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Autore: misslegolas86    10/04/2013    2 recensioni
“Credimi Darling è meglio così. Me ne starò qui tranquillo e non rovinerò l’inaugurazione, è meglio per tutti”
“Non esiste proprio, non uscirò di qui se non insieme a te.”
“Belle non puoi mancare all’inaugurazione della tua biblioteca.”
“Credi che non ne sarei capace?” ribattè combattiva. Tremotino sospirò sapeva che lei ne sarebbe stata capace.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per tutta la settimana Belle era stata superimpegnata. Erano mille le cose da fare in vista dell’inaugurazione della biblioteca, non aveva praticamente tempo per null’altro e le sembrava sempre di aver dimenticato qualcosa. L’aiuto di Ruby e di Granny era stato fondamentale o non sarebbe mai riuscita a preparare tutto quello che era necessario. Tremotino si era diplomaticamente defilato dopo i primi attriti con la nonna, era chiaro che non avrebbero mai potuto cooperare pacificamente. Eppure era riuscito a dare con discrezione il suo supporto accorrendo ad ogni chiamata di Belle ed evitando ogni polemica. Anche Ruby, pur se ancora arrabbiata per essere stata stregata da Tremotino quando aveva cercato di salvare Snow e Emma al pozzo, aveva sotterrato l’ascia di guerra per il bene dell’amica accettandolo con affettazione ma evitando ogni atto ostile.
Era ormai mezzogiorno quando Belle si guardò intorno con aria soddisfatta, le tavole erano imbandite, le bibite pronte, i libri in ordine, il bancone tirato a lucido tutto era pronto per l’apertura del pomeriggio così decise di attraversare la strada e concedersi un momento di pausa pranzando con Tremotino. Si erano visti poco in quei giorni a causa dei suoi impegni e sempre per qualcosa che riguardava la biblioteca.
La ragazza lo trovò nel suo negozio a spolverare un’antica lampada
“Ehi” la salutò lui alzando lo sguardo
“Non sarà di Aladino?” chiese Belle  non appena ebbe varcato la porta indicando il manufatto che Tremotino teneva in mano.
“ Sì è proprio quella lampada. Che ci fai qui?”
“Avevo pensato che potevamo andare a pranzo insieme così  arriviamo per tempo alla biblioteca.”
Lo sguardo sorpreso di Tremotino lo tradì
“Rumple, mica hai pensato di non venire?” chiese Belle ricordandosi solo in quel momento di non aver invitato Tremotino pur se aveva inviato inviti a tutto il paese. Per lei la sua presenza era scontata.
“Non so se sia il caso” rispose imbarazzato Tremotino “Oggi è un giorno speciale per te, fai il tuo debutto ufficiale qui a Storybrooke e voglio che tutto vada per il meglio. La mia presenza sarebbe solo dannosa. Devi brillare senza alcuna ombra.”
“Rumple, ma che dici?”
“Credimi Darling è meglio così. Me ne starò qui tranquillo e non rovinerò l’inaugurazione, è meglio per tutti”
“Non esiste proprio, non uscirò di qui se non insieme a te.”
“Belle non puoi mancare all’inaugurazione della tua biblioteca.”
“Credi che non ne sarei capace?” ribattè combattiva. Tremotino sospirò sapeva che lei ne sarebbe stata capace.
“Sweetheart, qui mi odiano tutti e hanno anche ragione. Non sono un buon invitato credimi.”
“Rumple a me non interessa della gente lì fuori. Hai ragione questo è il mio debutto qui a Storybrooke, è un momento importante della mia vita e io voglio che tu ci sia. E’ fondamentale per me.” esclamò infervorandosi poi, guardandosi intorno, aggiunse “Ma forse per te è più importante qualche cimelio polveroso rispetto a me.”
“Sai che non è vero. Farei qualsiasi cosa per te anche sacrificare la mia felicità affinchè tu stia bene.”
“Allora devi venire. Basta con sacrifici e rinunce, Rumple, godiamoci il momento così com’è, ok?”
“Ti avverto che non sarà piacevole vedi ogni volta le occhiatacce da Granny e i sussurri che accompagnano le nostre passeggiate. Questa volta sarà mille volte peggio. Sarai per sempre associata a me.”
“Tanto meglio tu fai parte della mia vita nel bene o nel male. Non m’importa di quello che pensa la gente.
Conosco meglio te che loro e so che persona sei in realtà al di là della magia e dell’oscurità. Farò in modo che anche gli altri vedano la tua parte migliore. Col tempo ci riuscirò.”
Tremotino non riuscì a rispondere. L’amore puro e fedele di quella ragazza così speciale gli riscaldava il cuore e si meravigliava ogni volta di come fosse fortunato ad averla incontrata. La sua vita senza di lei sarebbe stata del tutto inutile. Belle era pronta a condividere il biasimo di un intero paese pur di averlo accanto mentre lui non era riuscito a rinunciare alla magia per lei. Ma non avrebbe commesso più lo stesso sbaglio, di questo era certo, per lei adesso avrebbe fatto, in questo mondo o nell’altro, qualsiasi cosa.
“Come vuoi, Darling.” sussurrò “Sono ai tuoi ordini.” Concluse sorridendole. Belle si rasserenò, sollevata mentre Tremotino prendeva le chiavi per chiudere il negozio e seguirla.
“Oggi però niente hamburger.” Disse Belle una volta in strada “In realtà sono talmente nervosa che non ho per niente appetito.” Confessò.
“Anche io, Darling” rispose sincero Tremotino che lottava dalla mattina contro fastidiosi crampi allo stomaco, non avrebbe mai pensato che l’apertura di una biblioteca potesse mettere così in agitazione l’Oscuro. Ma la realtà era che era preoccupato per Belle e per le conseguenze della sua oscura presenza per lei. Lui aveva convissuto per anni con l’astio e la paura delle persone, anzi si era impegnato per ottenere questa forma di rispetto che solo il potere e il timore concedevano. Ma Belle era così dolce e delicata che avrebbe sofferto per quella situazione, ne era certo.
Era questo il motivo per cui non era riuscito a dormire per tutta la notte dibattendosi in rimorsi e pensieri e alla fine era giunto alla conclusione che era giusto non andare. Ma ancora una volta Belle aveva cambiato le carte in tavola.
“Davvero non hai fame? Non è che lo dici solo per non farmi sentire in imbarazzo? Solo io potevo invitarti a pranzo e poi dire che non mi va di mangiare” concluse mortificata la ragazza.
“E’ la verità, sweetheart. Che ne dici se, invece, prendiamo un gelato?”
Avevano già provato quel cibo nuovo in una loro precedente uscita e Belle lo aveva adorato, come il the freddo era qualcosa di totalmente strano.
“Ottima idea!” esclamò Belle e prendendosi per mano si avviarono verso la gelateria all’angolo.
Belle impiegò 5 minuti per scegliere tra le decine di gusti esposti, come una bambina spostava il dito da una vaschetta all’altra indecisa su quale preferire. Tremotino appoggiato al bastone rimase a guardarla beandosi di quella visione. Alla fine la scelta cadde su pistacchio e stracciatella e, naturalmente, Tremotino preso lo stesso, era bello poter commentare insieme le sensazioni dei vari gusti. Mangiarono il gelato su una panchina solitaria e assolata poco lontano dalla gelateria. Storybrooke, ad ora di pranzo, era deserta e si godettero quella tranquillità a pieno, parlando dell’evento del pomeriggio e di chi sarebbe venuto. Nessuno li guardava storto, nessuno sussurrava alle loro spalle. Quelle due ore di pace furono il miglior balsamo per il pomeriggio stressante che aspettava entrambi. Quando giunsero alla biblioteca Belle era decisamente pallida per la tensione.
“Andrà tutto bene, Darling.” Le disse rassicurante Tremotino accarezzandole il viso, anche se a sua volta temeva quel pomeriggio, ma era suo compito aiutarla in quel momento. Belle sorrise un po’ incerta ma decisamente tranquillizzata dalla presenza di Tremotino.
L’arrivo di Ruby e di Granny rasserenarono del tutto Belle. Ruby era la persona più positiva e raggiante che Belle avesse mai conosciuto ed era capace sempre di dire o fare la cosa giusta al momento giusto, era bello averla come amica. Tremotino con discrezione lasciò le due ragazze sole allontanandosi di qualche passo, anche se aveva poca esperienza in queste cose sapeva che le chiacchiere tra donne hanno sempre qualcosa di segreto e incomprensibile per gli uomini. Era contento che Belle avesse fatto così facilmente amicizia lì a Storybrooke trovando in Ruby una persona fidata disposta ad aiutarla in qualsiasi momento. Tuttavia non riuscì a non lanciare uno sguardo di disapprovazione per l’abbigliamento della signorina Lucas, quei pantaloni di pelle nera erano decisamente fuori luogo.  Si fidava ciecamente di Belle, non aveva ragione di indulgere nella gelosia quando lei aveva sopportata 28 anni di reclusione a causa sua e, nonostante tutto, gli era rimasta fedele. Con tali argomentazioni  ogni volta contrastava la paura di essere lasciato di nuovo come aveva fatto Milah, Belle era totalmente diversa. Sapeva che non sarebbe stata una compagnia forse un po’ troppo disinibita per i suo gusti  a portare Belle via da lui.
Alla spicciolata gli abitanti di Storybrooke entrarono, tutti avevano l’aria un po’ sorpresa. Non erano forse mai entrati in una biblioteca in vita loro ed essere circondati da tutti quei libri lì a Storybrooke poi era una novità assoluta.
Belle era una padrona di casa perfetta, radiosa accoglieva ognuno con un sorriso e rispondeva a qualunque domanda le ponessero sugli orari di apertura, i libri disponibili, la procedura per avere la tessera di socio. Tremotino da parte sua rimase in disparte osservando la sua donna brillare di luce propria ben deciso a non intromettersi. Naturalmente nessuno gli si avvicinò né gli rivolse la parola, la paura dell’Oscuro era radicata in ognuno. Con una fitta di rabbia osservò Moe entrare dalla porta, era ovvio Belle non poteva non invitare suo padre ma aveva sperato che non si presentasse. Trattenne la sua ira per amore di Belle e Moe ebbe il buon senso di evitarlo e di fermarsi a parlare con Brontolo all’altro lato della biblioteca.
“Rumple, vieni” la voce di Belle lo riscosse dai suoi pensieri di vendetta. La ragazza stava parlando con Snow e Charming e quando le fu accanto lei gli strinse la mano. Notò lo sguardo allibito che Biancaneve e il Principe riservarono a quel gesto e percepì i sussurri dei presenti tutti intorno. Ecco stava rovinando tutto ancora una volta. Guardò Belle temendo di vedere la delusione e l’imbarazzo sul viso dell’amata ma la ragazza gli sorrideva radiosa e indifferente a tutti
“Stavamo pensando con Snow che sarebbe bello far venire i bambini della scuola qui e  aiutarli a scegliere il libro che preferiscono leggere, che ne pensi?” chiese senza imbarazzo mentre gli stringeva l’avambraccio con la mano libera.
“La trova un’ottima idea” rispose un po’ impacciato. Capiva cosa stava facendo Belle, mostrava all’intero paese loro due insieme. Il cuore gli batteva a mille, avrebbe voluto abbracciarla e ringraziarla per la fiducia e l’amore che lei gli tributava ma si limitò a stringerle più forte la mano mentre il silenzio calava tutto intorno e gli occhi dei presenti si fissavano su di loro.
“I bambini adorano le storie. In classe non fanno altro che chiedermi di leggere per loro.” riprese Biancaneve cercando di rompere l’imbarazzo continuando il discorso come se non avesse notato il turbamento tutto intorno.
“Signori che ne dite di una fetta di dolce?” Ruby aveva deciso che quello era il momento giusto per portare sul bancone un’enorme torta a forma di libro che attrasse l’ammirazione di molti spezzando via definitivamente l’aria tesa. Il cicaleccio degli invitati riprese normalmente mentre Granny tagliava le varie fettine e le metteva nei piattini.
Belle sorrise grata all’amica per l’aiuto indispensabile che ancora una volta le aveva assicurato.
 
Era ormai sera quando, ultime tra gli invitati, Ruby e Snow lasciarono la biblioteca, non senza prima aver aiutato Belle a far un po’ di ordine.
“Grazie di tutto ragazze” disse Belle
“Di niente. Ci vediamo domani per decidere i particolari del nostro progetto biblioteca.” Rispose con calore Biancaneve imboccando la porta dietro Ruby.
Ma Belle non era rimasta sola, naturalmente Tremotino era ancora là.
“Sono stremata” esclamò la ragazza togliendosi le scarpe dai tacchi vertiginosi e rimanendo a piedi nudi.
“Non ho mai capito perché voi donne dobbiate torturarvi indossando quelle calzature infernali” ribattè Tremotino portando una sedia su cui Belle si lasciò cadere.
“Non è andata così male no?” chiese la ragazza fissando i suoi occhi azzurri in quelli di Tremotino.
“Sei stata stupenda” rispose questi con sincerità.
“Anche tu, Rumple”
“Ma io non ho fatto niente”
“Sei rimasto, nonostante tutto” non c’era bisogno di aggiungere niente altro. Quel tutto comprendeva Moe, l’intero paese e le sue paure, Belle riusciva a capirlo come nessun altro.
Tremotino fece comparire con la magia due calici di cristallo e li riempì di spumante. Ne porse uno a Belle ed esclamò allegro “Alla nuova bibliotecaria! Scusa per la magia, Darling.”aggiunse indicando la tavola “ ma un brindisi che si rispetti non può essere fatto con i bicchieri di plastica.”
Belle lo guardò con dolcezza mentre si univa al brindisi facendo toccare i due bicchieri
“Non sono arrabbiata se l’Oscuro usa la sua magia solo per rispettare le tradizioni scaramantiche. Anzi sarebbe una soluzione ai nostri problemi.” Rispose divertita
“Infatti, ci potrei pensare. Avrei un futuro come animatore delle feste.” Ribattè ilare Tremotino
“Come no. The dark one tutto e non solo per le feste. Piatti, bicchieri, decorazioni ed effetti speciali imperdibili.”
Risero di cuore entrambi, persi in quella visione assurda e comica. Restarono per ore a parlare commentando ogni singolo dettaglio dell’inaugurazione e degli invitati. Era ormai notte inoltrata quando Belle si lasciò sfuggire uno sbadiglio
“ E’ tardissimo, Darling. Hai bisogno di dormire.”
“No, non è vero.” Protestò Belle testarda cercando di nascondere un altro sbadiglio.
“E invece sì, quello sbadiglio è una prova inequivocabile.” Rispose Tremotino alzandosi, in quel momento gli sembrò di essere tornato nella sua vecchia casa quando cercava di convincere Bae ad andare a letto.
“Mi dispiace” disse Belle contrita.
“Sei stanca sweetheart, non c’è niente di cui scusarsi. Sono io che sono stato inappropriato a farti fare le ore piccole dopo una giornata così pesante. Ho dimenticato che non tutti sono insonni come me. E’ solo che  quando sono con te il tempo corre veloce.” Continuò Tremotino cominciando ad indossare il cappotto.
“Hai anticipato quello che stavo per dire io” ribattè allegra Belle alzandosi a sua volta. “E’ stata una giornata speciale grazie a te. Non ce l’avrei mai fatta da sola” disse con calore la ragazza mentre lo accompagna alla porta.
“Sono contento di esserti stato utile, dearie.”
Tremotino aveva già aperto la porta ma non si decideva ad uscire, era come se qualcosa lo trattenesse. Doveva salutarla, avrebbe voluto baciarla ma forse lei non voleva, forse sarebbe stato inopportuno, non osava prendersi libertà che non gli erano concesse, non voleva rovinare tutto. Belle come leggendogli nel pensiero si sollevò sulle punte e posò le sue labbra morbide alla sua bocca. Lui ricambiando il bacio, la strinse a sé, lasciandosi andare a quella sensazione di felicità che costituiva ancora una novità assoluta per lui. Quando si separarono Belle esclamò divertita “Beh credo che un bacio oggi il mio principe se lo sia proprio meritato.”
“Principe? Mi chiedo chi mai possa essere, di certo non io. Oscuro, codardo, bestia sì ma principe decisamente non è il titolo che mi spetta.”
“ Se guardi oltre le apparenze anche tu hai l’animo di un principe, Rumple. Con il tempo imparerai anche tu a vedere quello che per me è già chiaro.”
Le sorrise grato per la sua fiducia e stringendosi la sciarpa al collo le chiese “Ci vediamo domani?”
“Certo passo io al negozio. Porto il pranzo così proviamo la mia cucina.” Rispose Belle con una fitta d’ansia nella voce, chiaramente dubitava dei risultati della sua esperienza culinaria.
“Sono cero che sarà tutto buonissimo” rispose rassicurante Tremotino che aveva ben interpretato la sua paura “ e nella peggiore delle ipotesi cucinerò io qualcosa.”
Belle sorrise felice “Buona notte Rumple”
“Buonanotte, Darling. Mi raccomando chiudi subito a chiave la porta.” Tremotino uscì in strada ma non si allontanò dal marciapiede fino a che non sentì la serratura scattare. Temeva per la sicurezza di Belle più che mai. Gli eventi che avevano coinvolto Regina avevano dimostrato che lei era un bersaglio per chiunque volesse fare del male a lui. E purtroppo come Tremotino o Mr Gold di nemici ne aveva fin troppi.
 
SPAZIO AUTRICE
Ormai l’astinenza da OUAT e l’ansia per Lacey mi fa sragionare. E’ stato triste non vedere l’apertura della biblioteca. Belle sarebbe stata felicissima di condividere il suo sogno, il suo paradiso con tutta Storybrooke e da qui è nata questa one-shot. Non so bene in quali tempi collocarla ma più o meno dopo l’hamburger date andrebbe bene prima del dramma del confine.
Grazie a tutti quelli che hanno letto e ancora di più grazie a chi vorrà recensire i commenti sono più che ben accetti.
  
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