Storie originali > Fantascienza
Segui la storia  |       
Autore: Shade Owl    11/04/2013    1 recensioni
Un mondo devastato dalla guerra, teatro di disagi e difficoltà per la popolazione. Una storia.
Che parla di un gruppo di persone coraggiose.
Tra aeronavi, pirati, storia antica ed ex militari, l'inizio di una grande avventura.
Genere: Avventura, Guerra, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'I Ranger del Cielo'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Uscirono in fretta dalla tenda, John con quel sacco di patate che era Lirie, stordita, legata con le stesse fascette che aveva usato per lui e imbavagliata per bene. Fortunatamente non c’era nessuno nelle immediate vicinanze, vista l’ansia che provava John: fino a quel momento non aveva mai sequestrato nessuno e, per quanto fosse contento di averla fatta pagare a Lirie, aveva addosso una certa sensazione di disagio. In più, sapere che al minimo passo falso gli avrebbero sparato…
- Qual è il piano?- chiese Fall, seguendolo tra le tende, stringendo una valigetta metallica con dentro il cofanetto della Chiave.
- Raggiungiamo il Liberty.- rispose John, pregando silenziosamente di non incrociare nessuno - Se tutto sta andando come deve, Daz sta portando gli altri ostaggi a bordo. Non appena arriviamo anche noi due, Sky e Lee, togliamo le tende e li lasciamo qui a giocare con la polvere.-
- E perché ti stai portando dietro anche lei?-
- Perché voglio farle un paio di domande.- rispose John - E poi magari la gonfio di botte, mentre ci sono.- aggiunse amaro - Piuttosto, cos’era quella roba che le ha fatto tradurre?-
- Non so con esattezza… credo fosse qualcosa su delle coordinate geografiche, ma molto approssimative.- rispose lui - Comunque, ho potuto tradurre davvero pochissimo. Sei arrivato prima che potessi finire.-
John annuì, poi calò il silenzio mentre continuavano a muoversi. Di tanto in tanto furono costretti a fermarsi e a mettersi al riparo per non farsi scoprire, anche perché il diversivo sembrava essere stato fin troppo riuscito: qualsiasi cosa avesse combinato Sky, l’incendio era ben lontano dall’essere domato, e ancora si vedevano molti degli uomini di Lirie che correvano avanti e indietro trasportando coperte e taniche d’acqua, o si udivano grida agitate di incitamento. A quanto riuscì a capire, l’artigliere aveva fatto saltare in aria qualche jeep e la riserva di carburante del campo.
Fantastico…
Finalmente riuscirono ad arrivare fino al Liberty, miracolosamente senza farsi scoprire.  Daz aveva già fatto salire tutti gli scavatori, il dottor Gellar e la dottoressa Jonas, e li aspettava seduto accanto alla rampa d’accesso. Le guardie che secondo Sky avevano piantonato l’Avionatante erano sparite, forse accorse anche loro a dare una mano.
Fortunatamente la duna dietro cui erano atterrati li nascondeva parzialmente alla vista del campo, e non sarebbero stati notati finché non avessero acceso i motori.
- Qui siamo tutti pronti, Capitano.- disse Daz, vedendolo arrivare - Gli altri sono già saliti a bordo, stiamo aspettando solo Sky e Lee. Scaldo i motori?-
- No, è troppo sperare che non notino il polverone che solleveranno.- rispose John, depositando Lirie a terra - Dobbiamo aspettare che tornino anche quei due, prima di andarcene.-
- Forse dovresti andare a cercarli.- propose Fall - Qui possiamo cavarcela da soli.-
- D’accordo.- disse lui - Daz, mi raccomando, se vi trovano, o se prendono me…-
- … mi arrendo, perché non so pilotare.- disse subito lui.
John fece un sorrisetto, ma non rispose. Prese il fucile dell’amico e si voltò, tornando al campo.
Lì la situazione si stava stabilizzando abbastanza rapidamente: il fuoco appiccato da Sky, pur non ancora spento, era ormai parzialmente domato, soffocato con sabbia e pezze bagnate o innaffiato dall’acqua, e anche il viavai di persone che accorrevano era meno frenetico di prima. John si tenne ai margini della folla, cercando con lo sguardo i suoi compagni, che tuttavia non riuscì a scorgere a causa del gran numero di persone lì attorno. Sky sicuramente era ancora travestito, ma non era certo di come stesse Lee: l’ultima volta che l’aveva vista, poco prima di infiltrarsi nel campo, non si era affatto cambiata d’abito, ma non era detto che non l’avesse fatto poco dopo. In pratica, andava alla cieca.
Stava proprio maledicendo mentalmente quei due quando, svoltando un angolo, si trovò di fronte all’uomo tarchiato dai capelli neri.
 
Immediatamente, entrambi alzarono le armi l’uno contro l’altro.
- Abbassalo.- intimò laconicamente l’uomo tarchiato. Aveva una voce profonda e malinconica, di chi non è abituato a parlare molto - Quattro contro tutti noi. Che speranze hai?-
- Beh, sinceramente non lo so.- ammise John - Ma non mi va di farmi rimettere quelle fascette a polsi e caviglie.-
- Bene. Allora ti sparo.-
- Sparami e io sparo a te.- rispose lui. Non sapeva  bene cosa stava facendo, ma doveva guadagnare un po’ di tempo - Ascolta, proviamo a giocarcela senza armi, che ne dici?-
Lui parve riflettere un momento, indeciso, ma alla fine annuì.
Ovvio… dopotutto, sono io quello in svantaggio…
- Perché no?- disse l'altro - Comincia tu.-
- E farmi sparare?- disse John - No, grazie. Insieme. E lentamente, d’accordo?-
L’altro fece un sorrisetto e cominciò a piegare lentamente le ginocchia. John fece altrettanto e, senza staccarsi gli occhi di dosso, posero i fucili a terra. Poi, continuando a guardarsi, tolsero i caricatori e misero le sicure, gettando lontano i proiettili. Quando tornarono in piedi alzarono i pugni e si misero in guardia.
- Sai, mi ricordi qualcuno.- disse all’improvviso l’uomo.
- Ma davvero?- chiese John, sinceramente sorpreso.
- Sì… ci siamo già visti, noi?-
- Non che io mi ricordi…-
Si chinò per schivare un diretto al mento e colpì forte all’addome, facendolo indietreggiare.
- Ho passato gli ultimi mesi in un hangar a costruire il mio mezzo.- continuò poi, come se niente fosse - Quindi, non credo di averti mai incontrato.-
Stavolta fu lui a passare all’attacco, ma l’avversario gli afferrò la mano prima che riuscisse a colpirlo e gli torse il braccio, costringendolo in ginocchio; poi lo picchiò al volto, tanto forte da buttarlo a terra.
Un po’ intontito, John si rialzò più velocemente che poté, massaggiandosi il punto colpito: un solo pugno e lo aveva quasi fatto svenire.
- Sei un militare?- chiese, riconoscendo un addestramento da soldato nel suo modo di lottare - Forse ci siamo visti nell’esercito.-
- Dubito.- rispose l’altro - Servo sempre lo stesso Capitano di allora, quando aveva un grado militare. E non ricordo che tu fossi nella mia unità.-
- Mmmh… forse no.- ammise John.
L’uomo tarchiato menò un pugno che si rivelò una finta, per poi colpirlo all’addome con un montante destro che gli mozzò il fiato, finendo con un gancio alla tempia che lo stese. Atterrò sulla sabbia, intontito e stupito, e vide guizzare un coltello nella mano dell’avversario.
Proprio prima che potesse finirlo qualcosa lo colpì alle spalle, facendolo crollare come un castello di carte a cui hanno tolto una carta alla base: Lee, sbucata da chissà dove, lo aveva tramortito usando il calcio di uno dei fucili d’assalto che avevano messo a terra.
- Sei una schiappa.- commentò, tendendogli una mano.
- Ma che dici, ti avevo vista e ti stavo dando un’occasione…- borbottò lui, accettando l’aiuto - Sky?-
- Al Liberty. Credo.- rispose - Andiamo anche noi?-
- Potrebbe essere un’idea, sì.- annuì John - Anche perché credo che loro ce l’abbiano proprio con noi…- aggiunse, indicando tre uomini che li fissavano sbigottiti.
Lee si voltò rapidamente, puntando l’AZ 29 (che aveva già ricaricato), e sparò una raffica contro i tre, costringendoli a gettarsi al riparo, poi sia lei che John si diedero ad una rapida fuga tra le tende. Alle loro spalle ripresero le grida, ora per avvertire tutti della loro presenza e della fuga dei prigionieri, finalmente scoperta. John afferrò la radio portatile che teneva sulla cintura e se la portò alla bocca.
- Scaldate i motori!- gridò.
- Avete compagnia, eh?- sogghignò la voce di Daz - Okay, datevi una mossa, io avvio il Liberty… se capisco come si fa.-
- Mi spieghi cosa sei venuto a fare?- chiese Lee, mentre correvano.
- Venivo a riprendere voi due!- sbottò John - La prossima volta cercate di sbrigarvi!-
- Beh, scusa se erano tanti!- rispose Lee, scocciata.
Un proiettile le fischiò vicinissimo al volto, e lei si chinò istintivamente.
- Cazzo…- borbottò.
- Diamoci una mossa!-
Scivolando sulla sabbia oltrepassarono la duna e raggiunsero il Liberty. Sky scese di corsa dal velivolo, imbracciando una grossa mitragliatrice gatling portatile.
- E quella da dove sbuca?- esclamò John, voltandosi ma senza fermarsi.
- Dalla mia collezione personale!- rispose Sky, salendo in cima alla duna e cominciando a sparare.
La raffica di proiettili costrinse i loro inseguitori a disperdersi, e Sky lanciò un ululato gioioso, cominciando a retrocedere per salire a bordo. John non si trattenne oltre e corse sul ponte di comando, proprio mentre Daz scendeva dalla sua postazione.
- Fallo sollevare, dai.- gli disse calmo - Io non so come si fa.-
Senza rispondere, John saltò quasi tutta la scaletta, infilandosi al volo al suo posto, afferrò la cloche e poi prese la radio.
- Qui è il capitano, e vi pregherei di tenervi forte, perché il decollo non sarà piacevole!- esclamò.
Detto ciò, tirò forte verso di sé la cloche e il Liberty, con un sospiro dei motori e un gran sussulto, si sollevò rapidamente, salendo verso il cielo. Daz, sotto di lui, lanciò un’imprecazione, agguantando al volo il più vicino appiglio per mantenere l’equilibrio. Degli spari cominciarono a risuonare dall’esterno, ma l’Avionatante si stava già allontanando troppo, e presto fu fuori portata. Intanto, in lontananza, vide qualcosa sollevarsi nel cielo.
Somigliava a un gigantesco uccello. Un uccello nero, dalle ali spiegate e un feroce becco acuminato, con lunghe piume metalliche sulla testa.
Era un Avionatante. Ed era almeno tre volte più grande del Liberty.

Non so quanto apprezzerete nome e forma di questo nuovo velivolo (la descrizione arriverà domani), ma io personalmente l'ho sempre amato tantissimo. Specie per chi c'è a bordo... personaggi di cui non potrei fare a meno.
Ringrazio Ely79, LullabyMilla, Kira16 e Ciccibu, che mi seguono, e poi anche Alies, vecchia conoscenza che mi ha tra i preferiti e che ha cominciato a seguire questa storia a sua volta. A domani!

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantascienza / Vai alla pagina dell'autore: Shade Owl