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Autore: midnightsummerdreams    08/04/2013    3 recensioni
Robert e Alyssa sono una coppia da quattro anni e da due stanno provando ad avere un bambino ma non è facile come sembra, dopo aver provato di tutto decidono di chiedere aiuto ad una agenzia, e tramite questa agenzia pagano una donna di cui non sanno nulla per portare avanti la gravidanza, ma le cose non vanno mai come dovrebbero..
Per America Wright il significato non c'è mai fine al peggio è assolutamente vero..
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Simon mi stava raccontando qualcosa riguardo l'ultimo esame che aveva affrontato a veterinaria, ma la sua voce era solo un sotto fondo, non riuscivo a concentrarmi su quello che stava dicendo, l'unica cosa che riuscivo a fare era guardare il mio telefono e sperare che desse qualche segno di vita.

"vedo che sei molto interessata al mio esame di fisiologia degli animali esotici"disse Simon attirando la mia attenzione facendomi un cenno.

"no invece, lo sai che i pappagalli sono molto interessanti"dissi io

"certo, o il tuo cellulare è interessante?"chiese Simon prendendo il mio cellulare dal tavolo, e per un attimo fui tentata ad allungare la mano per riprendermelo.

"ma che ti sta succedendo?"chiese Simon

" è che sto aspettando una chiamata per un progetto"dissi io giustificandomi prontamente.

"uhm un film con Robert Pattinson?"chiese Simon guardandomi con l'espressione di quello che stava proprio pensando  "non mi freghi, mia cara".

"che stai dicendo?"chiesi io facendo finta di nulla.

"sto dicendo che, non hai ascoltato una sola parola di quello che ho detto, sto dicendo che non fai altro che guardare questo telefono aspettando una chiamata da quello stronzo. America Wright ti proibisco di uscire con uno stronzo simile"disse Simon.

"non sei mia madre"dissi io alzando gli occhi al cielo.

"si, ma sono il tuo migliore amico, ed essendo il tuo migliore amico ho il dovere di evitarti stupidaggini"disse Simon.

"mi ha soltanto chiesto di uscire, in amicizia, niente interessi romantici alla base"dissi io

"certo, niente interessi romantici, ma quello una botta te la darebbe eccome, e scusa se sono volgare"disse Simon.

"esatto, sei volgare, e poi sai come sono fatta, e non credo proprio che sia questo il motivo per cui mi ha chiesto di uscire, se gli interessava così tanto portarmi a letto mi avrebbe chiamata subito, e invece è sparito"dissi io

"oh mio dio, tu ci staresti eccome con lui, la situazione è più grave di quanto pensassi, credevo tu guardassi il telefono soltanto perchè c'eri rimasta male per il rifiuto, credevo si trattasse di orgoglio femminile o stronzate simili"disse Simon.

"non ci starei con nessuno, e te lo ripeto non guardo il telefono aspettando una sua chiamata"dissi io

"certo, non c'è dubbio in merito, dio America, ma lo sai che un sacco di uomini là fuori farebbe carte false anche solo per portarti un sacchetto della spesa? ma che dico, ti butterebbero volentieri la spazzatura tutti i giorni, e si accontenterebbero di questo, solo perchè sei tu"disse Simon

"esageri come sempre, guarda che non sono nessuno, ho avuto la fortuna che il fotografo giusto è passato al nostro locale, ma non faccio altro che sfilare con biancheria intima e pigiami che normalmente non potrei nemmeno permettermi di guardare"dissi io.

"smettila di fare la modesta, sei una modella che diamine, ormai puoi permetterti tutto, potresti permetterti di tornare a veterinaria e passeresti gli esami ad occhi chiusi"disse Simon.

"senti da che pulpito che la Brandbury ha sempre avuto un debole per te e ti ha fatto delle domande banalissime a fisiologia 2"dissi io

"banalissime, non direi proprio, e comunque soltanto le prof hanno un debole per me, la maggior parte sono uomini e mi odiano, anche se diventerò comunque un ottimo veterinario, meglio di loro"disse Simon.

"ah su questo nessuno ha dubbi"dissi io felice che l'attenzione si fosse spostata dal discorso precedente.

“oh guarda ti è arrivato un messaggio, “ciao America sono Tom, visto che Robert non ha il coraggio di farlo lo faccio io, che cosa fai questa sera? Capisco che il preavviso sia davvero poco, e che ti sto invitando io e non il diretto interessato, ma sappi che lui lo farebbe volentieri, se solo tirasse fuori le palle che ha ancora da qualche parte, accetteresti di uscire con lui questa sera alle 20 da Gracie?”lesse Simon riuscendo a trattenersi dal ridere per chissà quale ragione.

“mi stai prendendo in giro o è davvero un messaggio di Tom?”chiese io perplessa.

“leggi tu stessa”disse Simon passandomi il mio cellulare e scoppiando a ridere.

“mi ha davvero invitato Tom per Rob”dissi io leggendo il messaggio sempre più perplessa.

“a quanto pare, beh se ha perso le palle dovremmo stare tranquilli”disse Simon non riuscendo a rimanere serio.

“smettila”dissi io sbuffando.

"dai non volevi che ti invitasse ad uscire? eccolo il tuo invito, un pò insolito, chissà magari gli inglesi usano così"disse Simon.

"il mio invito certo, e che cosa dovrei rispondere, e a chi dovrei rispondere?"chiesi io

"secondo me lo intimorisci povero Pattinson"disse Simon.

"lo chiamo e lo tolgo subito da questo casino, è sicuramente stato Tom a fare tutto, vuole che esca con qualcuna per tirarsi su di morale, ma non sono la persona giusta, e forse anche lui l'ha percepito ecco perchè non mi ha chiamato, ha capito che con me non può divertirsi"dissi io.

" che per i comuni mortali significa che ha capito che tu non sei una che la dà facilmente"disse Simon.

"si, vediamola così, in realtà sto pensando che molto semplicemente mi reputa una stupida e non vuole avere niente a che fare con me"dissi io.

"certo, sicuramente lo pensa, tutti pensano che sei una bionda stupida"disse Simon alzando gli occhi al cielo, poi presa la sua tracolla venne ad abbracciarmi.

"te ne vai proprio ora? mentre sto per sentirmi una pefetta idiota?"chiesi io

"hai bisogno di privacy per sentirti un idiota, e io ho lezione tra un'ora, chiamami stasera per dirmi come è andata"disse Simon dandomi un bacio sulla fronte.

"ok"dissi io prima che uscisse di casa e quando vidì la porta che si chiudeva alle sue spalle mi feci coraggio e cercai il numero di Robert nella rubrica, poi dopo un bel respiro feci una leggere pressione sul tasto verde, e avviai la chiamata.

"pronto"disse una voce maschile dall'altro capo del telefono, e rimasi in silenzio per un istante ad ascoltare quella voce attentamente, era proprio lui, non l'avevo mai sentito parlare al telefono ma ero certa fosse lui.

"pronto America?"chiese lui e solo allora mi ricordai che aveva si il mio numero, quindi stavo facendo la figura della stupida visto che non parlava e lui sapeva che dall'altro capo del telefono c'ero proprio io.

"ciao Robert scusa ma l'audio del mio telefono mi crea qualche problema, come stai?"chiesi io cercando di mostrarmi a mio agio in quella situazione.

"bene, tu, stai bene?"chiese lui incerto.

"si, sto bene, senti ti chiamavo per il messaggio che ho appena ricevuto da parte di Tom, volevo soltanto dirti di non preoccuparti, che capisco che tu abbia cambiato idea, capisco che tu sia ancora ferito dalla situazione che hai vissuto di recente, e quindi capisco che tu essendo rispettoso nei miei confronti abbia voluto evitare di vederci, capisco tutto"dissi io senza prendere aria tra una parola e l'altra, parlavo a raffica e non gli davo nemmeno il tempo di replicare, anche se non mi sembrava che lui dall'altro capo del telefono avesse mai tentato di dire qualcosa.

"America l'unica cosa che ti chiedo di capire è che non sono riuscito a chiamarti perchè in queste settimane sono stato preso con le riprese, mi alzavo all'alba e tornavo a casa tardi, avrei voluto chiamarti almeno per farmi sentire, ma era sempre troppo tardi e non mi andava di disturbarti"disse Robert.

"ah ok, beh capisco"dissi io

"si, me l'hai ripetuto un sacco di volte che capisci"disse Robert ridacchiando.

"giusto si, beh ti lascio al tuo lavoro allora"dissi io

"sono in pausa in realtà , senti io adoro il Gracie fanno dell'ottimo pesce alla griglia. Che dici sei impegnata stasera?"chiese lui.

"no, non sono impegnata e adoro il pesce alla griglia"dissi io.

"perfetto, allora passerò a prenderti per l'ora decisa da Tom"disse Robert

"perfetto"

"Perfetto a più tardi allora, ti auguro una buona giornata"disse Robert

"grazie, anche a te"dissi io chiudendo la chiamata con il cuore a mille, sentire la sua voce era stata come una scarica di adrenalina, non riuscivo a stare tranquilla e non sapevo come sarei arrivata a quella sera.

Voleva davvero uscire con me? le mie erano davvero tutte paranoie, Robert voleva uscire con me.

Mi sentivo proprio come una ragazzina alla sua prima cotta, era un sacco di tempo che non mi sentivo così.

Forse dipendeva anche dal fatto che l’ultimo ragazzo con cui ero uscita era stato Ben, l’ultimo ragazzo per cui avevo provato qualcosa, in realtà l’unico.

Certo di recente avevo avuto qualche appuntamento, appuntamenti per lo più combinati dalle mie colleghe, e qualche ragazzo era stato anche divertente, ma non arrivavo mai al secondo appuntamento.

Max uno degli ultimi ragazzi con cui ero uscita aveva perfino provato a baciarmi, e il risultato era stato che istintivamente gli avevo stampato una bella sberla.

Temevo una sua reazione e invece era scoppiato a ridere dicendomi che non si era mai preso un rifiuto simile fuori da un film e io avevo riso con lui ricordandogli che c’era una prima volta per tutto, per quanto carino mentalmente non mi aveva preso come mi aveva rapito qualcun altro.

Eppure avevamo parlato pochissimo, ma c’era qualcosa in lui che non faceva altro che spingermi nella sua direzione, e non riuscivo a capire di che cosa si trattasse.  Qualsiasi soggetto di sesso femminile mi avrebbe risposto che erano gli ormoni a guidarmi verso di lui, sicuramente ero molto attratta da lui, la prima volta che l’avevo visto non ero riuscita a togliergli gli occhi di dosso, però c’era altro, ed era qualcosa che non riuscivo a spiegarmi nemmeno io, però era tutto l’insieme, il suo sembrarmi un po’ goffo, e poi quell’autoironia che usava continuamente.

Non erano così i ragazzi che ero abituata a frequentare, lo stesso Ben, era stato molto deciso quando si era fatto avanti con me, era andato dritto al punto baciandomi ancora prima di farmi capire che persona era.

Avevo provato a leggere qualcosa per distrarmi da quei pensieri ed evitare che l’ansia mi colpisse prima di cena, ma avevo dovuto rileggere la stessa riga diverse volte quando mi accorgevo che andavo avanti con gli occhi ma che con la testa rimanevo sempre indietro, sempre fissa sulle aspettative che la mia mente stava creando e che io invece non volevo avere.

E proprio quando quel libro stava riuscendo ad assorbirmi mi arrivò un messaggio da Robert dove mi informava che sarebbe passato a prendermi per le 19.30.

Guardai per un istante il display del mio cellulare accorgendomi solo in quel momento di quanto tempo fosse in realtà passato dall’ultima volta che avevo guardato l’ora, avevo passato l’intera giornata a leggere per distrarmi dall’attacco d’ansia che avrebbe potuto colpirmi se non mi fossi sforzata di fare altro.

18.30 tra meno di un ora sarebbe arrivato e in quel momento controllare l’ansia mi sembrava parecchio impossibile.

Non avevo la più pallida idea di che cosa fosse opportuno indossare, quando esci con un ragazzo in genere ti vesti in maniera carina, ti trucchi, senza esagerare certo, ma cerchi di apparire al meglio, ma in questo caso? In questo caso cosa era opportuno? Insomma uscivo con un uomo che con molte probabilità usciva con me giusto per passare una serata fuori, dovevo pensare che si trattasse di un’uscita con Simon.

Effettivamente se pensavo che stavo semplicemente uscendo con Simon a mangiare qualcosa mi sentivo già più tranquilla e a mio agio.

Presa la cena con quella filosofia scegliere che cosa indossare fu molto semplice, indossai un paio di jeans scuri, una maglietta a maniche corte, un maglioncino leggero e un paio di converse blu.

Non era stato poi difficile prepararsi, mi truccai leggermente con un po’ di fondotinta e blush e mi diedi una passata di lucidalabbra.

Ed ero anche in perfetto orario, quando Robert arrivò lo aspettavo già davanti all’entrata dell’enorme edificio dove vivevo.

Mi venne incontro dandomi un bacio sulla guancia per salutarmi e nell’esatto momento in cui era venuto verso di me la mia filosofia “fingiamo di uscire con il mio migliore amico Simon che per quanto figo, considero come un fratello” crollò totalmente.

“ciao”dissi rispondendo al ciao che mi aveva detto mentre mi baciava la guancia.

“a chi hai lasciato Eric?”chiesi per rompere il ghiaccio.

“se ne occupa Tom, sta ricoprendo molto volentieri il suo ruolo di padrino”disse Robert scuotendo la testa e ridendo.

“usciva con qualcuna devo dedurre?”chiesi io

“però, hai già imparato molto di Sturridge, invita una ragazza a casa e intanto si occupa di Eric”disse Robert

“immaginavo”dissi io ridendo

“come è andata la tua settimana? O meglio le tue settimane?”chiese Robert

“bene, sai non è che il mio sia un lavoro così faticoso”dissi io

“dici? Io avrei dei seri problemi ad indossare biancheria intima davanti a tutta quella gente, ci vuole carattere”disse Robert

“mi stai prendendo in giro?”chiesi io perplessa

“No, puoi chiederlo a tutti i registi con cui ho lavorato, ho seri problemi a mostrarmi nudo”disse Robert ridacchiando.

“beh immagino avrai un qualche documento dove puoi permetterti di rifiutare?”chiesi io

“nah, qualche volta ho potuto rifiutare altre volte no, ma abbiamo sempre trovato delle mediazioni, ad esempio sono riuscito a dire a Cronenberg qualche anno fa, che il nudo frontale non lo facevo”disse Robert

“al mio amico Simon piacciono i film di Cronenberg” riuscì a dire io per cambiare argomento, dopo le parole nudo frontale avevo qualche difficoltà a rimanere concentrata su quello che mi stava dicendo.

“ha gusto allora, comunque ti ringrazio per aver cambiato argomento, non male nella prima mezz’ora di appuntamento parlare delle mie scene di nudo”disse Robert ridacchiando e facendo ridere anche me.

 La sua goffaggine e il fatto che lo ammettesse anche, scacciò quelle immagini che mi stavano facendo venire un po’ caldo.

“ho sentito di peggio fidati, c’è gente che mi ha parlato delle sue parti basse prima che entrassimo al ristorante, inutile dire che li ho lasciati entrare e me ne sono andata”dissi io ricordando l’appuntamento al buio che mi aveva organizzato Hannah, quell’uomo era un vero maniaco, adesso però a ripensarci mi veniva da ridere.

“grazie di avermelo detto, amo iniziare una serata parlando del mio pene, infatti il discorso sulle scene di nudo è solo per introdurre l’argomento, volevo iniziare a parlarne proprio prima di entrare al Gracie”disse Robert fingendosi serio.

“beh se non altro provi a introdurre l’argomento”dissi io cercando di rimanere seria.

“si, ho una certa classe nel parlare del mio pene, potrei anche definirlo organo genitale maschile per essere più fine”disse Robert

“ah oddio non ce la faccio più”dissi io scoppiando a ridere.

“seriamente? Cioè c’è gente simile in giro?”chiese Robert

“oh non hai idea di che cosa ci sia in giro fidati”dissi io

“beh devo dire che poi apparteniamo a due epoche diverse praticamente, tu sei molto giovane, suppongo che i ragazzi di oggi si comportino in maniera diversa”disse Robert

“ahaha non parlare come se fossi mio nonno, quanti anni hai scusa? E quanti me ne dai?”chiesi io ridendo

“io ne ho 28, 29 a maggio e tu beh spero tu sia almeno maggiorenne”disse Robert ridacchiando.

“maggio quando?”chiesi io

“13”disse Robert

“stai scherzando?”chiesi io scioccata

“perché?”chiese Robert perplesso

“il 13 maggio è il mio compleanno”dissi io

“davvero? Oddio che disastro sei un toro, ma c’è una notizia positiva diventerai maggiorenne tra pochi mesi e io mi avvicinerò sempre più ai 30”disse Robert sospirando.

“compirò 23 anni il 13 maggio, e 30 anni non sono così tanti, anche se hai idea di quanto sia un anno? Cioè ti manca ben un anno e quanto tre mesi per diventare un trentenne, vuoi davvero preoccuparti di qualcosa che avverrà tra un anno e tre mesi?”chiesi io

“devo dire che il tuo ragionamento non fa una piega, sei decisamente un toro, io invece sono un toro anomalo”disse Robert

“nah, sei convincente anche tu”dissi io confortandolo.

“certo, perché nessuno capisce quello che dico e allora si arrende”disse Robert

“si, ognuno ha i suoi mezzi che vuoi farci”dissi io sorridendo.

“sono proprio felice di averti chiesto di uscire, o meglio che Tom l’abbia fatto al posto mio, era da tanto che non parlavo così con una ragazza, in realtà con qualcuno, come avrai capito Tom non è il massimo dell’ironia”disse Robert voltandosi verso di me e guardandomi per un attimo, e quell’attimo fu sufficiente a farmi venire davvero caldo, mi metteva in imbarazzo anche se non era uno sguardo da maniaco, mi stava semplicemente osservando e tanto bastava per farmi arrossire, per fortuna le mie guance non tradivano mai le mie emozioni.

“posso dire lo stesso, anche se non vedo l’ora di mangiare al favoloso Gracie, non ci sono mai venuta”dissi io osservando davanti a me l’insegna del famoso ristorante.

“ah lo adorerai”disse Robert entrando nel parcheggio e cimentandosi in un disastroso parcheggio facendomi ridere di nuovo.

“si, lo so, sono un disastro”disse Robert sospirando e spegnendo la macchina.

“c’è di peggio tranquillo”dissi io mentre scendevo dalla macchina.

“sai che uscire con te è stato davvero geniale, voglio dire hai conosciuto davvero degli idioti, cioè se riesci a dire che c’è qualcosa di peggiore dei miei parcheggi hai davvero conosciuto degli idioti”disse Robert raggiugendomi.

“mai andare ad appuntamenti al buio, specialmente se ad organizzarteli sono delle modelle”dissi io annuendo convinta.

“si, senza offesa ma le modelle sono proprio dei soggetti pessimi”disse Robert e questa volta però non mi sembrava scherzasse.

“quindi pensi che io sia un soggetto pessimo?”chiesi io perplessa quando ci sedemmo al nostro tavolo.

“No, è che quelle con cui ho avuto a che fare lo erano di gran lunga, tu sei apposto, forse non ti sei ancora fatta corrompere dalle diete assurde e dalle ore di yoga e pilates”disse Robert

“non so nemmeno cosa sia pilates”dissi  io prendendo un grissino.

“la mia ex ragazza praticava ogni sorta di questi sport inutili, dovevo capirlo da quello che non eravamo fatti per stare insieme, o forse avrei dovuto capirlo quando mi ha obbligato a dargli un figlio, figlio che non ha nemmeno voluto poi, sai come quando i tuoi genitori ti regalano la bambola che volevi a Natale, poi la bambola arriva e tu la odi perché te l’hanno regalata, più o meno è andata nello stesso modo”disse Robert ed io non sapevo proprio cosa dire, da una parte mi infastidiva che parlasse di Alyssa, dall’altra capivo che stava soffrendo ancora molto.

“si vede che stai soffrendo ancora molto”dissi io

“sono solo arrabbiato, sono pieno di rabbia, ma non soffro più ormai”disse lui sospirando e versandosi un bicchiere di pepsi che gli avevano appena portato.

“non si direbbe”dissi io

“se stessi ancora soffrendo ora non ti avrei chiesto di uscire, e con tutta la fatica che mi è costato farlo direi che non l’ho fatto tanto per, avevo proprio voglia di conoscerti meglio”disse Robert

“io non credo, io penso che tu ti sia fatto trascinare da Tom e abbia deciso di uscire per svagarti un po’, e va bene non preoccuparti, solo che non sono quel tipo di ragazza, sei molto divertente, ma non verrò a letto con te”dissi io salvo pentirmi immediatamente delle mie parole, prima di tutto perché erano assolutamente false, “Non verrò mai a letto con te?” what??? Stavo parlando ignorando chiaramente i miei ormoni , e seconda cosa che cosa diavolo avevo detto? Avrebbe senz’altro pensato che ero fuori di testa.

“Tom non centra nulla, sono io che volevo vederti, si il messaggio l’ha mandato lui, ma nessuno mi ha spinto verso di te, sei tu che mi attiri, avevo voglia di parlare con te e di passare un po’ di tempo con te, tutto qui, devo ammettere che da quando Alyssa mi ha lasciato non frequentato nessuna donna, mi sto rivirginizzando potrei dire”disse Robert ridacchiando.

“sembra che non siamo in grado di non parlare di sesso eh?”chiesi io ridacchiando.

“si, decisamente abbiamo un chiodo fisso”disse Robert

“meglio ordinare da mangiare allora”dissi io aprendo il menu e nascondendomi dietro esso per riprendere un po’ di aria e per non vedere per qualche istante i suoi occhi.

Cenammo in tranquillità, non parlammo più di sesso e lui mi parlò della sua infazia inglese, mi raccontò di come gli fosse nata la passione per la recitazione e volle sapere tutto di me, ma non riuscì a dire molto.

La mia vita fino ad allora era stata un totale declino fino all’arrivo di quell’importante fotografo, e non volevo fargli pena.

Gli raccontai soltanto della perdita di mio padre il giorno del mio ventunesimo compleanno, ma non gli raccontai nulla della gravidanza che avevo affrontato.

Avevo troppa paura che pensasse che fossi un essere ignobile, più volte mentre parlava di Eric aveva criticato la madre naturale per non averlo voluto vedere nemmeno una volta, e io rimasi  in silenzio senza riuscire a dire nulla, anche trattenere le lacrime fu piuttosto difficile.

Per un attimo vedevo la realtà sotto occhi diversi e mi sentivo un vero schifo, avevo davvero venduto mio figlio?

Anche se non l’avevo concepito con amore e avevo solo prestato il mio corpo perché lui potesse nascere, era pur sempre cresciuto dentro di me, e si portava dietro anche parte del mio corredo cromosomico oltre che del padre,  e la madre che l’avrebbe cresciuto nulla aveva in comune con lui, perché lui si sarebbe portato sempre dietro una parte di me, ed io non sapevo nemmeno come fossero i suoi occhi.

L’unico ricordo che avevo di lui erano i suoi movimenti dentro di me e quel pianto che avevo sentito quando eravamo stati separati per sempre.

“America sei fra noi?”chiese Robert guardandomi

“scusa, ero sovrappensiero”dissi io

“ho detto qualcosa che ti ha dato fastidio?”chiese Robert

“no, assolutamente no, non preoccuparti”dissi io

“sei sicura? È come se tu avessi visto un fantasma”disse Robert

“no, tranquillo”dissi io

“eh invece si, centra con la madre surrogata? Non volevo essere così duro, ho saputo che era una ragazza giovane, e che per lei è stato molto difficile lasciare il bambino, è per questo che avevo insistito perché lo vedesse ogni tanto, volevo che potesse esercitare il suo ruolo di madre, visto che colei che doveva occuparsi di lui l’ha abbandonato.

Ho aspettato per mesi una sua chiamata, e non si è mai fatta viva, forse non gli interessava così tanto di lui”disse Robert

“Non penso che sia così, magari quelli della clinica nemmeno gliene hanno parlato, sono sicura che se qualcuno le avesse proposto di vedere ogni tanto il bambino e di occuparsi di lui  come una madre lei avrebbe accettato, ne sono sicura”dissi io troppo carica e infatti Robert mi guardò per un attimo perplesso.

“non ci avevo mai pensato, dici che alla clinica non gliel’hanno proposto?”chiese Robert

“so come funzionano queste cose, la zia di Simon ha fatto da utero in affitto, una volta che è stata a corto di soldi ed era disperata, ti dicono subito che tu non avrai alcun contatto con quel bambino, il massimo che ti è concesso è vederlo alla nascita, in fondo hanno ragione non è tuo figlio, è il figlio di qualcun altro con cui hai condiviso lo spazio per quasi un anno”dissi io.

“forse allora dovrei tornare alla clinica e insistere perché la trovino”disse Robert

“si, credo dovresti farlo se ci tieni”dissi io sorridendogli.

Se la coppia che ora si occupava del mio bambino mi avesse chiesto di vederlo, non avrei esitato nemmeno un attimo e sarei andata da lui.

“però, sei proprio un toro, sei sprecata come modella, hai mai pensato di fare l’avvocato?”chiese Robert

“nah, un tempo studiavo veterinaria, me la cavavo anche bene”dissi io

“veterinaria? Eri un piccolo genio, e come sei finita a fare la modella?”chiese Robert

“mio padre si è ammalato, e non avevo più i soldi per permettermi di continuare a studiare, dovevo aiutarla a mandare avanti la tavola calda, mi è sembrata la scelta più giusta”dissi io

“Potresti riprendere ora però”disse Robert

“non credo sarei molto credibile al momento”dissi io

“non credo che un cane si faccia problemi perché fino a un mese prima facevi la modella sai?”chiese Robert

“ah un cane no, ma i loro padroni si. Gli animali non ti giudicano, forse è per questo che mi trovavo così bene con loro”dissi io

“anch’io odio essere giudicato, credo che ci siamo scelti i lavori sbagliati però”disse Robert

“tu di sicuro, a me al massimo possono dire che ho il culo grosso”dissi io

“se ti alzi ti dico se penso che sia grosso”disse Robert

“ahaha simpatico”dissi io

“nah lo so già in realtà”disse Robert ridendo

“che stronzo”dissi io ridendo con lui

“wow, è tardissimo, siamo rimasti solo noi qui dentro, e i camerieri ci iniziano a guardare male, ti va di uscire?”chiese Robert

“si, credo sia meglio”dissi io prendendo la mia borsa.

“ho decisamente bisogno di una sigaretta, ti dispiace se?”chiese Robert indicandomi il pacchetto che aveva in mano.

“no, no fai pure”dissi io

“ ne vuoi una anche tu?”mi chiese tirandone fuori una dal pacchetto.

“no, non fumo”dissi io

“ok”disse Robert accendendosi la sigaretta e quello fu un altro dei momenti in cui sentì caldo, dio ma come la teneva in mano quella sigaretta e che razza di mani aveva? Quelle dita erano perfette, e tutto quello che mi veniva in mente erano immagini delle sue mani che si impegnavano in questioni un po’ più spinte che tenere tra le mani una sigaretta.

Dovevo assolutamente spegnere quelle immagini anche perché i suoi occhi erano fissi nei miei e dovevo rompere quel contatto prima che fosse troppo tardi.

“hai degli occhi bellissimi”disse Robert

“anche tu”dissi io

“sei sicura che non vuoi fumare? Mi sembra che tu sia molto interessata alla mia sigaretta”disse Robert ridacchiando.

“No, no, sono sicura, fai pure”dissi io sentendomi in terribile imbarazzo, se solo avesse saputo a cosa ero davvero interessata mi avrebbe preso per una pervertita.

“un’altra boccata e ti riaccompagno a casa”disse Robert aspirando ancora il fumo e lanciando via la sigaretta.

“quando sono con Eric non fumo, ma quando sono fuori non posso farne a meno, mi aiuta a rilassarmi”disse Robert aprendo la macchina e lasciandomi entrare.

“sei nervoso quando sei fuori?”chiesi io curiosa.

“no, dipende, è che tu mi rendi un po’ nervoso”ammise poi

“io? Non si direbbe”dissi io ridacchiando

“non è proprio nervoso, è che mi sto trattenendo dal fare una cosa, e la nicotina mi è stata d’aiuto”disse Robert

“ok”dissi io senza toccare più l’argomento.

Che fosse anche lui attratto da me come io lo ero di lui?

Non sembrava avere grandi problemi a gestire la mia vicinanza però , io invece mi ero sentita come se la menopausa fosse arrivata in anticipo per tutta la sera, ero più attratta di quello che credevo.

“è stata davvero una fantastica serata America, sei una bella persona anche dentro, e sono felice di averti conosciuta”disse Robert quando scesi dall’auto e lui per educazione fece lo stesso accompagnandomi alla portineria.

“ma non hai più voglia di uscire con me, lo capisco”dissi io

“no invece, questa volta non penso tu capisca, perché voglio rivederti, e spero che insomma siccome sono stato sicuramente il miglio appuntamento paragonato a quei pazzi con cui sei uscita, beh spero di avere qualche chance in più”disse Robert

“guarda proprio perché ti paragono a loro credo che uscirò volentieri un’altra volta con te”dissi io

“bene, ti prometto che non aspetterò altre tre settimane per chiamarti”disse Robert sorridendo

“Lo spero”dissi io

“beh buonanotte America”disse lui salutandomi

“buonanotte”dissi io e poi proseguì verso la portineria cercando le chiavi nella mia borsa, ma proprio mentre frugavo pescando di tutto meno che le chiavi sentì una presa sul braccio che per un istante mi spaventò e poi le sue labbra sulle mie.

“Io ci ho provato a resistere”disse lui indietreggiando un attimo.

“nessuno ti aveva chiesto di farlo”dissi io sorridendo e sfiorando le sue labbra con le mie, dio se baciava bene.

“adesso me ne vado davvero, buonanotte America”disse Robert

“buonanotte”dissi io sorridendo e quella notte mi addormentai finalmente serena come non mi capitava da ormai troppo tempo, forse un briciolo di serenità il destino me l’avrebbe concesso, magari per poco, ma me l’avrebbe concesso.

Quante quante chiacchiere XD e chi li spegne questi due XD spero possa piacervi e scusate come sempre per il ritardo
   
 
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