Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: loveislikeanhurricane    09/04/2013    3 recensioni
Justin, un ragazzo canadese che si ritrova a Londra per uno scambio culturale.
Jin, una ragazza londinese che doveva ospitare una ragazza.
Ma cosa succede se invece della ragazza, Jin, doveva ospitare Justin?
Genere: Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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 Only mistakes

capitolo uno.

 

-Okay mamma...ho capito!...si si, va bene...- Era da venti minuti al telefono con la madre incredula delle parole della figlia che invece era, ormai, nera dal nervoso per via di Justin che non smetteva di ridere per la situazione che aveva creato confusionaria.


Eppure, Justin, era convinto di aver detto di essere un maschio e non una femmina ed era rimasto scioccato quando gli arrivò a casa l'email in cui c'era scritto che una famiglia accettò la sua richiesta di alloggio per quattro mesi. Insomma lui era Justin, Justin Bieber. E si sapeva che non godeva di buon fama nel suo paese, il Canada. Ma in quel momento era in Inghilterra, dall'altra parte del mondo; e ora come ora poteva riiniziare tutto da capo per, almeno, quattro mesi e decise mentalmente che ci sarebbe riuscito.

Forse.

 I suoi pensieri vennero disturbati da Jin, ancora intenta a spiegare a sua madre che lui era maschio e che i piani erano cambiati.


 
-Si mamma, te lo porto a casa così vedi che ha il pisellino perché è un maschio e ti dimostro così che non ti sto prendendo per il culo, per quanto desiderassi...- Partì una fragorosa risata da parte del ragazzo dagli occhi color nocciola mentre un'occhiata piena d'odio gli piombò addosso fino a farlo smettere.


 
-Jinner Anderson! Modera il tuo linguaggio!- Questa, invece, era la madre su tutte le furie per l'incidente. Jin attaccò senza tanti complimenti sbuffando e sospirando un paio di volte: odiava la voce gracchiante di sua madre, era insopportabile. -Devo portarti a casa: mia madre vuole vederti perché non capisce che tu sei maschio, o almeno credo...- Sussurrò quasi l'ultima frase, ma non abbastanza per non farsi sentire da Justin che sorrise sghembo.


-Fidati, sono maschio. Vedremo se dirai così anche quando sarai sotto di me mentre godrai...- Sghignazzò divertito il biondo, alla faccia del cambiare per i prossimi quattro mesi.


Jin, infastidita, ripiegò velocemente il cartellone per cui aveva sprecato un pomeriggio intero insieme al suo migliore amico Jake, infine si diresse senza proferire parola verso l'uscita dell'aeroporto a passo svelto.
Non aspettò Justin che nel frattempo continuava a pensare a come sarebbe stata la sua vita da quel momento fino alla fine di Maggio: magari lo rimandavano direttamente a casa a marcire perché non lo volevano o forse erano buonanime e lo tenevano con loro. Lo scoprirò tra poco, pensò prima di rincorrerla con le valigie dietro di sé.

Se ne stava andando senza di lui, l’ospite, incredibile.

 

***

 

Era febbraio e quel leggero venticello che soffiava da quando era uscito dall'aeroporto gli pizzicava sulle guance scoperte ormai diventate rosse.Jin suonò il campanello con insistenza finché una donna sui trentacinque anni non corse ad aprire la porta imprecando di smettere e che stava arrivando ma che era in cucina, la ragazza sbuffò.

 Avevano preso un taxi e dopo aver messo le valigie nel portabagagli si erano seduti dietro, uno per lato per aver più spazio possibile fra loro, Jin disse la via e poi si riaccasciò sullo schienale del sedile mentre Justin era intento a districare delle cuffiette per ascoltare la musica.Era stato un lungo viaggio di silenzio tombale a parte qualche clacson suonante qua e là e il gracchio della radio che non trovava una frequenza.

 

-Piacere, Annabelle.- Disse cordialmente la donna bionda mentre sorrideva calorosamente.

 

-Justin. Justin Bieber, il piacere è tutto mio.- Justin ricambiò il sorriso mentre Jin roteò gli occhi appuntandosi mentalmente che era un lecchino schifoso.

 

-Entrate, fa freddo.- Rispose, ancora, la donna notando che la figlia stava tremando di freddo, nonostante fosse abituata a quelle temperature. -Vi preparo una cioccolata calda.- Continuò.

 

Justin si sorprese della gentilezza della donna entrando in casa e guardandosi intorno ammirato dalla bellezza della piccola casetta in cui vivevano. Era a due piani, con le pareti color pesca e l’arredamento di vecchia data.

Un’enorme televisione padroneggiava su un muro adiacente al divano a doppia elle, mentre delle finestre facevano sì che la luce potesse entrare ed illuminare il tutto. Un tavolo armonioso, circondato di quattro sedie ben fatte, era posto in un angolo della stanza vicino a una lampada a forma di parallelepipedo in cui era rappresentato il Big Ben in tonalità di grigio; un grosso lampadario, invece, pendeva dal soffitto e più di dieci lampadine ricadevano come goccioline; un enorme quadro si posizionava sul muro perpendicolare a quello della tv e rappresentava disegnati Jin, la madre e quello che doveva essere il padre. Vicino si trovava un corridoio da cui si scorgevano le scale per salire.

 

-Lascia pure, per ora, i bagagli qui in salone mentre decidiamo il da farsi… Sai, noi ci aspettavamo una ragazza…- Annabelle lasciò la frase incompleta mentre Justin, ammaliato ancora dalla bellezza del salone, annuiva flebilmente pensando al peggio per i suoi futuri quattro mesi.

Sarebbe ritornato a casa, se lo sentiva.



-Siediti pure.- Gli suggerì Annabelle vedendolo con lo sguardo perso, fisso fuori dalla finestra del salone mentre una ruga di preoccupazione si formava sul suo volto.

 

-Oh, grazie.- Jin si stupì che Justin davanti a sua madre non si comportava più così menefreghista e sotuttoio, sorrise al pensiero per poi scrollarsi.


Cosa stava facendo? Scosse la testa.

Justin, timoroso, prima di prendere posto su una delle due penisole del divano si tolse la giacca e l’appoggiò sulla sua valigia nera mentre, nervosamente, si passava una mano tra i capelli.
Sarebbe tornato a casa.

 

-Okay, ho messo sul fuoco la cioccolata dieci minuti e arrivo con tre tazze piene così nel frattempo voi vi riscaldate un po’ e dopo possiamo parlare tranquillamente.- La madre tornò in cucina mentre Jin si diresse verso l’appendino per i giubbotti posto dietro la porta d’entrata, dopo aver attaccato il suo si diresse, anche lei, in cucina: lei e sua madre dovevano fare un discorsetto veloce per mettere in chiaro alcune cose.

 

-Mamma.- Tambureggiava il piede per terra con il nervosismo che di lì a poco prendeva il controllo del suo corpo.

 

-Si, le cioccolate sono quasi pronte…- Sviò il discorso la madre.

 

Ma Jin quando si impuntava non la fermava più nessuno e ora si stava impuntando, più del solito.
Non poteva dormire per quattro mesi nella stessa camera di Justin. Già solo respirare la stessa aria la infastidiva, non poteva. Punto.

 

-Mamma.- La richiamò di nuovo sull’orlo di esplodere.


-Si?- Un’occhiataccia le venne puntata dalla figlia e subito Annabelle sapeva dove la figlia volesse andare a parare: Justin. Justin Bieber in quella casa. –Eddai Jin… Pensaci. E’ una nuova esperien..-.

 

-Un cazzo mamma, un emerito cazzo. Sai cosa vuol dire stare quattro mesi in stanza con un maschio?- La interruppe bruscamente.

 

-Certo. Io ho vissuto vent’anni nella stessa stanza di zio Alan. Credo di saperne qualcosa, no?- Ironizzò la madre per non creare discussioni. Il piano fallì e Jin andò su tutte le furie.

 

-Mamma vorrebbe dire che io non posso più avere privacy! Sai cosa vuol dire privacy? Dovrò cambiarmi in bagno, dovrò condividere il bagno, magari russa anche e non riuscirò a dormire! Pensaci prima, perché quella che ci rimette sarò io!- Sbraitò Jin ormai nera dalla rabbia.

 

Non era possibile che a sua madre non desse fastidio che lei dormisse con un ragazzo, nemmeno parente oltretutto, alla sua età. La soluzione era una: sua madre era fuori di testa.

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Buona seraaa gentee c:
eccomi qui con il
primo capitolo che mi pare una cacchina yeee :D
Da questo primo capitolo si può iniziare a dedurre come Justin vivesse dall'altra parte 
dell'oceano Atlantico e si può anche capire che comunque Jin è una ragazza modesta e un po' viziatella èé.
Il resto si vedrà più avanti...


La storia non sarà la solita monotona
'ciao, sei bellissima. ti amo.- anche tu sei figo anch'io ti amo, fidanziamoci e vissero tutti felici e contenti'
nonono, mi annoiano quelle! quindi aspettatevi taaaanti
colpi di scena fino all'epilogo uu, 
sono cattiva lo so muahahah.

Questo vuol anche far capire che non bisogna proprio solo fermarsi al primo capitolo, perchè si sa... i primi non
sono così, così.. stravaganti... no?
e lo so che per ora non sono così lunghi come capitoli ma sono più o meno tutti di passaggio.

mi lascereste qualche
recensione? per favoreee, positiva o negativa... 
così mi spronate ad andare avanti e a continuare a scrivere che ho tante idee :3

continuo con un po' di recensioni c:
Okay, ora vado che il mio spazietto sta diventando più lungo del capitolo lol
f69.

   
 
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