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Autore: mikilily    08/04/2013    13 recensioni
Hermione e Draco sono sposati da cinque anni, si amano come non mai ma qualcosa insidia la loro unione, qualcosa che fa soffrire Hermione e che inquieta per questo anche Draco per cui la donna è la sola degna di stare al suo fianco.
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Tutte quelle donne m’invidiavano per l’uomo che avevo sposato, per la posizione sociale che ricoprivo, per la ricchezza che avevo raggiunto , ignare dell’infelicità che racchiudevo nel mio cuore, nascosta sotto strati di pelle, celata perfino all’uomo che anni prima mi aveva fatto innamorare stupendo me e il mondo magico.
Mi vergognavo.
Mi sentivo in colpa.
Mancavo.
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Spero di avervi incuriosito, un bacio, Mikilily.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo, Contesto generale/vago
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Buona serata ragazze/i spero di farvi cosa gradita inserendo questa piccola O.S.
L'idea è nata all'improviso e grazie ad un  angelo si è concretizzata.
Spero vi piaccia come è piaciuto a me scriverla.
Per chi volesse può trovarmi su Fb: 
https://www.facebook.com/mikilily81?ref=tn_tnmn
Ora vi lascio alla storia, un bacio Miki.



Agosto, con la sua calura opprimente, volgeva finalmente a termine lasciando in me ancora una volta, il retrogusto amaro della sconfitta. Come ogni anno mia suocera aveva organizzato l’addio all’estate nella sua immensa villa in Provenza, e come di consueto tutta l’élite magica era presente: Ministri, Legismaghi, vecchi pezzi grossi, Auror, tutti erano accompagnati dalle splendide mogli . Detestavo quelle feste di rappresentanza in cui tutte sfoggiavano abiti confezionati per l’occasione da brave magicstiliste. Anch’io ne sfoggiavo uno: un abito di seta morbida di un intenso color smeraldo accarezzava la mia pelle, facendo risaltare il mio corpo magro e asciutto: lo odiavo.
Tutte quelle donne m’invidiavano per l’uomo che avevo sposato, per la posizione sociale che ricoprivo, per la ricchezza che avevo raggiunto , ignare dell’infelicità che racchiudevo nel mio cuore, nascosta sotto strati di pelle, celata perfino all’uomo che anni prima mi aveva fatto innamorare stupendo me e il mondo magico.
Mi vergognavo.
Mi sentivo in colpa.
Mancavo.
Loro esibivano addomi gonfi annuncianti una prossima vita ed io, con il mio ventre piatto, veleggiavo stretta a mio marito al centro della sala. Avevamo gli occhi di tutti puntati su di noi, i sussurri maligni di alcune risuonavano ovattati alle mie orecchie, mentre una celestiale musica echeggiava nel salone. Leggiadra ballavo stretta a Draco che quella sera , forse intuendo il mio stato emotivo, non si staccava nemmeno un attimo da me.
Mi amava , lo sapevo , ma stava soffrendo e la causa ero io.
Lo vidi più volte indugiare sui grembi materni di quelle donne di cui a stento sapeva il nome e capii il motivo di tale gesto: io dopo cinque anni di matrimonio non riuscivo a dargli il sospirato erede. Ogni notte lo cercavamo, ma dopo cinque anni in cui per amore sposai l’ultimo erede della dinastia magica dei Malfoy- Black, ancora non ero riuscita a rimanere incinta e oramai la speranza era diventata flebile e la mia disperazione immensa.
I sorrisi di facciata che mi riservavano, le parole di circostanza che ero solita ascoltare, erano in realtà lame affilate che si conficcavano nel mio cuore straziato.
<< Vedrai presto rimarrai incinta , Hermione >> mi dicevano tutte, elargendo consigli pratici e inopportuni di chi aveva più esperienza di me.
Io non volevo consigli e ancora di più detestavo essere compatita.
Ero sempre stata una guerriera, una fenice che risorge dalle ceneri, ma per quanto mi sforzassi la mia forza scemava al cospetto di quella natura ridente che sorrideva a tutte meno che a me.
In realtà ero una debole.
Avevo perso e presto, ero certa, avrei perso anche lui. Non potevo legarlo per sempre a me sapendo che mai, gli avrei regalato un figlio.
Lì fuori vi era sicuramente una donna degna di renderlo padre, di ridargli il sorriso perduto: io mancavo anche in questo. Fu così, stretta alle sue forti braccia, che decisi di lasciarlo benché lo amassi.
Draco e i Malfoy tutti sarebbero stati più felici senza di me che non riuscivo nemmeno a generare un figlio.

 ***

 
Anche quest’anno, come ogni anno da cui ho memoria, ci sarà la tradizionale festa che saluta l'estate, mia madre sembra proprio non volervi rinunciare: è un obbligo per lei. Ricchi banchetti, fiori profumati, danze , sfarzo di abiti e gioielli, ogni cosa in quelle feste sembra sancire la maestosità del vecchio e antico casato dei Malfoy, reminiscenze di un passato che sembra difficile da dimenticare. Per Narcissa Malfoy quello è l’unico modo che conosce per chiarire all’intero mondo magico Inglese, che è ancora lei la regina indiscussa e noi, miseri servi, non osiamo contraddirla.
Quest’anno però una strana inquietudine serpeggia nel vecchio Manor, sono giorni che osservo mia moglie, che la vedo muoversi nervosa, quasi camminasse sui carboni ardenti .  So che non ama partecipare a queste stupide feste organizzate da Narcissa, ma è troppo educata per sottrarsi ai suoi doveri di Lady.
Nonostante questo, se mia madre le chiede qualche parere lei risponde distrattamente, come se la sua mente fosse anni luce lontana da noi, da me.
La guardo di sottecchi, cauto, cercando di leggere quel velo che opprime i suoi occhi, la sua essenza più intima, la sua anima; vorrei dirle : -non andiamo, nessuno c'è l'ho impone - taccio poiché i miei obblighi, non mi fanno esimere dal partecipare a questo circo messo su da mia madre ; Spettacolo che la donna del mio cuore considera un’arena fatta da donne sciocche che prima sorridono alla sua persona e dopo la pugnalano alle spalle.
Anche il più stolto degli uomini avrebbe compreso che negli ultimi due anni, l'argomento più gettonato a queste feste era la mia splendida moglie: colei che mi ha reso l'uomo più felice della terra, la donna che mi ha insegnato ad amare, la sola per cui il mio cuore batte e che mai cambierei con nessun’altra al mondo. Soprattutto non sostituirei con quelle oche che ancora ora, a distanza di tempo, non smettono di flirtare con me alla prima occasione, convinte che un giorno ritorni ad essere lo sciupastreghe del passato. Impossibile! Il mio cuore ha trovato finalmente la sua metà e per nulla al mondo mi sognerei di ferirla con un tradimento.
Io sono suo: anima e corpo, impossibilitato ad amare un'altra donna diversa da Hermione.
Ora però, la vedo distante e questo m’inquieta; da giorni cerco di distrarla facendole vedere articoli su una mostra di pittori impressionisti che si terrà a Parigi, un tempo sarebbe stata entusiasta, invece ora, annuisce, mi sorride e se ne va.
La sento lontana come non mai e questo, provoca in me un freddo opprimente che invade il mio corpo, paralizzandolo. Di fronte alla sua apatia sono senza difese, vorrei urlare, invece, mi limito a guardarla mentre mille domande invadono la mia mente :
Che Ti succede? Cosa passa in quella testolina?
Anche quando facciamo l'amore non la sento appassionata come un tempo, sembra concedersi quasi per dovere;eppure, so che mi ama: lo dimostra ogni giorno, in ogni gesto, in ogni sguardo.
La sera dopo una giornata di stressante lavoro mi massaggia le spalle, il collo, aiutandomi a sciogliere i nervi tesi dalla stanchezza, accendendo in me appetiti che solo lei e il suo corpo riescono ad appagare. A volte, quando ritorno a casa dopo aver passato la giornata tra riunioni e convegni stressanti, mi fa trovare la vasca piena di acqua calda e olii essenziali nei quali mi aiuta a immergermi dopo avermi precedente spogliato con infinita e meravigliosa lentezza. Con la spugna  lava la mia schiena riuscendo così a scacciare dalla mente la stanchezza e la spossatezza della giornata .
Sa quello che mi piace, con lei non ho bisogno di parlare, sono appagato, sono felice.
Eppure, c'è qualcosa che mi sfugge?!

La osservo scendere con infinita eleganza le scale di marmo bianco nel suo abito di seta verde: Merlino com'è bella, persino mio padre è ammutolito appena l’ha vista e con lui, il gruppetto che chiacchierava poco distante da me.
Se riuscissi a spiegarle a parole quello che provo ogni qualvolta la vedo, forse capirebbe finalmente quanto io la ami. Il mio cuore palpita, i miei occhi si accendono illuminandosi appena scorgono la sua esile figura: è bellissima e sono orgoglioso di mostrarmi al suo fianco.
Le vado incontro spavaldo mettendo un piede sul primo gradino, le tendo la mano che bacio da perfetto cavaliere sussurrandole ammiccante una frase che certamente la farà arrossire.
Non mi sbaglio: s’imbarazza, abbassa il capo e si emoziona. Ecco cosa mi fa impazzire di lei: quell'aria da eterna adolescente, ma dal corpo peccaminoso, che accende le mie notti; Di amare quel corpo: di accenderlo, stuzzicandolo lentamente, non sono mai sazio, mai sarei capace di privarmene.
Non oso nemmeno immaginare un futuro senza mia moglie al mio fianco: mi rifiuto. Sicurole porgo il braccio che lei stringe delicatamente e infine la conduco nel salone: comincia il tour.  Sorride, saluta, poi qualcosa cattura il suo sguardo, lo seguo ed il mio cuore per un momento smette di battere. La sento irrigidirsi, la mano si gela all’improvviso, i suoi occhi dorati si velano di tristezza, ed ecco svelato ai miei occhi il motivo del suo turbamento, la causa di tanto malessere.
 Pansy e il suo pancione, Daphne , Astoria tutte mostrano ventri gonfi e un sorriso appagato e sembrano gridarle: tu, non sarai mai madre.
Oh, amore mio è questo quello che ti dilania?
La stretta al mio braccio si allenta, ti sorreggo prima che cadi davanti a tutti i nostri ospiti che non aspettano altro che vedere un tuo cedimento.
Io non ti abbandono.
Io ti starò sempre accanto, non m’importa se la casata dei Malfoy si estinguerà con me, non m'importa di essere padre se tu non sei al mio fianco.
Dopo tutto questo tempo ancora non ha capito che il mio amore va oltre le credenze e gli obblighi dei purosangue?
Io voglio te e te soltanto, e se per averti dovrò andare contro tutti, lo farò.
Non temere amore mio, nessuno ci separerà e se Merlino vorrà donarci un figlio, sarà il benvenuto: amato e coccolato .Se questo però non dovesse accadere, niente per me muterebbe, invecchieremo insieme sostenendoci come abbiamo fatto finora, amandoci come fosse il primo giorno. Poiché sei solo tu amore mio, la cosa più importante per me.
-Esco a prendere una boccata d’aria - mi dici con voce monocorde, lontana e triste.
Lo so, vuoi solo fuggire, nasconderti, quasi il non essere incinta fosse un onta troppo grande da sopportare, quasi ti sentissi additare da ogni presente.
Un famoso poeta diceva:
" Guarda e passa e non ti curar di loro " E' di me che devi aver cura e dei nostri sentimenti. Ti prego, non escludermi, parla con me amore mio.
Mi sento in colpa poiché soffri ed io, non ti sono di alcun sostegno.
-Vengo con te - ti rispondo immediatamente, ma tu scuoti il capo mi accarezzi il viso e già sei lontana.
Ti osservo camminare a testa alta per la sala sotto lo sguardo attento di molte donne e ancora una volta penso quanto sono stato fortunato nell’incontrati.
Se avere un figlio vuol dire perderti, io non ci sto, passo la mano;
A me basta il tuo amore, di cui mi nutro ogni giorno.
Devo dirtelo, lo devo fare, poiché non posso permettermi di perderti: sei solo tu la luce che illumina la mia vita, la sola che allieta le mie giornate, l’unica che amo e che ho scelto come compagna . Saremo solo noi: io e te per sempre, il resto sarà come un dono, un surplus che arricchirà le nostre vite. 

***

Era seduta sui freddi gradini di pietra  che conducevano al famoso roseto di cui Narcissa era solita vantarsi, osservava come spettatrice silenziosa la luna brillare nel cielo; era l’unica fonte di luce in quella buia notte estiva, l’unico flebile bagliore che illuminava il suo tormentato cuore.
Stava lì, sola, rannicchiata su se stessa, incurante di strappare l’elegante vestito di seta verde, che quella sera aveva indossalo per far felice suo marito. Lui amava vederla con indosso quel colore, diceva che esaltava la sua figura, i suoi occhi color dell'ambra.
 Finalmente, dopo ore in cui aveva mascherato la sua frustrazione la giovane lady si abbandonava alle lacrime che silenziose cadevano sul suo viso pallido senza che lei riuscisse a trattenerle.
Quella sera aveva preso una decisione che avrebbe cambiato irreparabilmente la sua vita: l’avrebbe lasciato, avrebbe abbandonato il talamo nuziale ridonando finalmente a Draco la sua libertà.
 Era un gesto d’amore il suo, poiché solo così lui, sarebbe potuto essere felice. L’avrebbe lasciato libero di scegliersi una donna degna di amarlo e renderlo padre, cosa che lei, a causa del fato, era impossibilitata a fare.
Sapeva che questo era il sogno di suo marito, lo vedeva illuminarsi ogni volta incontrava suo figlioccio Luc Zabini e lei e la sua presunta sterilità non potevano privarlo di questo.
Draco meritava di diventare padre e al suo fianco non lo sarebbe mai divenuto. Avevano provato ininterrottamente per anni, cinque lunghi anni, si erano rivolti ai migliori medimaghi del mondo ma nessuno sembrava conoscere la causa della sua infertilità.
Alcuni pensavano fosse solo una questione di “testa”;
Altri immaginavano che il suo corpo debilitato dagli stenti del passato o dalla ferocia della guerra, si rifiutava di fare da contenitore per il suo bambino;
Altri ancora consigliavano di smettere di cercarlo così sarebbe arrivato più velocemente , ma erano supposizioni senza alcun riscontro medico e lei era stanca di sperare e ricevere ogni mese una cocente delusione.
Oramai non aveva più forze per lottare.
Un leggero soffio di vento sferzò per un attimo la calura estiva e opprimente facendola rabbrividire. Sospirò nell’istante in cui della soffice stoffa venne poggiata sulle sue spalle, non si voltò poiché l’inconfondibile odore di Draco le solleticò le narici: sandalo e muschio.
- Ti stavo cercando - disse – gli ospiti sono andati via, ti salutano - concluse sedendosi al suo fianco.
Hermione nemmeno si curò di asciuga le lacrime sul suo viso, lui non disse nulla al riguardo, come lei osservò la luna.
- So cosa stai pensando - disse Draco rompendo il silenzio, girandosi poi verso sua moglie, specchiandosi infine nei suoi grandi occhi marroni . La vide impallidire e abbassare il capo, ma non si lasciò sopraffare da questo e con le dita accarezzò il mento sollevando un poco il viso per incastonare ancora una volta i suoi occhi in quelli di Hermione.
Con un veloce gesto asciugò con il pollice una goccia salata che sfuggì da quegli occhi ambrati che tanto amava, ad Hermione si bloccò il respiro.
 
- Ti sbagli Hermione. Io non esisto senza di te,  sarei solo un involucro vuoto privo di anima. Sarei un morto tra i vivi.  Noi siamo una sola entità... Quindi se mai decidessi di lasciarmi, uccidimi perché io senza di te morirei -.
- Draco tu non... - cercò di replicare.
- So cosa ti turba, ma non disperare amore mio poiché io sono felice, se tu mi stai accanto io sono l’uomo più felice della terra - .
- Menti – rispose Hermione.
Draco sospirò soffiando via tutta la tensione accumulata.
- No, non nego che vorrei tanto un figlio ma solo se sei tu a donarmelo. Solo tu sei degna di diventare la madre di mio figlio e solo te che voglio , la sola donna che amo e che amerò per sempre -
- Io... - cercò di replicare Hermione ma questa volta Draco fu più lesto posò e sue labbra calde su quelle di sua moglie, la guardò negli occhi e la sentì sciogliersi tra le sue braccia.
Fecero l’amore quella notte, dolcemente e lentamente come non accadeva da tempo.
Si donarono l'uno all'altro, rinsaldando la loro unione. Il fuoco della passione li bruciò, baci languidi, respiri affannati echeggiarono nella stanza patronale, ogni desiderio venne appagato .
Draco fece in modo che lei sentisse quanto era importante per lui, quanto fosse unica.
La convinse, stringendola a se con fare protettivo, ripetendole fino a quando Morfeo non l’accolse tra le sue braccia quanto l’amasse e desiderasse.
E quella notte un nuovo seme germogliò con il nome di speranza.
Si amarono senza ansie, solo puro desiderio di appartenersi. Solo loro, come sospesi in una bolla.
Quella notte il ventre di Hermione, che per anni era stato come un deserto arido, si trasformò in un oasi.
La magia della vita, aveva fatto il suo miracolo, presto il vagito e lo scalpitio di piedini avrebbe rallegrato il manor.
Un erede avrebbe visto la luce, ora finalmente si potevano dire completi, l'amore vince sempre: loro avevano vinto.
Omnia vincit amor, l'amore vince sempre.



   
 
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