L’alba di una nuova
era, un tempo nuovo, una vita
nuova.
La mia vita dopo Ruth, dopo i suoi occhi persi nei miei,i momenti
passati
quelli belli e quelli brutti, le nostre mani intrecciate al chiaro di
luna e il
Gran Canyon a farci compagnia, i nostri sospiri all’unisono
nel ritmo danzante
dei nostri corpi e delle nostre anime unite in quella notte
indimenticabile. La
mia vita improvvisamente vuota, una volta piena di lei.
<< E’ mia la colpa Liam, non la tua
davvero.>> la scusa che aveva
usato quella misera serata di quella dannatissima giornata in montagna
due
settimane fa per poi mettersi con Gale che una volta era solo un
‘amico, un
collega’ per lei ‘con cui ho un rapporto
speciale’ diceva.
Tutte balle.
Sono due settimane che non ‘vivo’ più, due stramaledette settimane che esco di casa alle 6:00 a correre per sfogare l’angoscia con l’unico vero amico che abbia mai avuto , Peeta l’ husky regalatomi all’età di sette anni. Corriamo insieme io e lui e mi sento leggermente meglio, un ora soltanto nella quale azzero il cervello, siamo solo muscoli che bruciano e battiti accelerati mentre la brezza marina gioca allegra trai miei capelli e la ninna nanna delle onde che s’infrangono fra i piedi ci accompagnano passo dopo passo.
Oggi Peeta ha voglia di giocare perciò lo slego e lo lascio libero di girare indisturbato per la spiaggia deserta mentre io lo seguo a passo veloce per riprendere fiato poi mi fermo, mi volto a guardare il sole all’orizzonte che sorge prepotente mandando all’inferno il buio e lascio che il mio sguardo si perda in quello spettacolo. Distolgo gli occhi dal sole che si fa man mano più accecante e richiamo Peeta a me con un fischio, attendo qualche istante ma lui non arriva. Strano. Quando l’ho addestrato avevo tredici anni, ricordo ancora quante volte ero sul punto di mollare tutto e mia nonna Katniss mi rimproverava sfidandomi a fare di meglio fino a quando qualche anno dopo anche lei è dovuta andar via, su nel cielo disse mio padre in un posto migliore aggiunse mia madre.
Ma nonna è troppo
speciale per stare in cielo disse mio fratello Niall
di qualche anno più grande di me, la nonna è con
noi Liam ogni giorno nel sole
che sorge e nella luce che ci salva dalle tenebre della notte, mi
ripeteva
quando ero giù di corda o quando avevo paura di dormire dopo
aver visto un film
horror.
Odio i film horror, preferisco di gran lunga i cartoni animati. Aspetto
che i
ricordi tornino al proprio posto a sbiadirsi in un lurido cassetto
della mia
mente, fischio ancora e attendo qualche minuto ma lui non si
presenta.
Mi volto prima a destra poi a sinistra ma non lo vedo, lo chiamo per nome stavolta, più forte << Peeta vieni qui!>> . Lo sento abbaiare lontano alla mia destra e inizio a correre con il panico che mi pulsa nelle vene con i muscoli che bruciano di fatica, corro più veloce che posso quando intravedo la sua coda scodinzolare felice in lontananza oltre la duna di sabbia che ci separa l’ansia si affievolisce ma non rallento.
Supero la duna e intravedo Peeta che rincorre spensierato una palina da tennis mentre le mie orecchie captano una risata fresca,cristallina carica di stupore e spontaneità, inevitabilmente cerco di individuare la fonte di quell’ allegra melodia e la vedo.
Una ragazza dai
lunghi capelli dorati, indossa un vestito a fiori, in una mano tiene un
libro mentre
l’altra è occupata a recuperare la pallina dalla
bocca di Peeta che freme in
attesa di rincorrerla ancora saltellandole intorno.
Mi avvicino per inquadrarla meglio mentre lei rilancia la pallina ,ora
posso
notare il viso tondo e grazioso contornato dalla folta e liscia chioma
d’oro ,
il corpo esile e tonico.
Sono ancora più
vicino e rimango affascinato dalle
labbra carnose e distese in un bellissimo sorriso, non riesco vedere i
suoi
occhi impegnati a seguire la figura di Peeta che corre a recuperare la
pallina.
<< Peeta vieni qui!>> esclamo ancora
,attirando l’attenzione di
entrambi. Peeta mi raggiunge in un attimo senza smettere di
scodinzolare
gioioso, lo guardo con lo sguardo carico di rimprovero poi mi abbasso e
lo
accarezzo sulla testa, fra le orecchie come piace a lui e non mi
accorgo che
intanto la ragazza si è mossa nella nostra direzione.
<< Quindi il suo nome è Peeta? Mi piace
è particolare. >> esclama
divertita una voce calda e limpida.
<< Si proprio cos..>>
m’interrompo immediatamente stregato dalla
profondità di quello sguardo verde scuro fisso su di me, un
bosco fitto e
misterioso nella quale non ho paura di perdermi. Cerco di riprendermi e
di dire
qualcosa di sensato
<< Si, lui è Peeta scusami l’ho
lasciato libero perché di solito a
quest’ora non c’è anima viva, spero non
ti abbia infastidito.>> chiedo
cauto in un mezzo sorriso carico di scuse.
<< Oh ma figurati! E’ arrivato fortunatamente
alla fine della storia-
sventola il libro che ha nella mano- Nessun problema!.>> mi
rassicura allegra.
<< Com’è?>> chiedo per
farla parlare ancora, perché non voglio che
la melodia finisca.
<< Come scusa?>> chiede lei alzando un
sopracciglio confusa
<< Il libro.>> dico indicando la sua mano
<< Oh già, che sciocca
perdonami>> ridacchia, le gote leggermente
più rosee
<< Comunque bel libro davvero, grazie.>>
conclude lei distogliendo
lo sguardo per poi puntarlo all’orizzonte.
<< Che spettacolo.>> sussurro rivolto a lei
maledicendomi un
secondo dopo per la sfrontatezza, sperando che non si offenda.
<< Già, l’alba è davvero
qualcosa di speciale.>> mi risponde mentre
i nostri sguardi s’incontrano ancora e io mi perdo nel bosco,
rincuorato dal
fatto che abbia frainteso.
<< Io sono Liam piacere.>> dico tendendole
la mano ,rompendo il
silenzio che si è creato attorno ai nostri sguardi uniti.
<< Piacere Laila.>> dice lei stringendomi la
mano cordiale.
<< Mi piace Laila, è
particolare,>> dico io sorridendo mentre le
sue gote ora sono decisamente rosse.
<< Grazie Liam, anche tu hai un bel nome.>>
scioglie la presa e
abbassa lo sguardo imbarazzata, ha un’aria così
indifesa, mi sorprendo a
pensare.
<< Vieni spesso in spiaggia a
quest’ora?.>> chiedo curioso in
attesa che la melodia torni
<< Da ormai due settimane, tu?>> dice lei
mordendosi leggermente il
labbro
<< Anche io, strano non mi sono mai accorto della tua
presenza>>
affermo sorpreso
“Lo so- vorrebbe rispondere Laila – sono due
settimane che ti osservo in
silenzio correre con lo sguardo fisso di fronte a te sperando che tu ti
accorga
di me. Ah grazie per il complimento.” eppure mente
<< Tranquillo, anch’io ero totalmente presa dal
libro ,ti ho notato solo
ora perciò siamo pari.>>
Lui sorride di rimando. Il sorriso più sincero che Laila
abbia mai visto in
vita sua e si accorge con un pizzico di vergogna che teme la fine di
quella conversazione,
teme di vederlo andar via perché ha deciso egoisticamente
che vuole rivedere
quel sorriso un’altra volta ancora.
<< Bene Laila è stato davvero un piacere
conoscerti, mi piacerebbe
restare a chiacchierare, ma il lavoro chiama.>> dice lui
cercando di
sorridere per nascondere la tristezza di quell’addio.
<< Oh capisco. Bene…ehm ciao Liam, piacere
mio. >> risponde
imbarazzata lei, sforzandosi di sorridere a sua volta anche lei per
nascondere
l’infinita tristezza che l’avvolge
l’anima. Lo guarda allontanarsi con Peeta
che ha ancora la pallina tra i denti ,e pensa sconsolata a
quell’occasione
persa. Si rende conto con amarezza di tutte le belle occasioni buttate
all’aria
negli anni, tutte quelle possibilità sfumate a causa della
troppa possessività
del suo ex ragazzo, Gale.
Lui che due settimane addietro
l’aveva lasciata in
lacrime sotto il portico di casa sua dopo averla scaricata per una sua
collega,
“ Non sei tu Laila, sono io davvero” si era
giustificato quel dannatissimo
******o con cui aveva condiviso la bellezza di cinque anni, vissuti e
buttati
all’aria in cinque secondi.
Ed era sola Laila, sola come non mai , come il personaggio principale
del libro
che aveva appena terminato con la differenza che, nella storia Monica
aveva
avuto il lieto fine con Peter mentre lei era lì imbambolata
con il sole ormai
alto in cielo a farle compagnia.
Quando delusa infila le
infradito e si volta
per raggiungere la sua auto posteggiata sul lungomare poco distante
,una voce
richiama la sua attenzione. Si volta con il cuore in gola cercando di
nascondere le dita che speranzosa tiene incrociate e lo vede, vede Liam
con
Peeta al fianco, in cima alla duna che urla nella sua direzione
<< Spero di rincontrarti qui domani mattina, con un nuovo
libro>>
vede la sua dentatura perfetta scintillare sorridente alla luce del
sole.
<< Senz’altro! Peeta già mi
manca.>> esclama lei forse un po’
troppo entusiasta ma se ne infischia, perché sente le
cicatrici lasciate Gale
che si rimarginano un poco, sente l’anima sorridere e gli
occhi brillare al ricordo
del sorriso di lui e non lo sa .
Non sa che anche l’anima ferita di Liam torna a sorridere dopo due settimane, non sa che anche Liam sente la mancanza della sua risata melodiosa, dei suoi capelli dorati , non sa che lui sente lo sfrontato bisogno di perdersi di nuovo in quel bosco verde e rigoglioso. Entrambi però sono consapevoli che quello è il segno di un nuovo inizio, di una nuova vita da passare insieme perché si, loro sono destinati a stare insieme.
Questo però ancora non lo sanno e lo scoprono solo la mattina seguente, con il mare che li attende paziente e l’alba che li scruta felice.
Hello to everyonee!
Scusate ma questa OS la dovevo scrivere perchè mi ronzava in testa da un po'
quindi scusate se ancora non ho aggiornato le altre 2 ff ma questa OS era parecchio urgente se volete date la colpa a Little Bird di Ed che
anche se può sembrare non c'azzecchi nulla col testo della canzone a me sentirla e risentirla 20 volte ha fatto questo effetto ^^
Spero vi piaccia, non è venuta come avrei voluto ma fanniente :) Spero vi piaccia, se volete lasciatemi un pensierino.
#MomentoLIAMtiamo ON