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Autore: Eleven    30/10/2007    10 recensioni
L'idea per questa fic mi è venuta soffermandomi su alcune parole di una famosa canzone, "Elephant Love Medley", meglio conosciuta come "We can be lovers"..
Fiction Dramione ambientata al settimo anno dei protagonisti, non tiene conto di HP6 e HP7 (ovviamente, dato che non l'ho letto..).
I protagonisti tornano a Hogwarts per il loro ultimo anno, ma l'atmosfera non è certo quella degli anni precedenti, in vista dello scontro finale.
Hermione è circondata dai suoi migliori amici, ma ha capito che in Ron non può trovare l'amore, mentre Draco si trova a dover affrontare situazioni più grandi di lui. Che succederà alla fine? Spero vi piaccia, buona lettura!
Hermy
______2° CAPITOLO POSTATO_______
Genere: Romantico, Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Mangiamorte | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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So di avere già due Long Fic all’attivo attualmente, ma questa mi stava dando il tormento; in più una mia cara amica, KiaraRowling, mi ha vivamente consigliato di scriverla (anche se lei non farebbe testo, dato che ha iniziato qualcosa come 30 fiction ^//^ no scherzo..).

Ho voluto provare a scrivere con l’ennesimo cambiamento di stile, clima forse un po’ triste, argomenti più difficili e capitoli più lunghi, dunque spero vi piaccia. Attendo commenti, anche negativi.. Buona lettura.

Prologo

(L’arrivo a Hogwarts)

Settimo anno. Hermione non poteva credere che fossero davvero passati sei anni dalla prima volta che era salita sull’Hogwarts Express, aveva seguito una lezione di magia, ed aveva incontrato per la prima volta i suoi amici e quelli che allora credeva nemici.

Come sembrava lontano, quel tempo, ora. E allo stesso tempo le sembrava fosse ieri che con gli occhi lucidi si aggirava per le vie di Diagon Alley, attratta da ogni vetrina.

Distesa sul suo letto a baldacchino, cercava di concentrarsi sul suo respiro per non sentire i freddo pungente che le provocava continui brividi. Ma sapeva che sarebbe stato impossibile. Perché lei, quel gelo, se lo portava dentro.

Posò lo sguardo su Ginny, distesa ad occhi chiusi nel letto alla destra del suo. Non faticava a credere che dormisse, dopo la fatica che aveva fatto a convincere sua madre a farla tornare a Hogwarts vista la situazione. L’ombra di un sorriso si dipinse sul volto della riccia Grifondoro a quel ricordo.

“Ginevra Molly Weasley! Non pensare neanche per un momento che io o tuo padre ti lasceremo andare a Hogwarts con Tu-sai-chi e i Mangiamorte a piede libero! Nossignore, tu rimarrai qua, al sicuro!”

Alla fine la piccola rossa l’aveva convinta con parole tanto terribili quanto vere. Nessuno era più al sicuro, ormai. In qualunque luogo si trovasse.

Come avrebbero fatto a seguire le lezioni circondati da un’atmosfera tanto diversa dal solito?

Silente aveva avvisato le famiglie del pericolo che si correva a frequentare la Scuola, in quel momento, e parecchie di loro avevano impedito ai figli di tornare ad Hogwarts, mentre il Preside aveva permesso solo agli studenti che avrebbero dovuto frequentare il sesto ed il settimo anno di prendere il familiare treno rosso.

Con grande stupore di Hermione, non erano nemmeno pochi coloro che avevano deciso di tornare, ma nell’aria aleggiava una tristezza opprimente.

Erano scesi ad Hogsmeade senza le divise addosso, solo alcuni Serpeverde avevano indossato maglione grigio e cravatta verde-argento, cercando probabilmente di fingere che tutto fosse come al solito. Ma non lo era, non lo era affatto.

Hermione sospirò, gli occhi lucidi puntati contro il soffitto. Quell’anno, da Hogsmeade, erano partite solo le carrozze trainate dai Thestral. Non c’erano orde di ragazzini eccitati, non c’erano barche nel lago, non c’era il vocione e l’imponente figura di Hagrid, ad aspettarli.

Appena scesa dal treno, Hermione si era sentita perduta, la mente affollata da quei pensieri. Aveva cercato con lo sguardo i suoi migliori amici, e in quel momento seppe con certezza che stavano pensando le stesse cose.

Ronald le si era avvicinato e l’aveva abbracciata, in silenzio, non c’era bisogno di parole.

Sorrise impercettibilmente. Ron. Era stata bene con lui, ma tra loro non era durata, sapevano entrambi che non era amore, e così si erano lasciati bene, senza che il loro legame ne uscisse compromesso, se non addirittura più forte di prima.

Con lui si sentiva serena, riusciva spesso anche a ridere, nonostante la situazione, ma continuava a sentire quel freddo nel ventre, che non accennava mai a diminuire.

Si chiese se qualcosa avrebbe potuto scaldarla mai.

All you need is love..

Una sola lacrima solcò la guancia di Hermione, mentre la porta del dormitorio femminile si apriva, lasciando entrare un ragazzo moro dagli occhi verdi.

La ragazza si mise a sedere asciugandosi con la manica della divisa che nel frattempo aveva indossato, rivolgendo il suo sguardo triste al suo migliore amico.

“Scendi, Herm? Siamo tutti in Sala Comune”

Hermione abbassò il capo, fissando le coperte rosse del suo letto. Come era risuonata stanca, quella voce.

“Harry.. Io non so se me la sento”

Il ragazzo si sedette a fianco a lei sul letto.

“Nessuno ti obbliga Hermione, ma così sarà tutto più difficile..” disse con gli occhi colmi di tristezza, alzandole il viso con due dita.

Così, tra le braccia di Harry, Hermione lasciò la stanza dopo aver lanciato un’ultima occhiata a Ginny.

[***]

Draco Malfoy sedeva scompostamente su di una poltrona della Sala Comune Slytherin, e guardava il fuoco riflettendo, il chiacchiericcio instancabile delle sue compagne di Casata come sottofondo ai suoi pensieri.

Si chiedeva cosa sarebbe successo, quell’anno. E cosa in particolare aspettava lui.

Qualche mese prima, quando la lettera per gli studenti di Hogwarts, sempre uguale, con il timbro di ceralacca rossa e le lettere verdi sul retro, gli era arrivata, aveva riso.

Aveva riso. Forse per scaricare la tensione, forse perché era assurdo tentare di convincersi che nulla era cambiato, neppure lui lo sapeva.

Ora, invece, aveva solo voglia di piangere.

”Un Malfoy non piange mai, Draco, ricordalo sempre”

“Si, padre”

Si volse verso la sorgente di quei fiumi di parole, una brunetta abbastanza carina che ridacchiava parlando delle nuove acconciature che Miss Spencer le aveva illustrato l’ultima volta che sua madre l’aveva portata a rifarsi il caschetto.

Draco non riusciva a credere che i suoi compagni potessero pensare a qualcos’altro che non fosse la battaglia imminente.

Potevano provare sconforto, curiosità, sgomento, paura.. ma non restarne indifferenti.

“Un Malfoy non prova mai paura, Draco. Mai. E’ chiaro questo?”

“Si, padre”

Sospirò stendendo le gambe, mentre una mano si posava sulla sua spalla ed un ragazzo piuttosto alto prendeva posto sul bracciolo della poltrona sul quale Draco era seduto.

“Incredibile, non è vero?”

“Cosa Blaise”

“Lo sai, cosa”

Draco socchiuse gli occhi, guardando ancora più intensamente le fiamme, come a cercare di cogliere un particolare in più.

“Si, lo è”

Il silenzio regnava ora nella stanza, segno che le ragazze avevano raggiunto i dormitori.

“Chissà come si comporteranno domani”

“Esattamente come oggi, Blaise”

“Tu credi?”

“Si”

Il fuoco andava spegnendosi, anche se Draco non riusciva ad accorgersene se non vedendolo. Il freddo dei sotterranei gli era penetrato fin sotto la pelle.. Ma era solo quello?

“Pensi di riuscire a sopportarlo?” chiese ancora Blaise.

“Cosa”

“La routine, lo svolgersi regolare delle lezioni, delle cene.. come se tutto fosse normale?”

Se l’era chiesto più di una volta.

“Un Malfoy non si piega davanti a nulla, Draco, e non mostra mai i suoi sentimenti”

“Si, padre”

“Alla fine si sopporta tutto, Blaise” rispose Draco alzandosi e dirigendosi verso la scala a chiocciola del dormitorio maschile.

________Spazio dell’autrice :____

E’ solo il prologo, ma è fondamentale ai fini della fic.. come vi sembra?

Piccola nota, ad un certo punto, nella parte riguardante Hermione ho inserito il pezzo di una canzone, che forse sembra inserito un po’ a casaccio ^_^ quell’ “All you need is love” è uno dei pezzi della canzone che ci accompagnerà in questa fic. Non tanto per la canzone in se, ma parecchie parti di essa mi ricordano questi due personaggi, così, all’interno di ogni capitolo, inserirò una piccola parte, uno squarcio di frase, preso dalla celeberrima “Elephant Love Medley”, meglio conosciuta come “We can be lovers”, tratta dall’altrettanto celebre musical “Moulin Rouge”

Attendo commenti, complimenti e critiche.

HermyKitty

   
 
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