce di Kate risuonò come un sibilo e un ringhio e le porte del portone si spalancarono, Kate entrò nell’enorme villa, sbattendosi il portone alle spalle.

*

Kate fu svegliata da un picchiettio continuo contro la finestra di camera sua. La poca luce del sole passava dalle tende tirate, scivolò dolcemente giù dal letto, strofinandosi gli occhi e andò alla finestra.
Mai si sarebbe aspettata di vedere un gufo.
Senza fare rumore Kate aprì la finestra e il gufo volò dentro e, dopo un piccolo volo nella stanza, lasciò cadere la lettera sul cuscino di Kate, per poi andarsene.
Lei, una volta che il gufo su volato via, richiuse la finestra, senza distogliere lo sguardo dalla lettera, chiedendosi chi fosse il mittente; pian piano si avvinò al letto, prese la lettera e si sedette, coprendosi le gambe con la coperta, mezza caduta a terra.
Cara Kate.
Spero che il gufo ti abbia trovata, non mi hai detto il tuo cognome...
Volevo dirti che sono a Hogwarts.. ma penso che tu questo già lo sappia.
i miei amici pensano che io stia facendo una delle mie solite cavolate, ma non mi importa...
L'invito a visitare Hogwarts è ancora valido..
vediamoci alla Stamberga Strillante il 10  Settembre a mezzanotte.

Spero veramente che il gufo ti abbia trovata,
Sirius

Kate guardò la leggera calligrafia sul pezzo strappato di pergamena, chiedendosi se era vero.. Era una cosa così strana Chissà perché alla Stamberga Strillante… pensò. Forse Sirius lo riteneva un posto più sicuro per vedersi, nessuno ci entrava da anni, giravano voci che fosse infestata.
Kate alzò lo sguardo dal foglio di pergamena, lo posò sul calendario e il cuore le sobbalzò quando vide che era la mattina del 10 Settembre.
Kate passò tutta la mattina per cercare di escogitare un piano per riuscire a uscire di casa senza che i suoi genitori lo venissero a sapere. Percorse più volte avanti e indietro camera sua, senza riuscire ad arrivare a un piano che avrebbe potuto funzionare.
Qualcuno bussò silenziosamente alla porta alla porta  e Twiggie, l’elfa domestica, entrò nella stanza. Fece un profondo inchino, tanto profondo che il suo naso appuntito sfiorò il pavimento “Signorina.. I suoi genitori la stanno aspettando…la  colazione è giù che l’attende” disse con voce gracchiante, guardandola con i suoi occhioni azzurri.
“Si. Grazie Twiggie,…” Kate non aveva dato attenzioni alle parole di Twiggie e solo dopo aver sentito il sonoro crak della materializzazione di Twiggie li venne in mente un idea geniale.
Scese le scale e corse fino alla sala da pranzo. Era una sala molto grande, con le pareti in marmo bianco e un grosso camino nero al centro, decorato  da teste di serpente, dove il fuoco scoppiettava silenziosamente.
Seduti sul lungo tavolo in legno scuro vi erano i genitori di Kate, vestiti in abiti un po’ all’antica e molto eleganti. L’uomo, seduto capotavola, alzò lo sguardo sulla ragazza “Finalmente..” disse, con voce quasi assente “Cominciavamo a dubitare che ci avresti privato della tua presenza..”.
La donna al suo fianco gli lanciò un occhiata, ma lui non la degnò di uno sguardo “Scusami padre, stavo studiando..” si scusò Kate in un sussurro, mentre si andava a sedere al fianco del padre.
Mangiarono in silenzio, l’unico rumore che si sentiva erano i ticchettii delle forchette sui piatti.
Una volta finito di mangiare Kate si alzò “Scusate, devo andare a esercitarmi con dei nuovi incantesimi che ho imparato… Twiggi!” L’elfa domestica comparve in un secondo al suo fianco “Mi ha chiamato mia Signora?” domandò, chinandosi.
“Ho bisogno di te per esercitarmi in alcuni incantesimi…”
Kate aveva utilizzato molte volte questa scusa, una volta salite in camera sua chiuse la posta a chiave e si avvicinò a Twiggie “Ascoltami bene.. Ho un piano.. Questa sera devo uscire di nascosto e io non posso ancora materializzarmi.. Ma tu si.”
Kate li spiegò tutto il piano e la piccola elfa domestica annuì.
 “Posso fidarmi di te Twiggie?”
“Si, signora. Twiggie non lo dirà  a nessuno. Sarà un segreto!”
  
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