Cos’è che in fondo ci fa
sentire veramente vivi?Cos’è che tutto sommato
è indispensabile per non farci piombare in uno stato di
apatia permanente?
E’ la
percezione.
La percezione del tatto, degli odori, ,dei suoni,
ma soprattutto la
percezione e il contatto delle persone che ci stanno intorno.E' proprio
da
questo punto in poi che cominciano i problemi:se ti limiti a percepire
positivamente le persone, è okay, ma quando subentra
l’attrazione, che ti
ipnotizza ti affascina e ti piega al suo volere, diventi
dipendente, quasi schiavo di queste
percezioni-sensazioni.In una parola:alchimia.Quella
magica percezione che si fonde con una sorta di effetto magnetico, che
ti
trasforma in un drogato alle prese con crisi di astinenza, ti abbaglia
e ti
costringe a fiondarti sulla persona che ti attrae(che ha generato
l’alchimia)
che funge quasi da calamita.E questo decisamente non è più okay.
Meredith all’interno dell’ascensore d’un tratto sorrise.-Sai a cosa stavo pensando?
Derek scosse la testa senza guardarla tenendo gli occhi fissi sulla cartella clinica della sua paziente.
-Questo è il nostro ascensore Derek, capisci?E’ qui che si è svolta la nostra storia:baci rubati o baci non dati, carezze e sguardi…sono sicura che se potesse parlare…
-Basta!-urlò l’uomo finalmente guardandola dritto negli occhi.-Adesso basta Meredith!Non ne posso davvero più!Smettila di dire queste cose!-gli disse duramente.
La ragazza lo fissava sbalordita, esterrefatta.Derek non aveva mai usato quel tono con lei, non si era mai arrabbiato tanto… era davvero furioso.Come non lo era mai stato,almeno non con lei.
-Derek io…-provò a replicare lei.
-No!Non voglio più ascoltarti sono stanco Meredith di tutto questo, ormai sono arrivato al capolinea.-La testa aveva cominciato a pulsargli terribilmente e istintivamente si portò le mani alle tempie.
-Posso sapere cosa stai dicendo?-chiese lei continuando a non capire l’assurdo comportamento del suo fidanzato.Cioè del suo ex fidanzato.
Proprio in quel momento divenne tutto buio intorno a loro, e l’ascensore si arrestò di colpo.
-Ma cos’è successo?-si domandò Meredith.
-Probabilmente c’è stato un semplice abbassamento di corrente.-ipotizzò Derek.
-Oppure può trattarsi di un black out, non ci hai pensato?
-Suvvia non essere pessimista, qualunque cosa sia, qualcuno ci tirerà fuori.
-E chi?Visto che sono quasi tutti al matrimonio del capo e che qui in ospedale non c’è rimasto quasi nessuno?-disse lei tutto d’un fiato con voce stridula.
-Stai calma, vedrai che troveremo il modo di uscire di qui.Hai il cellulare con te?
-No, l’ho dimenticato nella borsetta di Izzie!
-Questa proprio non ci voleva!Io ho la batteria scarica.
-Oh cazzo!E ora che facciamo?
Era trascorsa quasi un’ora da quando erano entrati nell’ascensore e per tutto quel tempo erano rimasti in silenzio.Se ci fosse stata la luce, Derek avrebbe potuto vedere che Meredith si stava tormentando insistentemente le mani, mentre lui si limitava a sbuffare ogni tanto e ad agitarsi come un’anima in pena.
-E’ assurdo.-esclamò la giovane specializzanda rompendo finalmente quel pesante silenzio.-Siamo bloccati qui dentro, non si sa quando ci verranno a recuperare e in più, ciliegina sulla torta, tu ce l’hai con me e non so per quale motivo.
Derek, nonostante i buoni propositi di autocontrollo, esplose.-Sai invece io cosa trovo assurdo?La tua maledetta incoerenza!-gridò lui furioso.
Meredith era senza parole, non capiva, non riusciva a capire.
-Ho provato a rimanere calmo, davvero ci ho provato con tutte le mie forze, ma tu mi rendi la vita impossibile Meredith!Continui a entrare e uscire dalla mia vita a tuo piacimento, continui ad apparire e a sparire quando ti fa comodo.Ma cosa vuoi da me?Cosa diavolo ti aspetti?Che io scodinzoli felice ogni qual volta ti degni di rivolgermi la parola?
-Ma perché mi stai parlando in questo modo?Cosa ti è preso?-chiese lei incredula.
-Cosa è preso a me?
-Si Derek, non ti va a genio il fatto che io ti abbia lasciato?
-Possibile che tu non capisca o fai solo finta di non capire?
-Insomma invece di fare tutti questi giri di parole dimmi chiaramente che cosa c’è che non va!-esclamò lei esasperata.
-Sai cosa c’è che non va?Tutto, mia cara…non c’è niente che vada bene e sai perché?Perchè non riesco mai ad avere un attimo di pace per colpa tua.Io ti penso continuamente Meredith, in ogni istante.Quando ho un momento libero, quando vado fuori per prendere una boccata d’aria, quando sono al supermercato, perfino quando opero pazienti col cranio aperto!E la cosa peggiore di tutte è che di notte quando sono disteso nel mio letto, mi volto e stendo la mano per cercarti ma poi non trovo nessuno accanto a me e come ogni volta che mi accade, rimango sveglio tutta la notte a rimuginare sulla nostra storia e sul perché non stiamo più insieme.E non riesco a trovare un motivo valido per darmi una spiegazione decente.
-Derek io…
-Ma il vero problema è un altro:tu non riesci ad accettare la tua vita e quindi guardi tutto quello che ti succede dall’esterno, come se fossi una semplice spettatrice.Non riesci a essere realista Meredith, mai.Per te non accettare le cose brutte e difficili è come fingere che non siano mai accadute.-fece una pausa per cercare di capire che reazione stava avendo la ragazza-Ma aggirare gli ostacoli non serve, credimi Meredith.
-Smettila Derek!Io sto bene!-gridò lei usando un tono che era a metà tra il seccato e l’infuriato.
-Ecco vedi, lo stai facendo anche adesso!Invece di affrontare il problema e parlare con me, fuggi ed eviti di parlarne.Ma stavolta è diverso perché siamo chiusi qui dentro e non puoi scappare, almeno non fisicamente.
Derek che si stava pian piano abituando all’oscurità, cominciò a distinguere parzialmente l’esile sagoma della ragazza di fronte a lui che era accovacciata con la schiena contro la parete dell’ascensore.Istintivamente le prese la mano e la strinse con infinita dolcezza.
-Fuggire non è la soluzione, credimi…i problemi che hai lasciato alle spalle inevitabilmente ti verranno a cercare e prepotentemente ti faranno ripiombare addosso tutta quella sofferenza che hai creduto di allontanare.
Meredith era rimasta in silenzio.Non sapeva cosa dire, perché lei davvero non voleva fuggire…non voleva scappare, ma quella le sembrava l'unica soluzione.E’ troppo doloroso prendere coscienza della tua vita, soprattutto se il più delle volte fa così male…Eppure ogni volta che Derek la sfiorava anche solo accidentalmente o volte in cui, come in questo caso, le prendeva gentilmente la mano, percepiva la sua tenerezza, si sentiva bene e in pace con sé stessa.Ma era questione di un attimo perché poi il potere del dolore tornava a soffocarla con le sue gelide mani.
E allora inconsciamente e inevitabilmente le sue difese mentali crollarono e cominciò a piangere…
-Meredith…-dai suoi singhiozzi aveva capito che finalmente Meredith si stava sfilando la maschera che si era imposta
A volte la percezione delle persone che abbiamo
accanto, fa davvero
schifo!Ti fa sentire strana, ti fa portare a galla tutto ciò
che tenti di
nascondere!E allora abbiamo disperatamente bisogno
di tracciare un cerchio tutto intorno
che delimiti il nostro spazio vitale e che riesca a difenderci dalle
persone
che amiamo, che in un modo o nell’altro ti costringono a
calare la maschera che
ti sei abilmente costruito.E cosa fanno?Oltrepassano il cerchio e ti
sfiorano
con la loro dolcezza,col loro modo di fare, ti accarezzano e soprattutto ti dicono cose
giuste.E’ questo
che ci fa stare così male: perché le persone che
amiamo hanno sempre
maledettamente ragione?
Salve a
tutti ragazzi!Scusate il ritardo, ma tra impegni, università
e casini vari ho potuto postare solo ora.Ma le recensioni sono proprio
pochine!Se
non vi piace la mia storia ditemelo pure, io accetto tutti i commenti,
ma
almeno fatemi sapere cosa ne pensate.Please!!!!!!!!!!
Ad ogni
modo grazie lo stesso anche a tutti quelli che si
limitano solo a leggere la storia!