Ormai non vedo il sole da giorni. Il mal tempo sembra aver messo radici qua e non vuole saperne di andarsene. È da novembre che aspetto il caldo, chi è quell’idiota che parla sempre di effetto serra e surriscaldamento globale? Se lo trovo gli faccio fare un giro al mio paese!
Aprile è il mese più brutto dell’anno da ormai quattro anni per me. La pioggia in fondo esprime perfettamente il mio umore.
Sistemo meglio l’ombrello ed entro nel negozio del fioraio.
- Salve, cosa desidera?
- Vorrei un girasole, grazie.
- Solo uno? Ne è sicura?
- Si, uno basta.
- Come vuole che glielo incarti? Le faccio un piccolo mazzo?
- No, voglio solo un girasole.
La fiorai mi guarda irritata ed estrae un girasole, con il gambo lungo, da un grande vaso posto all’entrata. Lo avvolge in una carta plastificata trasparente e me lo porge. Io lascio i soldi sul bancone ed esco velocemente dal negozio. Perché le persone fanno sembrare cose semplici così dannatamente complicate?
Mi dirigo a passo veloce verso un vialetto, cercando il più possibile di riparare il fiore; unica nota di colore in una giornata grigia.
In un attimo mi viene in mente il suo sorriso. Può una persona sola essere in grado di portare il sole nella vita di tutti? È ovvio che una persona del genere non può vivere sulla terra, ma è destinata ad occupare il posto che si merita tra gli angeli del paradiso. Ma noi poveri umani che restiamo sulla terra come dobbiamo fare ad andare avanti? Non puoi conoscere il sorriso di un angelo e continuare a vivere come prima, senza averlo più al tuo fianco.
Non mi sono nemmeno accorta che avevo iniziato a correre. Che sciocca: non posso fuggire dai miei pensieri.
Finalmente arrivo a fianco della lapide.
La sfioro con la mano, sentendo un brivido freddo attraversarmi la schiena. Vi appoggio a fianco il girasole e poi mi allontano un  po’ per guardarlo. In questa foto sembra un ragazzino, con quel suo sorriso solare e birichino. I suoi occhi mi penetrano nel cuore.
- Lo so, hai perfettamente ragione. Sono una sciocca che piange e brontola inutilmente. Me lo hai sempre detto. Ma almeno oggi lasciami sfogare, perché non hai idea di quanto sia doloroso. Gli anni passano ma il dolore non passa mai. Quanto vorrei poterti stringere di nuovo tra le mie braccia, almeno per un secondo.
Silenzio.
La morte è proprio questo: silenzio.
I ricordi nella mia mente si affollano; sono troppi. Ma non ho intenzione di rinunciare a nessuno di loro. Li voglio tenere stretti al mio cuore per tutta la vita; così almeno una parte di te resterà sempre con me.
- Mi manchi sai. Manchi a tutti. Chiunque ti abbia conosciuto non potrà mai dimenticarti. Io cerco di andare avanti, di affrontare la vita a testa alta; ma è terribilmente difficile. Accanto a te sembrava tutto incredibilmente facile; ma ora sono sola.
Un timido raggio di sole si riflette sulla sua foto.
- E va bene. Proverò a sorridere ancora. Lo farò per te.
Chiudo l’ombrello. Sembra che per oggi il cielo abbia smesso di piangere. Chissà…forse un giorno anche io ci riuscirò. Fino ad allora stammi vicino, però.
Se so di averti al mio fianco, anche quando inciamperò avrò la forza di rialzarmi. Sempre.