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Autore: ssplinter    10/04/2013    2 recensioni
Larry Stylinson wedding,
what else?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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«Dai Louis, non c’è un minuto da perdere! Gli invitati sono tutti in chiesa, stanno aspettando.»La voce di Liam rimbomba per l’intero corridoio mentre lui si appresta a correre da una stanza all’altra per gli ultimi dettagli, come una trottola. E’ tutta la mattina che non fa altro che correre, lamentarsi per qualcosa fuori posto e dare ordini a destra e manca a chiunque gli si pari davanti; e vederlo così impegnato ed euforico mi porta ad avere di tanto in tanto un sorrisino riconoscente stampato sul volto. Ma la tensione è tanta, estremamente palpabile nell’aria, e non riesco a stare fermo senza fare nulla per poco più di un minuto.
Così sbuffo, cercando di scaricare la tensione con quell’unico gesto, e intanto mi rigiro ancora una volta davanti lo specchio alla ricerca di una qualsiasi cosa fuori posto giusto per prendere tempo, stirando con le mani la giacca nera che sembra volermi soffocare.
Liam, sorridente, fa capolino dalla fessura della porta e si ferma a guardarmi compiaciuto.
«Dai, idiota, stai benissimo»afferma, spalancando la porta ed entrando nella stanza a passo felpato, poi mi si avvicina lentamente e mi da una pacca amichevole sulla spalla, quasi a volermi confortare.
«Sembra tutto così surreale.. non riesco ancora a crederci.» Sussurro, passando distrattamente una mano tra i miei capelli laccati e tirati all’indietro.
«Dai, Louis! Oggi è il grande giorno, tra poco ti sposi!» dice lui raggiante, ignorando di proposito le mia parole, e io non posso fare a meno di sbuffare di nuovo, giusto per enfatizzare il mio disappunto.
«Credo di essere sul punto di vomitare.» Sussurro, incrociando lo sguardo di Liam e cogliendo la sua occhiataccia sprezzante; e a stento riesco a trattenermi dallo scoppiare in una risata puramente isterica.
«Sei solo agitato.» E’ la sua unica spiegazione, e io non posso fare a meno di essere d’accordo con lui.
Perché si, sono completamente agitato, e il mio stomaco sembra essersi ridotto a una poltiglia di piccoli e fastidiosi ragni che sembrano essere in procinto di risalire lungo tutto il mio stomaco per poi uscire in modo poco elegante solo per poter vedere l’espressione sbalordita di Liam; e subito dopo aver formulato quell’orrido pensiero non posso fare a meno di ritenermi del tutto fuori di testa.
Quel matrimonio mi aveva rovinato, in tutti i modi possibili.
«Liam, non penso di farcela..» sussurro, passando una mano sugli occhi e coprendomi man  mano il viso, come a volermi nascondere da tutto quello che sarebbe successo di lì a poco. «Io.. non sono pronto, solo questo. Non voglio.. è una responsabilità troppo grande per me..» dico, cercando di regolare il mio tono di voce e di eliminare in qualche modo quel nodo che mi serra la gola e che mi impedisce perfino di respirare normalmente. Liam esita un attimo, giusto il tempo di rielaborare le mie parole e trovare la cosa giusta da dire.
«Oh, non essere ridicolo. Avete aspettato tanto questo momento, è ovvio che ce la farai.»Poi afferma, incrociando le braccia al petto e guardandomi apprensivo. Io sospiro, e mentre allontano lentamente le mani dal mio viso, sento gli occhi inumidirsi e il petto caricarsi di nuove preoccupazioni. So che devo stare calmo e che ormai non posso tirarmi indietro, così faccio un lungo respiro e sposto lo sguardo su Liam regalandogli un sorriso appena accennato.
«Ok Louis, sentimi.. Questo è solo.. sei solo preoccupato di non riuscire ad affrontare il futuro, quello che vi aspetta dopo, ma pensa ad Harry e all’amore che vi unisce; pensa a tutto quello che avete fatto, a quanto avete combattuto contro il resto del mondo per essere qui, oggi. Voi ce la farete, insieme. Va bene? Capisci cosa intendo dire?»chiede Liam incrociando i suoi occhi coi miei, e in qualche modo quello sguardo carico di certezze mi aiuta a riprendere coraggio e a mettere da parte alcune delle mie preoccupazioni.
«Ok, va bene..»dico solo, facendo un altro lungo respiro e stirando di nuovo la giacca lungo i miei fianchi. «Sono pronto»affermo, incitandolo a prendere in mano la situazione.
Non credo che senza il tuo aiuto riuscirei ad arrivare fino alla chiesa.
Penso, non appena Liam mi sorride nuovamente raggiante e subito dopo si avvia verso la porta; e in quell’attimo appunto nella mia mente
Probabilmente non riuscirei nemmeno a partire da casa, ma evito di fermarmi troppo su questo argomento per evitare ulteriori dubbi e preoccupazioni.
«Andiamo allora, Boo Bear.»Dice, invitandomi a seguirlo con un gesto della mano; e in meno di cinque minuti già mi ritrovo sull’auto bianca posta esattamente davanti l’entrata di casa nostra che già so mi porterà dal mio futuro marito, e al solo pensiero un brivido di eccitazione mi percorre impercettibilmente la schiena. Il viaggio non dura molto, al massimo una decina di minuti; e per tutto il viaggio un silenzio tombale rimbomba per l’intera auto, quasi a volermi accusare di essere così insicuro e costantemente indeciso perfino sul matrimonio con Harry, che dovrebbe essere la mia unica e salda certezza; e quasi come a volersi ribellare a quella situazione, la mia mente inizia a vagare irrefrenabile ripercorrendo i momenti più significativi del mio passato e soffermandosi momentaneamente su ognuno.
La mia prima cotta per una ragazzina di nome Emily, il mio primo bacio; la mia prima rissa con un ragazzino di nome Lawrence; la mia prima sigaretta col mio amico Stan e il mio primo bacio con un ragazzo conosciuto alle superiori; fino ad arrivare all’incontro con Harry ad x-factor, alla formazione della band e a tutti i momenti passati con i ragazzi; e la cosa che risalta maggiormente ai miei occhi è quanto sia cambiata la mia vita da x-factor. L’incontro con Harry è stata sicuramente la svolta più importante e decisiva della mia vita, perché grazie a lui ho abbandonato ogni idea sul mio essere etero, dubbio che ancora mi tormentava nonostante le numerose scappatelle con diversi ragazzi; ma la cosa più importante è che grazie ad Harry ho imparato a donare e a ricevere amore, e questa consapevolezza mi porta ancora una volta a capire quanto io sia stato fortunato ad incontrarlo, e quanto lo sia ancora di più ad averlo tutto per me, a ricevere il suo amore incondizionatamente e nonostante i miei numerosi difetti. Perché lui mi ama; mi ha sempre amato, sin dal primo momento; e perché io amo lui. Come se non avessimo mai avuto una scelta, come se avessimo sempre saputo come sarebbe andata a finire.
E, quasi come in  un film, la mia mente ripercorre i momenti più significativi che ho condiviso con Harry; dal nostro incontro al nostro prima bacio; dalla nostra prima volta a quando mi ha chiesto di donargli il mio cuore e la mia anima, di amarlo per l’eternità.
 
 
“That's what makes you beautiful”
 
Intonammo con sicurezza le ultime note della canzone ormai conosciuta in ogni angolo del mondo; quella che ci ha consacrati come idoli delle ragazzine, che ci ha spediti direttamente nel mondo dello spettacolo, così spietato e crudele; e un attimo dopo le forti luci dei riflettori che puntavano su di noi, pronte a segnalare ogni nostra minima mossa, si spensero.
Ed ecco che anche il nostro ultimo concerto del nostro primo tour internazionale era terminato. Io sospirai di sollievo, già pregustando i mesi di vacanza che sarebbero senza dubbio seguiti, e con passo sicuro mi avviai verso quella che sarebbe stata la strada verso la libertà, finalmente.
Ma «Louis»la voce roca e profonda di Harry rimbombò in quel silenzio assordante, e il tempo sembrò fermarsi per un secondo. Io mi immobilizzai sul palco, totalmente sorpreso e incerto sul da farsi; quasi incapace perfino di pensare. Cosa aveva intenzione di fare quel ricciolino dalle idee esuberanti?
Subito la luce forte dei riflettori tornò a puntare prepotentemente su di noi, e io non potei fare a meno di lanciare uno sguardo carico di richieste di aiuto in direzione dei ragazzi che intanto ci guardavano sorridenti esattamente oltre la soglia della porta che portava al backstage.
«Harry?»chiesi girandomi cautamente nella sua direzione e cercando di controllare il tremore della mia voce, ma il sorrisino che subito dopo le mie parole spuntò sulle labbra di Harry mi informò che non ero affatto riuscito nel mio intento. Subito l’immagine di Harry in ginocchio sul nero pavimento ormai logorato del palco si fece strada sullo schermo gigante posto esattamente alla destra del palco, e inaspettatamente il mio cuore perse un battito.
«Louis, avvicinati..» mi incitò Harry, e immediatamente la mia mente iniziò a vagare cercando di selezionare ogni possibile via di fuga. Quella situazione non mi piaceva per niente, e il fatto che lui fosse sempre stato contrario ad ogni tipo di contraddizione verso i manager mi portò ad essere ancora più cauto e tremolante di quanto già non fossi.
Così, mentre avanzavo lentamente verso di lui cercando di prendere quanto più tempo possibile, il mio guardo si spostò velocemente sulle centinaia di ragazzine che ci guardavano stupite almeno la metà di quanto lo ero io; e subito un attimo dopo tornai a scrutare il ragazzo che, intanto, aveva estratto dalla sua giacca una piccola scatolina nera che ora teneva nella mano destra tesa rigidamente in avanti.
Sembrava quasi che tremasse.
Non appena mi fermai esattamente davanti a lui i nostri occhi si incrociarono e una piccola scarica di adrenalina percorse la mia spina dorsale, mentre gli occhi verdi e profondi di Harry si velarono di una sottile preoccupazione.
«L-Louis, vorresti farmi l-l’onore di diventare m-mio marito?»chiese balbettando impercettibilmente, e subito un enorme sorriso andò allargandosi sulle sue rosse labbra.
«Cosa?»chiesi io, strabuzzando gli occhi e guardandomi intorno spaesato.
Harry, un ginocchio piegato per terra e l’altro piegato davanti al suo torace, una mano tesa in avanti con una scatolina nera in mano, mi aveva appena chiesto di sposarlo.
Era ovvio che avrei accettato.
 
 
 
 
 
 
 
Non appena metto piede all’interno della chiesa, vedo mia madre avvicinarsi lentamente alla mia destra e poggiare accuratamente il suo braccio nel mio mentre mi sorride amabilmente cercando di infondermi quella fiducia che agogno così ardentemente. Iniziamo a camminare a piccoli passi verso l’altare, e non appena avanziamo di un passo sento la rinomata marcia nuziale invadere ogni centimetro della chiesa.
So che dovrei sorridere, o almeno cercare di sembrare felice e rilassato, ma proprio non ci riesco: ogni muscolo del mio corpo è contatto dall’agitazione. Mi sento come in procinto di salire su un patibolo, ma so che ad ogni passo mi avvicino sempre più al mio futuro, e mi impongo di riprendere il controllo.
Mi manca il fiato; cerco di respirare ma proprio non ricordo come si fa.
Cerco di controllarmi stringendo le mani tra di loro, ma quest’ultime sono sudate e dopo soli due secondi non resisto più, e decido di sciogliere l’incastro. Sento una leggera sensazione di umido attraversarmi lungo tutta la spina dorsale, e subito dopo mi accorgo di avere la fronte imperlata da un sottile strato di umidità, e non posso fare a meno di pensare alla mia immagine impacciata davanti a tutti.
L’agitazione è tanta, e tutti quegli occhi così carichi di aspettative che mi scrutano non fanno altro che peggiorare la situazione. Sono quasi tentato di urlare, voltarmi e mollare tutto, ma non appena alzo lo sguardo e trovo gli occhi verdi e lucenti di Harry guardarmi sorridenti, non posso fare a meno di abbandonare l’idea precedente e pensare che mai e poi mai potrei abbandonare quel dono sceso dal cielo; quell’angelo. Il mio salvatore.
Così mi avvicino ancora un po’ all’altare e, dopo aver finalmente lasciato il braccio di mia madre che sembrava volermi soffocare senza pietà, con altri due passi sono finalmente al fianco destro del mio ragazzo; il mio futuro marito che non riesce a smettere di sorridere.
Lui non è preoccupato, lo vedo. Nei suoi occhi non si scorge un velo di preoccupazione, solo felicità e una piccola impazienza nell’avermi finalmente tutto per se; e nonostante tutto non riesco a capire come faccia a non essere teso. So che l’unica cosa che in quel momento il mio amante può scorgere nei miei occhi è preoccupazione e paura, pura e intensa, e non posso fare a meno di sentirmi in colpa, perché semplicemente penso di non essere pronto per tutto questo e vorrei solo poter tornare a casa, indossare i pantaloni della tuta e rintanarmi sotto le coperte.
Ma contro ogni muscolo del mio corpo, mi sforzo di sorridere e di sembrare il più naturale possibile, ma Harry mi conosce anche meglio di se stesso e senza molta difficoltà capisce che quello è tutto tranne che un sorriso, perché lui sa che sono agitato, sa che tutto quello per me è difficile, e io so che lui riesce a leggermi dentro con un solo sguardo.
La sua mano si avvicina titubante alla mia e, dopo un attimo di esitazione, la afferra e la stringe forte. Le nostre dita si intrecciano delicatamente, si incastrano e si completano a vicenda, e con quel semplice contatto capisco che è tutto perfetto, che è così che deve essere: io e lui, soli contro il mondo con solo il nostro amore come arma. Così, anche quel sottile velo di preoccupazione scompare dai miei occhi e in quel momento capisco di essere finalmente pronto ad affrontare questa e le innumerevoli battaglie che seguiranno.
Due bambine vestite con due identici vestitini di pizzo rosa si avvicinano lentamente a noi con le braccia tese in avanti per sorreggere il cuscino su cui sono posate le nostre fedi, sorridendo amabilmente. E’ visibile la loro eccitazione, e il fatto che  la consapevolezza  che siano due uomini a sposarsi anziché un uomo e una donna non le turba minimamente, mi porta a sorridere istintivamente immaginando un futuro con Harry e con due probabili bambini. Sarebbe magnifico, e il mio cuore scoppia di gioia al solo pensiero.
«Carissimi Harold e Louis, siete venuti insieme nella casa del Padre perché il vostro amore riceva il suo sigillo e la sua consacrazione davanti al ministro della Chiesa e davanti alla comunità. Voi siete già consacrati mediante il Battesimo: ora Cristo vi benedice e vi rafforza con il sacramento nuziale, perché vi amiate l'un l'altro con amore fedele e inesauribile ed assumiate responsabilmente i doveri del matrimonio. Pertanto vi chiedo di esprimere davanti alla Chiesa le vostre intenzioni.
Harold e Louis, siete venuti a contrarre matrimonio in piena libertà, senza alcuna costrizione, pienamente consapevoli del significato della vostra decisione?»chiede il prete congiungendo le mani e abbandonandole all’altezza dei fianchi.
«Sì.»Rispondiamo in coro, dopo aver preso un lungo respiro.
«Siete disposti, nella nuova via del matrimonio, ad amarvi e onorarvi l'un l'altro per tutta la vita?»  chiedeancora il sacerdote, puntando il suo sguardo nel mio, e non posso fare a meno di deglutire rumorosamente.
«Sì.» Risponde subito Harry, e io lo seguo dopo alcuni secondi.
«Siete disposti ad accogliere, responsabilmente e con amore, i figli che Dio vorrà donarvi ed educarli?». E’ di nuovo il sacerdote a parlare, e io sorrido al solo pensiero di una famiglia con Harry, di una vita al suo fianco.
“Sì.»Rispondo subito, senza indugi, e subito dopo sono seguito da Harry che risponde con altrettanta convinzione. A questo punto nessuno dei due è disposto a tirarsi indietro.
«Se, dunque, è vostra intenzione unirvi in matrimonio, datevi la mano destra ed esprimente, davanti a Dio e alla sua Chiesa, il vostro consenso.» afferma il sacerdote con una punta di ironia nella voce, guardando sottecchi tutti i presenti.
«Io, Harry, accolgo te, Louis, come mio sposo e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.» dice Harry, e nella sua voce si può scorgere un sottile velo di emozione.
«Io, Louis, accolgo te, Harry, come mio sposo e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia.. e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.»
«Il Signore onnipotente e misericordioso confermi il consenso che avete manifestato davanti alla Chiesa e si degni di ricolmarvi della sua benedizione. L'uomo non osi separare ciò che Dio unisce»  
«Amen.»Rispondono in coro tutti coloro che assistono alla scena alle nostre spalle col fiato sospeso e carichi d’emozione.
«O Signore, santifica l'amore di questi sposi: l'anello che porteranno come simbolo di fedeltà li richiami continuamente al vicendevole amore. Per Cristo nostro Signore»annuncia il sacerdote, e con un gesto della mano fa segno alle due bambine di avvicinarsi per portare le fedi alla nostra portata.
«Amen.»Rispondono nuovamente tutti gli invitati in coro, e Harry sorride alle bambine quando sono ormai a pochi centimetri distanti.
«Louis, ricevi questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.»Annuncia Harry, prendendo la fede dorata dal cuscino e portandola direttamente al dito anulare della mia mano sinistra e regalandomi uno dei suoi magnifici sorrisi. Quanto mi erano mancate le sue fossette.
«Harry, ricevi questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.»Dico a mia volta, prendendo la fede dal cuscino di pizzo bianco e portandola all’anulare della sua mano sinistra, ricambiandogli spontaneamente il sorriso. Lui si avvicina lentamente al mio orecchio e, dopo un attimo di esitazione, sussurra parola che mai sarebbero state più gradite.
«Adoro quando sorridi.. adoro il tuo sorriso»e io sorrido, ancora e ancora, mentre un brivido percorre la mia schiena e un flebile rossore mi colora le guance.
«Per il potere conferitomi dalla Chiesa vi dichiaro marito e.. marito!»annuncia allora il prete con visibile imbarazzo, mentre Harry cattura nuovamente il mio cuore con un solo sguardo. «Puoi baciare la.. lo sposo..»continua il prete, e nemmeno il tempo di finire la frase che le labbra di Harry premono impazienti sulle mie, mentre un ennesimo sorriso, questa volta di sollievo, si prolunga timidamente sulle mie labbra.
«Hey, lasciate le smancerie per il viaggio di nozze!»ride Niall alle nostre spalle, e dopo un ultimo assaggio di labbra decidiamo finalmente di lasciarci, imbarazzati, per avviarci direttamente all’uscita della chiesa e sviare i saluti e le congratulazioni dei vari parenti.
Arriviamo con non poche difficoltà all’uscita della chiesa, e non appena mettiamo piede fuori, una nuova emozione si impossessa di me: libertà. Pura e semplice libertà.
Quella libertà che io e Harry abbiamo agognato per così tanto tempo, e che finalmente ci è stata concessa. E io non posso fare a meno di essere felice e sorridere, perché un nuovo sole illumina il mio mondo; il sole migliore che avessi mai potuto neanche lontanamente immaginare.
Harold Edward Styles è finalmente mio marito, e non potrebbe esserci cosa migliore.


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Oooooookay. 
Allora, vorrei partire dicendo che questa one-hot è completamente ispirata e incentrata sul video "Larry Stylinson wedding AU" (non credo ci sia bisogno di dirvi di cosa parla o dove trovarlo lol).
Ppppoi, vorrei dedicare questo piccolo capolavoro a Miky, Vale ed Elvy, che mi sopportano e mi amano;
non posso fare a meno di ringraziarvi di esistere; 
poooi, alla mia piccola genietta del male OneTwilight, che mi sopporta a scuola ogni sacrosanta giornata;
poooi, a Martina e Federica che (Dio, sembro una di quelle scrittrici alla fine di un libro lol) mi hanno apprezzato fin da subito; 
vi voglio un mondo di bene ragazze c: non è vero, vi odio lol

Poi... Non lo so, ditemi cosa ne pensate; è la mia prima one-shot.
Peace, love and Larry Stylinson.


Dai, che mi sono impegnata.





 

 

*sposateli, vi prego çç*

   
 
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