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Autore: Kagome_chan88    02/11/2007    4 recensioni
“Sai Nana, se tu fossi stata un ragazzo avremmo vissuto la storia d’amore più intensa e travolgente di tutti i tempi.”
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nana Komatsui, Nana Osaki, Nobuo Terashima, Shinichi Okazaki, Yasushi Takagi
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Damaged Soul

Damaged Soul

[Black Stones Cigarettes]

 

 

«Non capisco: come possono delle sigarette che si chiamano “Black Stones” sapere di ciliegia? Non ti sembra strano anche a te, Nana!?»

«No, in fondo sono proprio quelli che fanno finta di essere dei duri ad avere l’anima più dolce di tutti.»

 

Ma la mia,

si può più semplicemente considerare

un’anima danneggiata dal tempo.

 

Nana Komatsu ne ricordava, ormai, vagamente l’odore.

Era da molto che non vedeva Yasu, e solamente in sua presenza si poteva odorare quello strano sapore dolciastro che proveniva dalle sue sigarette che accendeva una dopo l’altra.

Invece, Nana Osaki non le aveva mai sopportate! «Troppo dolci!!» sbraitava. Eppure, sembrava che a volte dimenticasse che il gruppo di cui lei ne era a pieni effetti la vocalist, portava proprio il nome, seppur abbreviato, di quelle sigarette.

 

«Nana, ne vuoi una?»

«Yasu, lo sai che quella roba mi fa vomitare! Perché me le offri ogni dannatissima volta??»

«Sei sempre la solita! E’ per addolcirti un po’ lo spirito, sai!?»

«FINISCILA!»

 

La discussione si concludeva sempre con Nana che lanciava fuori dalla finestra le sigarette, e Yasu che ne tirava fuori dalla tasca un pacchetto nuovo di zecca.

Ed intorno a loro due, il resto del gruppo rideva di gusto, assaggiando qualche prelibato manicaretto preparato da Nana, o Hachi se preferite, e bevendo la solita birra con la lattina dipinta a strisce bianche, rosse e blu.

Quella era la loro serata.

Riuniti intorno ad un tavolo, a ridere e scherzare, fumare ed ubriacarsi quel tanto che bastava per dimenticare tutto il resto, lasciandolo al di fuori dell’appartamento numero 707.

 

«Che coincidenza, non è vero Nana?»

«Eh? A cosa ti riferisci?»

«Ma a noi due, è così ovvio! Ci chiamiamo entrambe Nana, che non è un nome comune, ed abitiamo insieme nell’appartamento numero 707 al 7° piano! Non è meraviglioso!? Se lo raccontassi in giro, in pochi ci crederebbero!»

 

Hachi sapeva rendere ogni cosa fantastica! Anche quella più ovvia, detta da lei diventava unica al mondo.

Nana spesso si chiedeva come riuscisse in tale impresa! Per lei, invece, la vita era stata tutt’altro che ovvia.

Ovviamente sua madre l’aveva abbandonata.

Ovviamente l’unica persona che le avesse voluto bene, era morta.

Ovviamente Ren l’aveva lasciata per unirsi ai Trapnest.

Per lei non c’era mai stato nulla di bello da scoprire, perché tutto era venuto così, come capitava.

Anche l’incontro con Hachi era capitato.

Per una serie di circostanze, erano venute a trovarsi sullo stesso treno, e l’unico posto libero in tutto il vagone era proprio quello accanto a lei. Ed entrambe si chiamavano Nana.

Probabilmente quella fu l’unica volta che ringrazio veramente sua madre! In fondo, era stata proprio lei a darle quel nome tanto strano.

 

Tutte le volte che sentiva quell’odore dolciastro nella sua casa, i ricordi passati le ritornavano alla mente, forse anche per questo motivo odiava tanto quelle sigarette! Ma non odiava nello stesso modo il nome...

Blast.

Chi diamine l’aveva proposto per primo?

Nobu? O magari Ren? Il che sarebbe davvero il colmo...

Comunque, in quel preciso momento, non se lo ricordava! Forse aveva bevuto davvero troppo, probabilmente per non sentire più quell’odore maledetto!

Il posacenere era pieno.

 

«NOBU SEI UN BASTARDO!!» sbraitò Nana buttando all’aria tutte le pedine del mah-jong.

«HAI BARATO!»

«Non ich è v-vero!»

«Sei ubriaco fradicio, vattene a casa!»

«Ti piacerebbe, eh!? Mi disp-dispiace ma sono stato ich invitato da Hachi a dormire qui, stanotte!»

 

Nana Osaki avrebbe voluto tenere Hachi tutta per sé, proprio come un padrone fa con il suo cagnolino. Lei sola sapeva darle quella tranquillità e sicurezza che nemmeno Ren era mai riuscito a donarle. Fin tanto che si trattava di Nobu, poteva anche andare, in fondo lei riusciva a controllare Nobu come un giocattolo nelle mani di un bambino, ma se un giorno la sua Hachi fosse appartenuta a qualcun altro? In quel caso[sapeva]si sarebbe dovuta fare da parte!

Ma era impossibile che una cosa del genere accadesse.

 

«Nana, io-io credo di essermi follemente innamorata di Nobu.»

 

Glielo aveva detto piangendo a dirotto sulla sua spalla.

Ed era stata sincera, come ogni lacrima che aveva versato.

E così sarebbe stato per sempre.

 

«Allora io e Shin togliamo il disturbo.»

«Domani abbiamo le prove, sarà meglio andare a dormire!»

 

Nana guardò Shin.

Sarebbe andato anche quella sera da Reira?

Avrebbe adempiuto al suo compito, sarebbe stato pagato e poi sarebbe tornato in mezzo a loro come nulla fosse?

Nana non lo sapeva, anzi...Non sapeva nemmeno che Shin facesse quelle cose con Reira! Era stato Ren a metterle una mezza pulce nell’orecchio qualche giorno prima. Ma Nana non voleva credergli...Shin era solamente un bambino! Un bambino che, a volte, dimostrava molta più saggezza dei suoi effettivi 15 anni.

Un bambino che fumava, beveva...E reggeva tutto alla grande!

 

Se fosse davvero così,

in poco tempo la sua anima diventerebbe ancor più logora della mia.

 

Ma non si trattava solamente di anime corrotte o danneggiate.

Quello che ognuno di loro aveva scelto di fare, lo aveva fatto in piena consapevolezza.

Yasu aveva scelto di fumare le Black Stones.

Nana aveva deciso che sarebbe diventata una famosa cantante.

Hachi voleva sposarsi, e ci sarebbe riuscita.

Nobu aveva abbandonato la sua famiglia.

Shin aveva trovato un modo per arrotondare.

 

Decisioni. Pure e semplice decisioni.

E nessuno sarebbe mai tornato indietro.

 

Poi, però, era successo qualcosa. Ed era per quel “qualcosa” che ora, Hachi, non ricordava quasi più l’odore delle Black Stones fumate da Yasu.

I Blast avrebbero mai sfondato veramente? Avrebbe atteso paziente la notizia alla tv.

Altrimenti...Nana non sarebbe mai diventata famosa.

Nobu sarebbe tornato dalla sua famiglia.

E Shin avrebbe continuato a fare quello che faceva per potersi permettere un tetto sopra la testa.

Però Yasu avrebbe continuato a fumarle quelle sigarette. In fondo lui un lavoro già ce lo aveva!

E lei...Lei si era sposata! Il suo sogno, a dispetto degli altri, si era realizzato prima di quanto avesse mai osato immaginare, e di certo, non avrebbe mai pensato che si sarebbe realizzato proprio con quella persona!

 

Carezzò amorevolmente il basso addome, oramai mancava davvero poco.

Eppure ciò che le mancava più di ogni altra cosa, erano quelle serate passate a giocare a mah-jong, a fare avanti e indietro dal super-market per fare scorta di birra, e quell’odore.

L’odore delle sue sigarette preferite.

Le Black Stones.

Ed il rumore del suo gruppo preferito.

I Blast.

Due cose che le erano state tanto vicine ma che ora erano diventate irraggiungibili.

 

“Sai Nana, se tu fossi stata un ragazzo avremmo vissuto la storia d’amore più intensa e travolgente di tutti i tempi.”

 

 

[The End]

 

Mi sono lasciata prendere la mano, come al solito! Era da molto che volevo scrivere qualcosa su Nana, e volevo che fosse davvero particolare e spero di esserci riuscita. Non so se sia comprensibile visto che si parla sia di presente che ti passato: ho voluto rievocare i bei momenti passati nell’appartamento 707, quando Hachi e Nobu formavano ancora una coppia, e poi Hachi incinta e sposata con Takumi! brrr...Il solo pensiero mi fa inorridire...In ogni caso! Spero sia stata di vostro gradimento, e se volete potete farmelo sapere attraverso un commento, altrimenti grazie per aver letto! Kiss by kagome ^^

 

 

 

   
 
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