I bambini stavano giocando nella loro stanza, un mondo di fantasia composto da miriadi di giocattoli di ogni genere, accumulati un natale dopo l’altro, un compleanno dopo l’altro, riposti su più scaffali o contenitori di ogni forma e dimensione. I due proprietari di tutta quella preziosissima merce erano Gilbert, vivace bimbo di 7 anni, amante dei supereroi e dei dinosauri, e Marie, dolce bimba di 3 anni, legata alle sue barbie e alle sue bambole.
Tutte le sere, dopo aver inventato una nuova fantasmagorica storia, ognuno con i propri giocattoli preferiti, ma nella medesima ambientazione, ritiravano accuratamente i loro giochi, per poi lavarsi i denti e andare a nanna nella loro camera da letto, abbandonando quel mondo magico che di notte prendeva vita. Quando infatti tutti dormivano, i balocchi entravano improvvisamente nella meravigliosa città di Giocattolandia, accedendo dalla porta specchio della sala giochi, un luogo incantato in cui tutti si radunavano ogni notte per discutere delle loro avventure e, in caso ve ne fossero, dei loro problemi con i rispettivi proprietari.
I più affiatati erano Hulk, giocattolo preferito da Gilbert, Spiderman, suo braccio destro e la Cosa, suo acerrimo rivale perché invidioso della profondo legame che da sempre univa il verdastro al bambino. Hulk era perennemente attratto da Barbie farfalla ( giocattolo preferito di Marie), delicata fatina bionda, molto graziosa , a cui il supereroe non riusciva nemmeno a rivolgere parola, tanto fosse affascinante rispetto al suo aspetto rozzo e possente . I pochi momenti in cui i due si erano sfiorati per caso, erano durante le storie inventate dai fratellini, provocando al muscoloso una sensazione di disagio, ma di ammirazione per così tanta delicatezza . Amiche inseparabili della fatina erano Barbie fashion e Barbie sposa, bionde e irresistibili, alle quali gli altri due super eroi non potevano essere indifferenti, nonostante la continua presenza di Ken sposo che vigilava continuamente sulla sua compagna, impedendo a chiunque di avvicinarsi.
Ma quella sera regnava un clima differente in quella sala e tutti i pupazzi erano frastornati dall’arrivo di un nuovo ostacolo, che distraeva i due fratelli, impedendogli di salire per intrattenersi con loro come facevano da sempre: il video gioco elettronico da collegare alla tv, dotato di due console, il loro più temuto nemico perché incantava i bambini con la sua tecnologia, distruggendo poco per volta la loro fantasia e i loro sogni.