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Autore: Magica Emy    12/04/2013    1 recensioni
Stavolta non ci sarebbe stato nessuno a consolarla, ad alleviare la sua pena. Perchè stavolta era lei il mostro. Quel mostro, che aveva sempre cercato di tenere lontano e che adesso le era piombato addosso improvvisamente, rendendola ciò che era. Ciò che l'avrebbe cambiata per sempre. Adesso, però, non aveva più paura del buio...
Genere: Introspettivo, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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- Caroline, smettila di insistere, ti ho già detto che non me la sento di venire!
Esclama Bonnie, parlando al ricevitore che tiene in mano mentre passeggia da una parte all'altra della sua stanza. Ha l'aria nervosa e infastidita, e la voce stridula dell'amica che non ne vuole proprio sapere di arrendersi, sembra solo peggiorare la situazione. è stanca e spossata, reduce di una notte insonne, e la testa le pulsa così dolorosamente che, l'ultima cosa che le serve in questo momento è partecipare ad una festa. Tanto più se si tratta di una festa organizzata per Elena. Ogni volta che pensa a lei, infatti, Bonnie non può fare a meno di associare al suo nome parole come "vampiro" e "pericolo", e anche se sa che non dovrebbe, in realtà è questo ciò che pensa. Che potrebbe succedere di nuovo. Che Elena non è in grado di controllarsi e che... accidenti, forse ha fatto male a fare quell'incantesimo sul suo anello. Probabilmente la cosa più saggia che potesse fare in quel momento era quella di rinchiuderla al buio in una cripta, per un tempo abbastanza vicino a "per sempre". Se solo non avesse dato retta a Caroline...
Ma non ha intenzione di farsi fregare di nuovo, stavolta sarà irremovibile.
- No, sono stanca - le ripete per la centesima volta - credo che non mi reggerei in piedi. Va bene, ma non cambierò idea! Ciao.
Riattacca, sospirando spazientita. Ha ben altro da fare adesso, che pensare a queste sciocchezze. Con un rapido movimento prende le candele che aveva preparato sul suo letto, per disporle in modo circolare sul pavimento. Poi spegne la luce, rannicchiandosi al centro del cerchio così creato, chiudendo gli occhi e concentrandosi per accendere le candele con la sola forza del pensiero. Poco dopo, infatti, delle deboli fiammelle stanno già illuminando la piccola camera, fino a pochi attimi prima immersa nell'oscurità. A quel punto, sa di non potersi più tirare indietro. Questa storia va già avanti da troppo tempo, ormai, e prima che il suo sistema neroso venga meno, deve assolutamente scoprire cosa sta succedendo nelle sua testa. Si prende il viso fra le mani, ripetendo ad alta voce le parole lette sul grimorio, come una litanìa.
"Besins Eracols aiutami a trovare chi notti insonni vuol farmi passare"
"Besins Eracols aiutami a trovare che notti insonni vuol farmi passare..."
Improvvisamente, le fiammelle che la circondano cominciano a tremolare. è come una danza, dapprima lenta, quasi impercettibile, ma che via via sembra prendere forza e farsi sempre più evidente, più veloce...
"Besins Eracols aiutami a trovare chi notti insonni vuol farmi passare..."
Bonnie riapre gli occhi di colpo, giusto in tempo per notare che le candele intorno a lei, adesso, sono spente. Tutte, e nello stesso istante, proprio come se avessero obbedito ad un tacito comando, facendo ripiombare la stanza nella totale oscurità. Si guarda intorno, cercando di abituarsi a quel buio improvviso ma, quando rialza lo sguardo, una luce intensa torna a ferirle gli occhi, facendola sussultare. Di fronte a sè una donna alta, dai lunghi capelli biondi e dalla pelle diafana, la fissa con espressione addolorata. La strega la guarda a bocca aperta, senza avere il coraggio di proferire parola.
"Bonnie, ho bisogno di te..."

Frizzanti note di una scatenata melodia si diffondono tutte intorno, riempiendo ben presto il salotto di casa Salvatore e, le orecchie di tutti i presenti, che si dimenano come impazziti al ritmo della musica assordante. Elena si guarda intorno, sicura di non conoscere la maggior parte della gente che si trova in quella stanza. Tutta colpa di Caroline, come al solito, Quella ragazza ha un concetto un pò strano di "festa per pochi intimi", che di sicuro differisce dal suo. Comunque sia non può fare a meno di esserle grata per tutto ciò che sta facendo per lei, aveva proprio bisogno di staccare la spina dai problemi in questo momento. Sorride divertita, seguendo il ritmo insieme a Stefan che, vicino a lei, la osserva con aria incuriosita.
- Che c'è?
Gli chiede Elena ad un certo punto, lanciandogli uno sguardo interrogativo.
- Niente - risponde lui - stavo solo pensando a quanto tu sia bella stasera.
Elena lancia un'occhiata al semplice abito di taffettà rosso che indossa. Non sa perchè, ma è sicura che ci sia dell'altro.
- E...?
Lo incita infatti, invitandolo a continuare. Il vampiro si fa improvvisamente serio.
- Perchè credi che ci sia qualcos'altro?
Dice. La ragazza lo guarda.
- Perchè te lo leggo negli occhi.
Ribatte. Stefan sospira.
- Bè, mi chiedevo solo... come ti senti. Insomma, con tutta questa gente vicino non dev'essere facile per te...
- Stefan, sto bene - lo interrompe, prendendogli le mani - davvero. Non preoccuparti per me. Prima o poi dovrò abituarmi al fatto di sentire... ciò che sento. Ma non darò di matto, te lo prometto.
Il vampiro lascia la sua mano per accarezzarle la guancia, sorridendo.
- Non ho alcun dubbio su questo. Ti stai comportando benissimo.
Le sussurra all'orecchio, ed in quel momento le scatenate note della canzone che fino a poco prima li aveva tanto divertiti, lasciano il posto ad una lenta e romantica melodia. Elena nota che intorno a loro cominciano a formarsi delle coppie, e mentre si lascia andare a quelle delicate note, tra le braccia di Stefan, si rende conto che non sa se si stia effettivamente comportando bene. La gola continua a bruciarle come se le stesse andando a fuoco, e tutta quella gente che balla vicino a lei non l'aiuta certo a mantenere il controllo come vorrebbe. I loro cuori, lenti e regolari sembrano battere all'unisono, mentre sotto la loro pelle può distinguere alla perfezione il rumore assordante delle loro vene pulsanti. Centinaia di vene pulsanti che, a tratti, sembrano quasi prendere il sopravvento sulla musica in sottofondo, confondendole le idee. Respira profondamente nel tentativo di rilassare la mente, stringendosi di più a Stefan e lasciandosi cullare da quelle forti braccia, che la fanno sentire protetta e al sicuro. In quel momento, un tocco gentile le accarezza una spalla, facendola improvvisamente tornare alla realtà. è Matt, e la guarda con un sorriso timido stampato sul volto.
- Ehy...
- Ciao... Stefan, posso rubarti la damigella per qualche minuto?
Lo sente dire. Il vampiro annuisce.
- Certo - dice - purchè me la riporti presto!
Strizza l'occhio ad Elena, che gli lancia uno sguardo malizioso prima di allontanarsi con Matt. I due si dirigono in giardino, sedendosi sulla minuscola panchina in pietra. Il ragazzo la guarda a lungo, non sapendo da che parte cominciare. è difficile per lui affrontare un argomento così delicato, ma sente che deve farlo. Non può più continuare a vivere come se non fosse mai successo niente, è già troppo difficile affrontare il fatto che lui sia ancora vivo. Ed Elena, invece...
Si schiarisce la voce, mentre il cuore prende a battergli furiosamente nel petto.
- Ti... trovo bene.
Dice, accorgendosi poco dopo della stupida osservazione che ha appena fatto. Come fa a star bene, se adesso è un vampiro?Eppure guardandola, si rende conto che non è affatto cambiata. Che è sempre la stessa, la ragazza dall'aria sbarazzina e la risata contagiosa a cui vuole un bene dell'anima. è lì, davanti a lui, e gli sorride come una volta. Come quando l'ha conosciuta. Per un attimo gli viene in mente l'assurda idea che tutto ciò che è successo sia solo un orribile incubo, un incubo da cancellare per sempre. Ma non è così. Quella è la realtà, purtroppo. E niente sarà più come prima, almeno per lei.
- Grazie.
Risponde la vampira, giocando distrattamente con una ciocca dei suoi capelli corvini, mentre si accorge che il nervosismo di Matt adesso è palpabile. Il suo cuore batte all'impazzata, il sangue nelle sue vene scorre più velocemente...
- Elena, io... insomma, perchè lo hai fatto? Perchè ti sei sacrificata per me? Se avessi lasciato che Stefan ti salvasse per prima...
- Tu saresti morto.
Lo interrompe lei, con una nota di rimprovero negli occhi.
- E tu saresti al mio posto!
Replica il ragazzo, mentre il suo sguardo si fa improvvisamente triste. Elena non riesce a credere alle proprie orecchie. Quello che dice non ha alcun senso.
- Matt, smettila! - esclama - Se ti fosse successo qualcosa non avrei mai potuto perdonarmelo! Come credi che starei adesso?
Lo vede scuotere la testa con vigore, l'aria contrariata prima di ribattere: - Ed io? Come credi che stia io? Guardami, sono ancora vivo! E tu, invece... ogni volta che mi fermo a guardarti, riesco solo a pensare che non sei più tu.
Elena abbassa lo sguardo, lasciando che quelle parole mettano radici dentro di lei. Avverte una dolorosa stretta al petto, mentre si rende conto che probabilmente Matt ha ragione. Per gli altri, infatti, lei non è più ciò che era prima e, nonostante stia cercando con tutte le sue forze di rimanere ancorata alla sua umanità, per loro resta sempre... un vampiro. Lo legge nei suoi occhi, e in quelli di Bonnie...
Forse è vero. Non potrà più essere quella di un tempo. Ricaccia indietro le lacrime, stringendo forte i lembi del suo vestito, come se per lei rappresentassero la sua unica ancora di salvezza.
- Ehy... non mi pento di quello che ho fatto - sussurra - e non lo farò mai. Perchè l'unica cosa che volevo in quel momento, era proteggerti. E sono contenta di esserci riuscita.
Matt sospira.
- A questa condizione?
Dice. La vede annuire.
- Io sto bene, Matt. Dico sul serio, e non voglio mai più sentirti fare certi discorsi. Ok?
- Come puoi chiedermi questo? Elena...
- Sei qui - lo interrompe, guardandolo con affetto - sano e salvo. E questa per me è la cosa più importante. Ti voglio bene, Matty.
Gli occhi del ragazzo si riempiono di lacrime.
- Anch'io ti voglio bene - dice, mentre sente che la voce gli si incrina - e non potrò mai dimenticare quello che hai fatto per me. Ti sarò debitore per il resto della mia vita.
Poi fa per abbracciarla, ma la vede ritrarsi all'improvviso. L'odore del sangue dell'amico, infatti, è una tentazione troppo forte da sopportare. Adesso ha solo bisogno di calmarsi un pò.
- Meglio di no, ti prego - sussurra, scuotendo la testa lentamente - credo... sia il caso di rientrare.
Il ragazzo annuisce, mentre Elena si rialza in piedi per tornare dentro, dirigendosi al piano di sopra. Lontana dagli sguardi degli amici. Ha voglia di restare sola, almeno per un pò.
Intanto, vicino al tavolo delle bevande, Caroline e Tyler discutono animatamente...

   
 
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