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Autore: ice_cream    07/04/2013    6 recensioni
I raggi di sole filtravano nella stanza, tra le tende, illuminandola quel tanto che bastava da svegliarla.
Alcuni rumori strani e ovattati provenivano dal piano di sotto.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Richard Castle
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
- Questa storia fa parte della serie 'Colin'
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Tale padre, tale figlio!

I raggi di sole filtravano nella stanza, tra le tende, illuminandola quel tanto che bastava da svegliarla.
Alcuni rumori strani e ovattati provenivano dal piano di sotto.
Kate si stropicciò gli occhi e si stiracchiò, cercando di mettere a fuoco l’ora segnata dalla sveglia sul suo comodino.
Le 9.30.
Altri rumori e qualche urlo le giunsero alle orecchie.
Si alzò con calma, si vestì e si preparò psicologicamente a cominciare la giornata.
Fece un respiro profondo e scese le scale.
Eccoli lì, i suoi due uomini.
Sorrise.
“Mamma, mamma, mamma!” un fagottino tutto allegro e saltellante le corse incontro non appena la vide. Si aggrappò alle sue gambe e la strinse forte. “Vieni qui, scricciolo!” lo prese in braccio scompigliandogli i capelli castani e facendolo ridere.
“Papà mi vuole sgridare!” disse nascondendo il suo visino tra i capelli della mamma, con aria di preoccupazione nella voce. Kate lanciò una smorfia divertita a Rick.
“E perché mai ti vorrebbe sgridare?” chiese stando al gioco trattenendosi dal ridere.
“Perché ho rovesciato tutto il latte” cominciò a spiegare guardandola negli occhi, mentre il sorriso sulla faccia di Kate scompariva piano, piano “e ho rotto la tazza” continuò Colin prendendo fiato. Castle cominciava ad indietreggiare, sotto lo sguardo omicida della detective “e ha detto che tu avevi appena pulito casa” Castle andò a sbattere contro il bancone della cucina. “E poi…” Rick faceva gesti sovrumani al figlio per non fargli finire la frase, consapevole del fatto che avrebbe rischiato la vita. Il piccolo si zittì qualche secondo mentre lo scrittore fece un sorriso innocente, colto in fallo.
“Tesoro, continua. Che altro è successo nella scarsa mezz’ora in cui io ho dormito?”
“Ecco, io…” prese un respiro profondo “Ho fatto cadere James nella tazza del water…” ammise colpevole. Beckett per poco non si strozzò con la sua stessa saliva. “T-Tu… tu hai fatto cadere James… “ Non sapeva neanche lei se ridere o piangere.
 “Scusa, scusa, scusa mammina!” disse Colin dandole dei piccoli bacini sulla guancia. Lei si sforzò di sorridere.
“Non è successo niente tesoro, tranquillo. Sono sicura che non l’hai fatto apposta. Ma ora mammina deve fare due chiacchiere con papino, quindi che ne dici di andare a metterti le scarpe?” Lo rimise a terra e lo spinse verso le scale.
Kate si avvicinò a Castle in modo minaccioso e poggiò una mano sul bancone, mentre l’altra la tenne sul fianco.
“Vuoi spiegarmi come accidenti ha fatto nostro figlio a far volare il nostro pesce nel gabinetto!?” domandò con una calma che fece rabbrividire il povero scrittore.
“Io… lui… cioè…” deglutì a fatica “Ecco… Non è che l’ha fatto… volare…” Beckett lo guardò con sguardo assassino e cominciò a picchiettare nervosamente il piede a terra.  “Ecco… noi… noi gli stavamo cambiando l’acqua e… puff! James è…saltato… giù…”
“NEL NOSTRO GABINETTO!?” Ripetè lei, sempre più incredula.
Okay. Richard Castle sarebbe morto. Poco ma sicuro!
“Kate, tesoro, non prenderla così! Vedrai che, che…” lei lo fulminò per l’ennesima volta nel giro di trenta secondi.
“CASTLE!!!” Lo riprese “Hai lasciato che il nostro pesce si suicidasse nel water!!” Per quanto le dispiacesse per quel povero pesciolino rosso, la detective stava facendo una fatica immane per non scoppiargli a ridere in faccia, e Rick era sempre più preoccupato di non uscire vivo da quella situazione.
“Mammaaaaa, papà!” Li chiamò Colin. “Mi sono messo le scarpe!”
I due si voltarono a guardarlo.
Ogni volta era un colpo al cuore! Quel bambino era tutto per loro.
Tutti i piani omicidi di Kate svanirono alla vista di quegli occhioni blu, presi ovviamente dal padre e a cui ovviamente non sapeva resistere. Si scioglieva sempre.
“Ehi campione, le hai messe sui piedi sbagliati!” lo avvertì Castle.
“Ma io di piedi ho solo questiii!” si giustificò, allargando le braccia e mettendo su il broncio. I due scoppiarono a ridere.
“Colin, tesoro, papà intendeva che le hai messe al contrario! Le devi invertire.” Spiegò la mamma.
“Aaaaaaaaaaaah okay!” Si guardò i piedini confuso e si grattò il nasino con l’indice. “Che vuol dire inve…inver…inveeeeen” Provò a pronunciare quella lunga parola più volte senza successo.
In questo era identico al padre! Erano entrambi buffissimi!
Kate sorrise ancora e si abbassò per sistemargli il colletto della camicia. “Inverrrrtire.” Lo corresse sottolineando la erre “Vuol dire che le hai scambiate. Vedi? Questa” indicò la scarpetta destra, “va qui, mentre quest’altra,” indicò la sinistra, “qui.” Concluse lei sotto lo sguardo stupito del piccolino, che aveva scoperto una cosa nuova. Castle non poteva far altro che guardarla estasiato, incantato.
Era una madre perfetta!
“Oooohhh.” Esclamò Colin stupefatto.
“Coraggio campione, vai a invertire le scarpe!” gli disse Castle, scompigliandogli i capelli come aveva prima fatto sua moglie.
“Uffaaaaa! Inverti le scarpe, fai colazione, lavati i denti… ma devo fare tutto io in questa casa!?” si lamentò il piccolo allargando le braccia, mentre si allontanava verso il corridoio.
I due genitori scoppiarono di nuovo a ridere. Rick la attirò a sé per un bacio.
“Oh, questo sì che è un buongiorno coi fiocchi!” Lei sorrise contro le sue labbra.
“Non abbiamo finito, Signor Castle!” lo minacciò lei, dandogli poi un altro bacio a fior di labbra.
Il telefono squillò.
“Non rispondereee!” Urlò Rick al figlio, mentre si avvicinava di nuovo alle labbra della bella detective per baciarla ancora, questa volta con più passione.  
Non fecero in tempo a sfiorarsi che sentirono una vocina in lontananza.
 “Prontoooo? Sì, subito. Mammaaaaaaaaaaa! E’ per te!”
Entrambi si allontanarono sbuffando e Kate si diresse verso il figlio, lasciando uno scrittore piuttosto deluso appoggiato al bancone. “Ecco, appunto. Come non detto!”
“Guarda che ha preso da te!” Gli urlò Kate prima di rispondere.



ANGOLINO DI POLLA:
Holaaaa!
L’ho sempre detto che avere la febbre nuoce gravemente alla mia salute! Soprattutto quando decido di mettermi sul divano a guardare dei film! xD
La shot è nata appunto da un film, perché c’era un bimbo che mi ha fatta sciogliere per tutto il tempo! *-* ammmmore quanto era bellino e tenero! *-*
Mi piacciono i bambini, sì. Non so se si nota! Haha :)
La scena delle scarpe l’ho presa dal film! Tecnicamente anche quella del telefono, ma alla fine succede pure in casa mia quindi -.-
E il pesce………… ehmmmmmm…… no comment.
E’ successo davvero. A mia mamma! Hahahaha
Va beh, che dire? Spero di essere riuscita a strapparvi una risata :)
Alla prossima!
Bacissimi,
ice_cream
  
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