Normale giornata di autunno, solita scuola, e soliti allenamenti. Questi giorni cominciavano già a stancarmi.
Da quell’anno avevo cominciato a fare allenamenti di ginnastica artistica tutti i giorni perché quell’anno sarei diventata una “master”. Già, perché quando compi 16 anni se vuoi fare la ginnasta, invece di farti godere la vita, tela distruggono raddoppiando gli allenamenti.
Ma cosa ci vuoi fare? Per inseguire i tuoi sogni dovrai sacrificare qualcosa, no?
Quel giorno i miei allenamenti si spostavano in una nuova palestra, dove c’era più spazio e più attrezzi per lavorare.
La squadra sarebbe rimasta la stessa e gli insegnanti probabilmente anche, a parte magari uno o due che sarebbero stati sostituiti da altrettanto stronzi e crudeli. Ma tanto ormai ci ero abituata.
Appena entrai nella nuova struttura capii perché questo cambiamento. Dalle vetrate potei vedere l’immensità della stanza e soprattutto la quantità di attrezzi utili per allenarsi (finalmente) decentemente.
Mentre stavo osservando tutto questo entrò Bee: Bee era una delle mie migliori amiche, che avevo conosciuto proprio grazie a questo sport.
-Oddio Ef, lo sai che… O mio Dio. Wow è enorme!- disse riferendosi alla stanza – Comunque lo sai che ho sentito che Wanda è stata sostituita?-
Mi girai di scatto verso di lei.
-Come?! No, Wanda era l’unica allenatrice normale e simpatica che c’era rimasta! Scommetti che viene sostituita da una stronza?-
Gli occhi marroni di Bee mi fissavano, e non appena finii la frase non potette fare a meno di annuire.
-Beh, sai dov’è lo spogliatoio?- chiese lei.
Non ne avevo la più pallida idea, quindi girammo per i corridoi di quella struttura per un po’ di minuti.
Quando finalmente ci fummo cambiate, arrivarono anche le altre nostre compagne, ovviamente stupite come noi.
Melanie ci mise subito a lavorare non appena entrate, ma prima ci presentò quello che doveva essere il sostituto della nostra Wanda.
-Lui è Harry, e vi aiuterà soprattutto nella trave, ma comunque potete chiedergli aiuto in qualunque cosa.- finì di dire con una vocetta stridula e seccata. Quanto la odiavo.
Harry era praticamente un ragazzo: avrà avuto sui diciotto-diciannove anni e sembrava piuttosto sicuro di sé.
La mia mente si stava sforzando di capire con quale cazzo di criterio una persona mette un ragazzo appena uscito (o forse ancora) dall’adolescenza in un gruppo di ragazze sempre a gambe scoperte e in canotta. Mah.
Tutte lo guardavamo piuttosto curiose, e lui accennò un sorriso.
Beh, almeno era carino. Ok, diciamo che era un figo assurdo e tutte ci stavamo sbavando dietro.