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Autore: N_N_N    12/04/2013    2 recensioni
In un mondo dove non c’è speranza di sopravvivenza bonny che porta dentro di se un potere troppo grande dovrà affrontare molte prove : morte , amore , occulti poteri. Con lei Nathan il suo migliore amico che la aiuterà nel corso della storia …
Stavo correndo più veloce che potevo, svoltavo i vicoli bagnati, ne svoltai uno e scivolai accorgendomi che era un vicolo ceco, ormai era troppo tardi per scappare, l’essere era ormai davanti a me in tutta la sua mostruosità. Era la fine, chiusi gli occhi prima che mi sbranasse, poi un suono sordo rimbombo nelle mie orecchie, il corpo si accascio davanti a me e dietro con il braccio teso e la pistola in mano c’era Nathan. Ai rimise la pistola nel cinturino e corse verso di me mi raccolse da terra e disse “ Bonny va tutto bene?” io ero arrabbiata e dissi “ non ho bisogno della tua protezione … ma comunque grazie.” Fece un sorrisetto e si girò verso lo zaino alle sue spalle e estrasse due pistole dicendo “ queste sono tue non perderle più!”
Genere: Horror, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stavo correndo più veloce che potevo, svoltavo i vicoli bagnati, ne svoltai uno e scivolai accorgendomi che era un vicolo ceco, ormai era troppo tardi per scappare, l’essere era ormai davanti a me in tutta la sua mostruosità. Era la fine, chiusi gli occhi prima che mi sbranasse, poi un suono sordo rimbombo nelle mie orecchie, il corpo si accascio davanti a me e dietro con il braccio teso e la pistola in mano c’era Nathan. Ai rimise la pistola nel cinturino e corse verso di me mi raccolse da terra e disse “ Bonny va tutto bene?” io ero arrabbiata e dissi “ non ho bisogno della tua protezione … ma comunque grazie.” Fece un sorrisetto e si girò verso lo zaino alle sue spalle e estrasse due pistole dicendo “ queste sono tue non perderle più!”
Ritornammo alla base, era nascosta tra dei grattacieli diroccati passando per un tube delle fogne.                  Passammo tra i mendicanti e i vagabondi, c’era molta più gente del solito si vede che un altro rifugio si era unito al nostro, la gente si ammassava nei cunicoli della metropoli sotterranea non si riusciva a passare, per poco persi di vista Nathan ero già nervosa sfruttando la mia altezza per vedere i suoi capelli neri, poi il mio polso venne tirato in giù e i miei occhi di colori diversi incontrarono quelli grigi ghiaccio di Nathan che mi sussurrò al orecchio “vieni passiamo da questo tunnel” mi portò verso un tunnel più piccolo che dava verso un vicolo ceco o cosi sembrava, infatti nell’angolo c’era una piccola entrata con delle lastre di legno e ferro ammassate. Nathan si avvicino e ne estrasse una in modo che noi potessimo passare, dall’altra parte c’era il nostro rifugio, una vecchia e minuscola palestra dove vivevamo, con altre 10 persone, ma non c’era nessuno cosi lasciammo le borse in un angolo e ognuno si stese nella propria branda. Nathan respirava velocemente e il suo petto si alzava e abbassava velocemente, nei 4 anni che ci conoscevamo non l’avevo mai visto così preoccupato, si sedette e si girò verso di me dicendo “ sei proprio una stupida lo sai?” io incavolata dissi “ei che cavolo ho fatto?” “Immagina se ti avrebbe uccisa … cosa avrei fatto io … senza di te …” ero diventata rossa e emisi un “mm” e lui disse “ lasciamo perdere …” in quel momento entrarono Arianna, Danny, Joe e Noemi, imbrattati di sangue scattammo in piedi e io chiesi spiegazioni “Ma che diamine è successo?” Noemi si mise a piangere facendoli gonfiare i grandi occhi neri pece, Arianna le si avvicinò e si mise a consolarla Danny con lo sguardo cupo disse “ siamo stati attaccati!” Nathan spalanco le palpebre e disse “ stai scherzando? Q-qualcuno è stato ferito?” Joe si sedette davanti al tavolino rude in mezzo alla stanza e continuò “ sono morte 5 persone tra qui Mortimer …” i singhiozzi di Noemi erano più forti, anche Arianna si mise a piangere, Mortimer era il membro più anziano di tutti noi, era come un padre visto che la maggior parte di noi era orfani, rimasi senza fiato e caddi in ginocchio a terra, Nathan mi si avvicinò e mi abbracciò, Danny corse verso gli spogliatogli dei uomini Joe lo raggiunse, invece Arianna e Noemi andarono a quelle delle donne.
Rimanemmo in quella pozione per un po’ e mi disse “ Non piangere per favore!” mi asciugò le lacrime mentre lo fissavo nei occhi, erano molto più lucenti del solito, mi strinsi più forte al suo petto e gli dissi “ non sarei qui se non fosse per te!” lui mi alzò in piedi in tutta la sua forza e mi lasciò e si diresse verso lo spogliatoio.  Non poteva essere vero, e gli altri stavano bene? Dov’erano? Era quasi l’ora del coprifuoco ma non arrivarono, così mi stesi nella branda.

***

Flash back
Ero distesa nel erba immersa nei miei pensieri, era una giornata tranquilla una delle poche, una delle ultime, la mamma mi diceva sempre che di non uscire di casa ma visto che stavamo per andarcene dalla casa di campagna alla città perché si sperava che ci fosse più protezione, con i miei 11 anni di vita in quella casa e volevo viverla per un po’ di più. Non me ne accorsi neanche quando il vento si fece più forte fino a quando le nuvole non coprirono il cielo azzurro, ma non erano nuvole normali, erano rosso sangue mi alzai in piedi il vento si fece molto più forte e non riuscivo a scappare da quel spettacolo. Poi ad un tratto uno squarcio nero separò il cielo si faceva sempre più grande mi avvicinai per vederlo meglio e ad un tra due nastri di polvere nera uscirono dallo squarcio, venivano verso di me indietreggiai ma caddi a terra era troppo tardi mi avevano raggiunto, mi senti sollevata da terra e rimasi a mezz’aria volevo gridare ma dalla mia bocca non usci un minimo rumore, poi l’impensabile la polvere entrò con un tonfo nel mio stomaco e il secondo nella bocca. Il dolore era lancinante mi lasciò a terra, il mio corpo era ricoperto di vene nere e le mie iridi da verdi e marroni diventarono nere, per un millisecondo non senti niente come se il tempo si fosse fermato, i nastri retro cederono e lo squarcio si chiuse.                                                                                                                                                                                                                                                                                                Rimasi li buttata gli occhi erano ritornati al loro colore naturale, la pelle aveva ripreso il suo colorito, solo che mi venne l’impulso di vomitare, mi sedetti sulle ginocchia e vomitai una sostanza nera, ero spaventata corsi verso casa barcollando ma quando arrivai un lungo urlo lascio la mia gola, i cadaveri accasciati a terra dei miei genitori ma una mano tappo la mia bocca mi prese in braccio e mi portò dentro un carro armato …
  
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