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Autore: DadaOttantotto    12/04/2013    2 recensioni
Quando Stiles incontra Ethan, pensa di avere trovato un nuovo amico. Uno senza zanne e artigli.
Quando Derek lo mette in guardia, Stiles non gli crede.
Quando Stiles scopre la verità, forse è troppo tardi per dare ascolto a Derek.
[Piccolo spoiler per la 3° stagione]
Genere: Angst, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Slash | Personaggi: Derek Hale, Ethan, Stiles Stilinski , Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'That's so Sterek'
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Should've listened cap 2 2.

"Ho conosciuto un ragazzo, ieri sera."
Il lupo distolse l'attenzione dal cibo per un secondo, guardando il suo migliore amico e esibendo un sorriso chiaramente allusivo.
"E' carino?" chiese.
"Scott McCall, ti sembrano domande da fare?" replicò Stiles, indignato. Poi sospirò e aggiunse "Sì, lo è. Ma io sto con Derek, ricordi? Quel grande lupo cattivo il cui motto è 'Ti strappo la gola con i denti qualsiasi cosa tu faccia'."
"Con te non si comporta più così."
"Tu credi?"
Isaac, Erica e Boyd si lasciarono scappare una risatina, guadagnandosi un'occhiataccia da l'unico essere umano presente al loro tavolo. Da qualche mese, da quando, cioè, Stiles passava più tempo in casa Hale che nella propria, non si erano persi una parola delle ormai sempre meno frequenti discussioni tra i due piccioncini. Anzi, più di una volta Erica si era offerta di fare da mediatrice, con il solo risultato di fare infuriare maggiormente il suo Alfa.
Scott afferrò la bottiglietta e se la portò alle labbra, prendendo un generoso sorso d'acqua.
"Beh, non vedo quale sia il problema con Derek" riprese. "Non hai mica chiesto un appuntamento a questo... come hai detto che si chiama?"
"Ethan. E no, non gli ho chiesto un appuntamento."
"Vedi? Nessun problema" dichiarò Isaac, infilandosi in bocca un pezzo di pane e chiudendo di fatto la conversazione.

Salì sulla jeep, buttando lo zaino sul sedile del passeggero. Derek lo stava aspettando - in realtà, non avevano mai orari precisi; si vedevano appena possibile e, beh, più a lungo possibile - e a Stiles non piaceva farlo attendere. Diventava nervoso e intrattabile, anche più del solito.
Ok, forse era lui a non riuscire a stare lontano dal Sourwolf. Forse aveva cominciato a sviluppare una sorta di dipendenza da lupi musoni, una di quelle malattie per le quali non c'è cura, e l'unica soluzione è continuare ad assumere la droga.
Stiles sbuffò. Era stufo di mentire a suo padre, di nascondergli la sua relazione con Derek. E anche tutta la storia dei lupi. Non voleva metterlo in pericolo, ovviamente, però... insomma, Melissa McCall sapeva tutto ed era ancora viva, no? Non aveva accettato facilmente il fatto che a suo figlio di tanto in tanto crescessero denti, orecchie e artigli, ma lo aveva accettato. Non era questo che facevano i genitori? Accettare i figli per quello che sono? Lui, poi, non era nemmeno un lupo: li frequentava soltanto. E sì, era legato sentimentalmente a un sospettato di omicidio, ma lui era certo della sua innocenza.
Si addentrò nel bosco, procedendo a passo d'uomo. Ormai conosceva la strada a memoria, dato che la percorreva praticamente tutti i giorni. Alcune volte Scott era con lui, quando era in programma un allenamento o una riunione e non aveva voglia di farsela a piedi. Oppure era Lydia a fargli compagnia, se la situazione richiedeva la sua presenza. A dirla tutta, sia la rossa che Allison frequentavano casa Hale sempre più spesso da quando avevano sconfitto il kanima. E se all'Alfa andava bene, chi era lui per lamentarsi?
Ad un certo punto, tra gli alberi, scorse una figura. Dubitava fosse qualcuno del branco - di solito non vagavano così per il bosco, come sperduti -, e fu tentato di lasciar perdere. Di andare dritto da Derek e non fermarsi per controllare se, magari, quella persona avesse bisogno d'aiuto. Ma lui era Stiles Stilinski, non aiutare qualcuno in difficoltà sarebbe stato come chiedere a Lydia Martin di non organizzare mega party per il suo compleanno. Quindì fermò la jeep e scese, sperando in cuor proprio di non star facendo una gran cavolata.
"Ehi!" esclamò, avvicinandosi di qualche passo, ma continuando a mantenersi ad una distanza di sicurezza tale da permettergli di risalire in auto e ripartire prima che l'altro lo raggiungesse. "Ehi, va tutto bene?"
"Stiles? Stiles, sei tu?" si sentì rispondere.
Riconobbe la voce, la stessa che aveva sentito solo la sera prima, e si ritrovò inconsciamente a sorridere. Non sapeva bene come e perché, ma sentiva di potersi fidare di quel ragazzo, nonostante si conoscessero da meno di ventiquattro ore.
Avanzò, facendosi riconoscere. Ethan sospirò sollevato e rispose al suo sorriso.

Eccomi qui con il secondo capitolo di questa schifezzuola. Sì, mi rendo conto di essere un pericolo pubblico, non vi preoccupate.
Ringrazio Ceinwein19 e shasha5 per le recensioni allo scorso capitolo, tutti quelli che hanno inserito la storia in una delle tre liste, i 23 (23, ve ne rendete conto??) persone che hanno cliccato su 'Mi piace' e chi ha letto soltanto.
Bon, vi saluto e vi do appuntamento al prossimo capitolo!
Baci8
   
 
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