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Autore: Ari_92    09/04/2013    14 recensioni
Crossover Glee/Harry Potter; Beauxbatons!Kurt & Durmstrang!Blaine
Dal primo capitolo:
"«Almeno non sono l’unico a rientrare perfettamente negli stereotipi.»
«Conosci la parola “stereotipi”? Sono impressionato.»
«Certo che la conosco. E non mi serve neanche essere odioso e portare un cappellino da donna.» Kurt spalancò gli occhi.
«Wow. Tu sì che hai sempre la risposta pronta, ragazzo-di-Durmstrang! O almeno ce l’hai quando si tratta di offendere; tre volte in due minuti, complimenti!»"
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buon martedì sera miei cari abusivi :D (per chi non lo sapesse, a quanto pare c’è gente che definisce la Klaine una coppia abusiva. Quindi sì, trasferiamoci tutti nelle baraccopoli *-*)
Prima di lasciarvi al nuovo capitolo, vorrei prendermi un momento per prostrarmi ai vostri piedi e ringraziarvi: non mi aspettavo tutto questo seguito, e sicuramente non così tante persone che aggiungessero questa storia ai preferiti già dal primo capitolo ç__ç *stringe chiunque in abbracci commossi*
Okay, ora evaporo, ma prima lasciatemi fare un ringraziamento particolare a chi ha recensito il primo capitolo, ovvero Sophie to Broadway, Anna_Vik, Anacleto_, Mi_ki, Lama_Mustache, Ginny_Sara, Rorori, _Brackable, LUcy__, La Viola Moody e Plus <3
Adesso vi lascio davvero all’aggiornamento u.u Ci risentiamo in fondo per eventuali note/precisazioni/scleri inutili :’)
Enjoy <3
 


 

Capitolo Secondo

 
La sera di Halloween – nel bel mezzo dello svolgimento del tanto atteso banchetto in cui sarebbero stati annunciati i Campioni Tremaghi – Blaine aveva paura. Il che non aveva il minimo senso, dato che tutto ciò che di suo sarebbe potuto uscire da quel Calice era un foglio bianco ripiegato in quattro. Eppure, in qualche modo, riusciva ad essere terrorizzato lo stesso.
 
«Chi pensi che verrà estratto per la vostra scuola?» Bisbigliò la Serpeverde seduta al suo fianco, punzecchiando tranquillamente il contenuto del suo piatto – Blaine era quasi sicuro che il cibo in questione si muovesse, ma decise di non indagare.
«...Spero solo di non essere io.» Quinn sembrò stupirsi per un momento, senza tuttavia perdere quella sua glaciale compostezza che impediva a Blaine di sentirsi pienamente a proprio agio con lei.
«Strano. Credevo che per i ragazzi di Durmstrang l’orgoglio fosse la cosa più importante.» Commentò, prendendo un piccolo assaggio della sua strana cena gelatinosa.
In effetti, Blaine non credeva che l’orgoglio fosse un fattore secondario: dopotutto era cresciuto in una scuola che si impegna a formarti secondo quell’ottica da quando hai undici anni. Semplicemente, riteneva che dimostrare la propria prodezza nel rischiare la vita non fosse un segno di coraggio, bensì di incoscienza. Per un attimo fu attraversato dall’idea che quella non fosse altro che una storiella che si raccontava per non ammettere che, in effetti, era davvero un codardo, fino a quando di punto in bianco tutto perse di importanza. Ogni cosa si fece incredibilmente fredda e umidiccia, lasciando Blaine in preda ad una spiacevole sensazione di smarrimento per qualche interminabile istante.
 
«Ma che diavolo- »
«Non preoccuparti. È solo il Barone Sanguinario.» Blaine si voltò appena in tempo per scorgere i contorni di una figura argentea che spariva oltre la parete alle sue spalle, seguita da un fitto intreccio di catene dello stesso colore e consistenza.
«Ma- Ma è- »
«Ti è appena passato attraverso, sì. È il fantasma della Casa Serpeverde.» Spiegò pazientemente Quinn, cercando senza particolare successo di infilzare i pezzetti di cibo con la forchetta prima che si spostassero dall’altra parte del piatto.
«Ci... Ci sono molti altri fantasmi a Hogwarts?» Buona parte della cena di Quinn si trasferì sulla tovaglia.
«Beh, Nick-Quasi-Senza-Testa è il fantasma dei Grifondoro. Quello dei Tassorosso è Frate Grasso e i Corvonero hanno la Dama Grigia- Santana, la vuoi finire?!» La ragazza seduta di fianco a Quinn scoppiò a ridere, sfilando la bacchetta dalla manica della divisa ed appoggiandola sul tavolo, mentre il cibo smetteva di ballare allegramente nel piatto.
«Scusa, era troppo divertente.»
«Certo. Ora stai ferma e lasciami ascoltare i nomi di chi morirà nel giro di un anno.» Blaine deglutì a vuoto, mentre le fiamme del Calice di Fuoco si alzavano e un primo pezzo di pergamena cadeva tra le mani del preside di Hogwarts.
 
«Il Campione di Durmstrang è... Victor Krum.» Fu come sentirsi togliere il peso del mondo dalle spalle. Non che sarebbe stato felice di vedere un suo compagno di scuola nonché stella del Quidditch finire sbranato da qualche strana creatura, lapidato da una massa di Bolidi impazziti o cose del genere. Semplicemente, era abbastanza convinto che Krum fosse troppo importante per rimanere ucciso, quindi avrebbero trovato un modo per evitarlo. Buona parte del tavolo si alzò in piedi ad acclamare il suo nuovo Campione, cosa che fece anche Blaine, felice di poter dare libero sfogo alla gioia di non essere stato selezionato all’insaputa di tutti gli altri.
«Il Campione di Beauxbatons è...»
Per un momento, a Blaine tornò in mente la discussione avuta la mattina precedente davanti al Calice di Fuoco. Si chiese se alla fine Kurt avesse messo o meno il suo nome tra le fiamme. In realtà, si augurava di no. Certo: era insopportabile, pieno di sé e con la puzza sotto il naso, ma in fondo non meritava di rendersi conto in un modo tanto brutale di aver fatto la scelta sbagliata.
«...Fleur Delacour.» Blaine si sentì un tantino sollevato. Almeno non avrebbe dovuto veder morire qualcuno con cui aveva scambiato due parole; magari non esattamente carine, ma era comunque qualcosa. Il terzo Campione ad essere estratto fu Cedric Diggory, che Quinn gli spiegò essere il Cercatore dei Tassorosso. Dopodiché guizzò fuori dalle fiamme un ultimo pezzetto di pergamena che il preside tenne a lungo tra le mani, senza dire niente.
Per un lungo, terribile istante, Blaine temette che il suo imbroglio fosse stato smascherato e che quel maledettissimo Calice avesse sputato fuori il suo foglio, scrivendoci qualcosa come “Sì, Blaine ha barato” oppure “Hai usato l’inchiostro simpatico, Blaine?”, il che sarebbe stata probabilmente l’ultima cosa che avrebbe sentito prima di sprofondare nel pavimento per l’imbarazzo. Oppure stare deliberatamente addosso al Barone Sanguinario fino a diventare un cubetto di ghiaccio.
 
«Harry Potter.» ...Ma che diavolo?
«Harry Potter?» Ripeté Quinn, sorpresa.
«Quell’Harry Potter?! Ma non è al quarto anno?»
«Sì, infatti.» Puck rifilò a Blaine una gomitata su un braccio.
«Amico, ma il Torneo Tremaghi non si chiama così perché dovrebbero partecipare in tre?» Blaine roteò gli occhi.
«, Puck. È per questo che tutta la Sala Grande è in silenzio e si guarda intorno sconvolta.»
«Ma Harry Potter non è quello che- »
«Proprio lui.» Puck aggrottò la fronte.
«Certo che ci vuole un gran bel deficiente a rischiare la vita in un Torneo scolastico dopo essere sopravvissuto per caso a morte certa.»
«Concordo.» Annuì Quinn, del tutto concentrata sulla scena che si stava svolgendo davanti a loro. Abbastanza presa da non accorgersi dei resti della sua cena, che avevano ricominciato a muoversi pericolosamente verso il bordo del piatto.
«Quinn- » Quando Blaine cercò di attirare la sua attenzione, il cibo le stava ormai colando rovinosamente su tutta la divisa.
«Santana Lopez!!»
«Oops.»
 
 

***

 
 
Kurt appoggiò i suoi libri su uno dei tavoli più appartati della biblioteca di Hogwarts, non molto lontano dalla Sezione Proibita.
Nonostante tutta la sua buona volontà nell’essere più silenzioso possibile il vecchio legno del tavolo scricchiolò rumorosamente sotto il peso dei tomi, esattamente come fece la sedia un attimo dopo. Era stata una lunga settimana, ma non aveva la minima intenzione di rimanere indietro con lo studio a causa della sua permanenza in quella scuola. In realtà non era rimasto particolarmente sorpreso quando – sette giorni prima – Fleur era stata scelta come Campionessa della loro scuola: disponeva decisamente di tutti i requisiti necessari. E poi non aveva avuto nessun valido concorrente interno con cui vedersela, dal momento che lui non aveva messo il suo nome nel Calice.
Non era stata affatto una decisione semplice, eppure – dopo aver ascoltato i deliri di quel ragazzino di Durmstrang – aveva finito per convincersi che in fondo non ne valeva la pena. Ci sarebbero state possibilità che venisse scelto? Poche. Ce ne sarebbero state di morire? Moltissime. Semplicemente, il gioco non valeva la candela.
Aprì a metà il suo libro di Erbologia, spingendo da parte la voluminosa pila di tutti gli altri. Diede una rapida scorsa agli argomenti che aveva già studiato, passando rapidamente alla sezione avanzata del capitolo. Stava per iniziare a leggere, quando la sedia davanti alla sua cigolò fastidiosamente, costringendolo ad alzare lo sguardo.
 
«Tu.» Blaine – che razza di nome orrendo – si morse le labbra per non sorridere.
«Volevo vedere che faccia avresti fatto sapendo che la tua preziosa gloria eterna andrà a qualcun altro. E ne è valsa completamente la pena.» Kurt lo fissò con tanto d’occhi.
«Se non sono stato scelto è solo perché non ho messo il mio nome nel Calice, razza di idiota.» Lui sembrava sinceramente sorpreso. Kurt si rese conto che quella doveva essere l’espressione più comune dei ragazzi di Durmstrang, dato che per loro perfino trovarsi di fronte a qualcuno che sa leggere doveva rappresentare fonte di grande stupore.
«E comunque, forse ti servirebbe una mappa di Hogwarts.» Blaine inarcò le sopracciglia – sopracciglia dalla forma decisamente singolare. Kurt se lo appuntò come futuro spunto di insulti.
«Mappa? Io non ho bisogno di nessuna mappa- »
«Sei in una biblioteca. Tu. È ovvio che ti sei perso. Voglio dire, sarai spaventato da tutti questi strani rettangoli di pelle pieni di carta. Vedi, si chiamano libri
«Te l’ha mai detto nessuno che sei uno stronzo?» Kurt chiuse il suo libro di Erbologia, ignorando deliberatamente le ultime parole di quell’incivile.
«Ci sarai rimasto male, comunque. Nemmeno tu sei stato estratto dal Calice di Fuoco.»
«Questo perché non ci ho mai messo il mio nome.» Kurt lo fissò, scuotendo la testa.
«Certo che non l’hai fatto. Quel pezzo di pergamena ti serviva per soffiarti il naso, l’altra mattina. Oppure stai solo cercando un modo per sentirti meno una nullità per essere stato escluso. Quale ti sembra la più probabile?»
«Non ho messo il mio nome in quel Calice!»
«Perché no? Perché è da stupidi?» Blaine annuì, incrociando le braccia sul tavolo.
«Esattamente. Non scherzavo quando ti ho detto quelle cose la settimana scorsa.» Kurt si appoggiò allo schienale della sedia, deciso a stare al gioco.
«Allora dammi una buona ragione che dia un senso a te, un foglietto, e il Calice di Fuoco alla complessiva distanza di un metro.» Blaine aprì la bocca, poi la richiuse. Kurt gli lanciò un’occhiata superiore: naturalmente, aveva vinto anche stavolta. Non che fosse difficile con uno di Durmstrang- perché stava ancora perdendo tempo con uno di Durmstrang?
Il ragazzo che aveva di fronte chiuse gli occhi, sospirando leggermente.
 
«...Ho messo quel foglio nel Calice.»
«E hai fallito miseramente in favore di Victor Krum- »
«Ma senza il mio nome scritto sopra.» Kurt gli lanciò un’occhiata scettica, senza avere tuttavia il tempo di replicare.
«Il nostro preside ha obbligato tutti a partecipare. Ma come ti ho già detto credo sia una cosa estremamente stupida, così ho solo fatto finta.» Kurt lo fissò a lungo, cercando di scorgere un qualunque indizio sul suo volto che gli facesse intendere che stesse mentendo. Non ne trovò nessuno. Probabilmente era per via del fatto che lo riteneva troppo stupido per essere capace di mentire con efficacia, o magari perché  – se ne parlava con lui – significava che oltre ad essere un idiota non aveva nemmeno molti amici; in ogni caso, Kurt decise di credergli.
«Studi Erbologia?» Abbassò lo sguardo sul tavolo, completamente immemore della presenza dei suoi libri su di esso.
«Che cosa... Oh mio Dio, sai leggere!» Esclamò, indicando il titolo del volume con aria sconvolta. Blaine alzò gli occhi al cielo – erano dei begli occhi, purtroppo. Non avrebbe potuto prenderlo in giro per quelli.
«Frequentare Durmstrang non fa di me un analfabeta rozzo e stupido che non si lava, sai?»
«E frequentare Beauxbatons non fa di me un perfettino maniaco e insopportabile!» Blaine sogghignò.
«Sarà. Ma fa di te un cretino che indossa fieramente un cappellino imbarazzante.»
«Vorrei prenderti a schiaffi.»
«Vorrei solo che ci provassi, sarebbe divertente vederti piangere per esserti rovinato la manicure.» Kurt lo fulminò con lo sguardo, sperando che Blaine non si accorgesse che si stava trattenendo per non scoppiare a ridere. Non per la sua battuta di dubbio gusto, naturalmente, ma per il fatto che nella sua scuola aveva davvero assistito a una scena del genere, anche se in quel caso coinvolgeva due ragazze che stavano litigando a proposito di qualche Filtro d’Amore.
«...Sei pessimo.»
«E poi, sul serio. Erbologia? È una materia?»
«È la mia materia preferita, quindi vedi di lasciarmi in pace- »
«Strano. Credevo che la tua materia preferita fosse cucito, o ricamo, o qualunque cosa insegnino nella tua scuola.»
«Immagino che da te ci siano corsi avanzati di braccio di ferro, o controlli mensili di quante noci di cocco riuscite a spaccare con una testata. Interessante.» Kurt si alzò dal suo posto, facendo scivolare i suoi libri dentro la tracolla blu che gli pendeva su un fianco.
«Dove vai?» Chiese Blaine, fissandolo dal basso. Nonostante le sopracciglia, Kurt non riusciva a farlo rientrare nella tipologia standard delle facce lobotomizzate appartenenti alla quasi totalità degli studenti di Durmstrang. In realtà, Blaine era carino. Purtroppo.
«Uhm, vediamo... In qualunque posto purché sia lontano da te?» Blaine si alzò a sua volta dal tavolo, tenendo sottobraccio un libro che Kurt notò solo in quel momento.
«Un conto è saper leggere un titolo, un altro è cimentarsi in un intero libro. Non fare l’eroe- » Si interruppe, nel momento in cui un altro ragazzo di Durmstrang si avvicinò a loro. Il tizio squadrò Kurt da capo a piedi, ridacchiando. In quel caso, non se la sentì di urlargli contro: dopotutto quello scimmione era almeno due volte Blaine.
 
«Ehi... Uhm... »
«Blaine. Sono Blaine, facciamo Rune Antiche insieme da due anni- »
«Sì, senti: dov’è il bagno?» Kurt scoppiò a ridere. Insomma, cosa ci fa un ragazzo di Durmstrang in una biblioteca oltre a cercare un bagno?
«Lo trovi divertente, signorina?» Ops. Kurt allungò preventivamente la mano verso la sua bacchetta: non sarebbe stato particolarmente difficile pietrificare quell’idiota nel caso se ne fosse verificata la necessità. Prospettiva che sfumò meno di mezzo secondo più tardi.
«Dai, lascialo perdere. Il bagno è in fondo al corridoio.» Lo informò svogliatamente Blaine, indicando con un cenno il lato opposto della biblioteca. Il tizio grugnì qualcosa, per poi voltare le spalle ad entrambi ed avviarsi verso la direzione che gli era stata indicata. Kurt lasciò andare l’impugnatura dalla sua bacchetta.
«Carino da parte tua risparmiarmi dall’incombenza di paralizzarlo e fare qualche disegno sconcio sul suo corpo inerme.» Blaine alzò le spalle, stringendo più forte il suo libro.
«Non dovremmo farci vedere insieme. Anche se in effetti il problema non persiste, visto che questa sarà l’ultima volta che parliamo, o almeno me lo auguro.»
«Non è il massimo, infatti. Nella mia scuola è parere comune che voi non abbiate un cervello, e non ci tengo affatto a farmi vedere con te.»
«La cosa è reciproca.»
«Okay.»
«Bene.» Kurt proseguì con nonchalance oltre Blaine, avviandosi a grandi passi verso l’uscita della biblioteca.
«Ciao, cappellino.»
«Ciao, idiota. E metti giù quel libro: gli fai paura.»
 
 

***

 
 
«Coraggio Rachel, vogliamo i dettagli!» Sugar allungò a Kurt un pezzetto del suo pranzo – una specie di panino non meglio identificato – che lui rifiutò con tutta la gentilezza di cui era capace. Il che consisteva più o meno nel tentativo di non fare una faccia troppo schifata.
«Infatti, Rachel. Racconta.» Lei sorrise, facendosi più vicina ai due amici che aveva di fronte.
«Okay, allora. L’ho incontrato due giorni fa mentre facevo colazione con Harmony. È alto, estremamente carino e- »
«È di Durmstrang?» Chiese distrattamente Kurt, scartando la sua Cioccorana. Rachel e Sugar si voltarono all’unisono verso di lui, fissandolo come se avesse appena confessato di essere il Signore Oscuro sotto l’effetto della Pozione Polisucco.
«Durmstrang? Kurt, ti senti bene?»
«Preferirei morire che toccare uno di quei... Quei cosi.» Kurt ridacchiò, scuotendo la testa.
«Okay, forse state un tantino esagerando- »
«Kurt, parliamo di Durmstrang: non si esagera mai. E comunque è un ragazzo di Hogwarts, naturalmente. Un Tassorosso.» Sugar batté le mani, entusiasta.
«Ne deduco che alla fine sei riuscita a capire che razza di caratteristiche ha un Tassorosso- »
«Sto ancora lavorando su quel punto. Vi terrò aggiornati.» Entrambi annuirono energicamente, mentre Rachel continuava la sua ispirata esposizione di tutte le mirabili qualità del ragazzo su cui aveva messo gli occhi. Mentre la ragazza cercava goffamente di attingere alle sue scarse conoscenze sul mondo del Quidditch in modo da spiegarein quale ruolo giocasse il suo amato Tassorosso, Kurt fu distratto dal passaggio di un gruppetto di ragazzi al lato opposto del piccolo cortiletto interno dove avevano deciso di pranzare.
Erano tre energumeni di Durmstrang – con tanto di pelliccia sulle spalle e stivali sotto al ginocchio – seguiti da una figura più piccola, che proseguiva ad almeno due metri di distanza da loro, con lo sguardo basso. Quando Blaine – sentendosi evidentemente osservato – alzò lo sguardo verso di lui, Kurt non poté fare a meno di sorridergli. Avrà anche potuto essere un povero idiota di Durmstrang, ma era un povero idiota di Durmstrang con cui aveva già parlato due volte. E poi non sembrava così stupido per gli standard della sua scuola.
Blaine si guardò per un attimo intorno, come se non fosse sicuro che si stesse rivolgendo a lui; al che Kurt annuì, indicandolo due volte. E solo allora Blaine gli sorrise a sua volta, per poi voltarsi e continuare a trottare dietro ai suoi amici.
Era la prima volta che Kurt lo vedeva sorridere. Era qualcosa a cui avrebbe potuto abituarsi. Anche se una sua versione imbarazzata e senza parole in seguito ad una frecciatina era ancora il suo genere di Blaine Anderson preferito.
 
«...Kurt?»
«Mm?» Sugar sembrava troppo scossa per aggiungere altro, così fu Rachel a continuare per lei.
«Hai appena salutato un ragazzo di Durmstrang?» Lui si strinse nelle spalle.
«Sì. Ci ho litigato la scorsa settimana e l’ho rincontrato stamattina in biblioteca.» Spiegò senza particolare entusiasmo, sotto gli occhi allucinati delle sue amiche.
«...»
«Andiamo, ragazze! Non è contagioso. Gli ho detto che è un deficiente un paio di volte, probabilmente non mi capiterà di parlargli mai più- »
«Lo spero bene, Kurt! Non devi- non puoi parlargli! È qualcosa che- oddio, solo uno come Sebastian potrebbe mischiarsi con certa gentaglia.»
«Ehi. Lasciate in pace Sebastian.»
«Cosa ti importa? E perché state sempre insieme, voi due? Anche tu sei gay?» Chiese Sugar, fissandolo con entrambe le mani sui fianchi. Kurt le avrebbe riso in faccia se solo non avesse recentemente sperimentato quanto fosse fastidioso da subire.
«Sugar, Sebastian è un mio amico, okay? Lo era anche prima che venisse allo scoperto, e a differenza vostra ho pensato che non fosse il massimo isolarlo per questo motivo. Questo non fa di me il suo ragazzo, grazie al cielo.» E davvero, Kurt avrebbe provato molta pietà per un eventuale fidanzato di Sebastian: era abbastanza sicuro che lui non fosse biologicamente in grado di stare con una sola persona per volta senza stancarsi. Per quanto invece riguardava se stesso, nonostante potesse sembrare egoista, non aveva la minima voglia di fare la stessa fine del suo amico. Non ci teneva ad etichettarsi come una scatola di sottaceti in modo che il mondo potesse classificarlo nello scomparto che riteneva più adeguato. Proprio per questa ragione preferiva non rendere di pubblico dominio il fatto che forse, in effetti, avrebbe potuto essere attratto dai ragazzi, e non aveva la minima intenzione di affermare qualcosa del genere in futuro.
«...Okay. Ma vedi di non fraternizzare con quelli di Durmstrang, lo dico per il tuo bene. Sono pericolosi, e non meritano nemmeno di respirare la nostra aria.» Kurt cercò di non ridere mentre annuiva solennemente. Che Blaine fosse un povero idiota volgare era indubbio, ma di certo era tutto fuorché pericoloso.
«Prometto.»
 
 

***

 
 
«Blaine?»
«Mm?»
«Quale pensi che sarà la prima prova?»
Blaine scalciò via uno stivale, che andò a scontrarsi rumorosamente contro l’armadio. Era stata una lunga giornata – buona parte della quale passata a maledire le stupidissime scale di Hogwarts che si spostavano a loro piacimento in continuazione, rendendo vano ogni suo flebile tentativo di orientarsi – e fare ritorno nella sua stanza si era rivelato un enorme sollievo. Il fatto di averci già trovato Puck, che di solito si intratteneva fuori fino ad orari improbabili, era stato un tantino meno piacevole. Non che passare del tempo con lui non gli piacesse, ma parlare del Torneo Tremaghi mentre cerchi di metterti il pigiama con il tuo compagno di stanza in trance sul letto accanto al tuo non è il massimo del divertimento, non quando senti parlare di Torneo Tremaghi ogni minuto di ogni giorno da più di una settimana.
«Sinceramente non ne ho la più pallida idea.»
«Amico, lo so che non ne hai idea. Per questo ti chiedo quale pensi che sarà la prima prova.»
«D’accordo, uhm... Combattimento di rospi?»
«Blaine. Sii serio.»
«Dio, Puckerman. Non lo so, okay?» Puck sogghignò, mettendosi a sedere sul letto con fare cospiratorio.
«...E se ti dicessi che io lo so?» Blaine inarcò le sopracciglia, voltandosi verso il suo amico mentre ancora saltellava su una gamba sola, nel tentativo di sfilarsi i pantaloni.
«E come faresti a saperlo?»
«Krum lo sa già da un paio di giorni. Non è stato così difficile.»
«Allora?» Puck ghignò.
«Draghi.» Blaine non poteva essere più felice di aver messo nel Calice di Fuoco una pergamena intonsa.
«Oh, wow. Meglio lui di me.» Puck annuì, per poi piegare la testa da un lato, senza smettere di fissarlo. Era vagamente inquietante.
 
«...Che cosa c’è?»
«Non è tutto.» Blaine spalancò gli occhi.
«Okay, fammi indovinare: c’è anche un combattimento di rospi!» Puck alzò gli occhi al cielo, per poi allungargli un pezzetto di carta piegato che – evidentemente – aveva tenuto in mano per tutto il tempo. Blaine lo prese, leggermente esitante.
«...E questo che cosa sarebbe?»
«Stasera stavo parlando con la ragazza seduta al nostro tavolo, Quinn, e c’era anche quella sua amica che le faceva muovere la cena nel piatto.»
«Ha l’aria di essere una storia lunga.»
«A un certo punto è arrivata una ragazza bionda di Beauxbatons che si è messa a parlare con Santana, e insieme a lei c’era un altro tizio, sempre di Beauxbatons. Stavo parlando di te con Quinn, e quando lui mi ha sentito mi ha chiesto se fossi un tuo amico, io gli ho detto di sì e lui ha risposto, testuali parole “Meglio, così mi risparmi un viaggio”. E mi ha chiesto di darti questo.»
«Oh.»
«Già.»
Quindi Kurt gli aveva scritto un biglietto. Gli aveva scritto un biglietto glielo avrebbe consegnato di persona, se non si fosse imbattuto in Puck. Sogghignò: l’avrebbe rinfacciato a quel piccolo montato a vita.
«Aprilo in fretta, Blaine. Dopo voglio sapere perché diavolo passi del tempo con quei cretini di Beauxbatons.»
 
“Blaine,
Erbologia è una materia. Se non lo fosse non potrei affermare con sicurezza che assomigli a una Mandragola. Hai presente? Sono piante basse, grasse e deformi che piagnucolano. Però sanno indicare dov’è il bagno, e questo è un punto a loro favore.
 
P.S. Torna pure a spaccare i cocchi con la testa, non ti tratterrò oltre.
 

Kurt”

 
Ripiegò il biglietto e lo appoggiò sul comodino.
«Allora? Che cosa dice?»
Blaine sorrise.
 
 

***

 
 
 
 
 
 
 
 
 
Eccoci qua, guys ;)
Un minuto di silenzio per tutti gli insulti che si è dovuto subire Blaine u.u Bene. Altro minuto di silenzio per l’ideona di Kurt di scrivergli un bigliettino pur sapendo il livello di sfottimento a cui andava incontro u.u Ottimo.
Direi che questa volta non ho particolari precisazioni da fare, quindi mi limiterò ad aspettare i vostri pareri *-* Dal prossimo capitolo inizieremo ad entrare “nel vivo”, quindi vi ridò appuntamento a martedì prossimo con tante scene Klaine che non fanno mai male *-*
Un ultimo (anche se dovrebbe essere il primo) grazie va alla mia adorabile beta e co-ispiratrice GiadaColfer, senza la quale sarei come una Santana senza stronzaggine, o una divisa di Beauxbatons senza cappellino <3
 
Per qualunque cosa, mi trovate sempre qui: https://www.facebook.com/pages/Ari_92-EFP/409314062440527?ref=hl
E potete askarmi qua: http://ask.fm/Nonzy9
 
A martedì prossimo <3

  
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