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Autore: Yssis    09/04/2013    5 recensioni
La mia famiglia è tutto quello a cui tengo, tutto quello che mi è caro.
Non so quanto ancora il mio cuore reggerà, vedendo i miei fratellini in quello stato pietoso… Posso fare qualcosa…? Solo Tu sei in grado di darmi le risposte che cerco.
Ormai le ho provate tutte… E non so più a chi rivolgermi, a chi confidarmi.
Senza il sorriso di mia madre e lo sguardo magnanimo di mio padre non so proprio come farei… E i miei fratelli: sono loro le mie luci.
Con le loro risate, i loro capricci, la loro curiosità… Se non mi sono ancora arreso è solo per merito loro, e perché ci sei Tu, da lassù che vegli su di noi.
Sono sicuro che, finché ci sarà la mia famiglia accanto a me, io resisterò a qualunque tormento, anche il più doloroso… Tu devi aiutarmi però.
“Non abbandonarmi, ti prego… “
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Per EmmaStarr, un'amica davvero speciale.
{Sì, so benissimo che non di solo pane vive l’uomo… Ma ho imparato anche che senza il pane l’uomo pena assai…}
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mac Roniejo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Autrice: Sissy
Titolo: Oração
Personaggio: Mack Robingo
Parole: 2144
Canzone utilizzata: "Caro gesù" di L.Carboni


I miei passi incerti scostano le foglie fulve e scricchiolanti, scivolando lungo il pavimento marmoreo.

Nonostante l’afa  e la lunga corsa, il mio respiro è regolare; i lunghi capelli corvini imperlati di sudore, mentre mi passo una mano sulla fronte umida e secca dal gran caldo.
La frescura della cappella mi accoglie, concedendomi un momento per riprendere fiato.
Lentamente, alzo lo sguardo, incontrando quello lindo ed argenteo del crocifisso affisso alla parente di fronte.
“E’ passato proprio tanto tempo…”

Caro Gesù da quanto è che non venivo qui da te?

C'erano ancora le candele di cera... E non queste con l'elettricità.

Appena sotto il crocifisso una teca imbrattata di polvere, da cui proviene una luce opaca, ovattata… Le candele.

La prima volta che misi piede in questo posto, non c’era quella protezione cristallina a proteggere i lumi, che erano di tante altezze diverse; vi erano quelli più consumati, e quelli che invece erano ancora intatti. Tutte le candele erano lucide, bianchissime, ma alcune mi erano piaciute più di altre perché avevano dei disegni che, alla luce della fiamma e col colare della cera, risultavano più evanescenti ai miei occhi di bambino.
Invece adesso i lumi sono tutti uguali, e la loro luce labile sembra quasi affievolirsi sempre di più…
Era proprio diverso, prima…
Dopo aver passato il pomeriggio a bighellonare con una palla e alcuni amici, si passava sempre per di qui, e ci fermavamo per una preghiera.
Credo lo ritenessimo un modo per ritardare ancora di un poco il rientro a casa.
Non mi piaceva da piccolo, ma anche adesso l’idea di stare sempre in mezzo a quelle baracche fatiscenti non è proprio il massimo.
Un’orazione  prima dei pasti e del sonno… E ogni volta che si poteva, venivo qui, con i miei compagni e i miei fratelli, a pregare.

Le cose corrono ed eccoci qui,

perchè la vita è dura, dai retta a me.

Poi le cose sono cambiate, e non ho più avuto il tempo di passare in questa cappella.

Mi mancava tanto la freschezza e la calma che vige in questo luogo così rarefatto… Così solenne… Così lontano dalla mia quotidianità, ormai.
Adesso sono qui, vengo da Te, come uomo.
Non sono più il bambino di un tempo, adesso ho un lavoro, delle responsabilità…
E ho bisogno di aiuto. Perché ho scoperto con crudezza quanto la vita può essere dura.
Sono spossato dal troppo lavoro… Sono affamato per il prolungato digiuno… Sono stanco perché non ho mai tempo neanche per dormire.
I miei genitori sono via tutto il giorno, a lavorare in quelle fabbriche caliginose e cupe, e così io dopo il lavoro bado anche ai miei fratellini.
Avere così tante responsabilità mi riempie d’orgoglio ma… Vorrei tanto, per qualche tempo, pensare solo a cose da ragazzi. Passare un po’ di tempo con i miei amici… E non avere sempre in mente solo il lavoro, la fame, la fatica… Perché tutto questo…? Ho provato a fare di tutto, ma non riesco in nessun modo ad aiutare la mia famiglia… A fare qualcosa per loro…!
Con un moto improvviso d’astio i miei occhi si rivolgono verso il crocifisso, appena sopra di loro.
Lo sguardo provo e sofferente del Cristo in croce mi colpisce, e i miei occhi si rabbuiano, abbassandosi sul pavimento come rei.
“La vita è dura… E Tu lo sai meglio di me.”

Sai che ho finito la scuola già da un po'...?


Con un sospiro rasserenato, mi sfrego un occhio che frizza, sorridendo riconoscente.

Adesso sono grande, grande davvero.
Fino a qualche tempo fa andavo a scuola… Ma oggi lavoro.
Mi piaceva molto quel luogo, era pieno zeppo di conoscenze che avrei tanto voluto avere anch’io.
Ma i miei studi erano un peso per la mia famiglia; ci siamo ritrovati con ancora meno cibo, ma con lo stesso carico di lavoro in cui adoperarsi.
Io non voglio in alcun modo gravare la situazione della mia famiglia, non sopportavo l’idea di vedere i miei fratellini affamati solo per un mio capriccio…
E così ho abbandonato gli studi, e ho cominciato a lavorare per contribuire alla fatica di mamma e papà.
Ma a me come a molti miei compagni che si sono ritrovati nella stessa situazione, piace pensare di aver finito la scuola, di aver portato a termine un percorso scolastico e di aver imparato delle cose molto importanti, indispensabili per un ragazzo… Ma la verità è che dalla scuola ho imparato soltanto che la vita è dura, soprattutto per noi.
“E’ meglio avere un pezzo di carta su cui scrivere o un pezzo di pane con cui nutrirsi?”
Non ho avuto scelta…

Ma non so fare i miracoli che facevi tu…

Qui si vince o si perde perciò aiutami tu...!
Fammi entrare nel business...

Sì, so che la nostra è una situazione disperata, ma ti assicuro che sarei disposto a qualunque condizione pur di aiutare la mia famiglia…

Potrei fare qualsivoglia cosa, anche la più terribile ed insana, pur di non vederli più così sofferenti…! Io già da qualche giorno ho rinunciato al mio pasto per i più piccoli, ma ahimè da solo non riesco a fare molto…
Se avessi anche solo la possibilità di fare qualcosa… Una cosa qualsiasi, per migliorare la nostra situazione…!
“Ti prego Gesù, aiutami…!”
Vorrei essere come Te.
Eri un uomo buono, generoso, onesto, capace di ascoltare e di farsi ascoltare, valoroso, temerario… Non hai avuto paura nemmeno della morte. Anzi, ti sei sacrificato per tutti noi… Ah, se potessi avere anche solo la metà del coraggio e della forza d’animo che avevi Tu.
Invece sono qui, disperato, senza più forze nemmeno per piangere…!
Dammi una mano, aiutami, perché io da solo, non ci riesco…

Oh no i soldi lo so che non danno la felicità,

immagina però come può stare chi non li ha...

I miei occhi bigi, fissi sul crocifisso eburneo si fanno tutt’ad un tratto cupi, sentendo il peso benigno dello sguardo sacrosanto della statua marmorea a poca distanza.

“Sì, so benissimo che non di solo pane vive l’uomo… Ma ho imparato anche che senza il pane l’uomo pena assai…”

Oh no da soli no, da soli no no no...!


La mia famiglia è tutto quello a cui tengo, tutto quello che mi è caro.

Non so quanto ancora il mio cuore reggerà, vedendo i miei fratellini in quello stato pietoso… Posso fare qualcosa…? Solo Tu sei in grado di darmi le risposte che cerco.
Ormai le ho provate tutte… E non so più a chi rivolgermi, a chi confidarmi.
Senza il sorriso di mia madre e lo sguardo magnanimo di mio padre non so proprio come farei… E i miei fratelli: sono loro le mie luci.
Con le loro risate, i loro capricci, la loro curiosità… Se non mi sono ancora arreso è solo per merito loro, e perché ci sei Tu, da lassù che vegli su di noi.
Sono sicuro che, finché ci sarà la mia famiglia accanto a me, io resisterò a qualunque tormento, anche il più doloroso… Tu devi aiutarmi però.
“Non abbandonarmi, ti prego… “

O vuoi che nelle sere di primavera non la vada a prendere con un fiore...?

Con la macchina e con la benzina... Per andare magari a fare un giro in collina...!

Gli occhi caritatevoli del Cristo in croce mi rianimano, porgo una mano nella sua direzione, ma un dolore lancinante mi obbliga a ritrarre il braccio.

Scaricando quelle pesanti casse, questa mattina, mi sono ferito più di quanto pensassi…
Mi massaggio delicatamente il braccio, e il mio sorriso sereno tradisce smorfie di dolore.
Con un sospiro, ritorno a guardare la grande statua cerea e i suoi occhi cavi e puri.
Lavoro ormai da molti mesi, e non ho mai tempo di svagarmi un po’.
Incontro i miei amici solo per la via di casa, in qualche bugigattolo lercio e umido.
Ci salutiamo con pacche sulle spalle e ci scambiamo due parole veloci; nessuno ha mai voglia di stare in giro, anche in pieno di giorno.
Ah… Quanto mi piacerebbe andare da qualche parte, con i ragazzi… Si potrebbe arrivare fino al mare, o in collina, girovagando per qualche bosco deserto.
Adesso che è primavera c’è anche il divieto di caccia, quindi saremo ancor più liberi di fare quello che ci pare, per una volta.
Alcuni miei amici hanno cominciato a mettere gli occhi sulle ragazze, da qualche tempo…
Io? Innamorarmi? … Eh. Non sarebbe affatto male.
Ma non c’è tempo. Non c’è mai tempo.
Sarebbe piacevole avere per qualche giorno la libertà, la spensieratezza di quando ero bambino…
Le ragazze…! I miei compagni avranno anche dimenticato quelle poche cose che ci hanno insegnato a scuola, ma le belle bambine con le treccine brune e gli occhi scuri e brillanti non se le sono scordate, a quanto pare…
Sorrido, al pensiero di come potrei risultare impacciato agli occhi di una ragazza.
No no, assolutamente. Però… Eh, sarebbe proprio divertente, immagino.
E una moto. Come vorrei una moto.
Rossa. Mi è sempre piaciuto molto il colore rosso.
Oppure blu, come il mare.
Improvvisamente mi rendo conto di aver vagabondato troppo con la fantasia, e i miei occhi ferrigni si posano, velati dalle lacrime, sul crocifisso.
“Sì, so che questi sono desideri superflui, cose di cui potrei fare a meno… Ma che colpa ne ho io se sono un ragazzo, e a volte mi capita di sognare qualcosa che non posso permettermi?”

Quelle case in affitto non esistono più,

ricordo questo è un problema che hai avuto anche tu.
Allora o cambi il mondo oppure aiutami tu...!

Improvvisamente sento le gambe molli, e casco a terra, sfinito.

Con le lacrime agli occhi, congiungo le mani in segno di preghiera, e sussurro, mentre avverto nel collo un nodo, uggioso e stretto.
“Tu… Tu che vedi più lontano di me… Tu che sai la via…
Ti prego, aiutami. Gesù, fai in modo che io possa fare qualcosa per aiutare la mia famiglia, perché così, proprio non ce la facciamo.
Con il tuo aiuto, sento che potrei fare qualsiasi cosa.
Se tu mi sei accanto, io non mi piegherò mai…!”

A farmi entrare nel business...

Oh no i soldi lo so che non danno la felicità,
immagina però come può stare chi non li ha...
Oh no da soli no, da soli no no no...!

Uno sbuffo di vento gelido passa attraverso la finestrella accanto, e mi costringe ad alzarmi.

Butto uno sguardo fulmineo fuori ad essa, e rimango sbalordito.
Il sole è calato, e in cielo iniziano a spuntare le prime stelle.
Ah, che meraviglia… Quegli astri lucenti, così lontani eppure così vicini… Mi hanno sempre attratto. Vorrei tanto, un giorno, arrivare lassù per toccare con mano una di quelle luci scintillanti…!
Ma, senza fantasticare troppo, potrei portare la mia ragazza in riva al mare, un giorno d’estate a guardarle cadere, queste magnifiche stelle…
Lentamente, mi avvicino alla teca contenente i ceri fulvi.
La loro luce offuscata rende ancor più ossequioso questo momento tanto importante per me.
La teca un tempo scintillante è adesso impolverata, ma la cera che lenta scivola lungo i lumi è brillante, il suo fulgore è palpabile.
Cautamente frugo nelle tasche dei pantaloni scuciti e sozzi, tirandone fuori una moneta lucente. L’ho conservata a lungo, con molta cura…
La infilo prudentemente nell’apposito vano, senza staccare gli occhi dalla figura misericordiosa del Cristo in croce.
Subito, una candela si accende, e il suo tremulo e velato bagliore si rispecchia nei miei occhi perlacei, che brillano come il baleno.
Pieno di rinnovata speranza ed amore, volgo qualche passo indietro, senza voltarmi.
Il mio sguardo è incollato al crocifisso la cui espressione sofferente trasmette solo benevolenza.
“Si risolverà tutto… Lo so. Lo sento.”
Le foglie secche e rossastre mi aprono il passaggio, verso l’uscita della cappella.
Sento la gola ardere e le labbra riarse, ma il mio cuore è calmo e la mia mente motivata.
Una volta fuori, il fresco della sera mi entra fin dentro le ossa, ma il tepore della chiesetta ancora mi riscalda.
Alzo lo sguardo, e rimango stupefatto: sopra di me, le più belle e rifulgenti stelle che io abbia mai visto brillare.
Una consapevolezza dolcissima, tutt’ad un tratto:“Andrà tutto bene”.
Sentendo il cuore battere forte dall’emozione, chino il capo alla cappella di fronte a me, cingendo le mani.
Subito dopo, mi volto, cominciando a correre rapido e scattante.
Domani mi dovrò svegliare presto, perché comincio a lavorare verso l’alba.
Ma prima di domani mattina c’è ancora questa sera, e io non voglio tardare.
Ho intenzione di preparare la cena, in modo che quando mamma e papà torneranno dal lavoro, sia già tutto pronto: e devo dare un bacio anche alla mia sorellina, che oggi compie cinque anni… E il suo fratellone non può di certo mancare...!” penso, mentre varco la soglia di casa con, nascosto dietro la schiena, un pacco avvolto in carta colorata e sgargiante.
-Sono arrivato!
-MACK!
-Fratellone, eccoti finalmente!



Angolino serio (per una volta)

Salve a tutti!
Ecco la shot dedicata a EmmaStarr, per il suo compleanno: tanti auguri!! *u*
Questo è il mio regalo, sperando che possa essere di tuo gradimento.
Spieghiamo due o tre cosette, adesso...
Robingo. Ho scelto lui come protagonista perché mi sono resa conto di non aver mai letto niente sul suo conto, e ne sono rimasta anche un po' stupita, a essere sincera.
Secondo me, Robingo merita più attenzione, qui sul fandom: si tende infatti a scrivere solo su due o tre pairing in croce, senza considerare la totalità dei personaggi... Ed è un vero peccato, a mio parere, perché rimangono nell'ombra tanti tipetti (?) che invece avrebbero molto da offrire, come Mack Robingo, per citarne uno. ^^"
Per questo motivo ho scelto lui. *u*
La fede alla religione cattolica. Ebbene, ho preso questa decisione consapevole, alla base di alcune motivazioni, delle quali vi riporto le tre principali: utilizzando come "traccia" la canzone scelta, non potevo allontanarmi più di tanto dalla fede cristiana, per prima cosa.
Inoltre Emma mi ha confidato di essere una ragazza credente affermata e convinta, per questo volevo che la shot le risultasse piacevole anche da questo punto di vista (e non ho resistito a citare le stelle, per amore di questa ragazza speciale. <3).
Infine, dalla regia (?), mi informano che il 73% circa della popolazione brasiliana professa la religione cattolica; quindi non è da escludere che la mia intuizione sia corretta... Anche se sarebbe la prima volta. (?)
Non essendo mai stato trattato in altre storie, avevo ben poco su cui basarmi per rendere al meglio il personaggio di Robingo.
E quindi non ho idea di quanto sia risultato IC ai vostri occhi. çOç
Ah, ovviamente la storia è ambientata prima della vicenda con Zoolan e tutto quello che ne deriva... Robingo è ancora a casa, ecco. ^^"
Per questo mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate, voi spiriti benigni (?) che siete arrivati fin qui.
Anche pareri negativi sono ben accetti, riguardo qualsiasi caratteristica di Robingo che vi è parsa poco realistica, chiara... Confusa, insensata, ecco.
Il titolo significa "preghiera", in portoghese, la lingua parlata in Brasile. *^*
Ancora tanti auguri alla mia Emma-chan e... Lascio a voi la parola. ^^"
Un bacione a tutti,
Sissy-chan
  
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