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Autore: RealMocking    07/04/2013    3 recensioni
《Oddio, Gwendolyn, guarda!》 Disse Gideon.
Mi girai. La mano era ancora all'interno del cronografo.
Poi il lampo rosso, il mio solito lampo rosso rubino.
Mi ritrovai nella mia camera di diciotto anni prima, spaesata.
E con il cronografo in mano.
Ho voluto aggiungere un continuo alla storia, cambiando qualcosa.
E inserendo un problema apparentemente irrisolvibile.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Fui colpita dalla veritá come da una porta in faccia.

Non c'era modo di riportarmi indietro.

Per un gesto insignificante avevo detto addio a tutta la mia vita.

Mi chiesi se anche Gideon si era reso conto dell'irrevocabilitá della mia situazione. Probabilmente ci era arrivato un attimo dopo che il lampo mi aveva inghiottita, dopotutto conosceva il giorno e l'anno in cui ero diretta. Mio nonno mi lesse probabilmente nello sguardo, perché la sua espressione si fece cupa.

-Purtroppo ora come ora non trovo altra soluzione- disse, con un filo di voce-a parte quella di trovarti un nascondiglio da qualche parte in questa epoca.- Io nemmeno lo ascoltavo, stavo ripensando a tutte le persone che mi ero lasciata alle spalle. Affrontare il conte di Saint Germain mi sembrava un gioco in confronto a questo.

-Quindi, dato che sono immortale... anche tra venti o trent'anni non potró tornare con Gideon perché lui stará... con me? O magari dovró fare i turni con la Gwendolyn che sta per nascere?- Scoppiai di nuovo in lacrime. Era davvero troppo da sopportare. Io, che non riuscivo a stare neppure un'ora senza Gideon, avrei dovuto fare a meno di lui... per sempre...

Un'altra veritá si fece strada nella mia testa. Da quello che sapevo, anche se al momento era piuttosto irrilevante, non potevo rivelare al nonno gli esiti delle scoperte sul conte, avrei dovuto fingere che non fosse ancora successo nulla. Povero nonno... mi tremavano le gambe al solo pensiero di poter riassistere alla sua morte...

-Non posso farti stare da nessuno di cui mi fidi. Penso che tu possa stare a Temple, nella stanza da cui sei arrivata, in modo che tu conosca giá l'ambiente e ti senta a tuo agio...-

Come mi sarei potuta sentire a mio agio in un luogo che mi ricordava in tutto e per tutto Gideon? E in linea di massima, come avrei potuto farlo nel 1993?

-Di certo non puoi rimanere per sempre in albergo. In casa saresti subito scoperta, anche se ti nascondessi sul tetto. E come ho giá detto, non ho nessuno di fidato a cui affidarti. Quindi, nipotina, anche se so che é stato un grandissimo colpo per te, cerca di tenere i nervi saldi almeno fino a Temple. Io ti verrò a trovare ogni giorno, dopotutto sono ancora il Gran Maestro e nessuno si insospettirebbe.- Il suo sguardo dooce e incoraggiante mi diede il pretesto per buttarmi tra le sue braccia, che mi strinsero affettuosamente. Non potei fare a meno di pensare a Gideon.

 

Quando mio nonno uscí dalla porta, e per di piú chiuse a chiave affinché nessuno potesse entrare, per la prima volta in vita mia pensai che mi avrebbe colto un attacco di claustrofobia. Ero stata lasciata sola come un topo in gabbia e mio nonno, sebbene sapessi che non c'era alternativa migliore e lo aveva fatto con le migliori intenzioni, mi aveva rinchiusa nel luogo di alcuni dei miei piú bei ricordi, che si ripresentarono come coltellate a sangue freddo. Quando mi sedetti sul dannatissimo divano verde sentii le mani di Gideon sulla mia schiena e le sue labbra sulle mie. Giá mi mancava da morire. Chiusi gli occhi e piansi, risentendo nella testa le note di Halleluja.

 

Quando mi risvegliai, non avevo idea di quanto tempo fosse passato; la caratteristica fondamentale della stanza della trasmigrazione era che fosse uno scantinato completamente al buio e con una lampadina penzolante, quindi era difficile capire di che ora si trattasse. Ebbi l'impulso di estrarre il cellulare ma ricordai che era morto giusto la sera prima, quando avevo sperato di poter contattare in qualche modo la mia epoca. Dopo pochi minuti sentii ammergiare alla serratura, e mio nonno entró nella stanza con un grandissimo vassoio con la colazione. Evidentemente era mattina.

-Buongiorno-, disse sorridendo.

-Buingiorno, nonno.- Tentai di fare lo stesso ma le mie labbra si incurvarono a malepena.

-Come ti senti?- Probabilmente il mio aspetto esteriore non rispecchiava il mio stato d'animo.

-Piuttosto depressa, grazie. E per favore, non fare battute del tipo "dimostri vent'anni di meno".

-Non avevo nessuna intenzione di fare una battuta cosí scontata, mi conosci- disse ridendo - Ma se ti avesse fatto sorridere avrei di certo tentato.- per accontentarlo finsi di sorridere, sperando che ci credesse.

-Ti lascio fare colazione. Torneró tra poco- e si avvió verso la porta. Avrei voluto fermarlo ma in realtá preferii rimanere sola. Soltanto che mi chiesi quanto pensasse che potessi impiegare a consumare la colazione quando dopo tre minuti entró di nuovo e si diresse verso di me quasi correndo.

-Che cosa...- feci per dire, ma lui mi interruppe subito.

-Ho incontrato un vecchio adepto fuori dall'edificio. Mi ha detto che due anni fa, nel '91, un ragazzo misterioso gli disse di consegnare questa busta a Lucas Montrose proprio in questo preciso giorno. Sopra c'é scritto il tuo nome.

Quasi sputai il boccone di brioche per la sorpresa. Era vero: sulla busta c'era scritto 

Per Gwendolyn Stepherd

Aprii immediatamente la lettera e all'interno trovai un foglio a quadretti. Appena riconobbi la calligrafia ebbi un colpo al cuore.

 

Gwen,

se hai ricevuto questa lettera vuol dire che sei andata da tuo nonno. Se cosí non é stato, mr. Montrose, la prego di cercare Gwendolyn perché é da ieri che é stata trasportata nella sua epoca.

Non hai la minima idea di quanto io stia male. É successo solo ieri, anche per te, ma é solo colpa mia se ti sei voltata e tutto é successo. Gwenny, perdonami! La prima cosa che mi é venuta in mente é stata portare questa lettera due anni prima del tuo arrivo, per farti sapere che tutti qui si stanno sforzando di trovare una situazione. Sono insieme a tua madre, Leslie, Raphael, i tuoi fratelli e la loggia al completo a spremermi le meningi per riportarti da me. Non posso vivere senza di te. Non disperare, perché non accetteró mai questa situazione. Ritorneremo insieme, in un modo o nell'altro. Ora utilizzo l'altro cronografo per andare a portare la lettera a qualcuno che conosca tuo nonno, in modo che tu possa leggerla giá domattina. Voglio solo farti sapere che tutto si risolverá, ti rivedró nel minor tempo possibile. Ti mando tutti i baci possibili, ovunque, prendili e cerca di sentirli su di te. Ti amo, Gwendolyn. Aspettami. Non mi rassegneró per nulla al mondo.

Gideon

  
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