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Autore: 0wen    08/04/2013    3 recensioni
Due amiche, una passione in comune. Un libro misterioso e tanti sogni da realizzare.
One dream one soul one prize one goal, one golden glance of what should be...
Genere: Sentimentale, Song-fic, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Brian May, Freddie Mercury, John Deacon, Nuovo personaggio, Roger Taylor
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 13 - « Funny How Love Is! »


-Ti va di fare un giro?- Mi chiede mentre sono impegnatissima a finire di gustarmi le ultime caramelle alla fragola.

-Perché no? Torno subito- Mi alzo dal divano e vado in camera per infilarmi le scarpe.

-Ce ne sono altre due!- Urla mentre sono in bagno a pettinarmi i capelli.

Torno da lui. -Mangiale tu, dai-

Segue alla lettera ciò che ho detto e se le mette in bocca entrambe ruminando come una mucca.

-Come sei fine, ragazzo!- Gli dico scherzando mentre apro la porta di casa.

Lui si limita a fare spallucce. -Prego!- Mi invita ad uscire per prima.

-Paparaaa...That's because I'm a good old-fashioned lover boy...- Inizio a canticchiare.

-Ah! La conosci!- Esclama con un gran sorriso. Io annuisco.

Passeggiamo per le vie del centro, sono piene di luci, molti locali sono aperti.

-Vieni- All'improvviso prende la mia mano e velocizza il passo. Sussulto per un attimo. La sua mano è caldissima, la mia in confronto è un pezzo di ghiaccio. Camminiamo per un quarto d'ora circa, finchè arriviamo davanti a Green Park. Varchiamo il cancello d'entrata e ci incamminiamo attraverso il viale alberato.

-Dove stiamo andando?-

-Aspetta, siamo quasi arrivati-

Continuiamo a tenerci per mano, sembriamo due fidanzatini. Ci stiamo avventurando dei meandri più oscuri del parco... almeno credo. Non ho mai frequentato più di tanto Green Park, gli ho sempre preferito l'Hyde. La curiosità inizia a farsi sentire, mi guardo intorno. E' pieno di bellissimi viali alberati, illuminati da qualche lampione. Ai lati ci sono delle panchine e, solo ora, mi accorgo che a terra ci sono dei ciottoli. C'è un silenzio surreale, si sentono solo i nostri passi. Ad un tratto il viale si interrompe, davanti a noi c'è solo un grosso albero.

-Eccoci qua- Esordisce lui guardando soddisfatto l'imponente pianta davanti a sè.

-Come mai siamo venuti qui?- Chiedo perplessa.

Inizialmente non mi risponde, lo osservo attentamente. Riesco a vedere il suo viso grazie alla luce di un lampione, ha uno sguardo che non riesco a decifrare. Sembra contento ma allo stesso tempo malinconico. Si avvicina maggiormente all'albero e si accovaccia, increspa le labbra e allunga una mano per toccare la corteccia. Non riesco a dire una parola, continuo solo a fissare ogni suo singolo movimento. Ora allunga anche l'altra mano per toccare la coreccia, quella strana espressione non svanisce dalla sua faccia. Sempre più confusa, mi faccio coraggio e gli chiedo se va tutto bene. E' a questo punto che si alza e mi sorride. Finalmente riprende l'uso della parola.

-Ho ricordi bellissimi legati a questo albero- Fa una pausa, inizia a spiegare gesticolando. Io lo ascolto con attenzione. -E' qui che ho capito qual'era la mia strada-.

-Che vuoi dire?- Gli domando a questo punto.

-Era un pomeriggio di febbraio, l'aria era fredda, riusciva a penetrare sotto i vestiti. Ricordo tutto benissimo, come se fosse ieri- Sorride e poi riprende il discorso. -Ero insieme ad un amico, Tim, ne eravamo rimasti colpiti per la grandezza- Dice indicando l'albero. -Beh, eravamo seduti proprio qui. In quel periodo ero combattuto. Stavo studiando odontoiatria ma sentivo che quegli studi non facevano per me... La musica era la mia vera passione e volevo concentrarmi su quella, in realtà. Per farla breve... Il mio cervello ha elaborato un pensiero alquanto contorto che però m'è stato d'aiuto. Mi sono detto: Quest'albero è qui da decenni, nessuno ha mai osato tagliarlo. Se mai qualcuno avesse provato a farlo, sicuramente si sarebbe danneggiato irreparabilmente e a quel punto qualcuno l'avrebbe dovuto tagliare. Io sono come questa pianta imponente, posso e devo fare quello che desidero fare e nessuno deve osare tagliarmi le gambe, perché perderei tutta la voglia di fare e le ambizioni che ho. E' sotto questi rami che ho deciso quale sarebbe stato il mio destino. Sono affezionato a questo posto-

Termina il discorso invitandomi a sedere su di una panchina lì vicino. Sono rimasta colpita dalla storia di Roger, è bellissima.

-Roger... tutto ciò è semplicemente meraviglioso- Pronuncio queste parole e, non so perché, iniziano a bruciarmi gli occhi. Oh, no. Non posso piangere!

-Poche persone sanno cosa rappresenti questo posto per me. Ho voluto fartelo vedere perché penso che tu sia una persona... speciale-

Ci alziamo dalla panchina. Ora iniziano davvero a mancarmi le parole. E' difficile formulare una frase sensata. Sono sorpresa, non credevo, francamente, che questo biondastro fosse una persona così...come dire... profonda. Mi sono ricreduta.

-Grazie- Riesco a dire solo questo. Vengo presa da un raptus di non so cosa e gli butto le braccia al collo, senza pensarci. Lui rimane un po' interdetto. Dopo poco, però, anche lui mi abbraccia. E' bello poter affondare il viso nella sua camicia, sentire il suo profumo ed il suo calore. Il nostro è un abbraccio sincero, spontaneo. La sera della festa eravamo scombussolati dall'alcool e non avevo potuto provare le emozioni che, invece, sto provando ora mentre mi perdo nei pensieri con la testa sul suo petto. Lui mi stringe forte, sembra un abbraccio destinato a non finire mai. Se potesse durare per sempre, metterei volentieri una firma! Mi accarezza dolcemente i capelli, rimaniamo così per altri 5,10, forse 15 minuti.

-Dai, andiamo. Ti riporto a casa- Dice ad un tratto. Mi dà un bacio sulla testa e mi prende la mano, cominciando a camminare verso l'uscita del parco. Per tutto il tragitto verso casa non spiccico parola. Arrivati davanti alla porta di ingresso di casa mia, sento Gwen che canticchia. Dev'essere tornata da poco. Roger controlla l'ora sul suo orologio da polso.

-Beh, grazie per aver ascoltato la mia manfrina!- Esclama lui iniziando a ridere. Io lo seguo a ruota.

-Ma che manfrina, dai! Guarda che la storia è davvero bella! Mi ha fatto piacere ascoltarla!-

-Mh- Sorride e mette la lingua fra i denti. Quel gesto gliel'avevo visto fare milioni di volte in tv, durante le interviste...ma mai dal vivo. Questa è la prima volta. Arrossisco ma, per fortuna, è piuttosto buio e lui non può vederlo.

-Allora mi fido di quello che hai detto!- Continua lui.

-Assolutamente-

Ci guardiamo per qualche secondo in silenzio e solo ora noto che il suo volto è davvero vicino al mio.

-Grazie per la bella serata- Sorride. Mi fisso a guardare le sue labbra. Sento il suo respiro sempre più vicino.

-Grazie a te- Sibilo.

-Ti chiamo domani, ok?- Questa volta lo sussurra al mio orecchio e vengo pervasa da un lungo brivido.

-S-sì. Buona notte- Devo farmi forza per non svenire.

Ad un certo punto si appoggia alla porta d'ingresso e inizia a tamburellare nervosamente con il piede. Posso allontanarmi un attimo per riprendermi. Faccio un bel respiro.

-Tutto ok?- Gli chiedo non capendo la sua agitazione, ma non faccio in tempo a finire la domanda che mi ritrovo con le labbra incollate alle sue. Okay. Mi ha sorpreso ancora una volta! Mi appoggio al muro esterno di casa mia, le nostre labbra sono ancora incollate. E' un bacio dolce, ma nello stesso tempo energico. In quel momento sono pervasa da un turbinio di emozioni, non capisco più nulla. Chiudo gli occhi e mi godo il momento. Riesco a sentire il sapore delle sue labbra, sanno ancora di caramelle alla fragola, le stesse labbra che fino a un momento fa stavo osservando. Gli cingo il collo con le braccia e lui mi afferra i fianchi. Gli metto una mano fra i capelli e immediatamente mi accorgo della loro morbidezza disarmante. Sono così soffici! Proprio come li avevo sempre immaginati! Non ho idea di quanto sia duranto il bacio, so solo che Gwen ha aperto la porta e ci sta guardando con gli occhi sbarrati.

-Dio, scusatemi- Esclama mortificata.

Io e Roger ci stacchiamo improvvisamente.

-No, no figurati!- Inizio io sorridendo imbarazzata.

-Me ne stavo giusto andando!- Continua il biondo grattandosi il capo e sorridendo divertito.

-Ho notato... Vabbè, vi lascio!- Conclude la mia amica chiudendo la porta.

Guardo Roger e scoppiamo a ridere insieme.

-Ora vado davvero, però- Dice lui tornando serio.

-A domani- Lo saluto con un cenno della mano mentre lui si allontana verso la sua auto, ricominciando a ridacchiare. In pochi minuti sfreccia via con la sua Daisy. Non riesco a capire bene la dinamica del nostro bacio, ma va bene così. Sono così felice che correrei nuda per la strada tutta la notte! Prima di entrare in casa, mi lascio andare a un gridolino di gioia e, una volta dentro, vengo letteralmente assalita da Gwen che mi butta sul divano pregandomi di raccontarle ogni singolo istante della serata passata con Roger.

-Santi numi. VOGLIO SAPERE TUUUUUTTO!- Urla lei e devo dirle più volte di abbassare la voce se non vuole svegliare il vicinato. Sospiro e inizio il resoconto mentre lei mi guarda con occhi sognanti.

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Salve a tutti! Quanto tempo è passato dall'ultima volta che ho aggiornato?! Un secolo, credo. Vi chiedo scusa ma sono stata impicciatissima. Prometto che d'ora in poi sarò regolare nella pubblicazione dei capitoli. Byeee :)
-Els

 

  
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