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Autore: Jenne    11/04/2013    1 recensioni
"Ei Justin, è appena arrivata un carico di roba buona, quando vieni a dare un occhiata? Siamo tutti impazienti di vendere al famoso Dealer!"
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: AU | Avvertimenti: Bondage
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capitolo 2.

"Kait, dai svegliati! Ei Kait, è ora di alzarsi, sono le 7."
 
Aprì gli occhi lentamente.
"Buongiorno mamma." risposi ancora intontita.
"Buongiorno tesoro, dai è ora di alzarsi."
"Si."
Mamma aprì le finestre e poi uscì dalla stanza. 
Ero sveglia, ma rimasi ancora cinque minuti nel letto, non avevo voglia di andare a scuola.
Fissavo il soffitto. I miei occhi si chiudevano da soli ed era una lotta tenerli aperti.
Presi forza e mi alzai. 
Andai verso il mio guardaroba, lo aprii e rimasi a fissare i vestiti al suo interno per 2 minuti. Che cosa mi metto?
Alla fine optai per un paio di jeans stretti, una T-shirt bianca e una felpa larga grigia. Non amo vestirmi in modo vistoso, tendo sempre a nascondere il mio corpo.
Aprii il cassetto, presi le mutande le calze e mi diressi verso il bagno.
 
Lasciai scivolare per terra il pigiama, mutande e reggiseno e entrai in doccia.
Mi piace stare sotto l'acqua per ore; le gocce calde che scivolano sul mio corpo mi rilassano talmente tanto da dimenticare, a volte, cosa sto facendo e dove mi trovo.
Non so il perchè ma la mia testa era come se mi obbligasse a pensare al ragazzo che avevo visto la sera prima.
Speravo che con una bella dormita mi dimenticassi persino di aver visto Sam, ma no.
L'avevo già visto, ne ero sicura.
 
Mi insaponai e mi risciacquai velocemente.
A malincuore chiusi l'acqua e uscii dalla doccia.
Mentre mi asciugavo mi fissavo allo specchio cercando di capire perchè cazzo quel ragazzo mi era rimasto impresso nella testa.
 
Bussarono violentemente alla porta.
"Kaitlyn cazzo muoviti devo andare in bagno!"
"Sta zitto Noah, mi sto vestendo, trattieniti!"
 
Non volendo sentire ancora quel troglodita bussare la porta quasi a sfondarla, mi vestii velocemente, mi lavai i denti e mi truccai.
Misi un filo sottile di eyeliner, non amo avere gli occhi troppo pieni e poi mia madre dice che sembrerei una poco di buono.
Uscii dal bagno.
 
Andai da basso a fare colazione.
"Sempre di fretta eh?"
"Scusa mamma, devo andare altrimenti perdo il bus."
"Se tu non passassi le ore sotto la doccia riusciresti a sederti a tavola e mangiare come si deve."
"Ok mamma, ciao!"
 
Presi la borsa e uscii di casa.
 
A: Sam
Sei già alla fermata?
 
Da: Sam
Si, muoviti!
 
Sam è sempre così veloce nel rispondere ai messaggi, penso passi tutta la sua vita con il cellulare in mano.
Affrettai il passo altrimenti avrei rischiato davvero di perdere l'autobus.
 
"Oh Kay datti una mossa!"
"Sto arrivando, sono qui!"
"Prima o poi perderei l'autobus, lo so!"
Mi misi a ridere. "Sai sempre come strapparmi un sorriso."
Non parlammo per alcuni minuti, il che era strano, ma io avevo altro per la testa e sappiamo bene cosa.
Ero troppo silenziosa e lo notò anche Sam. "Che hai?"
La guardai un attimo e poi risposi. "Nulla è che.. ricordi il ragazzo di ieri?"
"Chi quello dell'accendino?"
"Ecco si. E' da quando me ne sono andata ieri sera che ci penso, e dio, non so nemmeno il perchè, ma io l'ho già visto da qualche parte ma non riesco a ricordare dove."
"In effetti è un ragazzo che ti rimane in mente."
Aveva ragione. E come non pensarci? Magari era strano, ma era sexy da morire.
Era alto e con un fisico ben formato, dai cazzo era bello.
La sua voce poi.
-Ma che dici Kaitlyn?! Cosa stai pensando? Sei fidanzata, dacci un taglio.
 
Arrivò il bus che ci portò a scuola.
Rimasi zitta per tutti i 10 minuti di strada e quando arrivammo Sam mi prese per un braccio. "Ei, c'è Ryan."
Sospirai. "Non ho voglia di vederlo."
Ci nascondemmo tra la folla per non farci vedere e sgattaiolammo all'interno della scuola.
Una volta arrivate ai nostri armadietti Sam sbottò.
"Cazzo! Oggi c'è l'incontro con gli ex tossico dipendenti, ho studiato filosofia per nulla!"
"Fanculo hai ragione, me ne ero completamente dimenticata!"
E' vero, l'incontro con quei ragazzi. Chissà che tipi erano.
 
Quando entrai in classe non potevo credere ai miei occhi.
Non non è vero. Lui era lì.
Era un ex tossico dipendente o un nuovo alunno?
Che diavolo ci faceva lì? Che cosa era venuto a fare?
Sam mi guardò. "Kay! Ma quello è il tizio di ieri, guarda!"
"Si, ho visto." le sussurrai.
Ci andammo a sedere ai nostri i posti e subito dopo entrò la signorina Stewart.
"Buongiorno ragazzi."
"Buongiorno signorina Stewart!"
Era una ragazza tanto carina, era giovane eppure era la nostra insegnate di filosofia.
 
I tre ragazzi presenti nell'aula si accomodarono sulle tre sedie predisposte per loro.
Stavo per mettermi in posizione comoda per ascoltare la lezione quando Joshua, il mio compagno di banco, mi passò un bigliettino.
"Ei Kait è da parte di Ryan!"
Oh no. pensai. E adesso che vuole?
Presi il bigliettino e senza farmi notare lo lessi.
 
<>
 
"Signorina Hamilton! La lezione di oggi la interessa poco?"
Cazzo, mi aveva beccata. "No, mi scusi."
Che vergogna, avevo tutti gli occhi dei compagni puntati su di me, e anche quello dei tre ragazzi.
Aspetta.
Ecco dove lo avevo già visto!
Lui è il ragazzo del TG! Si chiama Justin Bieber!
Lo sapevo. ma che ci faceva ieri alla SS?
 
"Allora ragazzi, come ben sapete oggi sono gentilmente venute tre persone a raccontarci la loro esperienza con la droga. Spero che i loro racconti vi possano motivare a non iniziare mai, ma ve lo diranno loro stessi.
Ora lascio la parola al più giovane.
Buon lavoro."
 
Mi fissava, lo avevo notato. Forse mi aveva riconosciuto anche lui, o forse no. Ma perchè mi fissava? Sarà sicuramente per la pessima figura di pochi minuti fa.
 
Si schiarì la voce.
"Ciao, io mi chiamo Justin e loro sono Nico e Jake.
Io ho 19 anni, come voi, e ho conosciuto la droga due anni fa. Sono entrato nel giro perchè frequentavo la gente sbagliata e all'epoca non me ne importava.
Sono orfano di entrambi i genitori. Vivo con mio cugino William.
Ha solo 3 anni più di me e non si è mai occupato di me come si deve, forse è per questo che sono finito così.
L'anno scorso le cose si sono fatte più gravi perchè non solo la compravo, la spacciavo anche.
Qualche mese dopo che avevo iniziato la polizia mi ha arrestato ma data la mia situazione invece di sbattermi dentro mi hanno mandato in quello schifo di comunità."
 
Il suo racconto venne interrotto dai soliti coglioni che devono fare commenti inutili.
"Sei un drogato sfigato!" urlò Ryan seguito dalle risate dei suoi tre amici idioti.
Mi vergognavo da morire ad essere la sua ragazza.
Guardai Justin negli occhi e gli si potevano leggere rabbia, vergogna e frustrazione.
Si alzò in piedi.
"Che cazzo hai detto? Vieni qui a ripeterlo se ne hai il coraggio!"
La situazione cominciò a farsi calda quindi intervenne la signorina Stewart.
"Ragazzi calma! Ryan esci dalla classe e va dal preside. Justin siediti e continua pure."
Lui si sedette con i pugni serrati: era evidente che avrebbe voluto tirarne uno a Ryan, lo avrei fatto anche io.
Poi riprese a parlare.
 
"Prima che l'idiota mi interrompesse, dicevo che mi hanno mandato in quello schifo di comunità.
Ci trattavano come dei menomati, invece che come persone in difficoltà che avevano bisogno di aiuto.
Molti di noi ci sono ricascati.."
 
Abbassò lo sguardo, quasi a far intendere che uno di quelli che ci era ricascato era lui.
No, non poteva essere.
Lo fissai. Lui fece lo stesso.
Aveva degli occhi color caramello che ti ipnotizzavano. E le sue labbra.. dio le sue labbra!
-Torna in te Kaitlyn!-
 
Suonò la campanella. 
Ci alzammo tutti e io andai verso Sam.
Lei mi guardò con la bava alla bocca. "Hai visto quanto è sexy Justin? Non ha per nulla l'aspetto di un drogato."
"EX drogato!" intervenni io, sottolineando 'ex'.
"Che fai? Lo difendi?"
"Io? Ma va!"
Abbassai lo sguardo facendo intendere che le avevo appena detto una piccola bugia.
Feci per uscire dalla classe, quando qualcuno mi bloccò per un braccio. 
Mi voltai e vidi Justin che teneva stretto il mio polso.
Mi fissò per alcuni secondi. Poi parlò.
"O sono fortunato o dio voleva farci incontrare. Ti ricordi di me?"
Io esitai un attimo dal rispondere; scannerizzai la sua immagine nella mia testa, fissandolo dal basso verso l'alto.
Mi morsi un labbro.
"Senti quando hai finito di guardarmi, puoi rispondere?"
Che presuntuoso.
"Si che mi ricordo di te."
"Uh, come sei arrogante."
"Non sai nemmeno cosa dici, e lasciami il polso, mi fai male."
"Oh scusami principessa!"
"Ehm, io devo andare."
Mi bloccò ancora.
"Ma ce l'hai per vizio di fermare le persone così?"
Mi sorrise. Aveva il sorriso più bello che io avessi mai visto. Era da mozzare il fiato.
"No, solo chi voglio io. Ti rivedrò?"
"Non lo so, chiedilo a Dio."
Sorrise e si morse un labbro. Poi mi avvicinò un pò a lui. Il mio cuore batteva troppo forte, avevo paura che fuoriuscisse dal petto.
"Bhe, Dio dice che dovresti darmi il tuo numero."
"Mi dispiace, ma io sono fidanzata."
"E io non sono un tipo geloso."
Mi porse il suo cellulare. Che idiota, presuntuoso e arrogante.
Però era solo il numero, che sarà mai.
Afferrai il cellulare e digitai il numero.
"Ecco tieni, ora mi lasci?"
Mollò la presa. Poi mi guardò e mi fece l'occhiolino.
"Ci si vede Signorina Hamilton."
 
Dio mio. Il suo modo di fare avrebbe fatto incazzare chiunque.
Presi la borsa e andai a cercare Sam.
  
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