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Autore: xmaliks    09/04/2013    18 recensioni
“Ehy, posso rubartene una?” esclamo.
Il ragazzo alza lo sguardo e mi guarda dall'alto verso il basso.
Minchia vuoi?
“Allora, posso?” riprovo una volta che si è avvicinato.
“Certo, baby. Già fumi?” domanda dandomi una sigaretta che immediatamente inizio a fumare.
“Primo: baby ci chiami tua sorella. Secondo: Fumo solo quando sono nervosa, e ora lo sono.”
“Anche io fumo quando sono nervoso.” -mi sorride malizioso.-“Come ti chiami?”
“Ti interessa?” dico aspirando e soffiandogli in faccia.
“Sì, ti ho vista con quello sfigato di Tomlinson...Non dovresti fartela con lui.” Aspira ancora e mi guarda fisso.
“Ci vivo con Tomlinson.” affermo scocciata.
”Sei la criminale vero? Quella che ha rubato un auto?” insiste.
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(1).
-Hy, can I help you?


“Avanti, Jess! Salta su!”
E' notte, e le mia amica Taylor di diciannove anni ha appena rotto il finsetrino di un auto, rubandola.
Ah, vivo a Long Beach, in California.
“Ma sei impazzia?! Cosa hai fatto, Tay!” protesto debolmente.
Finisco appena di parlare che sento la sirena della polizia avvicinarsi: non ci penso più e salto in macchina con lei.
Taylor inizia a guidare alla velocità della luce, mentre io sono costantemente voltata a guardare la polizia avvicinarsi.
“Eddai, Jess. Dovresti vedere la tua faccia!” dice Taylor ridendo ancora più forte, io non muovo un muscolo.      
“Yuh-uh!” grida ancora agitando le mani.
“Cazzo, Taylor la polizia ci è alle calcagne!”
“Non rompere, Jess! Ce la caveremo!”
Detto ciò accellera ancora, e mentre gira a destra non vede un distributore di benzina e andiamo a sbatterci contro distruggendo l'auto.
“Porca puttana, Taylor!” dico guardando la polizia scendere dalle auto e avvicinarsi a noi. Istintivamente alzo le braccia. Sono fottuta.
I poliziotti ci vanno subito uscire dall'auto ormai frantumata e ci portano alla centrale dove passiamo la notte.


Il giorno dopo mi trovo in una stanza grigia del carcere con avanti un uomo che legge attentamente dei fogli.
“Oh ciao, Jess!” dice alzando lo sguardo.
Mi siedo senza dire nulla.“Poteva andarti peggio. Stai bene? Come ti trattano?” continua.
“Dov'è Taylor?” chiedo a bassa voce.
“Uhm, la tua amica Taylor è stata trovata con della cocaina in tasca, una pistola, e ha dei precedenti.Penso le daranno dai tre ai cinque anni. Tu invece, hai ancora 17 anni, nessun precedente, tutte le assenze giustificate, perciò ti posso aiutare.”
“Come? E io dove andrò? Dove vivrò?” mi porto le mani in faccia.
“Posso aiutarti,Jess.”-dice cauto sorridendomi.-“Uscirai tra poco. Ah,è questo è il mio numero. Quando uscirai chiamami.”
Anche no.
“Sì, certo.” mento.
“Allora a presto, Jess.”
“Arrivederci.” lo saluto e lo vedo alzarsi per andare verso l'uscita.

Passate qualche ore sono finalmente uscita dal carcere e mi reco a casa.
Quando arrivo però, ho una bruttissima sorpresa. La casa è stata messa in vendita, non appartiene più a Taylor.
Lei è stata come una sorella maggiore per me, pochi anni fa quando i miei sono morti in un incidente, mi ha ospitato in casa sua e abbiamo vissuto assieme. Ora è in carcere ed io sono senza casa.
Mi sento mancare, ma dopo poco corro verso la cabina telefonica e inizio a comporre alcuni numeri.
“Ciao Hope, sono Jess. Non è che potresti ospitarmi a casa stasera?.....Capisco.” aggangio sconfortata, poi riprovo.
“Ciao Susan, sono Jess. Stasera puoi ospitarmi?.....Non preoccuparti, ciao.”
Ancora altri quattro o cinque numeri ma con lo stesso risultato.
Mi accascio seduta sul marciapiede con sopra le gambe la mia valigia e chiudo gli occhi iniziando a fare lunghi respiri.
“Ehy,Jess!” sento una voce, ma non capisco bene da dove provenga così mi guardo intorno.
All'improvviso vedo una lussuosissima auto nera avvicinarsi a me e istintivamente mi alzo spaventata. Il finestrino si abbassa ed ecco il Signor Tomlinson apparire da dentro l'auto.
“Salve.” esclamo ancora un pò frastornata.
“Salta su, Jess.Verrai a casa mia: a Newport.”
“Cosa?”
“Avanti!” mi incita ancora, così salto su e partiamo.
Dopo un bel pò di tempo iniziamo a conversare.
“Chi era Taylor per te?” chiede cauto.
“Un'amica, una sorella maggiore..era tutto per me.”
“Non era una persona a posto però.” dice serio.
“No è vero, ma mi voleva bene. E' stata così buona ad ospitarmi a casa sua dopo la morte dei miei...”-mi blocco rendendomi conto di quello che ho detto.-“Mi scusi.”
“Non scusarti e non preoccuparti nemmeno. Vivrai a casa mia.”
“Ma non sono un peso? Insomma c'è spazio? Non voglio dare fastidio.”
Il Signor Tomlinson ridacchia. “Di spazio c'è ne, e anche troppo forse. Vedrai.” Si gira verso di me e mi sorride cordialmente, ed io ricambio il sorriso.
“Grazie.”


Siamo arrivati. Il ‘mio avvocato’ parcheggia l'auto ed entrambi scendiamo dall'auto.
Immediatamente spalanco la bocca alla vista della casa.
“Non ci credo! Lei vive qui? Cioè, è ricchissimo allora!” esclamo coprendomi la bocca dallo stupore.
E' una casa bellissima, un giardino enorme, una piscina e l'interno devo ancora vederlo.
“Benvenuta a Newport, Jess.” dice invitandomi ad entrare a casa sua.
Entro e vengo accolta da una donna che mi guarda stranita.
“Chi è questa ragazza?” si rivolge al marito. “Scusaci un momento, Jess.” esclama Tomlinson e porta via la moglie.
Intanto io contemplo la perfezione di quella casa.
“Eccoci. Lei è mia moglie Shirley.” dice una volta ritornato.
“Lo avevo intuito.” le porgo la mano in segno di saluto e Shirley ricambia sorridendomi.
“Vado a prepararti la camera, tesoro.”
Tesoro?  Suo marito ha appena portato a casa una criminale e lei mi chiama tesoro. Bah, gente strana, ma ricchissima.
“Oh, okay. Grazie mille.”
La signora se ne va ed io rimango sola in cucina col signor Tomlinson.
“Posso chiederle qual è il suo nome?” domando poggiando timidamente il braccio sul bancone della cucina.
“Certo scusami. Mi chiamo Mark Tomlinson. A proposito, vuoi dell'acqua?” dice scuotendo un bicchiere d'acqua vuoto.
Annuisco e poi continuo a parlare. “E' sicuro che non do fastidio? Ha appena messo in casa una criminale insomma..”
“No, Jess non sei affatto un peso, anzi.”
‘No, Jess non è affatto un peso, anzi.’
Che gente sono questi Tomlinson?
“Beh, non so proprio come ringraziarla Signor Tomlinson.”
“Mark, chiamami Mark.”
Ridacchio.“Okay, Mark.”
“Beh, ora vado a letto che è tardi. Camera tua penso sia pronta, perciò buonanotte Jess.”
“Buonanotte, Mark.” sorrido e mi trascino nella mia nuova, bellissima e lussuosissima camera.
Wow, sta succedendo davvero?
Mi spoglio dei miei vestiti e mi metto una canotta e dei pantaloncini che probabilmente Shirley mi ha portato, dopo di che mi stendo nel mio nuovo letto e inizio a pensare a come in un brevissimo arco di tempo la mia vita sia cambiata.
Chiudo gli occhi e mi addormento.





Yhea buddy!
Allora, questa è la mia prima ff che scrivo qui su EFP. Ci sono iscritta già da un pò ma solo come lettrice, poi un giorno guardando un telefilm mi è venuta l'ispirazione e ho iniziato a scrivere questa FF.
Per il momento non c'è ancora nessuno dei ragazzi, ma avete sicuramente intuito che Jess, cioè io, si trova a casa dei genitori di Louis, lol.
Pppoi, sono ancora indecisa sul tempo verbale da usare: se usare il presente o il passato. Ho sempre usato il passato perciò boh, non saperei hahaha c:
Infine, mi sto allungando troppo sorry cwc, il capitolo è diviso in molti spezzoni perchè ho descritto un pò la giornata, e ho presentato qualche personaggio. I prossimi non credo saranno così.
Grazie infinte a tutte quelle che sono arrivate a leggere fin qui,davvero grazie di cuore c':
Spero che non vi abbia annoiate e che la storia vi interessi.
Ps: Non siate cattive, è solo prologo.
Ps2: I nomi dei genitori di Louis, ovviamente, non sono quelli veri, ma gli ho voluti cambiare io c:
crediti banner: @ehjharry
   
 
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