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Autore: Tigerlily    28/10/2007    14 recensioni
& Evil Angel!Nuovo arrivo in casa di Selena... che succederà? Questa è la storia della piccola e pepata Selena Morgan e di Digory Miller, rompiscatole, provocatore, un bellissimo diavolo.
POSTATO ULTIMO CAPITOLO^^
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Handsome Devil

 

 

 

Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.

Nescio, sed fieri sentio et excrucior

Catullo (carme 85)

Odio e amo. Forse chiederai come sia possibile;
non so, ma è proprio così e mi tormento

(Traduzione di S. Quasimodo)

Ai giorni nostri:

La odio e la amo. Ti chiederai come accidenti ci riesca.

Che ne so? Boh? Ma è la pura verità e sto da cani.

(traduzione Tigerlily)

 

 

 

Tigerlily

Handsome Devil

Capitolo I: "Scontri"

 

-Se devo essere sincera, non lo sopporto proprio-

Basta, era la quarantesima volta che la ripetevo quel giorno.

La mia stessa voce mi dava sui nervi.

Digory Miller un idiota totale, ma l’idolo indiscusso delle ragazze. Quello in quel momento era il mio problema più urgente.

Diciassette anni per 157 cm …non c’è che dire, non ero una vetta spropositata... Quanto a lui, Digory, diciotto anni per 190 cm. Lui sì, che non aveva problemi a raggiungere l'ultimo scaffale della biblioteca. Il fatto era che eravamo completamente, assolutamente e irrimediabilmente incompatibili; ci prendevamo in giro dalla mattina alla sera e questo faceva pensare a qualche malata di mente che stessimo insieme… Ceeertooo… ma la capivano la differenza tra menarsi e accarezzarsi?

Un occhio nero non è che passi inosservato.

Digory si era autodefinito "dark", si vestiva sempre di nero con strani aggeggi pieni di borchie al collo e ai bracci e degli anelli molto, diciamo, gotici alle dita… aveva gli occhi blu come la notte e i capelli neri… in più un fisico niente male; era normale che quell’aria , mettiamola così, a "dannato", sommata alla sua altezza facesse di lui un polo d’attrazione.

Io; bassina, minuta, due occhioni verde acqua e i capelli nerissimi, davo l’ idea di una bambolina fragile fragile, quasi un folletto… E passavo ben inosservata…

E perché lui mi aveva notata? Una può passare, ma sentirsi ripetere "Nanerottola" dalla mattina alla sera non era esattamente il mio scopo di vita… quindi rispondevo con un sonoro " Gigante rompiscatole!" che dall’ alto della mia posizione sembrava disperdersi nell’aria e non arrivare nemmeno al suo padiglione auricolare.

Frequentavamo la stessa classe (ma che avevo fatto di tanto atroce per meritarmi ciò?) e, per rompermi meglio le scatole, si era seduto accanto a me… Questa era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso. La maggior parte delle ragazze presenti nella scuola mi aveva rivolto la stessa, estenuante, inutile e stupida domanda:

- Stai con Digory Miller?-

E io, esausta, avrei voluto rispondere:

- Ma avete il prosciutto tagliato grosso sugli occhi? Non vedete come ci trattiamo?-

Invece mi ero limitata a un:

- Se devo essere sincera, non lo sopporto proprio-.

Questo era bastato a far calmare le acque… Almeno per il momento…

Il vero problema di quell’imbecille era che l’unica ragazza con cui parlava (se possiamo definire parlare sfottere all’ infinito) ero io.

Certo, era stato insieme a un bel po’ di ragazze, ma non ci aveva mai parlato sul serio…Insomma, non aveva mai avuto niente da dividerci.

Così i rapporti si erano appassiti con una fretta sconvolgente.

Quella mattina stavo prendendo appunti durante la lezione d’italiano… beh, più che prendere appunti scribacchiavo cose senza senso e disegnavo ghirigori a tutto spiano, ma la mia attenzione si limitava sempre a quei primi tre minuti scarsi di inizio lezione, dopodiché cominciava a vagare beata nella giungla di cavolate che erano annidate nel mio cervello.

- E sposta quel gomito!-, sibilò Digory portandomi bruscamente con i piedi per terra per cominciare bene la giornata.

- Ah sì? Guarda che stai occupando il mio banco, idiota!-, risposi io gentile come la carta vetrata su un fiore.

- Cominciamo con le offese gratuite? Le mie braccia sono più lunghe: ho bisogno di più spazio per scrivere- sorrise di sbieco, beffardo, facendomi desiderare di tirargli un ceffone.

- Sua altezza perdoni la mia curiosità-, cominciai fingendo riverenza -Ma da quando lei si degna di prendere appunti?-

- E che te frega? Sposta quel gomito e basta!-, disse lui a voce più alta e irritata.

- Col cavolo! Come ti permetti di darmi ordini?- ok, avevo urlato.

- Miller! Morgan!-, tuonò il professore. Sussultammo entrambi: ci eravamo dimenticati della presenza del resto della classe.

- Vi sembrano questi il modo e il momento di parlare?- ululò, incavolato nero.

- Ehm-, dissi incerta-Ci scusi, ma vede, Miller non ha abbastanza spazio per le sue braccione-

- Sei te che rompi!-

- Guarda che non è mica colpa mia se sono mancina!-

- Ma non mi lasci spazio!-

- Non è un mio problema, non sono io quella fuori misura!-

- Nana!-

- Gigant...-

- BASTA!-, abbaiò il professore, soffocando l’ ilarità della classe che nel frattempo era cresciuta. Ero rossa di vergogna: odiavo essere al centro dell’ attenzione. Digory invece aveva ottenuto ciò che voleva: un ulteriore incremento alla sua popolarità… Come se ne avesse avuto bisogno.

- Scambiatevi di posto, così Miller avrà il suo spazio e Morgan niente da ridire- continuò a gridare

- è tutta colpa tua!-, bofonchiò lui.

- Come, prego?-, domandai sbalordita e arrabbiata

- ALL’ISTANTE!-, riprese secco il prof.

Si sentì lo strascichio delle sedie e poi più nulla.

Tregua.

Ancora per poco.

Non c’ erano dubbi al riguardo: lo odiavo.

Intervallo. Evvaiiii!!! Almeno 15 minuti senza quello stupido. Anzi, chiamarlo stupido era quasi un complimento.

Non so perché idiota si addiceva di più alla sua faccia… Forse perché tornava bene con il suo nome... Digorydiota… Non dovevo nemmeno ripetere la "i". Ok, basta con i pensieri da alcolizzata.

Raggiunsi Erica che mi salutò entusiasta. Le rivolsi un gran sorriso. Era bello vedere una faccia amica.

- Ciao Nina!-, fece un’ altra voce: era Beatrice, un’altra mia amica di un’ altra classe.

In realtà il mio nome è Selena. Siccome sono alta quanto sono alta, Erica aveva preso a chiamarmi affettuosamente Selenina. Abbreviandolo veniva fuori Nina… Solo un cretino come Digory poteva ricavarci fuori "Nana". Grazie Digory. Sei veramente un tesoro.

- Ciao Bea!-, risposi, felice

- Allora, come è andata oggi?-, chiese Bea.

Non era una domanda retorica. Per me invece sì: la risposta era sempre una e una soltanto: male.

- Ho sentito che il prof d’ italiano se l’è presa anche oggi con voi- in quel "voi" l’ altra persona era sottintesa… Un dato di fatto.

- Hai sentito bene-, brontolai cupa io.

- Non lo reggo-, piagnucolai.

- E dai, c’è chi pagherebbe per averlo accanto- rispose Bea con aria sognante.

- Ne hanno di soldi da buttare qui dentro, eh?- mi sfuggì in tono lamentoso.

- Mmm, Nina, ammettilo, in fondo piace anche a te!-, mi stuzzicò Erica. Non ebbi nemmeno il tempo di fulminarla con un’ occhiataccia: qualcuno mi tirò uno scappellotto.

- Ciao, Nana!-, fece una voce al mio orecchio e fuggì via come era venuto.

- Eccome se mi piace, quasi come un calcio nei denti dato con uno scarpone da sci-, mormorai a denti stretti a Erica. Ridacchiarono entrambe.

Non le avrei mai convinte.

Mai.

 

 

Salve, questo è il primo cap, fatemi sapere i vostri commenti, insomma, se vi è piaciuto o no! baci

Tigerlily  =^-^=

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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