«Com’è vivere assieme alla boyband più gettonata del momento? Deve essere una grande fortuna per te, Emily»

«So che ci sono un sacco di ragazze che pagherebbero per essere al mio posto, ma è come vivere con un gruppo di amici. Questo è quello che loro sono per me, niente di più.»

 

Mai detta una cazzata così grande in tutta la mia vita.

 

«Quindi pensi di continuare a stare assieme a loro anche dopo il tour?»

«Anche dopo» feci eco.

 

Sospirai non appena uscii di scena a fine intervista.

Le telecamere tra poco stressavano più me dei ragazzi, era una cosa che ero quasi sul punto di non sopportare più, ma non dovevo perdere la pazienza... non dovevo creare casini. Non potevo permettermelo ma soprattutto perché avrebbe influito sulla reputazione dei ragazzi.

 

Louis Tomlinson, Liam Payne, Zayn Malik, Niall Horan ed Harry Styles: i miei compagni d’avventura.

 

Sì, loro sono i ragazzi che sono arrivati alle finali di XFactor e si sono classificati terzi e bla bla bla bla bla! Io sono Emily Jackson, la migliore amica di Louis da quando avevamo due anni. Bizzarro, no? A me sembra fantastico perché dopo così tanti anni siamo ancora allo stesso punto di partenza.

 

Un’altra cosa di me oltre che sono una rompipalle di prima classe? Sono orfana. Sì, sono orfana di padre e madre. Louis da migliore amico allora si è proposto di farmi entrare all’interno del tour mondiale dei ragazzi. È figo, ma i mass media non fanno altro che aggiornare sempre qualche notizia su di me e i ragazzi. Cose assolutamente false – che per quanto possano essere niente in confronto alla verità – mi fanno incazzare. Cavolo, basatevi su cose vere, non su fatti che vi inventate voi! Ho addirittura fatto una cosa a cinque con Liam, Danielle, Louis e Eleonor senza che io sapessi qualcosa... ma che minchiate sono?!?

 

Comunque, lasciando perdere questi particolari...

 

Il mio legame con i ragazzi è molto particolare. Imparerete a capirci qualcosa più avanti, anche se non vi garantisco niente.

 

 

 

 

 

«No Louis, non ho parlato di niente in particolare!» ripetei stufa di rispondere sempre alla stessa domanda.

«Sicura? Emily sai che–»

«Lo so Louis, non ripetermelo ancora! Lo so che non devo dire niente che possa sembrare qualcosa di surreale o non so che cosa» feci una smorfia assurda. Ero consapevole che Louis non mi potesse vedere poiché stessimo parlando tramite cellulare, ma scoppiai a ridere.

«Che c’è?»

«Niente, ci sentiamo dopo Louis, ti voglio bene» chiusi la chiamata senza il suo assenso e camminai a passo più deciso.

 

«Il walkie talkie dove l’ho lasciato prima, Bill?» chiesi, frugando sul tour bus.

«Non lo so, controlla là» mi indicò la camera di Gary.

«Devo aver paura di trovarci cose strane?» chiesi.

Scoppiò a ridere «Se hai paura di trovare cose strane in questo bus, perché continui a lasciare la roba qua, se il vostro è qua davanti?!»

Stralunai gli occhi «Che antipatico che sei. Io che vengo a farti compagnia e tu che mi ripaghi in questo modo»

 

Mi fece l’occhiolino e io gli diedi una gomitata.

«I ragazzi sono ancora in performance?»

«Certo, sono ancora a metà concerto, tu hai finito presto con l’intervista»

Iniziammo ad incamminarci verso lo stadio.

 

Vidi l’icona SECC.

 

«Sì, non vedevo l’ora. Sono stanca morta e ti posso giurare di essere più sotto stress di Oprah»

Bill rise fragorosamente «Ma che paragoni fai?»

«Zitto e acconsenti»

Lui continuò a ridere prendendomi in giro, fino a quando non arrivammo dietro le quinte.

 

“And I can lend your broken parts that might fit like this, and I will give you all my heart so we can start it all over again”

 

Ecco le ultime parole che sentii.

Amavo quella canzone, la amavo da morire! E ogni volta mi faceva lo stesso effetto: mi faceva rabbrividire, mi faceva addolcire per qualche attimo prima di ritornare la solita stronza. 

 

Ehi, però non ho detto che sia vero che lo sia! 

 

«Stiamo andando alla grande, ragazzi!» Liam uscì dal palco e arrivò dietro le quinte.

Non appena mi vide mi saltò addossò e mi prese in braccio.

Mi misi a ridere e gli stampai un bacio sulla guancia.

«Vi odio, dovevate aspettare me per cantare questa canzone!» richiamai tutti e cinque.

«Povera cucciola» mi strapazzò una guancia Zayn.

«Stupido!»

 

«Cambiatevi, Niall prendi la chitarra e Harry vai a cambiarti il microfono. Ah e Louis e Liam, vi siete completamente sporcati con la bomboletta! Andate a pulirvi» dal nulla uscì Caitlin, decisa nelle sue cose come sempre. L’unico rimasto assieme a me era Zayn.

 

«Stasera pizza?» chiesi, con occhi dolci.

«Stasera nel mio letto» mi sussurrò lui cingendomi i fianchi da dietro.

«Stasera te la sogni la mia cara amichetta. Si è ferita e sta sanguinando, ferit–»

«Non continuare» mi fermò lui, avendo problemi alla vista di sangue o soltanto al suo pensiero «ho capito. Ma stiamo assieme comunque, eh!»

 

Gli stampai un bacio sulle labbra.

 

 

...

 

...

 

Okay, mi scopavo i single della band. Che problemi c’erano? Ero single, loro pure e d’altronde non mi scopavo chiunque, mi scopavo i miei migliori amici. Le persone che dicono che il sesso rovinino le amicizie le odio, perché il fatto che loro non sappiano mantenere una relazione in quel modo, non significa che nessuno riesca a farlo. Io ci riesco e alla grande. È diciamo qualcosa che libera sia me che loro. Non hanno malattie, non sono depravati come potrebbero essere dei stupratori ma cosa più importante, sono loro.

 

«Però sento che tu mi stia mentendo» piagnucolò nel mio orecchio «ieri eri con Niall»

«Stavamo ascoltando un paio di accordi e me li stava insegnando» spiegai.

 

Lui alzò le spalle e poi arrivò Harry.

 

«Hai rotto un altro microfono?» gli chiesi.

«Me l’ha rotto lui, in realtà» indicò Zayn che scoppiò a ridere «figlio di puttana»

Inziarono a darsi colpi ma la mia attenzione dovette ricadere immediatamente su Louis «Cazzo Emi, hai sbagliato a ritirare le mutande e le canottiere!» mi accigliai per farmi spiegare meglio che cosa intendesse dire «Ho nel mio guardaroba i tuoi reggiseni e... mutande se si possono chiamare così» fece ondeggiare un paio di perizoma in aria, davanti a tutto lo stuff.

 

«Sei stupido? Nascondili velocemente!» lo rimproverai mentre lui si mise a ridere e continuò a farli vedere a tutti «E poi cos’è? Eleonor non se le mette? Sono perizoma cazzo!»

«Baby tranquilla, niente che non abbiamo già visto» arrivò Niall che mi diede un colpetto su una chiappa. Mi fece l’occhiolino e io stralunai gli occhi.

 

«Basta Louis, metti a posto quell– ehi ma che diamine sono quei cosi?» chiese Bob, arrivando armato di fogli.

Arrossii diventando rossa come un peperone.

«Emily ma portateli via quei cosi!» mi disse, ancora più in imbarazzo di me.

 

Tutti scoppiarono a ridere e io scappai dentro il tour bus. Che vergogna, che bambini. 

Ladies and gentlements, questi sono i One Direction.

 

...ma non fermatevi alle apparenze, dietro a questi cinque ragazzi oltre che un’anima da giocherelloni, c’è molto di più.



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Ciao bellezze!
Mi presento, sono Sara e questa è la mia prima fanfiction dedicata ai ragazzi.
Spero dunque per questo che sarete brave e simpatiche *fagliocchidolci*
e mi lasciate recensioni. 
Se me ne lasciate almeno 5 continuo. sjdfhk

peace and love.