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Autore: FairySweet    10/04/2013    2 recensioni
Era semplicemente una seconda occasione e niente di più. In fondo, lui non aveva chiesto niente dalla vita ...
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Greg House/Lisa Cuddy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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                                                                           Occhi di ghiaccio e canzoni di Stelle



  


“Sei in ritardo” sorrise appena spalancando la porta per farla entrare “Non sono io a guidare l’aereo sai?” ma le sue labbra erano troppo invitanti per restargli indifferente, la prese per le spalle inchiodandola al muro “Mi sei mancata” quel sorriso malizioso e pericoloso si fuse con lui confondendo qualunque cosa nel raggio di pochi metri.
Il suo sapore, la sua pelle, tutto di lei gli era mancato da morire e ora, non riusciva a staccarsi da quella bocca dolce come il miele, allontanò  appena le labbra dalle sue , giusto quel tanto che bastava per riuscire a respirare ma i pochi secondi di distacco erano più dolorosi di quel mese passato ad aspettarla. I suoi occhi erano così belli da togliere il fiato e quel viso d’angelo arrossato non sembrava appartenere ad una vita terrena.
I vestiti cadevano a terra alla velocità della luce ed ogni carezza diventava più bollente.
La sollevò da terra sfiorandole la schiena con le mani, il ventre piatto della ragazza appiccicato al suo e quelle  labbra di fuoco a sconvolgergli i sensi  “Se Rylie si sveglia non ..” sorrise posando la fronte contro alla sua “Se Rylie si sveglia piangerà un po’ da sola”  non ci capiva niente nemmeno lui perché avrebbe dovuto preoccuparsi anche della bambina? Ora quello che voleva era solo Lisa.
Aprì lentamente gli occhi cercando di ricordare cosa fosse accaduto in quelle ultime ore ma perfino mettere a fuoco era una cosa complicata, solo il corpo bollente accanto a lui sembrava reale.
Sorrise posando un bacio su quella pelle di seta “Com’è andato il viaggio?” si voltò appena verso di lui “Tranquillo e sereno” “E il lavoro?” “La smetti di psicanalizzare?” rispose ironica ridacchiando “È come se ti chiedessi: Greg com’è andato il sesso?” ma lui scoppiò a ridere “Perché mi vengono sempre in mente cose del genere?” continuò sbuffando ma le  labbra di Greg si posarono dolcemente sul suo collo “Il sesso è fantastico, tu sei fantastica e il sesso che faremo più tardi sarà fantastico” “E il tuo di lavoro come va?” buttò lì incuriosita girandosi verso di lui “O il mio va benissimo, posso comandare e non ho nessuno a controllare … Sono in paradiso” “E la gamba?” “Sta bene” ma i suoi occhi non la smettevano di studiare il suo volto “Davvero … sta bene, non fa male e sopravvivo” “Ma non zoppichi” “Già,  il metadone non mi fa zoppicare ma credo che tu lo sappia no?” “Mi spaventa da morire” sussurrò distogliendo di colpo lo sguardo “Ehi .. sto bene davvero” continuò rialzandole leggermente il viso “E per dimostrarti che tutto è a posto ora mi alzo, controllo Rylie e preparo la colazione” sorrise scostando appena le coperte “Poi andiamo tutti a fare un giro altrimenti quella piccola peste mi distrugge casa” si chiuse dolcemente la porta alle spalle lasciandola sola nella penombra della stanza.
 
 
Forse non era del tutto sbagliato dare una seconda occasione al loro rapporto anzi, la prima nemmeno l’avevano avuto però qualcosa dentro di lei continuava a urlare “Lui è quello giusto, lo ami quindi lascialo andare … se è cambiato così non è per merito tuo” chiuse gli occhi cercando di ricacciare quel maledetto sospiro in fondo all’anima.
Era una bella giornata, il sole splendeva nel cielo rischiarando ogni cosa e in quella casa tutto sembrava diverso, luminoso e pieno di vita e forse il merito era di Rylie. Scendeva quegli scalini quasi come se stesse camminando sui carboni ardenti.
Accanto alla finestra quella culla bianco perla custodiva i sogni  di quella bambina, si avvicinò in punta di piedi, con il terrore di poterla svegliare da un momento all’altro ma alla piccola non interessava niente delle sue paure, delle sue indecisioni e della sua ansia, stretta ad un pupazzetto riposava serena “Sei così piccola” sussurrò sfiorandole la testa con una leggerissima carezza “Sogna solo cose belle tesoro” tirò appena le tende per evitare che la luce la disturbasse “Ehi” le braccia di Greg si chiusero attorno ai suoi fianchi “Visto? La bambina che si sarebbe dovuta svegliare e piangere” sbuffò divertito posando le labbra sul suo collo “Le vuoi molto bene vero?” “Credo di si, insomma, è mia figlia no?” si sciolse dolcemente dall’abbraccio voltandosi verso di lui “Che c’è?” “Niente, volevo solo guardare negli occhi l’uomo che una volta credevo invincibile. A quanto pare hai un cuore anche tu” sorrise inclinando leggermente la testa di lato “Ho imparato ad avere un cuore ..” si fermò qualche secondo sfiorando con gli occhi il corpicino di sua figlia “ … non potevo permetterle di crescere con uno stronzo” Lisa scosse leggermente la testa ridendo “Potevi farlo anche a casa, che bisogno avevi di scappare qui?” “Avevo bisogno di scappare da te” “Ti ho fatto del male in qualche modo?” la voce della ragazza stava pericolosamente prendendo una sfumatura strana “Potevo fartene io e posso fartene ancora Lisa e tu … tu non lo meriti ecco perché sono scappato” “Perché diavolo decidi tutto da solo?” provava a non urlare e faceva una fatica assurda a trattenere le emozioni “Oh guarda” esclamò allegro “Rylie” si voltò verso la culla cercando di sorridere “Ciao tesoro” la piccola tese le braccia verso di lei ridendo “Andiamo” la sollevò delicatamente dal lettino e venne travolta da quel profumo tenero e infantile che amava da morire “Il caffè è quasi pronto” continuò Greg tornando verso la cucina “Andiamo a fare il bagnetto?” Rylie sbadigliò appena posando la testa sulla sua spalla.
 Era sempre così, ogni volta che provava a parlare con lui, ogni volta che cercava di aprirsi un varco tra i suoi pensieri finiva sempre nello stesso modo, se la svignava usando come scusa sua figlis “Dovrei prendermela con te lo sai?” la manina di Rylie si rituffò allegra nell’acqua spargendo schiuma ovunque “Già” sospirò ridendo “Tu non hai nessuna colpa” esclamò divertita cercando di evitare altri schizzi d’acqua ma il bagno era quasi completamente allagato “Tuo padre ci uccide se vede questo disastro piccola” afferrò un asciugamano reggendo Rylie con la mano libera “Ora dovresti asciugarti se no ci prendiamo un  bel raffreddore, tuo padre diventa isterico e io non posso sopportarlo ridotto in quello stato perché rischio seriamente di finire ricoverata in psichiatria” avvolse la bambina nell’asciugamano e cercando di evitare le pozze d’acqua uscì dal bagno ridendo “Cosa combinate?” chiuse di colpo la porta sorreggendo la bambina con una mano mentre l’altra era nascosta dietro alla schiena, ancora posata sulla maniglia “Abbiamo finito di fare il bagno” “Tu o lei?” domandò divertito scostandole dagli occhi una ciocca di capelli bagnati “Beh .. diciamo tutte e due” rispose allegra “Non funziona sai? Ti conosco donna” le sfiorò un fianco con la mano facendo scivolare il braccio alle sue spalle, la porta del bagno si aprì lentamente ma Lisa era già scappata via ridendo “Fantastico” mormorò allibito “Sono state qua dentro mezz’ora … quelle due assieme non vanno affatto bene” afferrò un altro asciugamano pulito e iniziò ad asciugare il pavimento cercando di non pestare le paperelle di gomma e i vari giochini sparsi per la stanza.
  
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