INESORABILE
PIOGGIA
Lily
Evans era seduta vicino alla finestra aperta, il freddo vento che si
scagliava
inesorabile sul suo volto, gli occhi indifferenti al tutto che
determinati
osservavano attraverso questa.
Non
era il paesaggio che osservava, no.
Le
iridi solitamente di un verde acceso sembravano essere state spente
dalla gocce
di pioggia che non riusciva a tagliar fuori dalla sua visuale.
Anche
le sue orecchie erano state catturate dall’assordante timbro che esse
producevano quando si schiantavano senza pietà su tutte le superfici
che si
trovavano sul loro cammino, e il suono della loro fine contro la pietra
rimbombava nel meato acustico della ragazza.
Pioggia.
Era esclusivamente questo ciò che per lei era visibile e udibile.
La
mente di Lily non poté fare a meno di rattristarsi; sembrava che il
cielo
stesse piangendo, e lei lo imitò lasciandosi scorrere delle lacrime
sulla
guancia senza curarsi di asciugarle.
Tic.
Tic. Tic
.
Non
poteva fare a meno di paragonare quel suono al suo cuore, che la sua
mente
rappresentava come un chiodo che veniva sfracellato da un martello che
non era
altro che il comportamento di James.
Non
era stato così, inizialmente. Non soffriva in passato, e aveva sempre
pensato
che Potter fosse in grado di scivolarle addosso, esattamente come le
gocce d’acqua
quando piove.
Successivamente
aveva realizzato che la pioggia in realtà era solo sfuggente, e che
anche se
velocemente si allontanava questo non cancellava il fatto che prima di
andarsene colpisse, e che lo facesse
forte.
Non
lasciava cicatrici visibili agli occhi, ma se avesse potuto aprirsi il
petto ed
estrarre il suo muscolo cardiaco sarebbe stato possibile contarle
tutte, dalla
prima all’ultima.
La
rabbia passata si era col tempo trasformata in delusione, e quell’acqua
sporca
non la cancellava via, semplicemente andava a nutrire ulteriormente
quella
pozza d’infelicità che regnava nel suo animo.
Avrebbe
dovuto aspettarselo, da Potter.
Eppure
era così difficile mandare giù l’ennesimo groppo in gola.
Sospirando
continuò silenziosamente a piangere, da sola come non avrebbe mai più
voluto
essere.
Nonostante
tutto, non poteva fare a meno di volere la pioggia.
Sì,
era quello che desiderava. Ormai non aveva più le forze per negarlo a
sé stessa.
FINE
Note
finali
‘James
Potter è pioggia.’ Questa è la
variante modificata e corretta della versione precedente di questa
storia.
Onestamente è stato duro cambiarla cercando di non alterare troppo i
contenuti
originali; io stessa ho faticato a capire quale fosse il vero
messaggio che volevo trasmettere. Temo che ciò sia chiaro solo
a Lily Evans, e per tanto agli occhi di terzi rimane una nonsense, o
come più
mi piace pensarla una storia a interpretazione libera. [2015]