Ranma
dove sei ?
Akane si era
chiusa in camera. Era corsa sul letto, aveva affondato
il viso nel cuscino e piangeva sfogando tutta la sua rabbia nei confronti
dell’eterno indeciso. Non ce la faceva a rimanere a tavola sapendo che gli
occhi della famiglia erano puntati su di lei. Ma
adesso li sentiva al piano di sotto parlare animatamente. Sicuramente
discutevano dell’atteggiamento che aveva mantenuto nei confronti della
decisione del codinato. Voleva rimanere sola, soffriva troppo senza saperne il
motivo e aveva bisogno di chiarimenti.
TOC-TOC………TOC-TOC
(nda: forse è la divina provvidenza che
le porterà dei consigli…naaa. È solo Nabiki)
N- Akane ci
sei?
A- Sto
dormendo! (nda: scema, dovevi stare zitta...prendo in
mano la prima cosa che trovo in questo caso il letto su cui Akane è stesa e
comincio a colpirla in testa: scema, scema, scema)
N- Come vuoi
ma non sperare di rivedere questo bel toppino.
(ndAkane: ormai mi sono alzata, meglio che
almeno vada a salvare i miei vestiti dalle grinfie di mia sorella) e,
massaggiandosi i bernoccoli sulla testa, si alzò da terra.
La porta si aprì e si richiuse in pochi
istanti ma Nabiki non aveva più in mano le buste.(nda: Che velocita! ^_- Ecco a cosa servono le arti marziali. ndNabiki:
Meglio che cominci a preticarle anch’io potrebbero risultare utili per
inseguire qualche debitore incallito)
Akane scaraventò le buste a terra…finirono sotto il letto.
N- Le ha portate Ranma urlò ancora da dietro la porta.
A*
Già, chissà come sta…*
N* Che sfiga ho perso una fruttuosa occasione di guadagno*
Intanto
dall’altra parte della città, in uno sperduto parco di periferia, c’era Ranma
finalmente intento nei suoi allenamenti. Durante tutto il resto della giornata,
infatti, aveva dovuto interpretare il ruolo della bellissima Ranko cercando di
guadagnare soldi per il viaggio gestendo il solito spettacolino del panda
giocoliere. Di questo passo il giorno della partenza diventava sempre più
lontano e poiché i guadagni erano davvero miseri non potevano sperperarli
comprando pasti decenti. Andare al “Ucchan” o al “Necohanten” non era minimamente
da prendere in considerazione. Ora i suoi unici pensieri confluivano in Akane.
Era stata lei a mollarlo. Doveva esserne felice, era quello che aveva sempre
desiderato, o forse no? Aveva cominciato a volerle bene, ad amarla forse e se ne accorgeva solo ora. Troppo tardi. Lui
se n’era andato davvero in malo modo e senza neanche salutarla. Però era stata lei a mollarlo e non glielo avrebbe mai
perdonato. Non sarebbe mai strisciato da lei implorando di accettarlo nella sua
vita. Almeno non prima di essersi disfatto della sua
maledizione quindi non sarebbe tornato tanto presto, aveva un obbiettivo troppo
importante da raggiungere.
R* Chissà
come sta? Avrò fatto bene ad andarmene? Uff..*
Il giorno
dopo, com’era prevedibile Ranma era assente da scuola e la ragazza preoccupata
aveva i nervi a fior di pelle. Non aveva dormito bene e ora si concedeva il
meritato riposo addormentandosi in classe. La sua testa vagava fra le nuvole e
il suo sguardo si era perso seguendo l’allegro volo di una fra le prime rondini
di primavera. Il professore era entrato in classe già da tempo e la spiegazione
era nel vivo quando:
Prof –
Signorina Tendo, sa per caso dirci di cosa stiamo parlando
Yuka dando
un col pettino all’amica – Akane il prof ce l’ha con
te, rispondigli stiamo spiegando il teorema di Talete
A – Cosa?!?
Prof – Per
questa volta passi ma d’ora in poi presti più
attenzione, piuttosto sa per caso giustificare l’assenza di Saotome?
A – Ma cosa
crede? Che io stia con lui 24 ore su 24?- era ciò che
pensava ma lo aveva espresso troppo ad alta voce. La classe emise un gemito di
stupore.
Prof –
Silenzio! Come si permette Tendo? Di corsa in
corridoio- *L’ho sempre detto che quel ragazzo la influenzava negativamente* sospirò
ripristinando l’ordine in classe* e pensare che oggi non è
neanche arrivata in ritardo*
In
corridoio Akane *Ranma baka dove sei?*
Per tutto il
giorno la ragazza dai tristi occhi nocciola ebbe la testa altrove, era confusa
e turbata dalle nuove certezza che s’insediavano nel
suo cuore. Da dove nasceva questa sua incontrollabile apprensione?
Perché era così presa da lui?
A casa.
Attorno al tavolo del salotto.
S – Ma cos’hai figlia mia, stai male?
K – No papà,
non vedi che è solo innamorata?- disse sorridendo e versando il thè comprato da
Ranma (nda: ma com’è bravo…)
Erano lì
davanti a lei, ma non li senti nemmeno. Quindi non protestò. Ma ebbene si, la maggiore, nonché la più saggia delle sorelle Tendo, nella sua
apparenza così ingenua e distante dal comprendere i fatti, ci aveva preso in
pieno.
Aleberyl 90 mi piacerebbe
migliorare il mio stile come dici tu e il tuo consiglio mi ha fatto piacere
cosa ne pensi scritta così?
Elfetta93 calmati
ank’io ammazzerei Ranma per quello che ha fatto ma non
piangere l’espediente mi serve per far finire bene la storia ^_-
Elyranma grazie per complimenti sullo
spaces-tour lo trovo fantastico e i miei complimenti per aver centrato il
problema FONDAMENTALE della storia: il povero Soun con chi giocherà a soji??? Sn
felice che l’abbia notato
Ecco qui rappresentato il teorema di Talete…forse Akane dovrebbe
ripeterlo un po’