Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: taisha    11/04/2013    6 recensioni
Nella 4x18 Katherine ha mostrato un barlume di umanità,di speranza,ha dimostrato di non aver più voglia di fuggire,vuole solamente essere libera di vivere come meglio crede,non ha più voglia di vivere all'ombra,non vuole più aver paura di Klaus.
Vuole vivere con Elijah,essere la sua compagna.
Lei vuole essere se stessa,specchiandosi nei suoi occhi scuri.
Quegli stessi occhi scuri,che più di cinquecento anni fa,le hanno forse mostrato per primi il vero affetto.
L'amore puro e semplice.
La storia si dirama tra New Orleans e New York intrecciando le vite dei due e di altri personaggi.
Potranno ritornare ad amarsi dopo tante difficoltà?
Genere: Dark, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Hayley, Katherine Pierce, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A






























 
 
 
 
Una luna splendida risplendeva sulla città del jazz,New Orleans era più bella del solito o forse lo era agli occhi castani di lei.Il suono dei suoi tacchi rimbombava sull'asfalto accompagnato solo da una musica ovattata e lontana.I capelli ricci e castani ondeggiavano a seconda dei suoi passi,il corpo snello era fasciato in dei jeans scuri, top blu di pizzo e giubbottino di pelle leggera.Come una pantera si muoveva sicura nella notte,consapevole del fatto di essere completamente a sicuro da qualsiasi balordo.Chiunque si sarebbe azzardato ad importunarla, sarebbe diventato la sua cena.
 
Gli occhi castani puntati fieri dinazi a lei, le consentivano di avere una completa visione di quella città che tanto aveva amato nei secoli passati.Aveva trascorso molto tempo a nascondersi in quella città Katherine, pur sapendo di convivere con i leccapiedi di Klaus e di poter essere scoperta in qualsiasi momento.
 
La vampira sapeva benissimo che il bag big hybrid aveva contribuito a costruire quella città,era il lontano 1718 e lei lo ricordava come se fosse solo il giorno precedente.C'era anche lui allora al fianco del fratello,forse per questo lo ricordava così bene.
 
A quel tempo scappava ancora come una gazza impazzita e impaurita,erano trascorsi solo 200 anni eppure lei sapeva benissimo che la collera di Klaus non si era affievolita per nulla,sbagliando i suoi calcoli si era ritrovata a nascondersi proprio nella tana del lupo.Era in quella città che i loro occhi si erano incontrati per la seconda volta,ed era lì che lui per l'ennesima volta l'aveva salvata.
 
A quel pensiero il cuore di lei ebbe una dolorosa stretta,lui l'aveva sempre protetta,nonostante tutto quello che avesse fatto in tutti quei secoli,lui cercava sempre di proteggerla e di depistare suo fratello dalle sue tracce.
 
Lui l'amava e lei l'aveva deluso,ancora.
 
Kat si ritrovò a stringere gli occhi e alzarli poi al cielo,le lacrime minacciavano l'ennesima volta,in quella lunga giornata,di scendere copiose.Il pensiero di quello sguardo deluso era vivido nella sua mente nonostante fossero passati diversi mesi.In tutto quel tempo non aveva smesso per un attimo di cercarlo,aveva setacciato l'intera Pennsylvania,era persino tornata a Mystic Falls.Niente,di lui nemmeno l'ombra,l'aveva cercato in lungo e in largo, ma non si sarebbe di certo arresa al primo ostacolo.
 
Lei doveva trovarlo,aveva bisogno di lui.E così era arrivata in quella città,New Orleans era stata una città importante per entrambi,sapeva con certezza di trovarlo lì e non si sarebbe fermata fino a quando non l'avrebbe trovato.Si era ripromessa di rivoltare l'intera città per ritrovarlo,per potersi specchiare di nuovo nei suoi occhi scuri.
 
Abbassò lo sguardo sulla strada e si guardò intorno,la gente era tutta o rintanata in casa o nei locali del quartiere francese,centro pulsante della città.Osservando uno di quei localini i bei ricordi la investirono,la mente la fece ritornare indietro nel tempo e quei ricordi la fecero sorridere.In quel periodo, aveva saputo assaporare davvero quello che significava essere un vampiro,era limitatamente libera ma di certo non si nascondeva tutto il giorno,i suoi sensi erano nel pieno della forza e lei aveva constantemente fame.Quanti giovani erano caduti ai suoi piedi in quel periodo?Nemmeno se lo ricordava.
 
Il sorriso amaro sulle labbra della bella vampira testimoniava il divertimento misto alla paura che aveva provato in quegli anni.
 
La musica jazz proveniente da uno di quei bar attirò al sua attenzione,dal locale era appena uscito un gruppetto di quattro persone che evidentemente ubriache non riuscivano a reggersi nemmeno in piedi,le risate alticce dei quattro fecero sorridere malignamente la vampira.
 
L'istinto da predatrice prese il sopravvento sui ricordi.
 
Sarebbero state la sua cena,era stressata,affamata e triste.Quale miglior modo per scaricare tutto quello stress se non attraverso una bella bevuta?
Sorridendo maligna e usufruendo della sua innaturale velocità si avvicinò ai quattro parandovisi improvvisamente dinanzi.
 
"Buonasera signori."Sorrise inclinando la testa allo sguardo sopreso e leggermente impaurito dei quattro,i suoi occhi rossi brillavano di divertimento,il divertimento che scaturiva dalla caccia,le bastò un attimo per avventarsi sul primo di loro,immediatamente sentì le urla degli altri tre.Sorrise mostrando le zanne e le bastò un attimo per raggiungere il ragazzotto biondo che per primo era fuggito,invano.
 
Il corpo di lui scivolò pesantemente al suolo e lei col dorso della mano si asciugò le labbra dal sangue che era colato ai lati della bocca.Prese un grosso respiro e si voltò ad udire il suono dei passi degli altri due,si voltò e sorrise,due ne sarebbero bastati per quella notte e di certo nessuno avrebbe creduto agli altri due.Ma la prudenza non era mai troppa,i vampiri erano pochi in quella città.
 
Raggiunse gli altri due e li inchiodò con forza al muro,incatenò gli occhi castani con quelli del primo ragazzo e sussurrò."Dimenticherai tutto quello che hai visto,non mi hai mai incontrato,i tuoi amici sono svenuti e tu non sai il perchè,eri ubriaco fradicio."Sorrise e si voltò verso l'altro sussurrandogli le stesse cose.Entrambi i ragazzi annuirono convinti e lei lasciò la presa osservandoli allontanarsi lentamente da lei.
 
Si riavvivò i capelli e alzò gli occhi al cielo socchiudendoli leggermente,sentiva ancora il sangue scorrere caldo e denso nella gola,in quel momento il suo dolore si era attenuato,il suo istinto le aveva permesso per un attimo di dimenticarsi di tutto quello che la stava dolorosamente consumando.
 








 
 
 
 
 
"I need you to trust me." 

 
Possibile che dopo tutti quei mesi,pensasse ancora a lei?A quei suoi occhi castani che gli dicevano di aver bisogno di lui,della sua fiducia.

 
"I want you to trust me." 
 
 
Lei aveva bisogno che lui si fidasse di lei.Il vampiro moro scosse la testa,come poteva tornare a fidarsi di lei?Katerina l'aveva solamente preso in giro per l'ennesima volta,Elijah si ritrovò a sospirare pesantemente mentre osservava la strada che si vedeva dalla finestra del suo appartamento.Era tornato a New Orleans per non rivederla,per allontanarsi il più possibile da lei e dal suo ricordo.

 
"Just like I'm trusting you."

 
Ma quella sua voce sottile e dolce,lo stava tormentando.Lo tormentava da ormai 3 lunghi mesi,più cercava di dimenticarla,più il ricordo di lei gli ritornava alla mente prepotentemente.I momenti in cui aveva creduto che sarebbero davvero potuti essere una coppia,vivere per sempre un amore sincero con lei,erano finiti.Lei era rimasta la stessa invece,aveva davvero creduto che Katerina,la sua Katerina, fosse riemersa da quella che era Katherine.
 
Ma evidentemente si sbagliava.Suo fratello aveva ragione,si fidava troppo delle persone e in un modo o nell'altro ne restava deluso e amareggiato.Si portò la mano stancamente a stroppicciarsi gli occhi stanchi e prese un grosso respiro,per quanto lui volesse negarlo a se stesso e agli altri, lei gli mancava.
 
Katerina gli mancava fin troppo.
 
Aveva vissuto più di 20 vite,tutte uguali,tutte non prive emozioni eppure in quei giorni aveva sentito e provato quello che significava vivere davvero,solo con lei.Un intera esistenza ad aspettarla,quando gli avevano detto che si può davvero vivere un intera esistenza in uno sguardo,era stato scettico ma adesso doveva ricredersi,era assolutamente vero,lui si era sentito vivo solo quando l'aveva guardata negli occhi per la prima volta in quel lontano 1492.
 
Ancora immerso nei suoi pensieri non si era per nulla accorto della presenza di Miss Helene alle sue spalle.
 
"Signor Mikaelson?"Il tono sempre gentile e pacato della vecchia domestica risvegliarono il vampiro dai mille pensieri che gli vorticavano forsennatamente nella testa.
 
Si voltò prontamente e incontrò sorriso gentile di lei."Mi dispiace averla disturbata, ma volevo ricordarle che la cena è pronta,inoltre il suo smoking per la serata di gala di domani è appeso nel suo armadio pronto per l'uso."
 
"Non si scusi Helen."Sospirò pesantemente e annuì."Certo,arrivo subito,grazie."Ricambiò il sorriso e la vide andare via.Non aveva mai dovuto soggiogarla,lei sapeva ma fingeva di essere all'oscuro della sua vera natura e questo andava bene ad entrambi,infondo Elijah aveva bisogno di lei per mantenere in ordine la casa quando restava a lungo fuori per lavoro.
 
Si avvicinò alla scrivania e prese tra le mani un elegante invito in carta bianca con filigrana in oro,la serata di domani era stata organizzata per ricordare la fondazione della città di certo lui non sarebbe potuto mancare,aveva contribuito a formare con le proprie mani quella cittadina.Sorrise malinconico al pensiero di quei tempi andati,lui Klaus e Rebecka si erano stabiliti lì per cercare di ricominciare dopo il trambusto della fuga della doppelganger,dopo il suo tradimento.
 
E invece,proprio in quella cittadina americo-francese aveva rincontrato quegli occhi da cerbiatta che spaventati e sorpresi lo avevano pregato di far silenzio.Solo dei vecchi scaffali di un bistrot furono unici testimoni del loro incontro,lui non le aveva rivolto nemmeno una parola aveva fatto finta di nulla e l'aveva lasciata andare.
 
Per l'ennesima volta.
 
Elijah corrugò la fronte e riappoggiò l'invito sul tavolo,tante cose erano successe in quella città e il suo istinto gli diceva che forse altro doveva accadere,scosse la testa per cacciare quei pensieri e si avviò verso la porta.




 
 

 
 
Katherine osservò meglio la data stampata su quel manifesto,1 Novembre 2012,la data della fondazione.Arcuò le labbra in un sorriso amaro e si guardò intorno,domani sarebbe avvenuto il galà per la celebrazione dell'anniversario della fondazione della città.Lui sicuramente non sarebbe potuto mancare.
 
Sospirò entrando in uno dei piccoli hotel che vi erano nel quartiere francese,soggiogando il vecchio proprietario fu facile per lei farsi dare una camera senza alcun documento.Per un pò si sarebbe potuta accontentare di quell'umile e rustico hotel,il suo intuito non aveva fallito nemmeno stavolta,lui era a New Orleans.
 
Appoggiò la piccola borsa sul comodino difianco al letto e si specchiò al grande specchio che vi era sulla toilette.Guardò se stessa e si ravvivò i capelli,la vecchia Katherine Pierce sembrava così lontana,giorno dopo giorno le sembrava sempre di più di rivedere quell'ingenua ragazzina che era Katerina.La vampira distolse lo sguardo e si voltò verso il letto,sfilò dalle piccole spalle il giubbottino di pelle abbassandosi poi a sfilare le scarpe nere dal tacco dodici.Si sedette sul bordo del letto e vi si gettò a peso morto chiudendo gli occhi,sentiva il suo corpo stanco e pesante,non dormiva da varie notti.La ricerca di Elijah era stata sfiancante e adesso persino il suo corpo da vampiro aveva bisogno di riposo.
Fu poco il lasso di tempo che impiegò ad addormentarsi, lasciandosi così cullare dalle calorose braccia di Morfeo,i suoi sogni non avrebbero fatto altro che alleggerire la sua anima nera e pesante.Nei suoi sogni,infatti,viveva felice e serena con il suo compagno godendosi a pieno la fortuna di vivere eternamente con l'amore della propria vita.
 
Persino nei suoi sogni,due occhi neri come la pece non la abbandonavano mai.


 
 
 
 

 
L'indomani mattina su New Orleans risplendeva un bellissimo sole,nonostante l'aria fredda di Novembre.Elijah era come suo solito seduto elegantemente al tavolo del soggiorno di casa sua,dinanzi a se una fumante tazza di thè e tra le mani il giornale del mattino.A caratteri cubitali,sulla prima pagina,veniva informata la cittadinanza dell'imminente galà che si sarebbe svolto quella sera stessa,i nomi degli invitati si elencavano uno dopo l'altro sulla colonna destra del giornale.
 
Il vampiro originario ripiegò il giornale e sbuffò,non era mai stato un tipo da tappeto rosso,sapere che il suo nome era stato spiattellato in prima pagina così senza nemmeno un avviso lo infastidiva,e non poco.
 
Miss Helene entrò sorridente nel soggiorno con in mano un vassoio d'argento su cui era pogiata la colazione che lei stessa aveva preparato."Mr Elijah,è già in piedi?"Sorrise raggiungendolo."Pensavo che avrei avuto il tempo di prepararle tutto,ma come al solito lei mi ha anticipata."Sorrise la donna appoggiando il vassoio sul tavolo.
 
Elijah la guardava sorridendo."So di averle messo la cucina in disordine Miss Helene,ma stamattina mi sono svegliato molto presto,avevo bisogno del mio thè."Rise leggermente seguito dalla donna.
 
"Oh certo,lo so bene."Sorrise passandogli il piattino con il croissant caldo."Ecco quà,come al solito Sebastian mi ha consevato i migliori croissant."
"Dovrebbe dare un opportunità a quell'uomo Helene."Sorrise il vampiro osservando la domestica e prendendo un sorso di thè.
 
"Ohhhh ma non dica sciochezze."Imbarazzata finì col poggiare le ultime cose sul tavolo e lo guardò."Da quando è morto il mio Henrick non ho pensato più a nessun uomo."Lo guardò."E adesso mangi,ieri sera non ha voluto cenare.Sa bene che io mi preoccupo per lei."Sorrise amorevole.
 
Elijah annuì e sorrise."Grazie Helene."La donna gli accarezzò una spalla e lo lasciò poi da solo nel grande soggiorno.Il vecchio vampiro osservò il thè fumante e sorrise,Helene gli voleva sul serio bene,nonostante tutto.Sapere che qualcuno gli volesse bene,pur sapendo cosa fosse e quale mostro si celasse dietro i suoi occhi,lo faceva stare meglio.
 
Finita la colazione si alzò e si diresse al suo studio,aveva ancora del lavoro da fare poi si sarebbe dovuto iniziar a preparare per il galà di quella sera.
 





 
 
 
 
 
 
Battè più volte le lunghe e folte ciglia scure prima di rendersi conto di trovarsi nella camera d'albergo che la sera prima aveva preso a New Orleans.Il sogno che aveva fatto la notte precedente era stato così reale che per un attimo aveva davvero creduto di potersi svegliare tra le sue braccia,come una di quelle mattine che aveva trascorso con lui nel suo attico a Ny.
 
Sospirò richiudendo gli occhi e poi si decise finalmente a riaprirli completamente,doveva alzarsi,fare una doccia,vestirsi e iniziare a pensare a quello che avrebbe indossato quella sera al galà.
 
Fece una doccia veloce,infilò i vestiti della sera precedente e scese in strada.Cercò di far mente locale su dove avrebbe potuto trovare un vestito decente e sospirò di stizza.Iniziò a camminare per le strade di quella città senza una meta fino a quando in ormai tardo pomeriggio non si imbattè in una vetrina che attirò finalmente la sua attenzione.
 
Sorrise soddisfatta e entrò in quel piccolo paradiso perduto,tra vecchi abiti vintage e scarpe anni 80,un diamante rosso sangue risplendeva tra tutti.Lentamente Katherine si avvicinò allo stand e accarezzò il tessuto perfettamente intatto e morbido di quell'abito stupendo.
 
Una vecchia commessa sulla sessantina si avvicinò a lei e sorrise."Ottima scelta sai?"
 
La vampira sollevò lo sguardo su quella donna e sorrise."Molti mi dicono che ho buon gusto."Sorrise soddisfatta.
 
L'altra allungò la mano a prendere la cruccia e finalmente quell'abito si mostrò in tutto il suo splendore."Mi è stato consegnato pochi giorni fa,da una donna che voleva sbarazzarsene."Rise."Mi sa che era il regalo del suo amante,o meglio ex-amante."
 
Kat si ritrovò a ridere con lei e poi la fissò negli occhi."Tu mi darai quest'abito senza dir niente e con lui mi consegnerai anche quella borsetta color argento che è in vetrina."
 
La commessa si ritrovò ad annuire come un automa e mentre la vampira reggeva il vestito,lì altra si precipitava a prendere la borsetta,sempre sotto lo sguardo vigile e divertito della Pierce.
 
Non era stato poi così difficile pensò Kat mentre, felice, camminava per le strade di NO diretta verso il suo hotel.Per le scarpe sarebbe stato un altro gioco da ragazzi,poco distante da lei,un negozio vintage vendeva modelli di grandi griffe a prezzi stracciati.
 
Il sorriso sulle labbra rosse di lei non durò per molto,quello che gli si parò difronte fu letteralmente come un pugno nello stomaco.
 
Lui.
 
Gli occhi sbarrati e la bocca completamente riarsa,le gambe sembrava inchiodate al suolo,le mani iniziarono a sudargli e le borse caddero inevitabilmente al suolo con un tonfo sordo.Bello e fiero palava con uno degli organizzatori dell'evento che si sarebbe svolto quella sera.
 
Non si era accorto della sua presenza,tantomeno avrebbe dovuto farlo,in un attimo la vampira riacquistò la propria dignità e raccogliendo le borse dal suolo si fiondò a velocità vampirica dietro un vicolo non troppo lontano dai due uomini.
 
Lo trovava bene,sempre elegante nel completo scuro, Elijah aveva quella naturale eleganza che lo rendeva ancora più affascinante di quanto già non lo fosse.La vampira osservò attentamente l'intera figura dell'originario,una stretta al cuore le prese non appena non vide al polso di lui il braccialetto che lei  gli aveva regalato.Katherine si ritrovò a chiudere gli occhi per rimandare indietro le lacrime e portò una mano alla bocca,dinuovo quella sensazione di tremenda tristezza investì le sue membra fino a farla tremare.
 
Lui l'aveva dimenticata.
 
Sollevò gli occhi da cerbiatta al cielo e asciugò la lacrima solitaria che veloce scendeva lungo la sua guancia.Aveva ceduto,la barriera che aveva cercato di mantenere intatta per tutto quel tempo era crollata non appena l'aveva rivisto.
 
Prima di conoscerlo,di conoscere realmente chi fosse quel vampiro dagli occhi scuri,non avrebbe mai pianto per un uomo.Lei era una donna forte,lei era quella che li usava a suo piacimento gli uomini.Non si riconosceva,l'amore le aveva frastagliato l'anima e ridotto il cuore in brandelli.
 
Prese un grosso respiro e si voltò verso la strada,di Elijah nessuna traccia,doveva essersi allontanato poco prima.Asciugò gli ultimi residui di lacrime e voltò l'angolo,velocemente raggiunse il suo appartamento e vi si barricò completamente all'interno.
 
Per secoli era stata sola,indipendente e libera ma adesso quando si guardava allo specchio, vedeva una donna incompleta e vuota.
 
La sua esistenza era vuota senza lui.Questa era la verità.
 
Gettò con rabbia le buste al suolo e urlò con tutto il fiato che aveva in gola,voleva il suo perdono e l'avrebbe ottenuto anche se ci sarebbero voluti secoli.
 






 
 
 
 
"Mr Elijah la limousine la aspetta."Helene era sulla porta e osservava l'originale che elegantemente abbottonava i bottoni della giacca scura.
 
"Grazie Helene."Sorrise Elijah in direzione della domestica."Scendo subito."
 
"Permette?"La vecchia domestica si avvicinò a lui e sorridendo allungò le mani a stringere meglio il papillon del vampiro.Sorrise e sistemò meglio l'accessorio maschile."Anche il mio Henrick lo indossava spesso,facendo lo stesso errore.Va chiuso bene,sennò si scioglierà."Sorrise amorevole."Ecco fatto."
 
Il vampiro osservò i suoi movimenti sicuri sorridendo e annuendo."Ha ragione Helene,se non ci fosse lei delle volte."Rise leggermente e la domestica gli accarezzò una guancia.
 
"Sta benissimo,ma si sbrighi o la lasceranno quì!"Rise allontanandosi e raccogliendo alcuni vestiti su di una sedia della stanza del vampiro.
L'originario si guardò un ultima volta allo specchio,si voltò per afferrare il cappotto ma qualcosa di lucente attirò la sua attenzione.
 
Il braccialetto che lei gli aveva regalato,poggiato in modo disordinato sul mobile accanto a lui gli ricordava ancora una volta la sua persona.
 
Sospirò prendendolo tra le mani,ricordava la sera in cui Katherine gliel'aveva regalato.Era stata così felice di poterglielo dare,quasi intimidita da quel gesto,aveva allungato la scatolina lungo il tavolo sorridendogli,in quel momento le era sembrata tanto un'ingenua bambina,la stessa che regala una caramella all'amichetto che le piace.
 
Si ritrovò a sorridere ripensando al sorriso di lei,al suo bacio e al suo abbraccio caloroso,il suo profumo gli era restato addosso l'intera serata.
Quella era stata una delle giornate più felici della sua esistenza.
 
Scuotendo la testa e facendo scivolare via i ricordi,indossò il cappotto e uscì dalla propria stanza.
 
La limo era parcheggiata proprio di fronte il proprio appartamento,aspettò che l'autista aprisse la porta e poi vi salì.Sospirò pesantemente e osservò la strada fuori dal finestrino scuro,sarebbe stata una lunga serata.





 
 
 
 
 
 
Il vestito rosso scendeva morbido sulle proprie curve morbide,i capelli erano stati sistemati in modo da ricadere su di un solo lato e le scarpe alte le donavano un aria ancora più sofisticata ed elegante.Sorrise la vampira osservandosi allo specchio,l'immortalità e l'eterna giovinezza,non poteva esserci dono più invidiato.
 
Si assicurò di aver abbottonato bene il bracciale odierno e afferrò la borsetta.Il lungo cappotto scuro le ricadeva aperto sulle spalle mentre si avviava fuori dal piccolo hotel,il taxi che aveva precedentemente chiamato era già fuori ad aspettarla.
 
Sorrise al tassiasta e indicò poi il luogo del galà.Il traggitto fu abbastanza silenzioso,eccetto per alcune battute e parole del tassista che cercava di attirare l'attenzione della bella vampira.Non furono poche le volte in cui Katherine pensò di metterlo a tacere conficcandogli i canini nel collo ma contrariamente alle altre volte era talmente tesa da non riuscirsi a beare del pensiero malefico che la sua mente aveva formulato.
 
Lo stomaco le si era completamente chiuso,una parte di se non vedeva l'ora di arrivare mentre l'altra le consigliava calorosamente di tornarsene a Mystic Falls o perlomeno il più lontano possibile dall'originario.
 
Aveva già troppe volte sfidato la sua pazienza,ma stavolta non era per se stessa come manipolatrice e stronza,quella crociata era per se stessa come donna,lei era una donna innamorata adesso.
 
Osservò le macchine correre veloci fuori dal finestrino e mentre si avvicinava sempre di più alla villa dove si sarebbe svolto il galà, la sua gola diventava sempre più secca e le sue mani sempre più sudate.



 
 
 
 
 
 
 
La sala principale di quella vecchia villa ottocentesca era stracolma di uomini e donne in abiti eleganti,le risate frivole delle donne si espandevano nell'aria mentre il dopobarba pesante di quegli uomini non faceva altro che sottolineare come nel nuovo tempo la popolazione non avesse fatto altro che peggiorare in fatto di gusti.
 
Elijah se ne stava in piedi accanto al bar con un bicchiere di scoch invecchiato tra le mani curate mentre dinanzi a se un commerciante petrolifero, gli elencava gli affari conclusi negli ultimi mesi.Parole inutili e leggere che alle orecchie dell'originario non arrivavano nemmeno,la sua mente era troppo affollata e distante per pensare a quel vecchio difronte a se.
 
Il pensiero di lei gli era ritornato alla mente quando aveva scorso tra le varie dame presenti quella sera una donna con lunghi capelli castani e mossi,il ricordo di lei era ancora troppo forte e vivido nella sua mente,per quanto egli si sforzarse di dimenticarla, ribadendo a se stesso che lei non aveva fatto altro che mentirgli,lei restava il suo pensiero fisso ogni singolo giorno,ogni singolo istante.
 
"Allora signor Mikaelson e i suoi di affari?La trovo abbastanza silenzioso questa sera."La grossa e volgare risata di quell'uomo non fece altro che far innervosire ancor di più l'originario.Elijah lo osservò negli occhi e affermò sicuro."Se ne vada signor Jones,ora.E non mi rivolga più la parla per il resto della serata."Le pupille scure tornarono ad essere normali mentre il vecchio commerciante si allontanava velocemente dall'originario.
 
Elijah buttò giù l'ultimo sorso di scoch scuro e strinse i denti,nemmeno più quel liquore riusciva ad appannare i suoi sensi.Sospirò affranto e annoiato ordinando al barman altro liquore.Quella sarebbe stata la sua serata.





 
 
 
 
Il brusio delle voci confuse delle persone e la leggera musica a bassa diffusione la investì non appena mise piede in quel grosso salone da ballo,il soprabito l'aveva lasciato all'entrata della villa lasciandole così le spalle nude,attirò non pochi sguardi su di se.Tutto merito della sua bellezza senza tempo e di quegli occhi da gatta che riuscivano a far capitolare persino il più restio e fedele degli uomini.
 
Sorrise osservando la reazione di gelosia di una donna verso il proprio marito che era restato completamente a bocca aperta,i suoi occhi però vagavano per la sala in cerca di un unica persona.
 
Di lui.
 
Un gruppetto di persone si spostò verso la terrazza e fu allora che finalmente i suoi occhi raggiunsero la figura di lui,l'avrebbe riconosciuto tra mille,da solo e di spalle restava al bancone a sorseggiare il suo liquore preferito.A quel pensiero la vampira sorrise,cercò di farsi forza e avvicinarsi a lui ma la sua mente continuava a dirle che lui l'avrebbe prima umiliata e poi cacciata,non appena l'avesse vista.
 
Sospirò stringendo forte la borsetta nella mano e si avvicinò al bancone del bar,era quasi al centro della sala quando lui,inaspettatamente si voltò verso lei.




 





 
Lo sguardo sorpreso,la bocca socchiusa e l'incapacità di dire una singola parola.Entrambi si ritrovarono nello stesso momento a reagire nello stesso modo.
 
Occhi negli occhi e incapaci di raggiungersi,fu lui per primo a distogliere però lo sguardo da lei allontanandosi velocemente tra la folla.
 
"Elijah!" Sussurrò appena,consapevole del fatto che lui l'avrebbe sentita.
 
Lo raggiunse in pochi secondi afferrandolo per un braccio."Elijah aspetta!Ascoltami."
 
Il vampiro originario si voltò di scatto,lo sguardo fermo e gelido puntato su di lei."Non ho nulla da dirti Katherine."
 
La freddezza di lui fu come una stilettata al cuore di lei.Sapeva benissimo,però,di meritarlo tutto quel freddo distacco.
 
"Lasciami spiegare,ti prego."Lo stava implorando,osservandolo con gli occhi lucidi.
 
Il vampiro distolse lo sguardo da lei e restando immobile le diede in consenso tacito di continuare.
 
Katherine osservò il viso duro e impassibile di lui ed ebbe una stretta al cuore,ma si era rigiurata mesi fa che se mai le avesse dato modo di spiegarsi gli avrebbe detto tutto,come un fiume in piena.
 
"So di averti profondamente deluso,di averti ferito ancora una volta ma ti prego di credermi quando ti dico che io sono cambiata!Che non sono più quella ragazza che attraverso il sesso e la sensualità manipola chiunque a suo piacere.Sono cambiata Elijah e questo anche grazie a te."Allungò una mano fino ad afferrare la sua."Al tuo amore."
 
"Se non vorrai perdonarmi,potrò capire.Ma sappi che non smetterò mai,e dico mai,di cercarti e ripeterti quanto io ti ami.Anche se questo significherebbe inseguirti come una gazza impazzita in giro per il mondo,per il resto dell'eternità."
 
Elijah spalancò impercettibilmente gli occhi osservando comunque sempre dinanzi a se.Katerina Petrova gli stava aprendo il cuore come non aveva mai fatto in tutti quei secoli e lui si trovava spiazzato e sorpreso da quelle parole.La mano piccola,calda e sudata di lei stringeva la sua quasi come se fosse un ancora di sicurezza in mezzo ad una tempesta e lui era incapace di fare qualsiasi altro gesto.
 
Non poteva fidarsi di lei,nonostante il suo cuore urlasse il suo amore per quella donna.Non poteva,non riusciva a fidarsi dinuovo di lei.
 
"Smettila Katherine,dimmi cosa vuoi piuttosto."Finalmente si voltò ad osservarla negli occhi.
 
Finalmente la guardava,ma il suo non era uno sguardo pieno d'amore,era piuttosto uno di quelli che ti trapassano l'anima come un fendente affilato.Lasciò scivolare la sua mano dalla sua e abbassò lo sguardo.
 
Sconfitta e delusa fece un passo indietro sussurrando."Te,è questo quello che voglio."Alzò lo sguardo fiera,puntandolo nel suo."Non credermi,non mi interessa.Sappi che non mi arrenderò così facilmente."
 
Guardò un ultima volta il suo viso duro e contratto voltandosi poi per andare via.
 
"Katerina."La voce di lui,calda e sentita.Il suo nome,solo lui sapeva pronunciarlo in quel modo.La vampira restò di schiena troppo presa dal dover trattenere le lacrime per voltarsi.
 
"Anche io ti ho amata,mi sono fidato,ti ho dato il mio aiuto,il mio cuore.."Una piccola pausa." E tu mi hai deluso."Si voltò verso lei infilando una mano in tasca."Dimmi,come potrei tornare a fidarmi di te.Bellissima e velenosa come un serpente non hai esitato un attimo a prendermi in giro con le tue bugie,mi hai fatto credere di amarmi sul serio e lo stai facendo ancora!"
 
"Ma io ti amo!"Si voltò di scatto osservandolo negli occhi."Io ti amo incondizionatamente,da oltre 400 anni Elijah!Mi hai dato una seconda possibilità quando nessun altro lo avrebbe fatto!"
 
"Appunto!E tu mi hai tradito!Hai tradito la mia fiducia facendomi passare per un fantoccio tra le tue mani Katerina!"
 
Si urlavano contro ormai,come due correnti marine che si incontrano e scontrandosi formano una tempesta.
 
"Perdonami,ti prego!"Urlò infine lei."Perdonami Elijah."Gli occhi castani pieni di lacrime amare e dolorose."Senza te,non ha più senso nulla."Sussurrò infine lei appoggiando la mano sullo stomaco,piegata in due dal dolore.
 
Lui le afferrò il viso improvvisamente,donandole un bacio ricco di passione,amaro risentimento e dolore.Infinito dolore.
 
Fu un attimo di candido e amorevole paradiso in un inferno caldo ed incandescente.
 
Quando il vampiro originario si staccò dalle sue labbra appoggiando la fronte a quella di lei un solo sussurrò fuoriuscì dalle sue labbra.
 
"Non posso Katerina,non ancora."Le posò un ultimo bacio sulla fronte e poi la lasciò da sola,allontanandosi il più velocemente possibile.
 

 
Ormai sola,Katherine sfogò tutto il dolore accumulato in quei mesi in un lungo pianto.
 
 
L'amore faceva male,tremendamente male.





























Angolo Autrice!!^_^

Salve a tuuuuuuuuuutteeee!!!Ebbene si,sono ritornata,le vostre recensioni mi hanno dato la forza per continuare questa storiella e non renderla una one shot senza seguito!Ehehe
Ringrazio innanzitutto tutte coloro che hanno recensito,siete magnifiche!*_*
E ovviamente anche tutti coloro che hanno letto silenziosamente!!
Passando alla storia,si,mi sono appassionata tremendamente a questa coppia!Eheh mi fanno impazzire insieme,sono cos' diversi eppure così simili!*_*
Ah,volevo inoltre dirvi che questo è l'abito che la nostra bellissima Kath indossa,(NinaDob è una gran gnocca,passatemi il termine!>.<)




Non potevo non mettere nella mia fic questo stupeeeendo abito!*_* E poi a lei sta divinamente....*ç*
A parte i miei deliri,spero cjhe questo capitolo,anche se un pò lunghetto vi piaccia!!
Ci ribecchiamo al prox e mi raccomando commentate in tantiiiii!!Non siate timidi!xD
Un abbracciooo


Tay


 
   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: taisha