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Autore: ary_gg    12/04/2013    1 recensioni
Allison è la figlia dei protagonisti di Through. Ovviamente le due storie sono separate e possono essere lette indipendentemente. Allison vedrà molti rapporti cambiare nel nuovo arco della sua vita, farà molte esperienze che prima non aveva mai pensato di fare e probabilmente le apriranno gli occhi. Con lei Rebekah la sua migliore amica da sempre. Lucas che lei definisce migliore amico e una nuova conoscenza Daniel. Probabilmente i triangoli sono spesso utilizzati, ma d'altronde sono anche i più interessanti. Spero che ci darete un'occhiata. Ari.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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CAPITOLO DICIASSETTESIMO

Il mattino seguente Allison si svegliò un po’ più tardi del solito era sabato e poteva prendersi un week-end di libertà. Quando la sera era rientrata a casa non aveva trovato nessuno, così aveva cenato in fretta e si era messa a letto. Quando scese di sotto intimidita per fare colazione vide suo padre in salotto seduto sul divano che beveva il caffè e leggeva il giornale. Dopo qualche secondo di esitazione, si voltò per andare in cucina e prendere del caffè, ma fu sorpresa dalla voce di Jake.
“Come è andato il test?”
Allison si voltò verso il padre.
“Bene”
I due rimasero in silenzio per qualche secondo.
“Papà mi dispiace. Per tutto.”
“Ali..”
“No davvero, non avrei dovuto dirti quelle cose, mi dispiace, non sei come il nonno. E io sono tua figlia, dovrei darti ascolto e dovrei..dovrei solo comportarmi da figlia”
“Ali, non credo che tu sia un’irresponsabile e non mi hai mai dato nessun tipo di problema da quando sei nata in pratica. Ho esagerato con le parole, ma non voglio che tu resti fuori casa in questo modo, te l’ho sempre detto”
Gli disse con molta più calma rispetto alla volta precedente.
“Lo so, mi dispiace”
Allison non disse altro, sapeva di essere in torto e di certo non poteva pretendere che i suoi non fossero contrariati dalla cosa.

Dave e Serena stavano sistemando le ultime cose nella casa nuova del ragazzo.
“Grazie per avermi dato una mano”
“Figurati, per certe cose serve proprio una donna”
Disse Serena sistemando qualche oggetto qua e là per il salotto.
“Allora, a tuo marito è passata la sfuriata o no?”
Serena sospirò.
“Ti prego non me lo ricordare, c’è un’aria a casa che a malapena si respira.”
“Non state un tantino esagerando?”
“Dave se tua figlia non rientrasse a casa tu che faresti? E’ stata tutta la notte fuori rientrando all’alba. Posso bermi la balla della discoteca il week-end, ma in piena settimana?”
“Sere è un ragazzo, che pretendi?”
“Lo so che si tratta di un ragazzo. Non sono stupida, saranno passati pure più di vent’anni da quando ho conosciuto Jake, ma ancora me le ricordo le balle che raccontavo alla mamma per giustificare la mia assenza da casa per tutto il giorno”
Dave rise.
“Ero troppo piccolo per ricordarmene. E comunque la mamma ti ha sempre lasciata in pace nonostante si trattasse di Jake. Chissà se papà avrebbe fatto lo stesso”
Serena alzò le spalle. Loro padre era morto quando ancora Jake e Serena si conoscevano appena, si erano conosciuti tempo prima, ma poi allontanati, paradossalmente era stato quell’evento ad avvicinarli nuovamente. Probabilmente anche suo padre sarebbe stato contrariato, pensò la donna.
“Allora, sapete almeno chi è questo ragazzo? Io ho provato a farmelo dire, ma nulla”
“No. Cioè si. L’ha conosciuto in ospedale da quello che so. E’ uno specializzando al secondo anno”
“E’ così grande?”
“Dave, è più giovane di te”
“Cosa vorresti dire scusa? Ho ventinove anni, mica ottanta!”
Serena rise scuotendo la testa.
“Dovrebbe avere venticinque anni all’incirca”
“Senti vado a portare fuori questa roba ok?”
Dave prese dei cartoni ormai disfatti e piegati e uscì da casa per poterli buttare nella spazzatura. Il ragazzo aveva deciso di portarli fuori tutti insieme, senza curarsi del fatto che fossero fin troppo ingombranti, tant’è che senza volerlo si imbattè in un passante.
“Oddio mi dispiace”
Disse il ragazzo rendendosene conto. Qualcuno dei cartoni in pila l’uno sull’altro cadde per terra e gli permise di vedere la ragazza con cui si era scontrato.
“Non importa, è tutto ok”
La ragazza sorrise cortesemente e tornò sui suoi passi continuando a camminare, Dave dopo un attimo di esitazione fece mente locale, rendendosi conto di conoscere quella ragazza.
“Sasha?”
Lei sentendosi chiamare per nome si voltò nuovamente e lo guardò perplessa.
“Ci conosciamo?”
Dave sorrise appena.
“Toglimi la barba e otto o dieci anni”
Sasha lo osservò meglio.
“Dave? Pensavo fossi in Italia”
“Sono tornato. Come stai? Non ci vediamo da..”
“Dal funerale di Tom, già. Bene, tutto bene”
Dave si fece serio d’un colpo, Sasha si guardava intorno senza sapere che dire.
“Io dovrei andare. Ben tornato allora. Ci si vede”
“Si, grazie”
La ragazza si allontanò, mentre Dave la osservò da lontano.

Allison dopo essersi preparata per uscire scese di sotto incontrandosi con i suoi che a loro volta stavano per uscire.
“Uscite?”
Chiese la ragazza un po’ titubante, nonostante avesse chiesto scusa più volte per l’accaduto, la situazione era comunque rimasta un po’ fredda e severa e di certo ne capiva il motivo.
“Siamo a cena da Jason e Denise”
Fu la madre a parlarle.
“Esci anche tu”
Allison annuì, poi Jake si rivolse alla moglie.
“Andiamo? Come al solito è tardi”
Dopo un tratto non molto lungo in auto, i due arrivarono a casa degli amici.
“Speravo che a quest’ora fossi meno imbronciato”
Disse Jason sedendosi sul divano accanto all’amico, Jake sbuffò.
“Non farlo. Non farmene parlare per favore.”
“Oh andiamo. Non potrai essere arrabbiato per sempre”
“Perché no?”
“Perché lo stai facendo solo perché è una cosa che non puoi controllare. Con Lucas non eri così agitato, sai ti fa male scaldarti, la pressione e tutto il resto, non hai più l’età”
Jake gli lanciò un’occhiataccia.
“La verità è che sapeva benissimo che con Lucas le cose non sarebbero andate, ora invece è diverso, sa che ha perso sua figlia e proprio non gli va giù”
Si intromise Serena entrando in sala con Denise e la cena.
“Grazie amore, come al solito sei dolcissima”

“Ciao”
Allison sorrise a Daniel che gli aprì alla porta, si mise in punta di piedi e lo baciò.
“Che hai lì?”
“Ho preso la cena”
“Avevi detto che avremmo ordinato qui”
Ribattè il ragazzo.
“Perché se ti avessi detto che per una volta portavo io la cena, ti saresti opposto vivamente”
Allison tolse il cappotto e lo sistemò all’appendiabiti, dopo aver poggiato la busta sull’isola della cucina.
“Prendi dei piatti”
Daniel scosse la testa e prese piatti, posate e bicchieri, mentre la ragazza tirò fuori il cibo.
“Credo di aver esagerato”
Disse Allison arricciando il naso.
“Non sei stata attenta a quanto io mangi se pensi questo”
Allison rise e si sedette accanto al ragazzo.
“Allora come va a casa?”
“Meglio..sei gentile a chiederlo.”
“Mi sento un po’ in colpa.”
“Non devi, davvero”
I due finirono di cenare e passarono il tempo a chiacchierare.
“Ti vieto categoricamente d’oggi in poi, di prendere la cena, dolci e quant’altro, ho quasi fatto fuori una cheesecake intera, non fa bene alla mia salute.”
“Andiamo, non fare il medico noioso e poi non ti ho mica detto di mangiarla tutta, avresti potuto tenerla per qualche giorno”
Disse la ragazza altezzosa mangiando una fragola che guarniva la torta.
“Sei una tentatrice, fine della questione”
Rispose Daniel cingendole le spalle con un braccio, i due si erano spostati sul divano.
“Per una torta? Fino a prova contraria qui il diavolo tentatore sei tu”
“Meno male che eri inibita!”
Disse Daniel prendendola in giro, la ragazza diventò rossa rendendosi conto di quello che aveva detto, come al solito parlava spesso senza pensare.
“Non intendevo..”
Allison si lasciò prendere dall’imbarazzo e si ammutolì. In fondo sapeva che si era riferita esattamente a quello che pensava lui. La ragazza lo guardò mentre le sorrideva divertito, si tirò su e avvicinò il suo viso a quello di lui baciandolo dapprima piano, poi fu lei stessa ad approfondire il bacio. Daniel la lasciò fare e lasciò che le loro lingue si incontrassero e iniziassero a giocare insieme. Allison si portò su di lui continuandolo a baciare.
“Poi sarei io eh?”
Disse lui cingendole la vita con le sue braccia. La ragazza alzò le spalle divertita.
“Non ho specificato di essere innocente a riguardo”
“Ti piace un po’ troppo giocare con le parole signorina”
Disse Daniel avvicinando il suo viso a quello della ragazza, i due ripresero a baciarsi in modo passionale scoprendosi nuovamente con più consapevolezza della precedente. Le cose furono molto diverse questa volta, Allison fu sorpresa nuovamente dalla dolcezza del ragazzo nei suoi confronti, ma allo stesso tempo fu più coinvolgente e provocante. Le mani del ragazzo vagarono su tutto il suo corpo così come quelle di lei. Allison sentiva il piacere crescere e fu travolta dalle sue sensazioni. I due si appartennero di nuovo, condivisero nuovamente quell’intimità che avevano conquistato da poco, ma che valeva più di quanto si potesse immaginare.
“Non addormentarti”
Sussurrò il ragazzo baciando una spalla nuda di Allison che era accoccolata fra le braccia del ragazzo.
“Non sto dormendo, ho solo gli occhi chiusi”
“Non si comincia così?”
Allison sorrise e aprì gli occhi incontrando lo sguardo di Daniel che la guardava rilassato.
“Devo andare, seriamente”
“Lo so..non mi piace che tu debba andare via da sola”
Allison alzò gli occhi al cielo e si alzò per rivestirsi.
“Non avrebbe senso farti venire fino in centro, per poi tornare qui, per poi riaccompagnarmi e tornare qui ancora.”
I due si salutarono più volte senza staccarsi poi per davvero, erano davanti alla porta da almeno una mezzora abbondante, ma continuavano a baciarsi.
“Daniel..”
Allison sbuffò allontanandosi con estrema fatica.
“Ci vediamo domani..”
“Sono già al pub domani sera, ricordalo.”
“Lo so, verrò con Rebekah e Steve”
“Ok..a domani”
I due si salutarono nuovamente. Il giorno seguente Allison passò la domenica rilassandosi a casa, passando tutto il giorno a leggere, ascoltare musica e vedere qualche film, la sera si ritrovò con Rebekah e Steve. Non aveva ancora avuto modo di interagire con lui, si erano visti sporadicamente e sempre molto di fretta, ma sapeva quanto la sua amica ci tenesse, così aveva organizzato quella serata sperando andasse bene.
“Pensare che siamo venute così tante volte qui, ma non avevamo mai fatto caso che ci lavorasse anche Daniel”
Disse Rebekah mentre avanzava verso il locale mano nella mano con Steve. Allison era accanto a loro.
“Sta al bar, noi non andiamo mai al bar, stiamo sempre ai tavoli al piano di sopra”
“Siete anche viziate”
Disse Steve prendendole in giro. Rebekah lo spinse di poco con la sua spalla.
“Smettila”
Allison rise aprendo la porta per entrare. Una volta all’interno del locale si avvicinò al bancone del bar.
“Prendete posto sopra, io vi raggiungo”
Disse mentre si allontanava dagli altri due, c’era molta gente nonostante fosse domenica, ci mise un po’ prima di arrivare al bancone e farsi notare dal ragazzo.
“Daniel!”
“Ehi”
Il ragazzo si diresse verso la sua direzione e si allungò per dargli un bacio, mentre la ragazza si aiutò con uno sgabello.
“Dimmi che questo delirio non ha allungato il tuo turno”
“No, assolutamente no. George, io ho finito”
Il ragazzo dall’altro capo del bancone alzò una mano in segno di saluto, Daniel fece il giro e prese per mano Allison. I due si diressero al piano superiore del locale e scorsero Rebekah e Steve seduti ad un tavolo.
“Siamo qui”
Esclamò Allison avvicinandosi a loro.
“Daniel lui è Steve”
“Ci siamo già conosciuti”
Disse Steve porgendogli la mano in segno di saluto
“Davvero?”
Chiese Rebekah sorpresa.
“Si ai miei colleghi piace questo posto”
I quattro si ritrovarono ben presto a interagire come se si conoscessero tutti da molto, mentre lì le uniche che si conoscevano davvero da sempre erano Allison e Rebekah. Mentre Allison e Steve si erano proposti di andare a prendere da bere giù al bar per costringere Daniel a stare un po’ fermo, Rebekah e quest’ultimo restarono da soli. La ragazza si sentiva ancora un po’ a disagio nei confronti di Daniel, era saltata alle conclusioni in fretta senza conoscerlo abbastanza e aveva fatto una delle sue scenate melodrammatiche tipiche del suo carattere troppo impetuoso, ma dopo che Ali le aveva raccontato qualcosa del ragazzo, non potè fare altro che sentirsi in colpa e a disagio.
“Grazie per non aver detto niente ad Ali”
Daniel posò lo sguardo sulla ragazza di fronte a sé perplesso.
“Sai della mia fantastica scenata un po’ di tempo fa”
Il ragazzo comprese di ciò che stava parlando.
“Cosa ti fa pensare che non glielo abbia detto?”
“Perché se no me l’avrebbe fatto presente”
Daniel accennò un sorriso.
“Rebekah non hai fatto davvero niente di così grave per quanto mi riguarda. E’ tua amica, è normale che tu sia protettiva con lei, lo si è con le persone che si amano no?”
“Così si dice”
Disse sarcastica la ragazza.
“Come diavolo fai ad essere così posato? Non credevo esistesse persona più calma di Allison, ma poi mi rendo conto che non lo è poi così tanto perché non lo è in tutto, ma tu sembri sempre così..così”
Daniel rise apertamente.
“Non so se prenderlo come un complimento o meno. Ad ogni modo non lo sono, non credo esista una persona così. Molti mi definirebbero freddo”
“Quello non è un complimento, diciamo che posato è la sua accezione positiva”
“Si dice che le esperienze cambino il nostro modo di approcciarsi alla vita, e bè, per quel che mi riguarda, non c’è cosa più vera”
Rebekah fu colpita da quelle parole, anche lei provava la stessa cosa, aveva cambiato radicalmente se stessa anni prima e adesso stava cercando un assestamento dopo l’entrata di Steve nella sua vita. Il suo sguardo vagò al di là di Daniel e per qualche secondo, che le sembrò un’eternità, non si rese davvero conto di quello che stava guardando, pensava che fosse suggestione dovuta al discorso e ai pensieri che questo aveva toccato, ma poi si accorse che era tutto decisamente reale, troppo.
“Rebekah, stai bene?”
Daniel un po’ per via del suo lavoro, un po’ perché era impossibile non accorgersene, notò il cambio di colorito della ragazza e assunse un’aria più seria del solito, quella che Allison adorava definire da medico noioso.
“Si, si”
Rebekah si guardò intorno sentendo l’urgenza di scappare, a mala pena capì davvero cosa le avesse chiesto il ragazzo. Daniel preoccupato cercò di attirare la sua attenzione con il contatto fisico posando una mano sul braccio della ragazza che era sul tavolo. Rebekah lo guardò un po’ impaurita.
“Che succede?”
“Ciao Beks”
Entrambi si girarono verso il ragazzo in piedi accanto al loro tavolo. La ragazza sentì gelarsi dentro.
“Che ci fai qui?”
“Quello che ci fai tu?”
Disse sarcastico il ragazzo assumendo un’aria strafottente.
“A New York, Sam. Non dovresti essere qui.”
“Speravo fossi più felice di vedermi”
Rebekah lo guardò arrabbiata e disgustata, il ragazzo allungò la mano verso il viso di lei, ma Daniel fu molto più veloce fermandolo.
“Credo che il concetto sia che non sei esattamente il benvenuto qui, mi sembra sia stata abbastanza chiara”
“Tu saresti? Il suo nuovo ragazzo?”
“No, lui no. Io lo sono però”
Steve ed Allison erano arrivati in quel momento per poter assistere alla scena, il ragazzo lasciò i bicchieri e fissò l’altro con evidente disappunto.
“Sul serio?”
Disse Sam squadrandolo quasi cose se avesse detto qualcosa di ridicolo.
“Ali, ci sei anche tu..ovviamente”
Daniel che si era alzato per tenere sotto controllo la situazione, blocco nuovamente la mano di Sam.
“Non toccare la mia ragazza”
“Cos’è fai il cane da guardia?”
Allison strinse tra le mani uno dei bicchieri che aveva in mano e ne versò il contenuto sul ragazzo poi lo spinse.
“Sparisci prima che ti faccia pentire di essere tornato!”
Daniel guardò stranito Allison e la staccò da Sam.
“Wow, calma, calma, vado”
Disse alzando le mani con fare ironico.
“Ciao Beks”
La ragazza nascose il viso fra le mani imbarazzatissima, mentre Ali ancora era inquieta nella stretta di Daniel; quando il ragazzo mollò la presa lei si sedette accanto a Rebekah, posto prima occupato da Steve.
“Tutto ok?”
“Si. Certo avrei preferito evitare la scenata”
“Si può sapere chi diavolo era?”
Disse agitato Steve, Daniel lo guardò posando una mano sulla spalla del ragazzo e lo invitò a sedersi. Allison accarezzò la schiena dell’amica incoraggiandola.
“E’ complicato..”
Rebekah sospirò e guardò Steve.
“Ti andrebbe di accompagnarmi a casa?”
Non voleva parlare lì di Sam.
“Certo”
I due si alzarono e se ne andarono, dopo qualche minuto fecero lo stesso anche Daniel ad Allison. Una volta davanti casa della ragazza, Daniel spense la moto e si tolse il casco.
“Ti va di restare un po’ qui? E’ ancora presto e la serata è saltata ormai”
Disse Allison porgendogli il casco che aveva lei indosso.
“Non so quanto i tuoi mi accoglierebbero a braccia aperte.”
Allison rise.
“Intendevo qui nell’atrio”
“Oh, ok allora si può fare”
I due si sorrisero, Daniel sistemò la moto e si sedettero sul portico.
“Dovevi essere un tipo tranquillo eh?”
Disse sarcastico il ragazzo.
“Sam tira fuori il peggio di me”
“Chi è?”
“L’ex di Beky. Un ex un po’ particolare..”
“Questo l’avevo notato”
“Inizialmente era un bravo fidanzato, era dolce, carino, la ricopriva di attenzioni, era simpatico, era gentile anche con me, poi..poi è diventato ossessivo, soffocante..violento”
“E’ successo qualcosa di grave?”
“No, non eccessivamente..ma Jason, il padre di Beky, l’ha scoperto casualmente e ha ottenuto un’ingiunzione, per far si che lui non si avvicinasse a lei, a nome di Beky dato che non aveva ancora diciotto anni. Rebekah è cambiata completamente dopo quella situazione, nei confronti dei ragazzi intendo, ne ha frequentati molti solo per divertimento e non si è più legata a nessuno. Aveva sedici anni e per più di tre anni è andata avanti così, finchè non ha conosciuto Steve. Sono solo preoccupata che possa destabilizzarla ancora, ha sofferto davvero molto anche se non lo dava a vedere e il solo pensiero che possa stare nuovamente male mi..”
Allison sospirò preoccupata.
“Ehi la situazione è cambiata. Rebekah è cresciuta e ha Steve”
“Lo so. Hai ragione, sono solo preoccupata”
Allison prese la mano del ragazzo e intrecciò le loro dita.
“Ora, posso sapere cosa c’è?”
Daniel corrucciò la fronte perplesso.
“Cosa?”
“Daniel..sul serio, c’è qualcosa che non va, ogni tanto ti vedo un po’ assente e pensieroso, mi sembra di tornare indietro.”
“Ti va di accompagnarmi in un posto domani dopo il mio turno?”
“Si, certo”
Daniel accarezzò il viso della ragazza guardandola negli occhi.
“Non c’è niente che non va tra me e te”
I due si scambiarono un bacio, che da breve quale era nato, si trasformò rapidamente in un bacio più lungo e sentito. I due si staccarono dopo un po’ e le loro fronti rimasero a contatto l’una con l’altra, poi sentirono qualcuno schiarirsi la voce e uscirono fuori dalla loro bolla.
“Dovrei aprire la porta se non vi spiace”
Disse sarcastico Jake fermo davanti al portico insieme a Serena.
“Ciao, pensavo foste dentro”
Daniel si alzò in piedi liberando parte delle scale permettendo così a Jake di passare, Allison alzò gli occhi al cielo e si alzò anche lei.
“Tesoro fa freddo per stare fuori non credi?”
Disse Serena verso sua figlia.
“Vado”
Disse Daniel ad Allison percependo che probabilmente era ora di andare via.
“Oh no, ti prego, non intendevo..mi dispiace”
Disse la donna capendo di essere stata fraintesa.
“Intendevo che potevate entrare, non c’è motivo di restare qui”
“Non si preoccupi signora Thomas, è comunque ora che vada, domani il mio turno in ospedale inizia davvero presto”
“Come volete”
Serena accennò un sorriso congedandosi e rientrando. Allison guardò Daniel sorridendo un po’ imbarazzata.
“Mi dispiace”
“Tranquilla, prima o poi farò colpo su tuo padre”
Allison sorrise scuotendo la testa divertita e gli mise le braccia al collo. I due si baciarono per salutarsi e ancora una volta si intrattennero più del dovuto.
“Credo tu debba rientrare”
Disse Daniel dando un bacio sulla fronte alla ragazza.
“Buona notte”
“Buona notte”

ANGOLO DI ARI

Potrei dirvi molte cose, ma credo che non dirò nulla, insomma alla fine i capitoli parlano da soli. Se vi va di chiedermi o dirmi qualcosa, sapete come fare :3 Ari

   
 
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