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Autore: floorcoaster    31/10/2007    3 recensioni
11 Motivi per cui Draco e Hermione si appartengono l'un l'altro.
Long-fiction scritta in risposta alla challenge della community 11 Reasons
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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11 Reasons General Theme: 11 Reasons why Draco and Hermione Belong Together
Pairing: Draco Malfoy, Hermione Granger
Titolo: The One Who Knows
Rating: PG
Disclaimer: Harry Potter non è mio.
Word Count: 1675
Prompt: Tabella 4 (Difetti e virtù) - Speranza


°°°°°

And shake my head and laugh and say
It all went by so fast

°°°°°


Hermione era seduta nella libreria della propria casa, a scrivere una lettera per i suoi genitori. Era il due settembre, le dieci in punto del mattino. La lettera era dettagliata, come solito per tutti i suoi scritti. Parecchie cose erano successe nel corso dell’ultima settimana, e Charles e Emily avrebbero voluto saperle fino all’ultimo particolare.

Era arrivata a metà del suo racconto, quando suo figlio, Nathan, entrò nella stanza e si mise affianco alla sua sedia.

“Ciao,” lo salutò Hermione, scompigliandogli i capelli.

“Ciao, Mamma,” rispose, scostando la proprio testa dalle sue dita. “Hai ricevuto una lettera. Ho dato un biscotto al gufo.” Protese una mano.

“Oh, grazie.” Osservò la busta in mano al figlio e riconobbe immediatamente la calligrafia della figlia. Capì immediatamente di quello che si trattava. L’eccitazione ribollì dentro di lei, il viso le si illuminò in un sorriso mentre prendeva la lettere. “Dov’è tuo padre?”

“Umm… credo sia fuori con Adelaide e Sienna.”

“Dove?” chiese.

“Al campo, credo,” rispose, grattandosi il capo.

Hermione sorrise. “Naturale. Chissà perché la cosa non mi sorprende? E perché non sei anche tu al campo?”

Nathan scrollò le spalle. “Stanno facendo delle esercitazioni.”

“Ah. Tuo padre è ancora convinto di poter mettere su la propria squadra di Quidditch.”

“Hai visto volare Adelaide?” commentò Nathan. “Impossibile. Mi dispiace per papà.”

Hermione sogghignò. “Hai ragione. Temo che abbia preso quel tratto da sua madre. Cosa stavi facendo?”

“Beh, li stavo guardando, ma adesso credo che andrò a leggere,” replicò Nathan.

“Come vuoi.”

“Magari dopo puoi giocare con me.”

“Certo! Mi piacerebbe tanto. Anzi, sai cosa? Vieni con me da tuo padre. Ho voglia di vederlo.”

“Okay.”

Hermione si alzò dalla scrivania e rimise al proprio posto la piuma. Prese la mano di Nathan nella propria e insieme si diressero verso il giardino sul retro e poi al campo, una versione più piccola rispetto a quello ufficiale, che Draco aveva costruito. C’erano tre cerchi improvvisati come reti e aveva delimitato le linee di metà campo.

Tutti i vicini consideravano quella costruzione bizzarra, ma vivevano in campagna, abbastanza lontano dagli altri perché qualcuno diventasse sospettoso, vedendo tre cerchi ad altezze diverse sulla loro proprietà. Se mai avessero chiesto, avrebbero risposto che si trattava di opere artistiche.

Quando lo trovarono, Draco stava dando delle indicazioni alle sue due figlie più piccole. Si stavano impratichendo a montare le loro scope. Hermione e Nathan si fermarono a qualche metro di distanza, e lei sorrise, mentre osservava la scena. Adelaide era completamente senza speranza.

“Credo che ci sia troppo di sua madre, in lei,” proclamò Hermione, riprendendo a camminare verso la sua famiglia.

Draco sollevò lo sguardo, disperato. “E già. Credo anch’io.”

Adelaide corse verso la madre e le cinse le ginocchia con le braccia.

“Ehi, dolcezza,” disse Hermione, lasciando andare la mano di Nathan per abbracciare la figlia. Poi la prese in braccio, sollevandola da terra, e tornò a guardare il marito. “Draco, abbiamo… ricevuto una lettera da Gemma.”

I suoi occhi si spalancarono. “Oh!”

Sapeva che si trattava di una lettera importante. Entrambi non vedevano l’ora di poter strappare la busta.

“La… leggiamo, allora?” chiese Hermione.

Draco buttò uno sguardo su Sienna, che stava volteggiando a pochi piedi da terra, guardando il padre con impazienza. “Perché non porti dentro Laidie e Nathan e, um, arrivo tra un secondo.”

“Okay,” rispose Hermione.

Ancorandosi Adelaide su un’anca, prese per mano il figlio e li riportò entrambi dentro casa. Si diressero verso la camera dei giochi e cercò qualcosa con cui tenerli occupati. Draco entrò qualche minuto dopo con Sienna, che si unì al fratello e alla sorella.

“Nathan, vuoi dare un occhio alle tue sorelle per un po’? Tuo padre ed io vogliamo vedere cosa ha da dire Gemma.”

“Okay, ma’,” rispose distrattamente, senza togliere gli occhi da quello che stava facendo.

Draco e Hermione corsero via, come due bambini che per poco non erano stati scoperti a fare cose che non dovevano. Sorridevano incontrollabilmente, mentre si dirigevano verso la prima stanza in cui entrambi si sarebbero potuti sedere confortevolmente. Incapaci di protrarre l’attesa ancora più a lungo, si fermarono su un divanetto nel corridoio.

“La vuoi aprire tu? O faccio io?” chiese Hermione.

Draco si morse il labbro e fissò intensamente la lettera. “Aprila tu,” decretò poi.

“Sicuro?”

“Sì, assolutamente. Voglio che sia tu ad aprirla.”

“Okay,” rispose, non sentendosi più in bisogno di ulteriori conferme. Strappò la busta e ne estrasse la pergamena contenuta all’interno.

Cari Mamma e Papà,” iniziò a leggere ad alta voce.

“Hogwarts è spettacolare! È il posto più incredibile che abbia mai visto, persino più di Diagon Alley e della Drogheria. Ho visto Hagrid per prima cosa, mentre ci faceva attraversare il lago. Tutti erano impressionati dal fatto che sapesse il mio nome. Tutti i miei insegnanti sono simpatici e tutti sono amichevoli. Ho ricevuto qualche strana occhiata da parte di alcune persone, ma mi avevate detto che poteva succedere.

“Comunque, so che siete molto curiosi sullo Smistamento, e quindi senza altri ritardi… dovreste sapere che sono stata Smistata a Corvonero.”


Hermione fermò la lettura. “Corvonero?”

“Cosa?!” gemette Draco, strappando di mano la lettera a Hermione e rileggendo i primi paragrafi. “Corvonero.” Lo disse come se stesse assaggiando qualcosa per la prima volta e non fosse del tutto sicuro di cosa ne pensasse al riguardo.

Si guardarono l’un l’altro. “Come può essere possibile?” si chiese Hermione.

“Era un colpo certo per Serpeverde!” commentò Draco.

No, Grifondoro!” ribatté Hermione.

“Beh, per lo meno non è Tassorosso.”

“Draco,” lo ammonì Hermione, schioccando la lingua. Poi, “Corvonero!”

“Chi vince la scommessa, allora?” chiese Draco, guardandola.

“Non lo so! Qualcuno ha puntato su Corvonero?”

“Qualcuno deve esserci.”

“Luna!” esclamò Hermione. “Lei era a Corvonero.”

“Merlino, ha vinto una tonnellata di Galeoni, eh?” disse Draco, calcolando mentalmente l’ammontare delle scommesse.

“Già… è stata l’unica a scommettere su Corvonero.”

Rimasero in silenzio per qualche istante, poi Draco riprese a parlare. “Non è che sia una sorpresa completa, però. Sua madre è un genio.”

Hermione sorrise. “Neanche suo padre è del tutto stupido. Dopotutto, è stato abbastanza furbo da conquistare sua madre.”

“Oh, molto carino,” disse con un sorriso, facendole il solletico per un momento e poi prendendole il viso tra le mani e baciandola teneramente. Quando la guardò negli occhi, non li vide ricolmi d’altro che puro amore.

“Finisci la lettera,” lo incoraggiò a bassa voce, porgendogliela.

… sono stata Smistata a Corvonero.

“Una ragazza che ho incontrato sul treno è stata Smistata a Serpeverde. È venuta da me, dopo la festa, e mi ha detto che erano tutti certi sarei stata nella sua casa. Le ho detto che una persona non viene definita dal suo nome.”

Draco si interruppe e si mise la lettera in grembo. Poi guardò Hermione, che sfoggiava un ampio sorriso. “È un peperino, eh?” disse Draco.

“Già, lo è davvero.”

Rimasero seduti in silenzio, pensando entrambi a quanto speciale fosse la loro figlia.

“Nathan sarà un Serpeverde,” disse Draco dopo alcuni minuti.

“Curioso – stavo pensando la stessa cosa, a parte la Casa, che sarà Grifondoro. Così come per Adelaide.” Sospirò. “Anche se, se devo essere sincera, credo che Nathan sarà un Serpeverde. Ammetto che vorrei che fosse un Grifondoro. Anche Sienna credo che sarà una Serpeverde.”

Lui la guardò. “Sono d’accordo per Laidie e Nathan, ma penso che Sienna finirà nella tua Casa.”

“Oh? E perché lo pensi?” chiese.

“Ti assomiglia tanto – ha questo amore per la vita, uno sguardo sull’esterno che vede tutto come meraviglioso, magico.” La guardò, gli occhi che si addolcivano. “Devo dire che quel tuo modo di vedere le cose è uno dei cinque motivi principali per cui ti amo. Tu sei magica, e pensi ancora a quanto sia meraviglioso quando nevica.”

Hermione sorrise. “Hai finito la lettera?”

“No,” rispose Draco, osservando la pergamena. “Quasi.”

“Lei ha sbuffato e se n’è andata. Non vedo l’ora di iniziare le lezioni, anche se, per quando avrete letto queste righe, avrò già finito Trasfigurazione e Pozioni, probabilmente. Vi voglio bene e mi mancate, ma non troppo. Non preoccupatevi, okay? Sarà difficile non voler tifare per Grifondoro o per Serpeverde quando inizierà la stagione di Quidditch, ma mi aspetto di diventare una Corvonero doc in un nonnulla.

Vi voglio bene e mi mancate!

Gemma”

Draco ripiegò la lettera e la porse a Hermione. “Per la tua raccolta.”

Lei lo guardò con un’occhiata interrogativa.

“So che hai una scatola nascosta in qualche scompartimento segreto nella libreria per ognuno dei nostri figli. E so che è lì che metti lettere, foto… tutto quello che per te è speciale e che riguarda loro.”

Hermione sospirò. “Crescono così in fretta! Gemma ha già undici anni, Draco. Presto sarà la volta di Nathan a dirigersi verso Hogwarts, e poi Sienna, e Adelaide…”

Lui le prese una mano tra le proprie. “E poi Gemma si sposerà e avremo dei nipotini…”

“No!” gridò Hermione, ridendo. “Non voglio pensarci ancora, a quello!”

Draco la cinse tra le proprie braccia e la strinse a sé. “Okay, amore. Avremo tempo a sufficienza per quando quello accadrà. Credo che adesso dovremmo andare dai bimbi e giocare.” Si alzò in piedi e le porse una mano. “Dopotutto, prima che ce ne accorgiamo, ci staranno spedendo lettere da Hogwarts.”

Hermione accettò la mano e si tirò in piedi. Un leggero sorriso le danzava sulle labbra e, d’improvviso, abbracciò Draco, affossando il proprio viso nel suo petto.

“Che c’è amore?”

“Mi abbracci, vuoi? Non lasciarmi mai andare.”

La strinse forte a lui.

“Mai.”

Ricambiò la stretta per pochi preziosi secondi, poi un pensiero sbarazzino le si affacciò nella mente e seguì l’impulso facendogli il solletico lì, dove lo soffriva di più. Lui si scansò e si mise a rincorrerla, ridendo, verso la camera dei giochi.

To be Continued
   
 
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