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Autore: 365feelings    12/04/2013    3 recensioni
Regulus/Marlene | otto colori, otto momenti.
Seconda classificata pari merito al contest Scrivimi una raccolta di visbs88
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Marlene McKinnon, Regulus Black
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Titolo: Tutti i colori del mondo
Autore: kuma_cla (Amaranth93 sul forum)
Fandom: Harry Potter
Personaggio/Coppia: Marlene/Regulus
Categoria di prompts: Colori
Rating: verde
Generi: Fluff, Malinconico, Non Sense, Sentimentale, Triste
Avvertimenti: drabble, het, prequel
Note: spero di aver interpretato bene i prompt e di essere riuscita a realizzare una buona raccolta. Il titolo è preso dall’omonimo libro che forse, un giorno, se avrò tempo, leggerò; al momento lo riciclo. La Marlene da me descritta è già stata accennata in altre mie storie ed è a quella versione che faccio riferimento: è un’ape regina, una bella ragazza, vanitosa, passa da un ragazzo all’altro senza problemi; poi però la sua strada si intreccia a quella di Regulus e, sebbene lei sia una Natababbana e lui un Purosangue, non possono fare a meno di amarsi (in segreto).
Note post risultati: sono davvero felice del risultato, seconda classificata a pari merito al Scrivimi una raccolta. Anche perché partecipava Nocturnia e si sa, Nocturnia è bravissima (quindi vi consiglio di andare a leggere la sua storia, per di più che è sul fandom di Claymore! **)
 


 


Anche se sono passati anni
L’unica cosa che ricorda con assoluta chiarezza di quel giorno (anche se sono passati anni, anche se tutto è svanito) è l’azzurro dei suoi occhi, un azzurro così intenso e limpido da fregarlo e da fargli dimenticare il tutto resto - il ghigno arrogante, le risate di suo fratello, lo scherzo.
Non aveva mai visto sguardo più intenso e non si era mai avvicinato abbastanza a Marlene per appurare che le dicerie sulla sua bellezza fossero vere. Quel giorno, però, era incappato per sbaglio in quelle iridi cristalline e le aveva trovate proprio come le avrebbe lasciate: in lacrime.
 
Eppure c'è qualcosa
Deve ancora capire cosa le piaccia di Regulus. Non è bello come il fratello ed è più piccolo, non che questo, in realtà, sia davvero un problema.
L’occhio cade sul cravattino verde e argento, ma arriccia le labbra e scuote il capo, non è neanche per quello che le piace - non si tratta del fascino del proibito e non è nemmeno il primo Serpeverde che ha baciato.
Continua ad osservarlo da lontano, il capo chino sui libri e il volto pallido, e no, decisamente, non ha nulla dell’avvenenza di Sirius.
Eppure c’è qualcosa che l’attrae. Forse è quell’aria malinconica, un po’ infelice, che ogni tanto tradisce il suo animo tormentato e cancella quell’altra aria, quella da spocchioso bambino viziato.
 
Ape regina
Osserva di sottecchi come la stoffa sfiori appena le ginocchia di Marlene.
È estate ed è la prima volta che si vedono fuori da Hogwarts, la Grifondoro indossa un abito lilla che sua madre avrebbe ritenuto sconveniente, ma che lui stesso e gli altri ragazzi nel locale sembrano apprezzare e che la giovane porta con disinvoltura, mostrando con orgoglio le lunghe gambe magre - vuole essere guardata, vuole gli occhi di tutti su di sé, vuole sentire gli occhi di Regulus spogliarla con lo sguardo.
E senza rendersene conto, il Serpeverde non riesce a staccare lo sguardo da quel vitino da vespa.
 
Avrebbe fatto l'attrice
I capelli di Marlene sono un ventaglio di morbide onde dorate che Regulus accarezza senza accorgersene e quando se ne rende conto non smette, perché gli piace immergere le mani tra quei crini biondi.
La ragazza ha gli occhi chiusi, ma sorride ed è raggiante - non vorrebbe essere in nessun altro posto, tra le braccia di nessun altro. Sta bene dov’è, con chi è; è finalmente felice.
Regulus si china sulle sue labbra, mentre pensa che sì, Marlene è davvero bella.
Cos'è che gli aveva detto? Che avrebbe fatto l'attrice, se non fosse arrivata la lettera; l'attrice, come quell'altra, quella Marilyn Monroe.
 
Qualsiasi cosa
Osservano entrambi i loro corpi nudi abbracciati, il bianco delle loro carni giovani e sane. Non immaginano ancora che tutto ciò molto presto finirà, che le membra di Marlene non saranno calde per sempre - che un altro candore le rivestirà, lo stesso che si prenderà Regulus.
Ma al momento non c’è nulla che li possa turbare: il tempo sembra essersi fermato: non c’è più nessun passato, nessun futuro, solo un eterno presente.
Regulus le passa distrattamente una mano sulla curva morbida del fianco, accarezzando la pelle bianca, tracciando invisibili arabeschi.
Lì, tra un bacio e l’altro, quello che stanno costruendo potrebbe essere qualsiasi cosa - anche amore.
 
Dancing queen
Marlene è splendida nel suo vestito rosso: è un turbinio di boccoli biondi, sguardi languidi e seta color rubino. Passa dalle braccia di un cavaliere ad un altro, in un’infinita danza che le accende le gote di gioia.
Ma in ognuno dei ragazzi con cui sta ballando cerca il tocco, il passo, la voce, le sembianze di Regulus.
«Dov‘eri?» sussurra con rabbia al suo orecchio, qualche ora dopo, e gli morde il collo «Dov‘eri?» ripete e si libera dell’abito - di rosso non è rimasto che una traccia di rossetto.
Regulus la bacia con irruenza e le apre le gambe «E tu, con quanti hai ballato?»
«Con tutti» geme, mentre entra in lei.

Forse è già troppo tardi
Marlene vede l’ombra scura di Voldemort allungarsi su di lui (su di loro) e ghermirlo in una rete di bugie e insegnamenti sbagliati, incatenandolo nel buio.
È un Black, è un Serpeverde, ma non è cattivo, non è malvagio - e mai lo sarà, ne è certa.
Per questo sa che il nero presto o tardi lo annienterà e quando ciò accadrà sarà troppo tardi, per tutto.
«Morirai dentro» sibila e in un impeto di rabbia getta a terra il libro e tutto ciò che c’è sulla scrivania.
Solo allora, mentre l’inchiostro nero di un calamaio in frantumi macchia le pergamene, Regulus la guarda.
Forse è già troppo tardi.
 
Ti aspetto per cena
Nel delirio, il nero del suo ordine si tinge al biancore di un Patronus. Nella tavolozza i colori si mescolano e un sudario grigio lo avvolge.
Si risveglia nella cucina di una casa sul mare, dalla finestra filtra una luce fioca (grigia come la nebbia delle mattine d'aprile) e Marlene sta preparando il pasto - non l’ha mai vista ai fornelli, non ha mai saputo se sapesse cucinare.
Si volta e gli sorride, all’improvviso il grigiore che li avvolge inizia a scomparire.
«Ho fatto tardi» le dice, colpevole.
Marlene scuote il capo «Ti aspetto per cena».
Regulus annuisce, chiude gli occhi e beve l’ultimo sorso d'un fiato - ha fretta.
 
   
 
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