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Autore: Mels_36    09/04/2013    6 recensioni
Ci si può innamorare in una settimana? Sebastian e Thad proveranno a scoprirlo, attraverso paternità, alcool, Scandals, incubi, balli, tatuaggi e divise scolastiche!
Dal capitolo 2: "Posò il suo sguardo sul volto di Thad che, dopo avergli sistemato il braccio, si era sporto verso di lui per disinfettargli il taglio sul sopracciglio; Sebastian si accorse che nel farlo aveva inavvertitamente posato la mano sul suo fianco.
Calore.
Quella mano con un semplice tocco stava trasmettendo al suo corpo una sensazione di calore e di serenità; se avesse potuto, Sebastian avrebbe fatto in modo di non privarsene mai.
"
[Thadastian Week 2013]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sebastian Smythe, Thad Harwood, Warblers/Usignoli | Coppie: Sebastian/Thad
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo della minilong: One Week Notice (Una Settimana Per Innamorarsi)
Rating: Verde
Genere: Commedia, Fluff, Romantico
Pairing: Sebastian/Thad
Avvertimenti: Questa raccolta è ambientata in un settimana imprecisata tra la 3x14 e la 3x22.



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School Uniform
(You've always been different)

 

Thad fece scorrere la mano sul materasso, lasciandola scivolare sotto il lenzuolo, e avvertì una fastidiosa sensazione all’altezza dello stomaco.

Vuoto.

La porzione di letto accanto alla sua era indiscutibilmente vuota, e la cosa non gli piaceva affatto. Proprio in quel punto avrebbe dovuto esserci un corpo caldo, che possibilmente si strusciava contro il suo; doveva esserci qualcuno a ricordargli quanto fosse stata intensa la notte appena trascorsa, tra sesso, sospiri rubati e parole sussurrate. E invece non c’era nulla di tutto quello.

Rabbia.

Non poteva impedire al senso di rabbia di crescere dentro di sé e sentiva che presto o tardi avrebbe perso il controllo delle proprie azioni.

Strinse i pugni, cercando di trovare un’altra spiegazione a quell’assenza; forse si era alzato da poco, forse era semplicemente andato in bagno. Ma non c’era alcun rumore in quella stanza, nessun suono che potesse confermare quella teoria: doveva semplicemente arrendersi all’idea che Sebastian l’aveva trattato come uno dei tanti e se n’era andato. Forse in quel momento si trovava persino al Lima Bean, intento a farsi offrire il caffé da quel bel cameriere di cui gli aveva accennato qualche settimana prima. Quel pensiero gli stava letteramente facendo perdere la testa.

Mantieni la calma.

Più facile a dirsi che a farsi, naturalmente. In quel momento aveva solo voglia di rompere qualche arto a Sebastian, di dirgli che era uno stronzo e che no, non era affatto vero che si era innamorato di lui. Eppure avrebbe dovuto sapere fin dall’inizio che sarebbe finita così: del resto Sebastian non aveva in alcun momento accennato al fatto di provare qualcosa per lui. Si era semplicemente approfittato di un suo momento di debolezza per portarselo a letto, per illuderlo e fargli credere che poteva esserci qualcosa di più del sesso.

Era arrivato il momento di affrontare la realtà, purtroppo; aprì gli occhi, confermando la sua ipotesi di solitudine, e si mise a sedere, ignorando il fastidio che quella semplice azione gli provocava.

  “Harwood, un altro movimento e sei morto.”

Quella voce. Thad ebbe la netta sensazione che non era mai stato più felice in vita sua di sentire quella voce... nonostante la minaccia neanche tanto velata di omicidio.

Sbatté le palpebre un paio di volte, cercando il luogo dal quale proveniva quel suono al tempo stesso odiato e amato; voltò leggermente la testa all’indietro e si accorse che Sebastian era seduto gambe incrociate sulla sedia della scrivania, che era stata girata e posta in direzione del letto. Aveva indosso solo un paio di boxer neri e teneva gli occhi fissi su un blocchetto, sul quale, armato di matita, stava tracciando qualcosa.

  “Sebastian... Cosa stai facendo?”

La mancanza di una risposta convinse Thad  che fosse arrivato il momento di alzarsi e di valutare con i propri occhi la validità o meno della ragione per la quale Sebastian aveva disertato il letto. Avvolse il lenzuolo intorno al proprio corpo nudo e barcollò in direzione dell’altro, che sbuffò di disaprovvazione.

  “Non potevi aspettare altri cinque minuti?”

Thad lo ignorò e si sporse verso il blocchetto, rimanendo a bocca aperta: su quel foglio vi era disegnata la figura di uomo, sdraiato supino su un letto, ancora profondamente addormentato. In altre parole, fino a pochi istanti prima Sebastian lo stava ritraendo.

  “E’ davvero... Bellissimo.”

Sebastian non poté fare a meno di ghignare. “Uno dei migliori soggetti che abbia mai avuto, in effetti.”

  “Scemo.” Thad avvicinò le proprie labbra all’orecchio dell’altro, per sussurrare con voce sporcata appena dalla malizia: “Io mi riferivo alla bravura dell’artista.”

A quel contatto così ravvicinato, Sebastian socchiuse gli occhi, sospirando piano.

  “Harwood, non è bene iniziare la giornata con questo genere di provocazioni...”

Thad approfittò di quell’attimo di distrazione per sfilargli il taccuino dalle mani, di modo da poterlo sfogliare con attenzione, ignorando deliberatamente il “Thad!” oltraggiato che uscì dalle labbra di Sebastian. Rimase sorpreso nel constatare la quantità di ritratti presenti al suo interno: ritratti di professori intenti a spiegare, dei Warblers nel pieno delle ripetizioni, di persone sconosciute che, sedute al Lima Bean, consumavano la loro ordinazione.

Era un puro spettacolo per gli occhi: il tratto di Sebastian era leggero e al tempo stesso deciso, riusciva a cogliere le espressioni e gli stati d’animo dei suoi soggetti e aveva una cura quasi maniacale dei dettagli.

  “Sono meravigliosi, Sebastian.”

Era talmente concentrato sui disegni da non essersi accorto che, nel frattempo, Sebastian si era alzato e si era avvicinato di soppiato; fu colto di sorpresa quando le sue braccia andarono a circondargli la vita.

  “Harwood, capisco che tu sia affascinato dai miei capolavori, ma ti ricordo che anche l’artista ha bisogno di attenzioni.”

Il respiro di Sebastian sulla sua pelle costrinse Thad a chiudere gli occhi per qualche secondo, lasciandosi travolgere dalle sensazioni e dai ricordi.

   “Hai ricevuto molte attenzioni stanotte, Smythe.”

La risposta di Sebastian non tardò ad arrivare: “E non vorresti ripetere l’esperienza?”

Thad tentò di ignorare in tutti i modi le reazioni del suo corpo dopo quella domanda; per quanto l’invito fosse gradito, dovevano prima parlare e cercare di definire quella nuova relazione.

In fondo, ciò di cui aveva veramente paura era che per Sebastian quello non fosse nient’altro che sesso;  e per quanto Thad apprezzasse quell’aspetto, per lui non era abbastanza.

Fu quindicon grande sforzo che si scostò da Sebastian e andò a sedersi sul letto, lasciando l’altro perplesso e anche relativamente scocciato.

  “Harwood, qual è il problema?”

Thad si morse il labbro, insicuro su quale fosse la cosa giusta da dire.

Voglio stare con te.

  “Nessun problema” disse, mentre continuava a rigirarsi il blocchetto tra le mani. Fu in quel momento che si accorse di un particolare che fino a quel momento gli era completamente sfuggito. “Sebastian... Perché nei tuoi disegni non indosso mai la divisa?”

Era un dettaglio alquanto singolare, soprattutto perché tutti gli altri – Jeff, Nick, Trent – erano sempre ritratti con il blazer della Dalton. Alzò gli occhi su Sebastian, giusto in tempo per accorgersi che si era irrigidito ed ora evitava accuratamente di incrociare il suo sguardo.

C’era una strana tensione che aleggiava nell’aria, fatta di parole che venivano formulate solo idealmente nelle loro teste e che nessuno dei due riusciva a pronunciare. Alla fine fu Sebastian che, dopo avere preso una buona dose di coraggio, riuscì a dire l’unica cosa che Thad voleva sentire.

  “Perché tu sei diverso.” Una pausa, quasi avesse bisogno di riprende fiato dopo una lunga corsa. “Tu sei sempre stato diverso.”

Il cuore di Thad batteva al doppio della velocità normale; Sebastian si stava finalmente liberando di tutte le sue maschere e gli stava dando la possibilità di scoprire chi era veramente.

Si alzò di scatto dal letto, precipitandosi verso la scrivania e andando a rovistare tra i cassetti, lasciando Sebastian completamente basito.

  “E ora si può sapere cosa stai facendo?!”

  “Cerco il registratore” Thad continuava freneticamente a frugare tra i vari oggetti, ma nella sua voce c’era una nota divertita “Ho bisogno di una prova per dimostrare che queste parole sono state pronunciate, perciò devi assolutamente ripeterle e darmi modo di registr...”

Non fece in tempo a finire la frase che Sebastian l’aveva raggiunto e, dopo averlo bloccato contro la scrivania,  l’aveva baciato per minuti interminabili.

  “Te l’ha mai detto nessuno che sei un idiota, Harwood?” sospirò Sebastian contro le sue labbra.

C'era un sorriso sulle loro labbra, poiché ora entrambi erano coscienti del fatto che, nonostante le difficoltà da affrontare, volevano la stessa cosa.

  “Sì, tu. Spesso, tra l’altro.” Thad sfregò il naso contro quello di Sebastian con fare scherzoso, prima di allontanarsi appena e sussurrare, quasi spaventato: “Non andartene.”

Sebastian rafforzò la presa su di lui. “Non vado da nessuna parte, Thad.” Pronunciò con sicurezza quelle parole, per poi ghignare e aggiungere: “Al massimo vengo.”

  “Tu e il tuo sarcasmo, Smythe...” Posò le mani sul suo petto e lo guardò negli occhi, assumendo un’aria mortalmente seria. “Ora parliamo delle regole.”

L’altro alzò gli occhi al cielo ma non diede segno di sorpresa, quasi se lo aspettasse.

  “Ma non mi dire... Poi la gente si chiede perché uno preferisce scopare senza impegno...”

Thad gli diede un pizzicotto sul fianco per riavere la sua attenzione. “Modera il linguaggio, bellimbusto, e ascoltami. Regola n°1: niente più Scandals.”

   “E io che contavo in un accesso illimitato...”

  “Regola n°2: niente Lima Bean.”

  “Peccato, quel cameriere era davvero carino...”

  “Regola n°3...”

  “...Solo io e te?”

  “Solo io e te.”  

***

 12 anni dopo



“Papà!!!”

Thad allargò le braccia per prendere al volo suo figlio, che appena l’aveva visto gli era corso incontro.

  “Ciao campione!” Lo sollevò in aria per poi stringerlo in un abbraccio caloroso. “Hai fatto il bravo?”

Mathias annuì con fare solenne, prima che una smorfia triste comparisse sul suo volto.

 “Però non sono riuscito ad andare sull’altalena...”

Thad sorrise. “Adesso ci andiamo insieme, va bene? Fammi giusto salutare papà.”

Fece scendere Mathias dalle sue  braccia e lo vide andare verso i giochi, mentre lui si incamminava verso la panchina dov’era seduto l’altro papà.

  “Ehi, francese.” Thad si sporse verso Sebastian per lasciargli un bacio sulle labbra. “Hai fatto piangere qualche bambino, oggi?”

Sebastian si esibì in una smorfia risentita, mentre passava un braccio intorno alle spalle di Thad, sedutosi accanto a lui.

  “Ci ho provato, ma Mathias me l’ha impedito. Subisce troppa influenza da parte tua.”

  “Per fortuna! Almeno uno di voi due è maturo.” Thad appoggiò la testa sulla spalla dell’altro. “Mi ha chiamato Beatriz per chiedermi se stasera Rafael poteva dormire da noi.”

  “Hanno discusso di nuovo?”

Thad sospirò. “Ribellione adolescenziale.”

  “Pensa quando toccherà a noi...” Sebastian sentì un brivido attraversargli la schiena. “Non può proprio restare un bambino, vero?”

  “Temo di no.”

Restarono per qualche minuto in silenzio, mentre il vento soffiava leggero tra le fronde degli alberi, finché Mathias non fece segno a Thad di raggiungerlo. L’uomo si alzò, pronto ad andare, ma fu inaspettatamente trattenuto.

  “Sebastian?” Thad lo guardò incuriosito. “Cosa c’è?”

  “Niente.” Fece piegare l’altro, di modo che i loro volti fossero alla stessa altezza, e lo baciò di nuovo. “Ti amo.”

Un sorriso.

  “Ti amo anche io.”










Note dell'autrice:

Settimo e ultimo giorno della Thadastian Week (postato con un po' di ritardo!).
Finalmente Thad e Sebastian hanno trovato un modo per dichiararsi e far funzionare le cose!
Il finale si ricollega direttamente alla prima shot e al sogno di Sebastian *-*
C'è, tuttavia, un piccolo appunto da fare: il finale originario era un altro - che non prevedeva lieto fine - ma, dopo discussione con Nymeriah e altre ragazze del fandom, ho deciso che forse non era il caso di terminare in quel modo. Se qualcuno fosse comunque interessato a sapere qual era, lo troverà cliccando qui: http://www.facebook.com/photo.php?fbid=160367027457754&set=a.159079497586507.1073741827.100004533720829&type=3&theater ;)
Un abbraccio fortissimo a tutte le ragazze che hanno partecipato alla week scrivendo storie bellissime, siete fantastiche <3
Un ringraziamento a tutte le persone che si sono fermate a leggere e a recensire :)
Alla prossima :*
  
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