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Autore: lilyhachi    12/04/2013    8 recensioni
(STORIA IN REVISIONE)
(What if; Killian Jones/Ariel; spoiler seconda stagione)
Visto che la Sirenetta dovrebbe apparire nella terza stagione e che adoro Hook, ho provato ad immaginare cosa sarebbe potuto succedere se le strade di questi due personaggi si fossero incrociate prima (precisamente sull'Isola che non c'è) e su come la presenza di Ariel potesse "incastrarsi" con gli eventi della prima e della seconda stagione. Spero tanto che vi piaccia e vi auguro buona lettura.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ariel, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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III

Part of your world

 
If we could stay all day in the sun, just you and me.
And I could be part of your world. I don't know when,
I don't know how but I know something's starting right now.
Watch and you'll see, someday I'll be part of your world”.

 

Uno dei passatempi preferiti di un pirata era sicuramente la ricerca di un tesoro, ma Hook non immaginava certo che una giornata iniziata come tante altre lo avrebbe portato verso qualcosa di davvero prezioso che valeva molto di più del semplice oro. Quella mattina Hook era nella sua cabina mentre i suoi uomini si divertivano a procurarsi il pasto pescando.
Lui intanto, seduto sul suo letto, non pensava ad altro che alla sua rivincita nei confronti del coccodrillo. 
Possibile che per lui non esistessero altri pensieri? Ormai la sete di vendetta aveva stretto il suo cuore in una morsa, rendendolo marcio. Pensò a Milah...sarebbe stata felice nel vederlo in questo stato o avrebbe preferito che lui provasse ad essere felice in altri modi, lasciandola finalmente andare?
Hook non si soffermò su questo pensiero, in quanto venne distratto da Spugna che lo chiamava a gran voce da fuori. Cosa potevano aver combinato? Si apprestò ad uscire.
“Ma che diamine succede?” chiese leggermente adirato.
“Capitano” esclamò il ragazzo esultante “Non ci crederete ma la pesca ci ha dato più dei semplici pesci”.
Hook lo guardò perplessocominciava a non seguirlo ma, prima che potesse parlare, Spugna lo trascinò sul ponte dove giaceva la rete con dentro diversi pesci..e davvero c'era ben altro.
Si trovò dinanzi una ragazza, dai lunghi capelli rossi, spaventata, disorientata, che guardava in basso senza il coraggio di alzare lo sguardo. Hook non aveva la minima idea di come avessero fatto a pescare una ragazza. Come era potuto succedere? Aveva addosso quello che sembrava essere un sacco fatto di tela, tenuto su da una corda. Aveva un aspetto un po' malandato ma questo non impediva ad Hook di notare quanto fosse bella. I lunghi capelli rossi le incorniciavano il viso fino a posarsi sulle spalle scoperte. Per un secondo ebbe modo di incrociare i suoi grandi occhi verdi che poi immediatamente tornarono ad osservare il pavimento. Hook provò pena per quella povera creatura, chissà cosa pensava le avrebbero fatto. Gli sembrava quasi di conoscerla, eppure era certo di non averla mai vista, nonostante il suo viso fosse stranamente familiare.
Ma una cosa era sicura: era la creatura più bella che avesse mai visto sulla faccia della terra. “Capitano” domandò Spugna “Cosa ne facciamo di lei?”
Hook, in realtà, non desiderava in particolar modo la presenza di una donna sulla nave dopo l'ultima esperienza, ma la ragazza sembrava alquanto smarrita e spaesata. Non vedeva nemmeno come sarebbe potuta tornargli utile nella sue vendetta contro l'Oscuro. Poteva mai ributtarla in mare?
“Cosa me ne faccio di te?” chiese il Capitano con tono dubbioso. Mentre gli altri membri dell'equipaggio commentavano fra loro, una voce risuonò fra tutto il trambusto.
Era stata la ragazza a parlare “Voglio restare”.
A questa affermazione, Hook rimase colpito e confuso allo stesso tempo.
Una donna che prega di essere catturata? Gli ricordava qualcuno.
“Vuoi restare?” rispose Hook sarcastico “Non hai una famiglia da cui tornare?”.
La ragazza abbassò lo sguardo. Ce l'aveva una famiglia, il punto era che non voleva tornarci.
“Per favore” sussurrò con un filo di voce. Hook non sapeva cosa fare, guardò i suoi uomini che sembravano quasi estasiati all'idea di avere una donna a bordo.
“Potrei..” cominciò la ragazza “essere d'aiuto in qualche modo”. Hook rise.
“Killian” sussurrò Grimsby alle spalle del capitano “La ragazza non sembra molto intenzionata ad essere ributtata in mare”. Grimsby aveva ragione. Sembrava determinata perché lo guardava fisso senza distogliere lo sguardo, come se avesse deciso di dover restare su quella nave. Forse non poteva provocare molti danni, soprattutto lì all'Isola che non c'è. D'altronde una presenza femminile poteva fargli comodo e avrebbe tenuto i suoi uomini di buon umore, liberi di pensare a qualcosa che non fosse la sua vendetta o combattere contro un mucchio di ragazzini e pellerossa.
Fece un segno di assenso con la mano e la ragazza si illuminò.
“Dove la mettiamo?” si rivolse Spugna agli altri riferendosi alla ragazza.
“Io un'idea ce l'avrei” ad intervenire era stato uno dei peggiori marinai che poteva esserci sulla Jolly Roger.
Sia Hook che Spugna lo guardarono malissimo.
“Sei sempre il solito, Diego!” esclamò Spugna indignato.
“Signori, per favore” esclamò Hook “cercate di fare i gentiluomini, è pur sempre una signora”.
Hook non sopportava questi trattamenti, era l'unico galantuomo su quella nave. Alcuni marinai sembrarono delusi. Intanto la ragazza cercò di alzarsi in piedi ma con scarsi risultati.
Sembrava quasi che non camminasse da anni. Il capitano si chiedeva cosa le fosse successo.
Mentre cercava di alzarsi, Hook si accorse che quella tela copriva ben poco ed ebbe modo di notare le due gambe bianche e longilinee. La ragazza era praticamente mezza nuda dinanzi all'equipaggio e già alcuni degli uomini di Hook stavano per diventare peggio di quanto non fossero già, facendo spazio ad una serie di risate divertite e poco galanti.
Hook, stizzito, intervenne togliendosi la giacca e avvolgendola attorno alla ragazza.
“Oh insomma, tornate alle vostre faccende prima che vi faccia vedere il mio uncino più da vicino! Forza” ringhiò Hook. Poi si rivolse alla ragazza con tono distaccato “Puoi muoverti?”.
Lei provò di nuovo ad alzarsi ma cadde a terra indolenzita. Hook l'afferrò e la sollevò in braccio, portandola nella sua stanza e adagiandola sul letto.
“Ci sono dei vestiti che puoi indossare. Questa è la prima ed ultima volta che ti vengo in aiuto” senza aggiungere altro, voltò le spalle dirigendosi fuori dai suoi uomini lasciando la ragazza sola. Ariel si guardò intorno e voltandosi trovò dei vestiti che sembravano essere di una donna. Non aveva mai utilizzato le gambe in tutta la sua vita. Questa era la sua occasione.
Prese uno dei vestiti, con un corsetto ed un'ampia gonna. Non le piaceva. Ora che poteva usare le gambe desiderava libertà di movimento. Scavando ancora, trovò un altro corsetto abbinato ad una camicia e a degli strettissimi pantaloni con un paio di stivali. Con un po' di fatica riuscì ad indossarli. Sentiva le gambe indolenzite, sarebbe stato difficile abituarsi ma non doveva essere certo un'impresa impossibile. Su quella nave lo facevano tutti, poteva riuscirci anche lei. Lasciò che i capelli rossi le ricadessero sulle spalle ed infilò il pendente del ciondolo appeso al collo nella scollatura della camicia per impedire che lui lo vedesse. Con un po' di timore percorse la stanza a fatica per recarsi fuori. Si chiese come mai quest'uomo avesse questi vestiti da donna nella sua stanza. Forse non era l'unica donna presente? Prima di uscire, rifletté sul suo nome.
Il ragazzo paffuto con il cappellino rosso lo aveva chiamato Hook..sicuramente per il suo uncino. Mentre l'uomo che gli si era avvicinato di sottecchi lo aveva chiamato Killian. Quello doveva essere il suo vero nome. Non aveva idea di come avrebbe dovuto chiamarlo ma cercò di non pensare a questo che era davvero l'ultimo dei suoi problemi al momento Uscì fuori e trovò Hook al timone, che la fissò per un secondo tornando immediatamente ad osservare il male. La ragazza gli si avvicinò senza dire nulla.
“Come ti chiami?” chiese Hook.
A quella domanda Ariel impallidì. Temeva di rivelare il suo nome. Certamente nessuno di loro sapeva la sua identità ma non poteva rischiare in ogni caso. Doveva improvvisare.
“Beh” cominciò il capitano “hai perso la lingua?”
La ragazza intanto pensava a tutti i nomi femminili possibili che poteva aver sentito in vita sua ma in quel momento non riusciva a concentrarsi, soprattutto perché Hook la fissava con aria alquanto impaziente. Così rispose senza riflettere.
“Marina” disse con voce titubante.
“Benvenuta sulla Jolly Roger” esclamò il capitano senza guardarla “A quanto pare questa sarà per un po' la tua casa”.
Ariel non era affatto turbata da questa rivelazione, anzi. Poteva finalmente vivere di avventure come aveva sempre sognato. E soprattutto era riuscita a far parte del mondo di Hook, come aveva desiderato.
Dopo che si fu allontanata da lui, Grimsby si avvicinò a Hook e cominciò a parlare.
“Devo proprio dirlo...ottima pesca oggi!” Il Capitano abbozzò un sorriso. 
“Onestamente...mi aspettavo un tesoro insieme ai pesci”. Mentre diceva ciò, Hook, quasi senza accorgersene, si voltò ad osservare la ragazza che stava cercando già di rendersi utile, aiutando Spugna con i pesci pescati. La osservò da capo a piedi, soffermandosi sulla sua esile figura e su come la ragazza aveva spostato dietro l'orecchio una ciocca ribelle di capelli, che le si era posata sul viso.
A Grimsby non era sfuggito il modo in cui il Capitano la stava osservando.
“Beh..non tutti i tesori sono d'oro e d'argento!” esclamò all'orecchio del suo Capitano. (*)
Hook scosse immediatamente la testa, evitando di pensare al nuovo membro del suo equipaggio.
 
***

Ormai erano passate due settimane da quando Ariel era entrata a far parte dell'equipaggio della Jolly Roger e si stava ambientando abbastanza bene, nonostante qualche difficoltà iniziale. Riusciva ad usare le sue gambe con grande facilità e si dedicava volentieri alle pulizie della nave. Aveva imparato a fare nodi, a pescare, e molto altro. Le sarebbe piaciuto imparare ad usare il timone ma dubitava fortemente che Hook glielo avrebbe permesso. Killian trattava Ariel con leggera diffidenza, a volte quasi come se non ci fosse sulla nave, mentre in altri momenti le rivolgeva anche la parola ma sempre con indifferenza. Ed era in momenti come questi che lo sconforto prendeva possesso del suo cuore. A volte, mentre si dedicava alla pulizia del ponte o mentre aiutava Spugna, aveva visto il Capitano fissarla ma cominciava quasi a pentirsi di essere ricorsa alla magia per avere un paio di gambe.
E se lui non avesse ricambiato il suo sentimento? Forse l'amore era diverso nel mondo in superficie. Forse non esisteva un lieto fine per un amore come il suo. Cercò di non pensarci e continuò con i nodi. Era stato Spugna ad insegnarle a fare i nodi, mentre Grimsby le aveva persino insegnato a duellare.
I primi giorni era stato difficile ambientarsi, sia per lo sforzo iniziale nel camminare sia per la vita sulla nave, di cui Ariel non aveva alcuna conoscenza.
All'inizio, a causa del suo essere impacciata, aveva rischiato di buttare in acqua Spugna mentre Grimsby le mostrava come issare le vele, beccandosi anche un'occhiataccia da parte di Hook. E per di più, non avendo mai visto il fuoco, quando le venne ordinato di spegnere le candele alle otto, si bruciò un po' la mano ma in compenso riuscì a spegnerle. Hook, che si trovava poco lontano da lei quando si verificò questo episodio, la canzonò dicendo “Da dove arrivi ? Non hai mai spento una candela in vita tua ?”.
Ariel per poco non rispose, ma era più impegnata a far smettere il bruciore alla mano.
Quella era stata una delle rarissime occasioni in cui Hook le era corso in aiuto.
Vedendola mentre cercava di porre rimedio alla leggera bruciatura sulla sua mano, il capitano cominciò a camminare verso di lei e tolse la bottiglietta di rum dalle mani del povero Diego, che stava bevendo beato e che probabilmente maledisse Ariel in tutti i modi.
Senza dire una parola, Hook le aveva versato del rum sulla bruciatura. Ariel aveva decisamente opposto resistenza, visto il dolore. Poi aveva tenuto la bocca chiusa, in quanto Hook l'aveva fulminata con lo sguardo e le aveva tirato la mano verso di sé, fasciandola con una specie di sciarpa che l'uomo portava al collo (**). Dopo averla aiutata, andò via senza dire nulla, mentre Diego si lamentava esclamando “Che brutto modo di sprecare il rum!”.
Una sera come tante, Ariel aveva appena finito di pulire l'interno della nave mentre i suoi compagni avevano finito da poco di cenare. Li vide tutti insieme, intenti a conversare tra loro.
“Io ho sentito di qualcuno in grado di trasformarti in una lumaca per poi schiacciarti” (***) esclamò Grimsby convinto.
“Non c'è modo di fare una cosa del genere!” esclamò qualcun altro.
Cominciarono a discutere e ad Ariel scappò una leggera risata.
“Cos'hai da ridere?” la voce del capitano la scosse dai suoi pensieri “Ti sembra un argomento ridicolo?” Ariel fu infastidita dal tono con cui Hook le si era rivolto e rispose a tono.
“Per niente. Credo solo che ci siano cose più interessanti di questo”.
Hook rise “Ah davvero? E cosa?”.
“Le storie vere” rispose Ariel. “E sarebbero?” continuò Hook.
“Beh..” cominciò la ragazza “Quali sono le vostre storie? Perché siete su questa nave?”.
Alla domanda di Ariel calò il silenzio. Rimasero tutti sorpresi dalla sua domanda, persino Hook, che non disse nulla, curioso di sentire le risposte. Il primo a parlare fu Spugna “Io avevo fatto un patto con un uomo malvagio”.
Ariel, affascinata, si avvicinò al tavolo e si sedette per terra.
“Mi aveva promesso di farmi tornare alla mia giovinezza ma non è andata esattamente così, ed alla fine mi sono ritrovato su questa nave. Non sono tornato giovane, ma almeno su quest'Isola non posso invecchiare”. Detto questo, l'uomo bevette un sorso di rum, mentre Ariel continuava a guardare gli altri marinai in attesa di risposte.
Un'altra persona intervenne “Io sono fuggito dal mio regno” Tutti si voltarono a guardarlo ed il ragazzo continuò a parlare.
“Ero un semplice ladruncolo che faceva la bella vita ed un giorno come tanti, mi sono ritrovato a dover aiutare una ragazza dai lunghissimi capelli biondi. Voleva che la portassi a vedere le lanterne del nostro paese. Non è andata proprio come previsto. Degli uomini che la cercavano mi hanno catturato ed imprigionato. Sono riuscito a fuggire ma non ho più trovato lei”. Ariel lo guardava dispiaciuta e Hook quasi non credeva a ciò che stava sentendo.
“Qual era il suo nome?” chiese Ariel.
Il ragazzo sospirò “Rapunzel..non l'ho più vista. L'ho cercata per tutto il regno con i soldati alle calcagna e a un certo non ho avuto alternativa. Così ho lasciato il mio paese e mi sono imbarcato sulla Jolly Roger” (****). A quel punto fu Hook ad intervenire “Mi avevi detto che ti imbarcavi perché eri stanco della vita sulla terraferma”.
“Oh andiamo” ribatté lui con un sorriso.
“E tu invece?” Spugna si era rivolto ad Ariel, la quale rimase quasi spiazzata da quella domanda.
Non sapeva cosa rispondere e non poteva certo dire di essere una sirena, così cercò di improvvisare, restando nel vago “Sono semplicemente fuggita”.
Hook fece un sorriso sghembo “Poco fa non avevi detto che le storie vere sono le più interessanti?”. 
Ariel lo guardò torva.
“Questo non vuol dire che debba raccontare per forza la mia. Piuttosto, voi come siete finito a fare il Capitano della Jolly Roger?”.
“Credi davvero che risponderò?”.
Purtroppo Ariel avrebbe dovuto aspettarselo. Non le avrebbe mai raccontato la sua storia, nemmeno se lei avesse raccontato la propria. Non rispose ma si limitò a fissarlo con aria di sfida. Hook ricambiò il suo sguardo con un sorriso, ma poi sembrò trovare maggiore interesse per il piatto sul tavolo di legno.
Il suo animo sembrava ad Ariel buono ma altre volte così...”marcio”.
Quasi incapace di provare sentimenti. Da quando era sulla nave non era ancora riuscita ad inquadrarlo. Non si sbilanciava mai su nulla e soprattutto con nessuno, tanto meno con lei, infatti non faceva altro che evitarla come se fosse una malattia.
A volte pur di non rivolgerle la parola, mandava Spugna a riferirle qualche suo ordine.
Quella sera era stata decisamente un'eccezione e probabilmente non si sarebbe verificata nuovamente. Cominciava a pentirsi sempre di più della vita in superficie. Quell'uomo non avrebbe mai provato nulla e lei aveva rinunciato alla sua vita di sirena.


Note:

- (*) Questa frase è tratta da I Pirati dei Caraibi, precisamente quando Jack accusa Will di avere una vera ossessione per il tesoro e lui, ovviamente, nega però Jack si riferiva chiaramente ad Elizabeth e al fatto che Will fosse innamorato di lei quindi ho voluto riutilizzarla perchè l'ho vista bene nel contesto :33 ;
- (**) la scena di Hook che fascia la mano ad Ariel è un parallelismo con la scena della 2x06 quando fascia la mano di Emma dopo aver scalato la pianta di fagioli..e personalmente ho adorato quella scena *.* ;
- (***) quello di "un uomo in grado di trasformarti in una lumaca per poi schiacciarti" è un chiaro riferimento a Tremotino e a ciò che ha fatto a quel poveretto che aveva fatto cadere Bae xD ;
- (****) eh sì..il ragazzo che ha parlato è proprio Flynn Rider ! Non so perchè l'ho inserito onestamente però visto che Rapunzel è una storia che spero racconteranno presto in OUAT ho voluto inserire quel simpaticone di Flynn, che per di più in molte pagine fan viene paragonato ad Hook per i suoi modi e per il suo "sguardo che conquista" xD..comunque spero di non aver stonato o altro, inserendo Flynn >_> ;
- il fatto di dare ad Ariel un nome diverso ha un senso (per fortuna xD), volevo chiamarla come la madre che nel cartone si chiama Atena..ma non mi piaceva per niente quindi ho optato per Marina e mi scuso per la banalità, perdono ç_ç ;
- ok..ho finito di darvi noia, spero vi sia piaciuto :DD.
   
 
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