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Autore: Kaleidoscope_    12/04/2013    3 recensioni
Quelle parole mi rimbombarono nella testa. Non volevo crederci. L'idolo che ho adorato per tutto questi anni poteva avermi detto ciò?
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mark Hoppus, Nuovo personaggio, Tom DeLonge, Travis Barker
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Mi buttai nel letto, presi tutto ciò che trovai nella scrivania e lo lanciai, in preda alla rabbia.
Staccai tutti i poster, iniziando a piangere.
Lo odiavo, lo odiavo come non mai.
Continuai a distruggere tutto quello che mi si trovava davanti, finché non sentii un'enorme fitta alla testa che mi fece cadere a terra. Tutto iniziò a girare e poi non vidi più nulla.

 
Sei uno stronzo! Come hai potuto tradirmi?”
“Oh andiamo, davvero pensavi che ti amassi veramente? Povera illusa!”
I-io..io ti amavo..”
“Lo so, ma se mi avessi amata veramente a quest'ora avremmo già scopato!”
“Perché secondo te una relazione si basa sul sesso?”
“Beh, direi di sì. Ma a quanto pare sei ancora una bambina, non sei adatta per me! Per questo mi sono fatto Lisa!”
“Bastardo. Sei un fottutissimo bastardo, Andrew.”
“Nessuno vuole stare con te, Giorgia. Nessuno, me compreso. Sei insopportabile! E adesso vattene da casa mia!”
La mia autostima è andata a farsi fottere e giuro che non mi innamorerò mai più.

 
Mi risvegliai sul mio letto, sotto le coperte.
La testa mi faceva ancora male, infatti appena mi provai ad alzare, caddi di nuovo sul materasso. La mia porta era a terra, qualcuno per entrare deve averla sfondata. Capii chi fosse quel qualcuno, quando Tom varcò la soglia.
Istintivamente mi alzai di scatto, non badando al dolore.
“Vattene da qui, adesso.”
“Giorgia, lasciami spiegare.”
“No, non ne voglio di spiegazioni.” conclusi la frase per poi non avere più forze per reggermi in piedi, così lui mi prese in braccio e si sdraiò con me nel letto.
“P-perché l'hai fatto?” sussurrai.
“Ne parleremo più tardi, ora devi riposarti.”
“Dimmi perché...”
“Shh”
Mi strinse a sé e iniziò ad accarezzarmi. Mi staccai con le poche forze che mi rimanevano.
“V-vai via...”
“Ma Giorgia-”
“Ti prego.”
Si alzò sbuffando e uscì dalla mia camera.
Avevo bisogno di stare lontana da lui, mi stava creando solo dolore.
Provavo davvero qualcosa di forte per lui, ma non potevo dirglielo.
Non potevo ricadere nella stessa trappola, non dovevo dare il mio amore a chi non l'avrebbe apprezzato. In tutti questi giorni, non è mai stato sincero con me. Pensavo fosse il ragazzo perfetto, ma forse mi sbagliavo.
Eppure nessuno mi aveva mai fatta sentire così viva.
Confusione, avevo solamente tanta confusione nella mia testa.
Nel bel mezzo dei miei pensieri caddi in un sonno profondo.
Mi risvegliai nella notte, la sveglia segnava le 3. Sentii il respiro di qualcuno nella stanza e quando alzai lo sguardo, vidi Tom sdraiato per terra, con un bigliettino di fianco.
 
'Avevo paura che ti sentissi male nella notte, non pensare male. Se vuoi che me ne vada, basta che mi svegli.'
 
Ma come avrei potuto mandarlo via?
Lo svegliai, sussurrando il suo nome.
“Va bene, me ne vado subito” mugugnò dopo essersi stiracchiato.
“Non ti ho svegliato per questo, alzati e sdraiati con me.”
Lui saltò in piedi e si coricò sotto le coperte.
“Sappi che non l'ho fatto per portarti a letto.” mi sussurrò all'orecchio provocandomi un brivido.
“Non mi importa, mi hai presa in giro. Per la seconda volta.” risposi fredda.
“Dovevo trovare un modo per farmi perdonare.”
“Certo Thomas, certo. Dormi, non voglio più sentirne di scuse.”
Non rispose, perché entrambi ci addormentammo nuovamente.
Mi svegliai alle 11 del mattino seguente e notai che Tom aveva portato un braccio su di me, abbracciandomi. Lo spostai lentamente per non svegliarlo e mi buttai sotto la doccia. Dopo qualche minuto uscii e notai di aver dimenticato i vestiti in camera.
'Testa di cazzo, sono una testa di cazzo!' pensai, per poi dirigermi coperta solamente da un lungo asciugamano.
Per fortuna Tom stava ancora dormendo, così frugai nell'armadio cercando qualcosa da mettere.
“Ah, questo sì che è un buongiorno! Comunque se fossi in te metterei quei pantaloncini bianchi, ti mettono in risalto il culo.”
Mi voltai di scatto, arrossendo vistosamente.
“Thomas, esci di qui!”
Si alzò e venne verso di me, a pochi centimetri dal mio viso. Mi prese i fianchi, volevo reagire ma di fronte a lui, tutta la mia volontà spariva. Il suo profumo mi mandava in ecstasy. Appoggiò la sua fronte alla mia ed entrambi chiudemmo gli occhi. Il mio respiro era accelerato, come il battito del mio cuore.
Improvvisamente, mi ricordai di aver già vissuto un momento così. Con Andrew.
Non volevo, non dovevo, non potevo commettere lo stesso errore. Questo pensiero fece scorrere una lacrima sul mio viso.
“N-non posso” dissi, prima di lasciare la stanza con dei vestiti presi a caso.
Tornai in bagno e mi vestii.
Quando scesi al piano di sotto, trovai un bigliettino di Mark.
 
Sono con Evelyn. Quando torno vorrei trovare Tom vivo, grazie! ;)
-Mark
 
Oltre a quel bigliettino, trovai anche mia sorella seduta sul divano.
“E tu che ci fai qui?!” chiesi inarcando un sopracciglio.
“Dovevo prendere una cosa, sai com'è, è anche casa mia! Chi ti ha dato il permesso di ospitare quel tizio?”
“Lui resta qua e basta. Tanto tu sei dal tuo fidanzato.”
“Non se ne parla. Non voglio che quel tipo a caso dorma con te! Entro stasera devono essere fuori da qui!”
“Ti ho detto che restano qua. Sai che odio ripetere le cose due volte!”
“Perché tieni così tanto a una persona che conosci da neanche una settimana? Finiscila di fare la stupida!”
Già, perché tenevo a Tom dopo tutto quello che mi aveva fatto?
Sapevo perfettamente la risposta.
“Ma proprio non capisci! Io..”
“Tu?!” mi chiese scocciata.
Mi morsi un labbro, guardando verso l'alto.
Non dirlo.
Non dirlo.
Non dirlo.
“Sono innamorata di lui.”
Lei scoppiò in una fragorosa risata.
“Ma fammi il favore, sei patetica! Alla tua età non puoi dire di essere innamorata!”
“Ascolta, lo so di essere patetica. Ma per quanto lui possa essere stronzo, riesce sempre a farmi battere il cuore a mille. Mi ha mentito due volte in soli cinque giorni e vorrei poterlo perdonare, perché ci tengo veramente tanto a lui. Purtroppo la paura di soffrire non mi ha mai abbandonata e adesso mi ritrovo in una situazione di merda. Maledetto Andrew.”
Lei si avvicinò e fece un gesto che mai mi sarei aspettato : mi abbracciò.
“E' la prima volta che esprimi i tuoi sentimenti con me, sono così...felice!”
“Sì okay ma tutte queste manifestazioni d'amore mi faranno diventare un unicorno che vomita arcobaleni.”
Lei scoppiò a ridere e si staccò dall'abbraccio.
“Solo per questa volta ti lascio stare, ma non voglio ritrovarmi zia tra nove mesi!”
Annuii e la ringraziai, per poi vederla uscire dall'abitazione.
Mi arrivò un messaggio sul cellulare, così lo aprii e lo lessi.
 
Emh, ciao! Sono Alex, Evelyn mi ha dato il tuo numero.
Senti, scusa per l'altro giorno, non so cosa mi sia preso.
Se ti va possiamo andare a mangiarci un gelato, vorrei farmi perdonare! Ti passo a prendere tra un quarto d'ora.
Fammi sapere :)
 
Perché non concedergli una possibilità? Magari mi avrebbe aiutata a dimenticare tutto quello che era successo in quei giorni! Decisi di rispondergli immediatamente.
 
Perfetto, ti aspetto! E stai tranquillo, quel bacio è acqua passata ;)
 
Dopo aver aspettato il suo messaggio di risposta – ovviamente positiva – andai a mettermi qualcosa di più decente.
Entrai in camera e non vidi traccia di Tom, così mi chiusi a chiave per evitare qualche suo scherzo.
Presi un vestito azzurro – che si intonava con i miei occhi - né troppo lungo, né troppo corto, arrivava alle ginocchia. Ci abbinai una cintura nera sotto il seno e un paio di all star dello stesso colore. Andai velocemente in bagno per truccarmi ma quando aprii la porta ebbi una visione per niente piacevole – bugia – davanti a me. Ossia, Tom nudo appena uscito dalla doccia.
Arrossii violentemente e mi girai, non prima di avergli lanciato un asciugamano.
“Porco!” gli urlai isterica.
“Non sono stato io ad essere entrato in bagno mentre qualcuno si stava facendo la doccia! E poi non vedo dove sta il problema, non è la prima volta che lo vedi!”
Mi voltai verso di lui e mi avvicinai lentamente a lui.
“Non ti permettere mai più di dire una cosa del genere. E' stato solo un errore.”
“Un errore che ti è piaciuto.”
“Se potessi ritornare indietro non lo ricommetterei.”
Lui si avvicinò ancora di più.
“Bugiarda, so che vorresti rifarlo. Vero?”
“S-no!”
Stavo per rispondere di sì, perché? Dopo tutto quello che mi aveva fatto, perché avevo ancora così voglia di lui? Saranno stati i suoi capelli bagnati, il suo petto nudo, i suoi occhi, il suo sorriso, il suo piercing, il suo profumo. Okay Giorgia, basta.
“Bugiarda!” ribadì sorridendo.
Scoppiai di rabbia, così lo spinsi via.
“Bugiarda? Bugiarda a me? Sei tu che, dopo esserti preso la mia verginità, sei andato a letto con un'altra come se non fosse successo niente. Sei tu che hai finto di avere un'amnesia appena uscito da un coma, facendomi soffrire come non mai. E questo in neanche una settimana.”
Il mio discorso fu interrotto dal suono del citofono.
“E ora se non ti dispiace, la 'bugiarda' deve andare.”
Mi guardò confuso e mi allontanai dalla stanza, ma lui mi seguì.
Aprii la porta e salutai Alex con un bacio sulla guancia.
“E lui chi è?” chiede Tom, con un tono quasi infastidito.
“Un mio amico, ciao Tom!” lo salutai con un falso sorriso sulle labbra e presi Alex per un braccio.
Sembrava scioccato, forse non era abituato a trovarsi faccia a faccia con Tom DeLonge.
Mi portò verso la sua auto e nel tragitto lui non parlò,probabilmente per la vergogna.
Arrivati alla gelateria, ordinai un cono con cioccolato e panna – i miei gusti preferiti -, lui uno al limone.
“Mi hai invitata per starmi a guardare o ti va di chiacchierare?”
Lo vidi arrossire un po', per poi accennare una risata.
“Emh, no scusa! E' che sono un po' timido in queste situazioni.”
“Rilassati! Non ti mangio!”
Finalmente si sbloccò e iniziammo a parlare del più e del meno.
Aveva 18 anni, viveva con suo fratello, era bravo a scuola, amava dipingere e il suo genere preferito era il metal. Aveva un carattere dolcissimo, mi offrì il gelato e mi portò a vedere un film al cinema.
Dopo, andammo a fare una passeggiata e continuammo a parlare.
“Sai, quel bacio non è stato del tutto casuale. Intendo, ti ho notata fin dall'inizio di quest'anno, ti vedevo passare con Evelyn per i corridoi e speravo che un giorno ci saremo conosciuti. Tu sei una ragazza fantastica e mi piacerebbe passare più tempo con te. Magari potremmo rivederci per un secondo appuntamento, ti va?”
Ci misi un po' a rispondere.
Effettivamente volevo dimenticarmi di tutto e sperai che in quel modo sarei riuscita ad allontanarmi dalla mia attrazione verso Tom. E infondo Alex mi interessava, perché non tentare?
“Ma certo che mi va!”
Lo vidi sorridere timidamente, per poi appoggiare un braccio sulla mia spalla.
“Perfetto! Andiamo, ti riporto a casa, è già mezzanotte”
Quando ci ritrovammo davanti alla porta di casa mia, mi prese le mani e mi guardò dritta negli occhi.
“Grazie per questa bellissima giornata”
“Grazie a te”
Finì la frase e poi mi lasciò un leggero bacio sulle labbra, che ricambiai.
Entrai in casa e trovai Tom appoggiato al divano con uno sguardo cupo.
“Ti sembra questa l'ora di tornare? Mi hai fatto preoccupare.”
“Ma chi ti credi di essere? Mia madre?”
Si alzò dirigendosi verso di me.
“Sono serio e quel tipo non mi piace.”
“Alex è un ragazzo fantastico, non lo conosci e quindi non puoi giudicarlo. Sei geloso?”
Accennò una risata.
“Geloso, io? Tom DeLonge non può essere geloso.”
“E allora non vedo dove sta il problema. Adesso se non ti dispiace me ne vado a dormire.”
Mi voltai per incamminarmi verso le scale, ma lui mi prese per il polso e mi fermò.
“No! Aspetta.”
“Che vuoi?”
“Stai con quello?”
Inarcai un sopracciglio, davvero gli interessava?
“Perché me lo chiedi?”
“Perché..”
Lo vidi perdere l'equilibrio per un attimo e subito dopo si appoggiò una mano sulla fronte.
“Tom, stai bene?”
Non mi rispose, si sedette sul divano e sospirò.
Mi sedetti di fianco a lui e gli presi il viso tra le mani.
“Tom, guardami. Cos'hai?”
“M-mi fa male la testa” sussurrò.
Gli sentii la fronte : era bollente.
Lo stesi sul divano e gli misi una coperta addosso. Quando stavo per andare a prendere del ghiaccio, lui mi chiamò.
“G-giorgia, v-vuoi sapere la verità?”
“Di che cosa stai parlando?”
“Io..sono innamorato di te, ma io sono Tom DeLonge e...Tom DeLonge non può innamorarsi.”
Mi soffermai un attimo a guardarlo, non poteva essere vero.
“Stai delirando, hai la febbre.”
Sbuffò, per poi chiudere gli occhi.
Feci finta di non aver sentito, andai a prendere del ghiaccio e glielo posai sulla fronte.
Rimasi sveglia tutta la notte, non smettendo neanche per un attimo di pensare a quella frase.


Kaleidoscope's space :
Ero molto incerta nel pubblicare questo capitolo perché non mi piace per niente, ma va beh.
Ringrazio
shapeshifter, , Waves of Joy per aver recensito il capitolo precedente e come sempre spero vi piaccia anche questo :3
  
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