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Autore: LadyRouge    09/04/2013    0 recensioni
Salve a tutti questa è la mia prima storia che scrivo in questo sito. Spero che vi piaccia e Buona lettura.
Stiamo per entrare in un mondo pieno di fantasia e avventure mozzafiato.
Cammineremo per le lunghe pianure, scaleremo montagne giganti, nuoteremo per oceani immensi e se vi fosse la possibilità anche volare per infiniti cieli.
Vedremo paesaggi bellissimi e affronteremo le forze del male. Certo!, perchè in ogni storia che si rispetti c’è sempre il bene e il male, ma chi vincerà?
Questo mondo si chiama Dreams World. Preparatevi a questa splendida avventura.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Otherverse | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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Dopo essere andati via dalla meravigliosa spiaggia e aver deciso il da farsi, si dirigono verso la grande scogliera. Per arrivare alla metà, devono percorrere una via alberata; gli alberi erano in fiore, tanti piccoli boccioli colorati, rosa, rossi, gialli e tanti altri colori che rendevano la strada variopinta e l’aria era carica di profumo che emanavano le piante. Mentre camminavano Karin era affascinata da quello splendido luogo, intanto il suo cuore si riempiva di gioia. I due ragazzi, dopo aver superata la piccola via paradisiaca, raggiunsero un piccolo incrocio, dove, se prendevi la strada a sinistra arrivavi alla piccola cittadina chiamata Legendary Village, prendendo la strada a destra uscivi dal piccolo villaggio. Se invece si proseguiva a diritto, si raggiungeva la meta prestabilita, la grande scogliera. Intanto che si avvicinavano alla meta, Kaito spiegava cosa era una squadra d’esplorazione:<< Karin, devi sapere che il compito della cosiddetta squadra è quello di esplorare luoghi sconosciuti, di riportare alla luce la storia che ancora non è stata scoperta. In più nel nostro nuovo viaggio potremmo trovare anche qualche tesoro se siamo fortunati, per ora dobbiamo concentrarci sul nostro addestramento che penso riguardi tutt’altro >> aveva finito di spiegare il ragazzo. Karin aveva prestato attenzione a tutta la spiegazione dettagliata che Kaito aveva gentilmente illustrato. Dopo pochi minuti erano arrivati in cima alla scogliera, il sole quasi del tutto calato, rendeva la capanna più spettrale, ma possedeva un ché di misterioso. Il ragazzo cobalto, ancora un po’ spaventato di quel posto, disse alla rossa:<< Karin per entrare bisogna mettersi sopra quella grata laggiù e, se si supera il controllo, possiamo entrare nell’edificio >>. Il primo a posizionarsi sulla grata era stato il timido Kaito, ad un certo punto si udì:<< E’ arrivata una persona. Tu straniero chi sei? >>. Il ragazzo dai capelli color cobalto, un po’ intimorito, rispose:<< Sono Kaito, della cittadina Legendary Village. Ho diciassette anni. >> aveva finito di presentarsi il cobalto. Infine si udì:<< Se sei da solo puoi entrare, se invece sei accompagnato devi dire al tuo compagno di mettersi sulla grata >>. Kaito riferì il messaggio a Karin, che eseguì subito e si udì di nuovo la voce sconosciuta, che proveniva dal fondo:<< E’ arrivata una persona. Tu straniero chi sei? >> << Sono Karin, vengo dal paese Legendary Village. Ho sedici anni. >> << Ragazza sei fortunata, rientri per un soffio nell’età prestabilita >> concluse il sorvegliante. Dopo alcuni minuti di silenzio, si sentì il cancello aprirsi:<< Avete superato il controllo, potete entrare >>aveva concluso. I due ragazzi non se lo fecero ripetere due volte e si fiondarono dentro l’edificio. Arrivati all’interno si stupirono della stanza semivuota; c’era solo un cartello con scritto “ Benvenuti alla gilda di Taorus ”, infondo c’era una piccola annotazione, che invitava le persone a togliersi le scarpe e a depositarle in modo ordinato. Infine c’erano delle semplici scale che portavano al piano inferiore, eseguirono gli ordini prestabiliti, si tolsero le scarpe e le adagiarono con cura sul pavimento in modo ordinato. Imboccarono le scale un po’ emozionati. Arrivati al piano meno uno della gilda, rimasero stupiti da quante persone c’erano all’interno. Tutti parlavano delle missioni appena svolte, da una prima impressione, Kaito e Karin avevano dedotto che erano tutte squadre d’esplorazione. La stanza, brulicante di persone, era grande e molto spaziosa, le pareti erano variopinte di colori sgargianti e pieni di vita, infondo alla stanza c’era un piccolo banco dove lavorava una giovane ragazza. Le due pareti, che centralmente contenevano le scale per risalire e scendere per un nuovo piano, avevano una bacheca ciascuna. La prima a sinistra era gialla e attaccati c’erano dei piccoli fogli, invece la seconda a destra era rossa e conteneva delle foto. In quel momento arrivò una persona, avrà avuto una trentina d’anni, che li chiamò a gran voce. << Voi due siete quelli che sono arrivati ora, giusto? >>. L’uomo non era molto alto, era magro e la sua pelle era molto bianca quasi come il latte. Indossava una camicia gialla che era riposta dentro i pantaloni bianchi in modo impeccabile. La sua postura era eretta e non aveva imperfezioni. I lineamenti del viso erano dritti e spigolosi, la bocca sottile, il naso adunco ed infine gli occhi color cioccolato che addolcivano il suo volto. I capelli castani perfettamente pettinati, il tutto gli dava un aria da damerino. Forse era veramente un damerino. << Si siamo noi i nuovi arrivati, signore >> dichiararono all’unisono i due ragazzi. << Bene. Allora vi dispiacerebbe andare via, perché noi non vogliamo comprare niente e non siamo disposti a fare pubblicità ai vostri prodotti. Andatevene via, grazie >> concluse frettoloso l’uomo. Kaito e Karin rimasero stupiti e scioccati dalle parole del signore che aveva frainteso le loro azioni. << Mi scusi signore ma noi non siamo qui per questo. Noi vogliamo unirci alla gilda per diventare una squadra d’esplorazione >> esclamò fiero Kaito. L’uomo, allora, cambiò subito atteggiamento nei loro confronti:<< Perché non lo avete detto subito, ma vi avviso che l’addestramento è molto duro e che tante persone ci hanno rinunciato >> concluse il discorso il trentenne. Kaito e Karin si guardarono negli occhi per decidere il da farsi, questa volta parlò la rossa:<< Sappiamo perfettamente che il vostro addestramento è molto severo. Per questo ci siamo rivolti a voi >>. Detto questo l’uomo, un po’ sorpreso, si presentò:<< Bene. Io sono Charles, il vice capitano della gilda. Vi porterò subito dal capitano ad iscrivervi per diventare a tutti gli effetti i nostri apprendisti. Seguitemi >> Detto questo Charles si dirige verso le scale che portavano al nuovo piano inferiore. I due ragazzi, un po’ emozionati, seguirono l’uomo. Imboccarono le nuove scale e si ritrovarono in una stanza ancora più grande di quella superiore. Charles incominciò a spiegare il nuovo ambiente:<< Allora ragazzi questa è la sala dove gli apprendisti si ritrovano la mattina e la sera dopo aver svolto i compiti a loro assegnati. Qui subito a destra c’è un corridoio che porta alle cucine, lì farete colazione e cena, il pranzo, vi sarà consegnato a sacco. Infondo, sempre a destra, c’è la sala sorveglianza, dove fuori vi siete presentati e vi hanno fatto entrare. Invece subito a sinistra, la prima porta che vedete, è la stanza del capitano, infine quel corridoio, infondo a sinistra, vi sono gli alloggi degli altri apprendisti. Questa è la stanza dove passerete il meno tempo possibile. Ah! Mi stavo dimenticando di spiegarvi cosa serve la sala dove ci siamo incontrati prima. La stanza di sopra, dove avete vistole bacheche, serve per scegliere le missioni che dovrete affrontare nel vostro addestramento. Ecco!, ho finito di illustrarvi tutto quello che dovete sapere. Entriamo nella stanza del capitano. Mi raccomando siate gentili ed educati. >> concluse Charles con il suo racconto molto istruttivo. I due ragazzi erano stati tutto il tempo a fissarlo, con molta concentrazione, a ricordare tutti i passaggi appena spiegati. Adesso stavano varcando la porta, dove avrebbero conosciuto il capitano. << Signore, sono io Charles, le devo far conoscere due nuove reclute >> aveva annunciato l’uomo mentre varcava la porta. La camera del capitano era come tutte le altre stanze, piena di colori caldi e avvolgenti; essa era piena di librerie, tre quarti della parete a destra e quella a sinistra era piena di esse, che a sua volta erano ricche di libri di ogni genere. Infondo alla stanza c’era una piccola scrivania, dove il capitano amministrava i compiti e il denaro della gilda, infine, per completare il tutto, c’era un letto matrimoniale. Charles chiamò il capitano:<< Signore! Ho portato due nuove reclute. Signore! Signore! >>. Ad un certo punto l’uomo si girò di scatto spaventando tutti i presenti:<< Ullalà, voi dovete essere le nuove reclute che si vogliono iscrivere qui? Io sono il capitano Jove, piacere di conoscervi amici miei >> aveva finito di presentarsi l’uomo. Egli era molto alto, un po’ robusto ma molto scattante. Aveva il viso paffutello, due occhi grandi verdi, un piccolo naso e una grande bocca, infine aveva un cespuglio di capelli biondi. Avrà avuto una ventina d’anni, ma era buffissimo guardarlo. Il cobalto, ripresosi dallo spavento, si presentò:<< Salve capitano, io sono Kaito e lei è la mia compagna Karin, siamo qui per diventare i vostri apprendisti, se lei è d’accordo >> concluse il ragazzo balbettando, a causa dell’emozione. << Certo! Certo che vogliamo, le reclute sono sempre le benvenute. Aspettate un attimo che cerco il foglio per certificare il vostro addestramento qui alla gilda >> aveva risposto Jove, che andò a cercare il foglio interessato sulla scrivania. Ritornò dai ragazzi dopo qualche minuto ed esclamò:<< Allora ragazzi miei, vi dovrò fare delle domande e poi dovrete mettere una firma qui! Per certificare il documento >> spiegò il biondo. Dopo vari minuti di domande e risposte, arrivarono all’ultima:<< Come si chiama il vostro team? >>domandò il capitano. Kaito e Karin andarono nel panico, perché non avevano mai pensato ad un nome per il loro team. << Ehm... >> emise il cobalto disperato. Intanto la rossa pensava:” Possiamo provare con il “Team leggenda”?... No! Troppo banale. Mmh... Con il “ Team amicizia”?... No! Troppo sdolcinato. Accidenti non mi viene in mente niente.” All’improvviso Karin aveva avuto un’idea:<< Kaito che ne dici del “Team WaterFire”? Mi sembra abbastanza bello e suona bene come nome. Che ne dici? >> << Si! È fantastico. Sei un genio Karin >> concluse il discorso Kaito abbracciando la ragazza cremisi. << Allora va bene il Team WaterFire? >> chiese il capitano. I due ragazzi annuirono e dopo aver firmato il documento, Jove diede loro un cofanetto:<< Forza! Apritelo! Ci sono tante cose belle e indispensabili dentro >>. Kaito lo aprì e dentro c’erano molti oggetti utili che Karin li scambiò per cianfrusaglie. << Mi scusi, ma cosa sono queste cose? >> domandò curiosa la rossa. Charles che fino a quel momento era rimasto in silenzio esclamò:<< Allora, questa è la targhetta d’esplorazione che vi identifica come una squadra. Questa è una sacca degli strumenti, serva per portare tutto ciò che ritenete indispensabile in una missione. Infine quella è la mappa dei sogni per orientarvi meglio nei posti in cui vi trovate. Questo è tutto >> finì di spiegare il castano. Karin, che prima era molto confusa adesso aveva realmente capito lo scopo di quegli oggetti. Ad un certo punto Kaito decise di fare una domanda:<< Mi scusi signor capitano, non fraintenda, è da quando vi ho incontrato che vorrei chiederle: dove è il signor Taorus? Perché mi aspettavo di incontrarlo >> concluse il cobalto. << Mi dispiace Kaito, come ho detto prima io sono Jove, il nipote di Taorus. Mio nonno è scomparso d’ anni, così ho deciso di prendere il suo posto>> spiegò il capitano. Dopo qualche chiacchierata, uscirono congedandosi dalla stanza e diretti nella loro camera. Imboccarono il corridoio infondo a sinistra, accompagnati da Charles, e lo proseguirono tutto. Kaito e Karin, mentre camminavano in direzione del loro nuovo dormitorio, osservavano le porte che sorpassavano mentre camminavano. Ogni porta aveva una etichetta con scritto il nome di chi alloggiava. Nella prima porta a destra c’era scritto “ Sun e Page”, invece in quella a sinistra “ Akai, Sound e Brown”, infine nella seconda porta a destra “ Mark, Earth e Liu”. “ Devono essere i nomi degli altri apprendisti” pensò il ragazzo, che non si era accorto di essere arrivato davanti alla sua. Entrarono dentro. La stanza era piccola, ma molto accogliente, era divida centralmente da una tenda, che poteva essere tirata e rimessa a posto. C’erano due letti singoli, uno a destra e uno a sinistra, una scrivania al centro e per finire due mobili, ognuno accanto un letto. Dentro di essi c’erano tanti vestiti e scarpe tutte per loro; i due ragazza rimasero stupiti da tanta bellezza, ordine ed organizzazione. << Allora questa è la stanza dove dormirete, prima quando stavate parlando con il capitano, ho organizzato la camera. Gli orari per la colazione e la cena sono alle sette di mattina e alle otto la sera. Chi arriva in ritardo niente cibo. Andate a dormire subito perché domani vi aspetta giorno di duro lavoro. Buonanotte ragazzi siamo contenti di avervi qui alla gilda. >> aveva spiegato Charles, che era appena andato via. I due ragazzi commentarono, uno dalla parte all’altra della tenda mentre si cambiavano e si mettevano il pigiama, i momenti della giornata con qualche risata. Rimisero tutto a posto, ritirarono la tenda in modo da vedersi, e si distesero nei loro letti:<< Buonanotte Karin, sogni d’oro. >> << Buonanotte anche a te Kaito, sogni d’oro >> rispose la rossa imbarazzata. I due ragazzi, stanchi erano stati chiamati tra le braccia di Morfeo.
  
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