“Alice” La voce squillante dell’anziana donna, capo del bar dove lavoravo, mi fece sobbalzare e interruppe la mia contemplazione del nulla.
“Io esco, chiudi tu” Disse con il suo classico tono acido.
Io annuii semplicemente e rimasi a fissare la figura piccola e ingobbita che usciva dal bar. Sospirai, osservando il mio riflesso sul bancone trasparente. Nonostante tutto i lunghi capelli biondi, che quel giorno tenevo slegati, non erano arruffati. Gli occhi azzurri erano grandi e acquosi, il naso leggermente ingobbito e le sopracciglia poco curate; tutti questi dettagli mi davano un’aria più vecchia dei miei vent’anni, da poco compiuti. Non ero una ragazza bella ma non me ne importavo, avevo pochi amici e un gatto; la mia vita era terribilmente monotona, non che questo mi dispiacesse.
Mi alzai dalla sedia in cui ero comodamente seduta ed iniziai a sistemare il negozio, per la chiusura.

***

Le strade di Dublino erano affollate, quel sabato sera. Molti ragazzi si dirigevano verso i numerosi pub della città, mentre io mi muovevo nella direzione opposta, con la testa china, pronta per tornare a casa.
Dopo aver superato l’ennesimo locale, la città, sembrò calare nel silenzio totale, erano le dieci di sera ed una nebbia fitta ricopriva il marciapiede. I miei anfibi facevano eco, creando una sorta di inquietudine incantata, intorno a me. percepii delle voci, in lontananza, non avevo paura ma aumentai ugualmente il passo, sempre più vogliosa di tornare a casa e guardare un bel film in compagnia del mio gatto.
Vidi una figura farsi spazio tra la nebbia, seppure fosse molto lontano potei costatare che fosse un ragazzo. Un’altra figura comparse da chissà dove e mi si parò davanti, quasi pestandomi i piedi. Alzai lo sguardo, per protestare, ma la figura grugnì.
No, non era umana. Aveva un viso umano ma possedeva numerosi denti affilati e i suoi occhi erano neri. In quel momento mi pentii di aver guardato così tante puntate di Supernatural. Cercai di urlare o di scappare ma il mostro sembrava essersi accorto della mia presenza. Tirò fuori le mani lerce dalle tasche della sua divisa da bidello scolastico e mi afferrò.
Sentii il respiro mancarmi quando il demone aprì la bocca e fece uscire da essa una sostanza densa ma vaporosa, allo stesso tempo.
Le mie gambe cedettero, sentendo che il peso del mio corpo era diventato troppo grande per poter essere sopportato. Tentai di lottare,dimenandomi ma, dopo qualche minuto le forze mi vennero a meno. Fissai il mostro vedendo solamente nebbia. La mia anima stava abbandonando il mio corpo, mi sentivo stordita, con la testa pesante. Il mio corpo sembrava in una dimensione opposta alla mia mente che, pian piano perdeva lucidità.  

***
perdonate un inizio così corto ma, se mettevo due capitoli insieme diventava una cosa troppo lunga.
questa fan fiction devo ancora terminarla quindi, se non aggiornerò subito,
è solo perché devo finire alcuni capitoli. 
Uhm, che altro dire,
lasciate una recensione per farmi sapere cosa ne penso e se devo continuare
Grazie, -feb

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