Sono nella sua auto, nell'auto del mio ragazzo preferito, dell'uomo che amo, che nonostante sia mio da un anno stento ancora a crederci. Si passa la mano tra i capelli; come ogni volta che è nervoso o stressato, ed io lo guardo con aria sognante: mi fa impazzire quando lo fa, è così sensuale... Se solo penso che tra poco lo avrò totalmente mi spunta un sorriso da un orecchio all'altro. Stiamo parlando del più e del meno, mi chiede come è andata a scuola. Lui ha 19 anni, l'anno scorso si è diplomato. Ora si è preso un anno sabbatico per pensare a cosa vuole fare, e nel frattempo sta lavorando nella società di suo padre, la casa discografica 'Music For The Future'. È molto dolce e romantico, specialmente con me quando siamo soltanto noi, mi dice sempre cose tenere e ogni volta che parliamo trova sempre un modo per fare il romantico. È molto alto rispetto a me, che sono appena 1 metro e 60; quando mi abbraccia però stiamo benissimo, i nostri corpi sembrano fatti per diventare uno solo. È anche tanto carismatico, a partire dalla voce, profonda e molto seducente. Inoltre è fantastico, ha un viso perfetto che, per alcuni tratti, a volte ricorda il viso spensierato di un bambino. Credo che i suoi unici difetti siano l'eccessiva gelosia e preoccupazione per me e l'avere troppe amiche ragazze. Quando arriviamo, come al solito mi apre la porta della macchina, poi lo seguo lungo il vialetto che conduce all'entrata della sua villa. Ho percorso quella strada migliaia di volte nell'ultimo anno e mezzo, dapprima per andar a fare la babysitter alla sua sorellina di quattro anni - bella come lui, bionda con i capelli ricci, un viso perfetto con due splendidi occhi verdi, la voce che sembra un tintinnio di campane - in seguito come amica e ragazza di Alessandro. Ci accomodiamo nel salone, una stanza molto ampia e lussuosa che da sulle scale bianche immacolate come la stanza principale dove ci troviamo. Lui imbocca il corridoio a sinistra delle scale e si dirige in cucina, suppongo dalla governante. Quando torna è seguito da Anita che ha in mano due bicchieri con un liquido verde e due panini. Li posa sul tavolino nell'istante in cui il mio ragazzo si siede vicino a me sul divano. Ringrazio Anita, che torna ai suoi lavori subito dopo. «È vodka menta con lemonsoda», mi spiega. «Ci aiuterà a rilassarci...e poi è la tua preferita». Gli sorrido e brindiamo a noi. Bevo metà bicchiere tutto d'un sorso, come piace a me. Il pane è caldo, e dentro c'è bacon con maionese, come il nostro preferito. Mangiamo piano, senza fretta. «Dopo Breaking Dawn, vero?», mi chiede. «Si tesoro. Va bene in camera tua? Così ce ne stiamo vicini a letto», gli dico sorridendo.