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Autore: maelle    09/04/2013    4 recensioni
Mi sbattè contro il muro e iniziò a baciarmi e a toccarmi con violenza. La paura prese il sopravvento al dolore.
Sentii i miei vestiti che si strappavano e lui che ansimava sul mio gracile corpo. Chiusi gli occhi sperando di svegliarmi nel mio letto, quanto volevo che fosse solo un sogno.
- Ehi piccola, così non vale - il suo alito puzzava di alcool - Apri gli occhi, è colpa tua se ti sta succedendo questo -
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Don't wake me up if I'm sleeping this life away'
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CAPITOLO 22
 
no place to go to dry her eyes
 






 





- Dove sei? - chiese con tono allarmato.
Ecco.
Dov'era infondo la ragazza? In un vicolo buio, fuori ad un bar di periferia.
- Ehm, s-sono..- non riusciva nemmeno a formulare una parola, figuriamoci una frase.
Troppo scossa.
Troppo impaurita.
Troppo ferita.
 
Sola, senza forze, a terra.
Sola nel buio della notte.
Sola in sé stessa.
Una domanda rimbombava nella sua testa: dove sei?
Era persa, persa dentro.
Persa in se stessa, distrutta.
Quella giornata iniziata così bene, si era rivelata la giornata peggiore che potesse mai accaderle.
Con un epilogo orribile. 
Appena chiudeva gli occhi le sembrava di rivivere la stessa scena di prima.
Le sembrava di sentire ancora quel respiro affannoso del moro sul suo fragile petto.
Le sembrava di sentire le labbra di quel bastardo lasciare umidi, e disgustosi, baci sui suoi seni.
Sentì lo stesso conato di vomito di prima.
- Allora, dove cazzo sei? Mi stai facendo preoccupare! -
Se non fosse stata la voce del suo interlocutore al telefono a riportarla all'orribile realtà, forse si sarebbe strappata la pelle con le sue stesse mani.
Si sentiva sporca.
Si odiava.
Passò con foga un paio di volte le unghie della sua mano sinistra sulla sua pelle nuda, graffiandola, come ad asportare le tracce della precedente violenza.
E intanto le lacrime continuavano a scorrere sul suo viso imperrite.
- Ehi, ehi, non piangere..Ti vengo a prendere, ma devi dirmi dove ti trovi. -
- Ho paura - poi con tutta la lucidità che rimaneva in lei, disse - Half Moon..-
L'interlocutore sospirò per poi dire un - Arrivo. -
La ragazza buttò quell'aggeggio accanto a sé e si appoggiò al muro dietro di lei.
Si rannicchiò su se stessa.
Ma come in quel momento si sentì uno schifo.
Non riusciva a realizzare ancora cosa fosse successo, grazie all'alcool.
Probabilmente la mattina seguente non si sarebbe ricordata quasi nulla.
Ma le sensazioni, oh sì, quelle rimangono.
E credo che mai riuscirà a dimenticare gli occhi di Michael iniettati di sangue, rabbia.
Mai dimenticherà i suoi tocchi così violenti, i suoi baci che bruciavano ogni lembo di pelle che le sue labbra toccavano. 
 
Tutte quelle sensazioni non le avrebbe mai dimenticate, poteva solo ignorarle e nasconderle alle persone.
La ragazza chiuse gli occhi, rivivendo tutto.
'Apri gli occhi,  è colpa tua se ti sta succedendo questo
- Oh mio Dio, Holly, che ti è successo? - la ragazza si sentì sballottare a destra e a manca, per non parlare delle urla che le venivano rivolte.
Lentamente aprì gli occhi.
Eccolo lì, il suo salvatore.
In tutta risposta lei fece un sorriso amaro, per poi scoppiare a piangere, silenziosamente, di nuovo.
- Non ti preoccupare, ora ci sono qui io. Per te. -
- Greg.. - disse lei tra i singhiozzi.
Lui le spostò i capelli arruffati via dal volto e le accarezzò una guancia delicatamente.
- Vieni, ti porto a casa. - disse lui aiutandola ad alzarsi e mettendole la sua giaccia sulle spalle. 
Lei si voltò di scatto verso il biondo farfugliando di non poterci andare in queste condizioni.
- Non hai detto nulla a tua madre? - la ragazza scosse il capo - A Meriem? Audrey? - scosse nuovamente il capo.
- Hai chiamato solo me? - questa volta Holly annuì.
Greg non sapeva se sentirsi felice, lui era stata la prima persona a cui aveva pensato Holly, o se sentirsi arrabbiato, triste, impotente da ciò che aveva appena visto.
Si sentì improvvisamente egoista.
Come poteva pensare a se stesso in un momento come questo? Doveva pensare a lei.
Immaginava già cosa poteva esserle successo: una bella ragazza, di notte in un pub..
- Ti porto a casa mia, ok? - la ragazza lo guardò negli occhi senza dire nulla.
Invece con uno sguardo si erano detti tutto, anche di più.
 
Provò a mettere un braccio dietro le spalle della ragazza per sostenerla, ma questa si scostò impaurita da quel gesto.
Si diressero silenziosamente verso l'auto di lui, lei piangendo e lui pensando a che razza di ubriacone potesse averle fatto del male.
 
Arrivati a casa del biondo, Holly si sentì fuori posto.
- Sicuro che non disturbo? - mormorò.
- Mio padre è in viaggio di lavoro e mia madre penso stia dormendo. - 
Rimasero degli istanti l'uno di fronte all'altra. In silenzio e guardandosi negli occhi.
Loro parlavano così, guardandosi.
 
- Non vorrei disturbare, non dovrei essere qui.. I-io ho sbagliato a chiamarti. - disse lei distogliendo lo sguardo - Non dovevo farti guidare in piena notte per venirmi a recuperare, scusami. -
Greg era meravigliato e arrabbiato dalle parole della ragazza - Scusa per cosa? Non hai fatto nulla di male, era mia scelta se venire o no da te. Non ero obbligato. -
- Forse dovrei andare a casa mia.. - disse incerta.
- Perchè? Per mentire? Per fingere che non ti sia capitato nulla? Tu devi stare qua, ne hai bisogno. -
- Ne ho bisogno, per cosa? -
- Per asciugare i tuoi occhi. - disse lui riferendosi alle lacrime che non avevano mai smesso di bagnarle il viso.
Lui portò le sue mani sulle guance di lei, iniziando ad asciugare le scie bagnate che le lacrime lasciavano al loro passaggio.
- Perchè lo fai, perchè mi stai aiutando? Per accrescere il tuo ego? -
- Ogni cosa che faccio è per te. - 
 
La portò nella sua stanza, facendole prima fare una doccia.
' Per far scivolare da dosso i problemi ', così le aveva detto.
Prima di lasciarla entrare nel bagno, le chiese se sapesse chi fosse stato a farle del male.
Ricevette una risposta secca, senza nessun tipo di emozione. Nemmeno odio.
-Micky.- il ragazzo stava per aprir bocca, ma lei lo precedette - Ma non ne voglio parlare, non ora. -
Cazzo.
Quando fu solo, non riuscì a non pensare al motivo per cui Michael avrebbe potuto farle del male.
Quello stronzo.
Eppure aveva fatto come gli aveva detto, per proteggerla.
Si sentiva in colpa, non era riuscito a tenerla al sicuro.
Si sentiva come se fosse stato lui a farle del male.
Si sentiva colpevole.
Ma una cosa era certa, doveva fargliela pagare a quel bastardo.
Preso dall'ira, andò verso le scale che conducevano al primo piano, e di conseguenza, verso l'uscita intento ad andare a 'chiacchierare' con Michael.
Ma qualcosa lo fermò.
- Ehm, Greg, dove vai? - mormorò fiebile Holly, con addosso un paio di pantaloni e una maglietta di Greg, guardando quella scena.
- Devo fare..Una commissione. - rispose titubante, indeciso se andarsene o no.
- Resta con me, per favore. - disse mordendosi le labbra. Il biondo sentì come una fitta al cuore, non ce la faceva a vederla così indifesa ed impaurita.
Tornò dietro e l'avvolse in un forte abbraccio, che venne ricambiato da lei.
- Non sei più sola, non ti preoccupare, ci sono io. - la ragazza sorrise, rincuorata dalle parole del ragazzo.
Nessuna lacrima, nessun singhiozzo. Niente.
- Dicevi che mi serviva un posto per asciugare le mie lacrime, ma mi è bastata una persona. Tu. - e lo strinse ancora più forte in quell'abbraccio.
 
Forse non era riuscito a salvarla, ma poteva amarla.
 
 
 
 

Weilà c:
ok questo capitolo non è niente di che, ma è di passaggio lol ma spero vi piaccia lo stesso uu
dite che è troppo triste? bhe aspettate di leggere la fine muahahhahh 
oddio ma mancano tre capitoli alla fine cc
mi sento in colpa per micky, per me è tenerissimo, un ragazzo d'oro e non un ubriacone maniaco ahaha
la smetto, sì, vado a vedere l'eredità woop woop
ringrazio tutti, siete troppo dolci :)
qualcuna di voi vive a milano o dintorni? mi servirebbe un disperato aiuto, se siete di lì per favore ditemelo!
bacioni, martina 
e su twitter sono @jadesvoice , visto che una ragazza me lo aveva chiesto, se volete scrivermi fate pure c:
  
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