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Autore: Pan    07/04/2013    7 recensioni
'Siamo come le calamite. Una calamita non è ansiosa di sapere come funziona. É quello che è e, per la sua stessa natura, attrae alcune cose e lascia stare le altre.'
[AU!Highschool]
[Steve x Tony, Stony]
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Waiting for someone or something to show you the way;



“C’è al mondo una così gran solitudine
che la puoi vedere negli scatti lenti delle lancette
di una sveglia. ”

Steve era seduto su un asciugamano, in mezzo ad una spiaggia deserta, c’ era bel tempo, il sole gli riscaldava piacevolmente la pelle, filtrando dalla camicia leggera che portava, si stese, lasciando che il sole gli disegnasse sotto le palpebre linee colorate.
Tutto d’ un tratto si sentì chiamare da qualcuno, che a giudicare dalla direzione della voce, doveva essere in acqua, inizialmente non la riconobbe, ma poi capì che era la voce di suo padre, aprì gli occhi di scatto e in un secondo era in piedi, cercando di indovinare la figura dell’ uomo tra le onde.
Lo vide ed immediatamente corse verso l’ acqua e si tuffò, cominciando a nuotare freneticamente per raggiungerlo, ma più si avvicinava, più l’ uomo sembrava allontanarsi.
Improvvisamente il tempo cambiò: le nuvole si addensarono attorno al sole, oscurandolo del tutto, si alzò il vento e le onde cominciarono ad alzarsi pericolosamente.
Steve voleva urlare ma non riusciva, gli sembrava di essere bloccato, in balia delle onde. Vide suo padre che cominciava a smettere di lottare contro la forza del mare, lo vide scomparire tra i flutti per poi emergerne, sempre con minor forza, quindi ci mise più energia possibile nel raggiungerlo.
Dopo un lasso di tempo che pareva interminabile, riuscì a raggiungerlo e a prendergli la mano: questa volta l’ avrebbe salvato, questa volta non lo avrebbe lasciato. Ebbe appena il tempo di riabbracciare suo padre, che le onde glielo strapparono via dalle braccia e la sua mano scivolò via dalla stretta del ragazzo, che lo vide scomparire e non emergere più.
Mentre urlava il suo dolore, che si mischiava al mugghito del vento, Steve si rese conto che non voleva più lottare, che non ne aveva più la forza e smise di muoversi, chiudendo gli occhi e accogliendo quasi come una liberazione l’ acqua che gli entrava nelle narici. Poi però fu strappato via dal ventre del mare e si sentì trascinare via. Poi più nulla.
La prima sensazione fu quella di un paio di labbra salate e calde sopra le sue, che tentavano di soffiargli dentro un po’ d’ aria e un po’ di vita, che si staccavano dalle sue solo per lasciar spazio ad una pressione sul suo petto. Finalmente, tossendo acqua, riaprì gli occhi e mise a fuoco il volto di un ragazzo che aveva un’ espressione visibilmente sollevata e che aveva gli occhi del color del cioccolato.
Tony crollò sul suo petto con fare distrutto mormorando un “Grazie a dio. Non so come avrei fatto senza di te.”


Steve aprì gli occhi di scatto, trovandosi in una posizione assurda, matido di sudore e attorcigliato nelle lenzuola. Si passò una mano sugli occhi, sospirando profondamente.
Ma che razza di sogni faccio?
Si passò la lingua sulle labbra quasi cercandone la nota salata delle labbra dell’ altro e per un’ attimo gli sembrò addirittura di trovarla, chiedendosi che sapore potesse avere.
Poi rendendosi conto del pensiero formulato arrossì e scosse la testa, cercando di eliminare anche solo l’ idea di aver fatto un pensiero del genere.
Cercò di districarsi dalla trappola delle coperte e di mettersi a sedere, lanciò un’ occhiata alla finestra, fuori era così buio che sembrava ancora notte e il terriccio e gli aberi erano bagnati: doveva aver piovuto quella notte, probabilmente il rumore del vento aveva influito sui suoi sogni.
Guardò quindi la sveglia per cercare di capire che ora fosse, ma con sua grande sorpresa, non la trovò al solito posto sul comodino, guardò immediatamente a terra, dove nella penombra la vide, o per meglio dire, dove ne vide solo un pezzo, dato che cadendo era letteralmente esplosa, lanciando pezzi di se’ un po’ ovunque sul pavimento. Imprecando guardò il telefono, ferendosi gli occhi con la luce dello schermo: tre nuovi messaggi e due chiamate perse. Tutti e cinque di Peggy. “Steve sto partendo di casa ora, oggi non posso arrivare in ritardo, ho un compito alla prima ora, fatti trovare già pronto.” e poi “Steve, sono qui. Se non arrivi entro due minuti vado.” ed infine “Steve tutto bene? Ho provato anche a suonare ma non rispondevi, appena torno ti chiamo.”
Allarmato, tornò alla schermata principale del telefono, cercando di capire che ora fosse: 8.15. Steve spalancò gli occhi: era in ritardissimo. Si lavò e si vestì di corsa, pestando pezzi di sveglia con i piedi scalzi e rischiando di cadere dalle scale mentre si infilava un paio di jeans, prese al volo lo zaino e giacca, si mise le scarpe da ginnastica e uscì: fuori faceva freddo e piovviginava ancora, per cui fu ancora più grato del fatto di possedere un auto, che in quel momento prometteva calore e protezione dalla pioggia.
Si girò verso il solito angolo dove posteggiava, per poi ricordarsi che la macchina era ancora esanime dal meccanico e realizzando  che quindi avrebbe dovuto farsi tutto il tragitto a piedi, sotto la pioggia. Steven considerò l’ idea di rimanere a poltrire nel letto tutto il giorno, ma poi il suo senso del dovere ebbe la meglio, con l’ aggiunta che non voleva rimanere da solo nella grande casa dopo il sogno di quella notte, quindi si avviò, sotto la pioggiarellina, verso la scuola.



Tony era seduto nella sua Audi, avvolto dal calore proveniente dalle ventole di riscaldamento e dalla musica che gli accarezzava le orecchie – merito di un sistema audio di ultima generazione - e comodamente inglobato dal sedile in pelle, che sembrava abbracciare quasi la sua figura, modellandosi intorno a lui, per quanto era comodo.
Si accese un’ altra sigaretta e guardò l’ ora sul cruscotto: erano quasi le nove e dieci, era arrivato in orario, ma si era ricordato di avere un test di letteratura per il quale non aveva aperto libro, nelle prime due ore, quindi aveva spento il motore e si era rannicchiato lì, in attesa della campanella che avrebbe decretato la fine della seconda ora e l’ inizio della sua giornata scolastica. Sbadigliò stiracchiandosi, si annoiava, una mente come la sua aveva un costante bisogno di lavoro, detestava stare fermo a far nulla, oltretutto la pioggia che picchiettava delicatamente sul vetro, lo induceva a dormire.
Mentre scuoteva delicatamente la sigaretta per far cadere la cenere nell’ apposito contenitore, notò la sagoma di qualcuno che si stava avvicinando alla macchina. Immediatamente pensò a un professore o a Fury in persona, che avendo notato la sua macchina dall’ edificio – la sua piccolina tra tutti quei catorci non passava di certo inosservata – e che stava venendo a verificare se lui fosse dentro, quindi spense di botto riscaldamento, musica e sigaretta, estrasse le chiavi dal quadro e stava già per abbassarsi sotto il volante, quando si rese conto che non era affatto Fury, ma uno studente e, appena si avvicinò ancora un po’ di più, notò che quello studente era Steven.
Velocemente riaccese la macchina e ne illuminò la figura con i fari proprio mentre gli passava davanti, facendolo sussultare, a causa del rumore e della luce improvvisa.
Tony sogghignò e si allungò dal lato del passeggero per aprirgli la portiera.
Sul volto del biondo sembrò passare un attimo di esitazione, come a valutare se ci fosse del pericolo a salire in macchina, ma dopo aver deciso che Tony non sembrava avere cattive intenzioni, salì in macchina.
“Buongiorno… non sapevo che qui vicino dessero una festa in piscina, mi sarei senz’ altro unito se no.”
Il biondo contrasse il viso in una smorfia e mentre si stringeva le spalle, rabbrividendo, aggiunse: “Oggi non è giornata, l’ unico vantaggio è che se non altro posso rovinarti il sedile della macchina con l’ acqua.”
 Tony ridacchiò e alzò il riscaldamento, notando che l’ altro aveva freddo.
“Ehi artista da strapazzo, se  ti togli la giacca hai la duplice possibilità di non prenderti una broncopolmonite e addirittura di bagnarmi ancora di più la macchina.”
Steve gli sorrise riconoscente e si tolse la giacca blu scura, adagiandola di fianco a lui, tra la portiera e il sedile, allungando le mani verso le ventole di riscaldamento. In quel momento sia lui che Tony, realizzarono che effettivamente aveva solo una maglietta a maniche corte, che oltretutto era al contrario.
Tony scoppiò a ridere e disse: “Ti sei vestito al buio stamattina?” indicando l’ etichetta della maglia che faceva capolino tra le clavicole di Steve.
Steve imbarazzato, si portò una mano al petto, coprendo con il palmo l’ etichetta, cercando di nascondere l’ evidenza. “Mmmh, effettivamente si, più o meno mi sono vestito in un minuto e mezzo, mi sono svegliato tardi.”
Sempre sorridendo gli chiese quindi “E quando sei entrato in macchina ti sei reso conto che effettivamente eri sprovvisto sia di parabrezza, che di finestrini e hai fatto la doccia che non eri riuscito a farti prima, ai 70 all’ ora?”
Steve cercò di reprimere un sorriso “Al momento sono sprovvisto di macchina, è spirata nel parcheggio e da allora giace dal meccanico, quindi mi faccio portare da Peggy, però questa mattina essendomi svegliato tardi lei era già passata e quindi me la sono dovuta fare a piedi.”
“Capisco. Se vuoi, puoi cambiarti, a meno che tu non abbia intenzione di andare in giro per i corridoi con la maglietta al contrario, in quel caso, non mi opporrò. Tanto non c’è nessuno qui.” disse Tony facendo cenno verso il parcheggio con il mento.



Certo, nessuno, tranne te. Aggiunse Steve nella sua testa, cercando di non arrossire.
Non che gli creasse dei problemi spogliarsi davanti a degli altri ragazzi, quando si era allenato a Brooklyn, in palestra, gli era capitato spesso di farsi la doccia lì, davanti anche a perfetti sconosciuti, però l’ idea di rimanere seminudo davanti a  Stark, lo imbarazzava.
Però sapeva che lo stava mettendo alla prova e non aveva intenzione di dargliela vinta. E oltretutto non poteva andare in giro per i corridoi in quel modo, già la sua reputazione non era ai massimi storici, era meglio evitare di scavarsi ancora di più la buca.
Così prese un respiro profondo, afferrò i lembi della maglietta e se la tolse.


Stark, dal sedile di fianco, non pensava che l’ altro l’ avrebbe davvero fatto, più che un pensiero di fondo di generosità per la salute psichica del biondo, a spingere Stark a fare quella proposta era stata la voglia di stuzzicarlo, esattamente come aveva fatto il giorno precedente a casa sua, adorava metterlo in imbarazzo, aveva notato che Steve era estremamante riservato e pudico, da quello che aveva capito, non aveva neanche una ragazza.
Steve lo guardava con aria supplichevole, quindi Stark gli fece il favore di distogliere lo sguardo e di girarsi verso la parte del finestrino, dal quale però, Steve non lo aveva notato, si vedeva perfettamente in riflesso.
Tony osservò la stoffa sollevarsi dai fianchi e scoprire un pezzo di pancia e gli addominali, per poi scorgere i pettorali e le spalle ampie di Rogers, mentre quest’ ultimo aveva la testa infilata nella maglia. Stark improvvisamente sentì la gola secca, e il bisogno di bere, oltre ad avere caldo. Maledisse il riscaldamento troppo alto – era senz’ altro colpa di quello – e deglutì, osservando il biondo che con movimenti veloci, cercava di rimettersi la maglietta nel verso giusto.
Quando finalmente il biondo fu nuovamente rivestito, lo guardò e notando il silenzio denso che si era venuto a creare, avvertì per l’ ennesima volta la necessità di romperlo, alleggerendo la tensione.
Schiarendosi la voce disse quindi “Tua madre non ti ha insegnato neanche come ci si veste?” sorridendo appena, un sorriso imbarazzato, che però Steve non notò, perché abbassò lo sguardo  improvvisamente triste e disse “Mia madre è andata via di casa quand’ ero piccolo.” L’ espressione di Tony mutò radicalmente, farfugliò un mi dispiace, mentre si dava mentalmente dell'idiota.
“Figurati, non potevi saperlo.” Rispose semplicemente il biondo.
Steve non sapeva bene perché gliel’ avesse detto. Non aveva mai avuto il coraggio di ammetterlo davanti a nessuno, se non davanti a Peggy, a tutti aveva sempre raccontato che era andata lontana per questioni di viaggio, che lavorava all’ estero perché aveva trovato un lavoro più profiquo, ma la verità era che li aveva abbandonati.
Ed ora, dopo anni che le parole gli erano rimaste bloccate in gola, premevano per uscire, per raccontare a qualcuno di come si sentisse, dato che non poteva mai parlarne con nessuno, nemmeno più con Peggy, per non darle più preoccupazioni. 
Tony lo capì probabilmente, perché gli disse “Puoi fidarti di me.”
E Steve cominciò a parlare.




Deliridifondopagina: *Guarda le palle di fieno rotolare* Ehiiiii, c’è nessuno?
Sono da fucilare, lo so, sono in ritardissimissimissimo, a mia discolpa devo dire che la scuola mi sta tenendo impegnatissima e che il mio pc mi sta insesorabilmente salutando per andare verso il paradiso dei computer (?)
Chiedo umilmente perdono, davvero.
Il prossimo capitolo è già scritto, quindi dovrei essere rapida (si so che l’ ho scritto anche nell’ altro e poi ci ho messo il doppio del tempo… ma abbiate pietà di me) e se riesco a scriverlo come ce l’ ho in mente, verrà lunghissimo (per la vostra giuoia (?))

Ringrazio tutte le persone (che nel frattempo sono aumentate! Non riesco ad esprimere quanto ciò sia agkjdfhgkjdhj *-* e quanto io vi sia grata di leggermi) che seguono la storia:  A n o n y m o u s Rei, ailuig, alicetta96, aubry, Bloody Wolf, crazysissi91, Dido_ , dogliva,  FelpataMalandrina94, giaggia, ginnyx, GioTel, H o p e l e s s, Haibara Stark, Hurtlovers, JustJeevas, Kyra Blackdemon, ladyElric92, Lady_Erato, LightCross, Lily Dub Black, LoviLovi, LunaLovegoods, Madame Plague, MaRmOtTeLlA ,Melipedia, mya95, Naima Dahmer, pepichan84,Perry_ ,
Scarlet 17,Selvy, Sharel, sirith88, supermimi213, vampirella, Wadding_ ,_monique_

Quelli che preferiscono (anche voi siete diventati di più, grazie grazie grazie!): 
8hotaruchan8 ,anonimoooo, Axel97, dogliva,  Draco Malfoy, Fyre97, Glitter Princess, H o p e l e s s, Harebell, iceathena ,Lady_Loki ,LoviLovi, Melipedia, mrslee19, Perry_, Scarlet 17, VexDominil  

Quelli che ricordano (se ne sono aggiunti anche, grazie millissime): - Bedhness, Lady_Loki,
LoviLovi , Perry_

E ultimi, ma non meno importanti quelli che recensiscono! (grazie mille davvero, perdonate il ritardo della risposta, vi darei un biscotto a testa):  _Arcy (a te andrebbe anche un pacchetto intero, mio caro beta!),  LunaLovegoods, anonimoooo, H o p e l e s s e Fyre97, davvero grazie, leggere quello che ne pensate della storia rende i miei giorni gioigloriosi c:

Se qualcuno vuole lasciare una recensione sono ben accette, giuro che non mordo (?)
Al prossimo capitolo, cià! :3
Pan;
  
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