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Autore: NonchiamarmiNinfadora    10/04/2013    4 recensioni
..E poi tutto quello a cui pensavo era lei. Ogni volta che mi svegliavo e ogni volta che andavo a dormire c'era lei nei miei pensieri. Ma come potevo fare! "E se io non piacessi a lei? E se a lei piacesse un'altro? E se quell'altro è mio fratello? E se.." Tante, troppe domande affollavano il mio cervello in cerca di una risposta che avesse senso.. Ero tremendamente felice di provare questi sentimenti per lei, quasi euforico, ma poi la mia mente si annebbiava e mi rabbuiavo se lei non mi guardava o mi rispondeva svogliatamente. Se quello era amore, bhe non è stato così semplice come dicono tutti.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da V libro alternativo
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CAPITOLO 1
Quell’estate l’Ordine e i ragazzi erano tutti segregati alla casata dei Black al n. 12 di Grimmauld Place. La parola d’ordine di quelle giornate era una: noia. Hermione stava segregata in camera sua a ripassare tutte le materie possibili e immaginabili, Harry e i gemelli studiavano nuove tattiche di Quiddich, Ron e Ginny si rilassavano e la cucina era quasi sempre popolata dalle riunioni dell’Ordine, cosa che faceva infuriare Ron perché non lo facevano entrare a mangiare, il suo sport preferito. Un pomeriggio come un altro erano tutti nella stanza dei gemelli a studiare un altro piano per origliare le riunioni segrete, quando Fred saltò giù dal letto e urlò
“Come ho fatto a non ricordarmelo” e  corse verso il suo baule per poi tirarne fuori delle orecchie stranissime. Erano tantissime paia di orecchie legate a due a due da un sottilissimo filo color carne
“Già fratellino! Orecchie Oblunghe. Il vecchio Zonco ce le ha regalate l’anno scorso, ce le voleva far provare perché non sapeva se venderle o no e quindi..” disse George rivolto a Fred e agli altri “.. Ce le ha affidate e ci ha detto di provarle quest’estate..” rispose Fred finendo la frase del fratello e all’unisono dissero “.. e quale occasione migliore di questa!”
Armati di un paio di orecchie ognuno si affrettarono ad andare vicino alla ringhiera della scala che affacciava proprio alla cucina e si misero in ascolto “Come la mettiamo con Peter Minus! Io lo voglio morto quel topo di fogna!” disse una voce vellutata con una nota di pazzia che riconobbero subito tutti, Sirius Black “Calma felpato! Non iniziamo a scaldarci! Anche io non lo voglio più vedere vivo Codaliscia ma ora come ora non ci possiamo fare niente. Architetteremo un piano più avanti, tanto fino a quando sarà servitore di Voi-Sapete-Chi non credo che agirà di sua spontanea volontà, è sempre stato un sottomesso!” rispose dolcemente Lupin “Già ricordo che gli dicevate di appendermi agli alberi di Hogwarts quando eravamo al quarto anno..” disse una voce melliflua, molto più bassa delle altre e molto più difficile da sentire che poteva essere di una sola persona: Piton. “Su Severus non apriamo vecchie ferite adolescenziali, non credo che all’ordine interessino i drammi tra i Malandrini e te” disse Silente con la sua voce più apprensiva e scherzosa, tutti ipotizzarono che era divertito dall’atteggiamento bambinesco di Piton. “Già io credo che ci dovremmo concentrare su .. il .. non ..” Il segnale si era interrotto così ripresero in mano le estremità e si accorsero che erano tutte sgranocchiate e prima che tutti capissero chi era il colpevole “Grattastinchi! NO!” urlò Hermione da sopra le scale
“Io lo odio quel gatto puzzolente!” disse Ron sottovoce ma abbastanza forte da farsi sentire da Hermione
“Ah si!? Non credo che tu debba parlare molto vedendo che “TOPO” avevi prima, poi il gufo che hai adesso..” disse Hermione facendo una pausa per far sentire a tutti Leotordo che si scatenava dentro la sua gabbietta “..non ti rende molta giustizia Ronald!” e così si precipitò giù dalle scale prendendo il suo felino e corse in camera sbattendo la porta. Ginny rivolse uno sguardo tagliente a suo fratello che sghignazzava sotto i baffi e corse in camera di Hermione sbattendo a sua volta la porta.

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“Cretino!”
“Non è mica colpa mia se quel gattaccio ci rovina sempre i piani”
“Si ma sevi ferire sempre così Herm?”
“Oh e da quando sei dalla sua parte? E da quando la chiami Herm”
“Dai smettila di fare il bambino piagnucoloso Ron! E poi la chiamo come cavolo mi pare”
“Ah si dopo lunedì scorso credi di essere importante dopo che è successa quella cosa?”
“Ron che palle! Non credevo fossi così lagnoso!”
“Ah si? Io lagnoso! Non credo! Solo perché ti dico la verità?”
“Verità? Io credo che tu sia leggermente geloso che lei sia venuta da me e non da te!”
IO NON SONO AFFATTO GELOSO! ANZI MENOMALE CHE LEI E’ VENUTA DA TE PERCHE’ IO LE AVREI URLATO ADDOSSO SE FOSSE VENUTA NEL CUORE DELLA NOTTE A SVEGLIARMI! OH!
“Ceerto e ora sei tutto rosso perché Ronald?”
Ron e Fred continuavano così da mezz’ora ma ora è meglio che spieghi a tutti voi cosa è successo quel famoso lunedì, precisamente alle 2.20 della mattina.
Hermione non riusciva a dormire e continuava a rigirarsi nel letto. Guardò il suo orologio *Bhe decisamente troppo tardi per starmene qui con le mani in mano o dormo o faccio qualcosa di utile* pensò, così prese il libro di pozioni, una torcia e iniziò a studiare. Dopo un po’ guardò di nuovo sul suo orologio ed erano le 3.10 *Uffa il tempo non passa più! Perché non può essere subito mattina! Inizio a sentirmi sola.. E se..* pensò Hermione  e così si mise una canottiera e degli shorts (lei d’estate aveva l’abitudine di dormire in intimo) e uscita dalla sua camera salì piano piano le scale fino ad arrivare alla camera dei gemelli, così entrò e svegliò Fred dicendogli “Freddie! Svegliati ti prego! Sono Hermione. Non riesco a dormire.. Ho pensato che tu potessi farmi divertire anche a quest’ora della notte..” Fred aprì gli occhi e si mise a sedere ed iniziò a pensare. Nel frattempo Hermione si rese conto che Fred era solamente in boxer e quindi si girò dall’altra parte imbarazzata “Non è che potresti vestirti?” disse con voce bassissima “Oh scusa!” disse lui “PANCAKES.. si con tanti mirtilli e panna.. molta panna” era George che parlava nel sonno. Dopo attimi che sembravano interminabili e un vastissimo menù di dolci che comprendevano fragole col cioccolato, torta alle albicocche, muffin con cocco e mele caramellate, Fred finalmente rispose “Ok! Ci sto! Ma devi stare alle mio condizioni ragazzina!”
Così dicendo dopo venti minuti erano fuori da Grimmauld Place con addosso il mantello dell’invisibilità di Harry (ovviamente che aveva rubato Fred dalla sua camera) e per una volta Hermione era talmente emozionata di aver trasgredito le regole da emettere gridolini entusiasti ogni 10 secondi. Arrivarono in un bar pieno di gente e dopo aver “preso” un paio di birre da la bancone senza che nessuno se ne accorgesse si diressero in un parco e le bevvero in tranquillità. La luce del cielo indicava loro che erano circa le 4 di mattina e che tra non molto dovevano tornare a casa.
“Dimmi Grangy! Perché mi hai svegliato proprio a me?” disse Fred con tono malizioso
“Bhe.. perché.. ” non lo sapeva nemmeno lei ma la prima persona che le era venuta in mente era lui
“Il fascino Weasley, lo so, lo so..” disse Fred con finta modestia sorseggiando la sua birra
“Hahahahahaha! Cretino” disse Hermione imbarazzatissima spingendolo un pochino
In quel momento si sentì un rumore tra le foglie e istintivamente Hermione strinse la prima cosa che si trovava più vicina alla sua mano sul muretto: la mano di Fred. I sue si guardarono negli occhi e Hermione ritirò subito la mano ancora più imbarazzata di prima. Dopo circa tre secondi un piccolo procione uscì dal cespuglio e i due risero a crepapelle per essersi spaventati di un misero procione, anche se quell’animaletto aveva un’aria alquanto familiare. Dopo altri venti minuti di strada tornarono al numero 12 di Grimmauld Place ed entrarono dalla porta principale levandosi subito il mantello credendo di averla fatta franca ma davanti a loro c’era tutto l’Ordine completo di Piton che li guardava con riluttanza (Come d’altronde faceva sempre), la McGranitt che guardava con completa disapprovazione Fred, e Hermione con profonda delusione, Moody che faceva saettare l’occhio sui due ragazzi senza pietà e Silente che trovava la cosa alquanto divertente perché si notava che rideva sotto i baffi. “Siete vivi! Sono le otto di mattina! Non ve ne siete resi conto ragazzi! FRED! Sciagurato come osi portare Hermione in giro alla luce del sole! E da come sono ridotte le vostre occhiaie siete stati in giro anche gran parte della notte” disse Molly Weasley fiondandosi sui dure ragazzi. “E’..” fece per dire Hermione ma Fred finì la frase per lei, cambiandone ovviamente il senso “.. colpa mia! La ho convinta a venire a fare una passeggiata con me, avevamo il mantello di Harry e non credo ci abbia visto nessuno, a parte un procione..” subito Moody lo bloccò e disse “Certo che un procione vi ha visto e sicuramente non un procione qualsiasi.. Minerva vuoi aiutarmi, non credo di riuscire a tenere la bacchetta con le zampe” così dicendo la McGranitt agitò la sua e dalla pinta uscì una nuvoletta marroncina dello stesso colore del pelo del procione che era apparso improvvisamente all’entrata della casa dei Black.. Era Moody il procione che avevano visto al parco! Aveva una striscia di bianco dove in forma umana Malocchio aveva la fascia che gli teneva l’occhio magico nell’orbita. Con lo stesso movimento di bacchetta egli ritornò normale. “Su! Vogliamo mandarli ad Azkaban per una semplice passeggiata notturna?” si intromise Sirius facendo l’occhiolino ai due ragazzi “Felpato ha ragione! Tuttavia vi chiedo cautela e discrezione nelle azioni che fate! Potremmo essere scoperti, per questa volta vi perdoniamo e facciamo finta che non è mai successo niente, ok?” disse Silente con tono calmissimo. Così l’ordine se ne andò in cucina, tranne Molly che disse “Ringrazia Silente caro mio perché io ti avrei già fatto pulire ogni angolo di questa casa” e così seguì gli altri componenti in cucina.
Salirono subito le scale e gli altri ragazzi, che avevano ascoltato dal terzo piano, li riempirono di domande e, mentre Fred ed Hermione raccontavano loro come era andata veramente, Ron se ne stava in un angolino con le orecchie rosso fuoco.
Ma ritornando al litigio di Ron e Fred..
“Fa caldo in questa stanza, non è gelosia!” e così dicendo se ne uscì della camera dei gemelli pestando i piedi ad ogni passo che faceva. Harry che era rimasto lì ad ascoltare il litigio disse “Ve lo dico io quello li è geloso.. scommetto sulla mia Firebolt che voleva essere svegliato lui da Hermione nel cuore della notte per farsi due birre.. ” a questa affermazione e due gemelli scoppiarono a ridere seguiti a ruota da Harry.
 
Ciao! Piaciuto? Spero di si :) il prossimo capitolo lo pubblicherò tra non molto.. Deve solo venirmi l’ispirazione giusta :D Con questo vi saluto e vi ringrazio in anticipo per aver aperto questa storia
Valeria :)
  
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