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Autore: Axul    08/04/2013    1 recensioni
la Compagnia del Buco è una banda di matti da legare. Il tutto è ambientato nel 2056, quindi attendetevi cose fuori dal comune tipo le macchine volanti e il teletrasporto, ma... oddio, non dimentichiamoci di parlare dell'imperatore Nyrpex, colui che si è divertito ad acquistare miliardi di azioni e ha praticamente il controllo del globo: ricco sfondato e sempre pronto a rinfacciarlo a tutti.
Miliardi di avventure senza senso, in cui anche una semplice giornata in piscina si rivela un pretesto per lanciare qualche granata e travestirsi da Poison Ivy... no, aspetta... COSA???
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sole, piscina e sexy bagnino!



Axul entrò nella piscina correndo come una bambina. Urlò di gioia e tutti furono contagiati dalla sua euforia. Sorix posizionò l’asciugamano al sole, lontano dagli alberi, perché voleva abbronzarsi entro il tramonto, mentre Cykrix si nascose alla frescura dei piccoli alberelli nel prato accanto alle vasche.
Axul si tolse immediatamente i vestiti e trascinò Xarf fino al bordo continuando a saltellare impaziente di tuffarsi. Eseguì un perfetto tuffo di testa, l’unica cosa che sapesse fare dopo nove anni di nuoto, e si perse nell’acqua.
Xarf la seguì, mentre tutti gli altri rimasero a crogiolarsi al sole.
«Volete venire, sì o no?» urlò Axul quando riemerse.
Raxas sorrise con enorme falsità. «Io arrivo dopo.»
Axul uscì dalla piscina e la fissò. «Perché sei ancora con i vestiti addosso?»
«Eh, con calma… c’è tempo!»
Leax e Zaxzom la bloccarono e Axul si avvicinò minacciosa con l’accendino. «Togliti quel burqa o te lo brucio.»
Raxas eseguì l’ordine a malincuore.
«Perché non volevi farlo?» le chiese Sorix sconvolta.
«Perché sono grassa!»
Axul le diede una potente testata. Raxas era magra, assolutamente magra, una stecca da biliardo era più grassa.
Buttarono Raxas in acqua di peso e fu in quel frangente di secondo prima di sprofondare che lo vide: un angelo.
No, non stava per morire e non vide nulla con le ali.
Vide il bagnino più figo della Terra: castano, occhi di un fantastico color terra di Siena, con un fisico scolpito nel marmo di Carrara, abbronzato perfettamente… finalmente un figo!
Quando riemerse passò circa venti secondi a guardarlo e Axul le andò accanto, fece una vocina acutissima e cominciò a dire: «Oddio, c’è il bagnino! Oddio, guarda che figo!».
Raxas la buttò sott’acqua e scappò completamente rossa in viso.
Axul riemerse, guardò Sorix con un malefico sorriso e andò verso il bagnino. «Ciao, come ti chiami?»
Lui la guardò sorpreso, si avvicinò al bordo della piscina e affermò: «Exelott, perché?».
«Curiosità» e se ne andò sogghignando.
Raxas riemerse dalla piscina e si rimise il suo inutile burqa. Si guardò furtiva intorno e, in meno di due secondi, scavò una buca nella sabbia dove s’infilò armata di binocolo per ammirare il bagnino.
Exelott venne rapidamente circondato da orde di ragazzine impazzite e, in mezzo a tutte, riconobbero anche Paxu. Ma che cavolo…?
Raxas iniziò ad andare in escandescenza e non solo a causa del sole cocente che le stava uccidendo la testa. Paxu era fidanzata e più volte aveva preannunciato che avrebbe sposato Oxyll… perché stava corteggiando un bagnino?
Paxu iniziò a fare gli occhi dolci ad Exelott e gli offrì persino un gelato. Quello era troppo.
Oxyll entrò nel parco acquatico e subito Nyrpex lo portò dall’amata notando lo sguardo furente di Raxas.
Oxyll era alto, con corti capelli neri a spazzola, occhi chiari e fisico molto asciutto. Oxyll abbracciò immediatamente Paxu non notando le sue avances verso il bagnino e la portò vicino all’ombrellone di Nyrpex, seduto comodamente su uno scranno d’oro mentre sorseggiava latte di cocco da bicchieri di cristallo areato da ragazze formose con gonnellini di paglia e collane di fiori con in mano enormi foglie di palme. Perché doveva sempre mostrare a tutti quanto fosse ricco?
Paxu si vide costretta a demordere dai suoi intenti, anche se continuò a fissare tutto il tempo Exelott.
Vaxell arrivò in piscina facendo sventolare un enorme telo rosso… a che serviva visto che Nyrpex aveva fatto portare direttamente dei tavoli di legno e aveva dato ad ognuno di loro due asciugamani? Leax le andò incontro, l’abbracciò e, come di consueto, cominciarono a baciarsi allegramente.
Nel frattempo, Sorix si era spostata sotto gli alberi a causa dell’afa insopportabile e aveva cominciato a leggere un libro preso apposta per l’occasione dalla biblioteca. Spostò gli occhi dal libro per voltare pagina e si accorse che davanti a lei c’era qualcuno. Alzò lentamente lo sguardo: era un uomo, con un costume rosso, con un fisico fantastico, identico a… Exkalin?!
Sbarrò gli occhi e il ragazzo si sedette accanto a lei. «Volevo ringraziarti per il regalo dell’altro giorno!»
«Regalo?»
«Sì, il libro! Axul mi ha detto che non ci sono promozioni simili nella libreria, quindi volevo ringraziarti infinitamente e, siccome non so fare altro, ti suonerò qualcosa con il mio violino» prese lo strumento, lo impugnò con sicurezza, chiuse gli occhi e cominciò a suonare.
Sorix si perse completamente ad ascoltarlo. Le mani giunte sul petto, gli occhi sognanti, la testa che dondolava lentamente seguendo il ritmo di quella melodia.
Quando Exkalin smise di suonare, si accorse dell’espressione di Sorix e sorrise compiaciuto. Cominciarono a parlare del più e del meno e Sorix scoprì che lei e quel ragazzo avevano gli stessi gusti e che il suo telefilm preferito era Glee. Quello fu il momento in cui si rese conto che quello era il ragazzo dei suoi sogni.
 
Axul e Xarf erano seduti sotto gli alberi, lontani da tutti gli altri e fissavano Raxas, ancora nascosta sotto la sabbia.
«Ma secondo te ne uscirà prima o poi?»
«Non credo» rispose sicuro Xarf «Hai notato la sua reazione quando ha visto Paxu?».
«E ha fatto bene! A parte che Paxu manco dovrebbe guardarli i ragazzi e poi come cavolo fa a provarci con quello che una tua amica ha inequivocabilmente puntato? Insomma, un po’ di decenza!»
«Sì, hai ragione.»
«Facciamo scherzi a qualcuno?» domandò maligna Axul.
«A chi?»
«A tutti!» rispose lei alzandosi e fissando le scarpe di Cykrix.
Prese della tempera gialla, si avvicinò furtiva e colorò completamente le scarpe. Si spostò verso Vaxel e Leax che stavano limonando in grande stile. Vide un insetto nell’erba, tornò da Xarf e affermò risoluta: «Prendi quell’insetto e buttalo su di loro!».
«No, ma che schifo! Fallo tu!»
«Lo sai che mi fanno schifo gli insetti. Forza, sii uomo e vai!»
Xandap comparve nella loro visuale. «Ciao! Che fate?»
Xarf cadde a terra sconvolto e si nascose dietro un albero. «Non mi guardare, sono in costume.»
«Oddio, un altro scemo con Raxas…» sbuffò Axul prima di andare da Nyrpex e supplicarlo di buttare l’insetto addosso ai due innamorati.
«Se vuoi ti faccio un ologramma.»
Gli schioccò un bacio sulla guancia. «Sei un genio!»
Nyrpex fece comparire uno scarafaggio sul petto di Leax e Vaxel cominciò ad urlare e a picchiare il ragazzo per far scappare l’insetto che, stranamente, rimaneva lì.
Dopo l’ennesimo colpo, Leax la bloccò e fissò in cagnesco Nyrpex e Axul. «Insomma, un po’ di privacy!»
«Non puoi dirlo dopo che state limonando sul prato di una piscina davanti a tutti!»
Sentirono delle grida isteriche, si voltarono e videro Exelott scappare dalle ragazzine che lo supplicavano di rimanere con loro e di sposarle tutte.
Paxu sospirò profondamente, mentre Raxas mise a fuoco il binocolo.
Axul le si avvicinò, provò a toccarla, ma prese una scossa elettrica. Si allontanò con un salto e si accorse che tutto intorno alla ragazza vi era un filo spinato ricoperto dall’elettricità. Raxas si voltò, la riconobbe e si scusò. Disattivò il meccanismo e Axul si avvicinò provando a non toccare nulla.
«Dimmi.»
«Ma non puoi andare a parlargli invece di spiarlo da qui?»
«No» e tornò alla sua occupazione.
Axul sbuffò sonoramente e tornò da Xarf. Non appena lo vide, le si illuminarono gli occhi. Prese lo stereo, lo mise su uno dei tavoli di legno, afferrò con sicurezza un megafono e urlò: «Iniziano le scommesse! Chi riuscirà a ballare tutto il Twist di Gesù Crist senza morire prima dal ridere? Lo scoprirete restando con noi!».
«Ma che diavolo stai facendo?»
Perché sentiva di conoscere quella voce?
Si voltò e vide Exol.
Gli si lanciò al collo e lo baciò nonostante lui fosse ancora sconvolto da quello che aveva visto.
«Stavo solo facendo degli scherzi!» notò Zaxzom, Leax e Nyrpex avvicinarsi a lei. Accese lo stereo e i tre cominciarono a ballare in modo assolutamente idiota. Nyrpex fu il primo a cedere, accasciandosi a terra piegato in due dalle risate; Zaxzom resistette qualche secondo in più, ma gli fu impossibile quando vide le mosse allucinanti di Leax. Il chimico la guardò, s’inchinò con fare teatrale e allungò la mano. «Che ho vinto?»
A quello non aveva pensato…
«Una busta di caramelle! Fattela dare da Nyrpex.»
Exol l’abbracciò e la trascinò via dal suo baracchino delle scommesse.
 
Improvvisamente non sentirono più le ragazzine. Si voltarono incuriositi e videro Exelott guardare sconvolto una figura dai lunghi e fluenti capelli rosso fuoco. Assomigliava terribilmente a Poison Ivy, però, invece della tuta verde, aveva un costume da bagno verde, che a malapena la copriva, e una maschera verde sugli occhi.
«Quella zoccola, che diavolo sta facendo?!» sbottò Raxas alzandosi inviperita.
Exelott rimase a bocca aperta davanti alla donna.
Lei si avvicinò, gli mise un indice sul petto e accostò il viso al suo.
Raxas prese un fucile ad alta precisione e sparò un colpo in fronte a “Poison Ivy” facendola crollare a terra. Il bagnino provò a soccorrerla, ma Raxas cominciò a lanciare granate a caso riuscendo ad appiccare la parrucca. Axul, prendendo quel momento come un gioco, annunciò: «Ora le lancio le mie maledizioni puzzolenti!» si concentrò e urlò «Puzzi terribilmente!».
Poison, ormai senza parrucca e con il costume quasi completamente lacero, si lanciò in acqua, nuotò con foga fino ad arrivare ad Oxyll. Si sistemò come meglio poteva e uscì dalla piscina esclamando: «Amore! Eccoti finalmente!».
«Io staccherò la testa a Paxu prima o poi» borbottò Raxas per poi tornare nel suo nascondiglio.
Exol andò accanto ad Axul. «Ma che maledizione era?»
«La maledizione puzzolente! Guarda che funzionano, scommettiamo?»
«Scommettiamo.»
Axul si voltò verso Paxu e bisbigliò: «Puzzi tantissimo».
Oxyll arricciò il naso disgustato e la ragazza si buttò in acqua.
«Non ci credo…» mormorò sconvolto Exol.
«Bene, ora devi buttarti dal trampolino più alto!» annunciò lei sedendosi comodamente su una sdraio.
Exol dovette accettare, si avvicinò al trampolino e si tuffò con grande maestria. Axul gli fece circa 800 foto nel frattempo… giusto per ricordo!
Cykrix scorse solo in quel momento il campo da pallavolo sul prato e costrinse tutti a giocare. Cominciò a lanciare la palla, dall’altra parte Leax la recuperò rilanciandola nell’altro campo. Xarf l’alzò e Cykrix sorrise malvagio. Saltò e urlò: «Schiacciata del cristallo lunare!».
La palla s’illuminò e atterrò con fragore nel campo avversario rimbalzando poi lontano. Tutti si guardarono sconvolti iniziando a sudare freddo.
«Ehm… Exol, non dovevi farmi vedere una cosa…?»
«Vaxel, che ne dici se andiamo dietro a quegli alberi?»
Zaxzom vide la sua squadra sparire. «Beh, io… Oh! Guarda che bella quella pietra!»
Il campo si svuotò.
Cykrix tornò abbattuto in acqua, mentre Nyrpex prese il cellulare e chiamò una persona.
Dopo una decina di minuti un elicottero modernissimo arrivò sopra di loro. Rullo di tamburi, fischio di trombe. Una donna dai capelli castani raccolti in una coda, dagli occhi quasi dorati si lanciò sul prato esultando. Dietro di lei passarono due persone travestite da Kronk e Izma.
Tutta la Compagnia de Buco la fissò e urlarono all’unisono: «Tilex!».
Tilex era l’ultimo membro della compagnia, purtroppo non abitava vicino a loro, però, siccome Nyrpex era ricco, andava a trovarli spesso.
Leax le si lanciò addosso urlando: «L’altra leva!».
Xarf mostrò un piatto. «Vuoi broccoli?»
La salutarono riempiendola di attenzioni, poi Axul la portò vicino al nascondiglio di Raxas. «Vedi quel bagnino? È stato puntato da Raxas, ora studieremo un piano per farla affogare, così lui la salverà!»
Xarf e Xandap sparirono sotto l’ombra di un cipresso per… beh, restare da soli.
Oxyll vide Paxu malinconica, la prese in braccio e la portò sotto degli alberi. Iniziò a parlare di Shakespeare, pensando di renderla felice al pensiero di avere un ragazzo intelligente, ma lei continuava a fissare ostinatamente il bagnino e annuiva solamente ai suoi discorsi, cui, tra l’altro, non riusciva neanche a stare dietro.
Sorix ed Exkalin andarono accanto a Tilex, Axul ed Exol e Sorix affermò sconvolta: «Ma Raxas è ancora lì?!».
«Sì, dobbiamo fare qualcosa per il suo burqa e poi la facciamo affogare.»
Exkalin mostrò un accendino e Axul rise malefica, ma mandò Exol a fare il lavoro sporco. Lui si avvicinò furtivo al nascondiglio di Raxas, evitò tutte le trappole e le incendiò il vestito. Raxas si accorse di ciò che era successo, si alzò immediatamente, lanciò via il burqa e si gettò in acqua urlando.
Subito Exelott la vide e la salvò, notando che non era molto brava a nuotare. La poggiò con grazia sul bordo della vasca e, dolcemente, le chiese: «Stai bene?».
Raxas arrossì di colpo e svenne allegramente.
«Fa che rimanga svenuta anche mentre la rianima» sussurrò Sorix incrociando le dita.
Exelott la sdraiò, si avvicinò al suo volto per fare la respirazione bocca a bocca, ma Raxas rinvenne in quell’esatto istante e si mise in piedi con uno scatto felino.
«Guastafeste» sospirarono tutti in coro.
«Tutto a posto, ehm…»
«Come ti chiami?»
Oddio un risvolto impensato!
«Raxas… tu?» completamente rossa in volto, probabilmente lui stava anche ridendo dentro di sé! Voleva scomparire…
«Exelott, piacere.»
Oddio! Stava stringendo la sua mano, non ci credeva! Sentì le gambe molli e si disse che presto sarebbe svenuta.
«Dove abiti?» gli chiese poi tentando di intrecciare un discorso.
«Vicino al teatro del Gatto e la Volpe.»
«Oddio! Ma è il mio teatro!» sbottò lei completamente sconvolta.
«Allora verrò a trovarti qualche volta!» annunciò lui con aria felice.
«Sì… sì… va bene, certo! Avvisami!»
Lui andò alla sua postazione, prese il cellulare e le disse: «Dammi il tuo numero».
Glielo diede completamente paralizzata dall’emozione.
«Allora a presto, ora torno al mio lavoro! Forse verrò già domani!»
«Va bene, certo, ti aspetto!»
Tornò dagli altri con passi molto piccoli e pesanti.
Axul e Sorix le saltarono al collo abbracciandola e lei, incredula, sussurrò: «Ma è successo davvero?».
«Sì, e ringraziaci!»
«Soprattutto me che ti ho bruciato il burqa» affermò Exol ironico.
Raxas svenne.
Accorsero tutti, la fecero risvegliare e si accorsero immediatamente dell’assenza di Zaxzom.
Si voltarono e lo videro accanto ad una ragazza mentre ci provava spudoratamente. Lei si allontanò, ne puntò un’altra. In dieci minuti passò circa venti secondi con venti ragazze diverse.
«Beh, qualcuno lo chiami che dobbiamo andare a casa!»
«NO! Proprio ora che avevo trovato che fare!!!» sbottò Leax dalla piscina dei bambini.
Leax guardò i bambini, partì la musica e iniziò a fare dei movimenti.
«Che sta facendo?» domandarono tutti sconvolti.
Leax iniziò ad imitare il gesto di tirare una leva. «Ora urlate con me: L’ALTRA LEVAAAA! E cadete in acqua!»
E tutti i bambini eseguirono ridendo a crepapelle.
«Non ci credo…» mormorarono in coro.
Exol sentì qualcuno richiamare la sua attenzione, si voltò e vide una donna prosperosa dai fluenti capelli biondi e gli occhi azzurri.
Subito Axul le si mise davanti. «Tu, sloggia, lui è mio!»
L’altra se ne andò sbuffando, mentre Axul fissò Exol negli occhi. «Che fai, ci provi con le altre?»
«Ma che c’entro io?!»
«Zitto, niente sesso per una settimana.»
«Ma io non ho fatto nulla!» provò ad affermare lui rincorrendola.
«Bambini, tutti insieme! Gonfiate il petto, mettete le mani unite a destra, guardate l’alto e dite: Le Fu!»

  
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