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Autore: puiui    10/04/2013    2 recensioni
Racconti della vita di 26 persone che si sono ritrovate insieme per una serie di coincidenze
Tutto iniziò quando, a scuola, la nostra dolce professoressa assegnò il compito di immaginare i componenti della nostra classe dopo dieci, quindici anni.
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2. Maia.


 
Dopo aver parlato di Iucrezia, però non posso non parlare di Maia, storica compagna di banco.
Maia che ride sempre e che è sempre di buonumore.
Saltellava qua e là per la classe con lo spirito dell'eterna bambina.
Chi se non lei, poteva diventare una pediatra?
Ma non una di quelle pediatre che ti descrivono lo sciroppo amaro per la tosse. No, è una di quelle pediatre che la mattina si vestono da clown per far sorridere i bambini ricoverati.
Che poi dovrebbe essere la prima a essere rinchiusa, è un'altra storia. 
Saltella ancora prima di entrare in sala operatoria, anche se deve fare qualcosa di triste o ha passato una brutta gironata, sorride.
Affronta così la sua vita, così l'affronta Luigi. 
Così l'affronteranno i loro due gemelli.
Una di quelle famiglie felici.
Di quelle che si vedono nei film.
Di quelle che la mattina si alzano e usano i piatti come batteria.
Di quelle che ti fa venire il nervoso perché ride sempre.
Che vorresti affogare nelle ciotole su cui fanno i loro concerti.
Alla mulino bianco. 
Una di quelle famiglie di pazzi incurabili.
Una famiglia che nel cinema fa sempre casino e non ti fa capire niente. 
Tutti felici e contenti finchè non muore il gatto.
Poi cinque giorni di lutto e di nuovo giù rompere le palle.
 
 
I suoi figli diventeranno poi dei tipetti alquanto particolari.
Gianni e Pinotto. Fred e George.
Inseparabili. Maghi negli scherzi.
Il giorno in cui nacquero c'eravamo tutti.
Raduno dei liceali anno 2016/17.
C'eravamo quasi tutti anche Nichele che stava sempre solo.
Durante un lento si sentono urla e grida provenire dal centro della pista. Si sono rotte le acque, urla qualcuno.
Chi può essere, se non Maia?
Ovviamente queta volta aveva veramente una buona ragione per urlare. Di solito però no, Maia.
Dolce, cara Maia che urla frasi improbabili tra la folla allibbita.
Urla, urla, urla chiamano un'ambulanza.
Viaggio di una ventina di macchine verso l'ospedale.
Faccia stravolta delle infermiere che non aspettavano di certo una ventina di persone in abito da sera, con il bonus della donna incinta di due gemelli. 
Tipica giornata quando eri con Maia.
Arriviamo all'ospedale e troviamo l'unica che mancava all'appello.
Mostanza. Quella sera di turno all'ospedale.
 
 


 
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Angolo autrice 
Allora questo qui si introduce un nuovo personaggio. Maia.
Il nome è sempre modificato, anche se più  decente rispetto ai precedenti. c:
  
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