Nudo Davanti Ad Uno Specchio Ho sempre fatto della vendetta la mia ragione di vita. Spostarmi, viaggiare, vagabondare da un luogo all’altro della Cina e del Giappone, senza una casa, senza una famiglia, senza un nome. Senza un occhio. Ormai il rancore e l’astio mi divorano, sono diventato un mostro peggiore di quelli che caccio ed uccido. Spesso mi chiedo se non lo faccia per puro divertimento, consapevole del fatto che non avrò mai la mia vendetta. Questo pensiero mi perseguita, è come una voce martellante nella mia testa, che insiste, insiste, insiste…Ma sono sempre riuscito a metterla a tacere soffocando questo grido con il sangue delle mie vittime, almeno fino a quel giorno. Quel giorno, quando quella presenza inquietante si è insinuata nella mia vita, facendo a pezzi il mio ego semplicemente fissandomi con quei grandi occhi pieni di…compassione? Già, forse quella era proprio compassione. Lui è stato il primo a provare compassione per me, a mettermi di fronte alla realtà, e a strapparmi di dosso i vestiti da vendicatore che indossavo. E così ora mi trovo, nudo, davanti ad uno specchio. Uno specchio che mi riflette per quello che sono, uno spietato assassino che agisce per soldi, un demone dall’animo nero, che sprofonda nel rancore e cerca di risollevarsi uccidendo, senza sapere che così facendo continua a sprofondare. Ora, nudo davanti ad uno specchio, mi accorgo che forse sto cambiando, aiutato (o, chissà, costretto?) dai suoi occhi grandi e sinceri. Io, Hyo, sto tornando umano.